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Autore: raoyand    23/06/2011    0 recensioni
Accadde tutto un pochi giorni. Tutto per la nascita di una bambina che causò tante morti tutto da sola. Veniva odiata dal padre per aver ucciso la madre durante il parto e poi morì(il padre) nella sua camera steso su un letto in condizioni pietose.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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" Oggi inizieremo il tuo addestramento!!!!" disse convinto.
La bambina lo guardòinterrogativa, poi aggiunse "CHEE???"
 

La bambina, guardava assonnata e incuriosita il compagno di classe,
per tentare di capire se stava sognando o se era la crudele realtà...
"Madora, come cavolo ti viene in mente di svegliarmi alle 6,00 la domenica mattina?!?!?!?"
"Semplice!" Disse tanquillo l'amichetto con un sorrisetto stampato in viso.
"Voglio insegnarti a difenderti da sola!!!"continuò dopo.
Aku, leggermente scocciata, sbuffò girandosi e rivolgendosi verso l'interso della villa.
"Hey Akuma!!! Dove stai andando???"Domandò il piccolo come per rimproverarla.
"Come dove?!?! Tu mi sei venuto a svegliare e ora non posso neanche andare in bagno e cambiarmi???"
Disse arrabbiata la bimba sempre più irritata.
Non che non ci tenesse a difendersi da sola, ma non poteva neanche godersi la domenica???
"Torno subito..." Disse poi l'asciando l'amico da solo in giardino.

Aku si diresse svelta in camera sua.
Proprio di domenica le doveva capitare una cosa del genere.
Si fece legare i capelli in un nastro rosso da Puro.
E indossò una salopette del medesimo colore,
con sotto una magliettina di cotone bianca a maniche corte.
Si mise un paio di scarpe al vole e scese in giardino.

 

"Eccomi!" Disse Akuma con fare scocciato (come al solito).
"Scusa la domanda ma come credi di potermi aiutare???" domandò poi all'amico.
"Con questa!!!" esclamò Madora uscendo da chissà dove una pistola.
Era molto piccola come pistola e non aveva un grosso calibro.
La bambina inizialmente stupita, capì le intenzioni dell'amico 
e mettendosi a braccia coserte sorrise malefica e disse:
"Avanti vediamo che sai fare!"
Il cambiamento del colore degli occhi della piccola,
fece sobbalzare per un attimo Madora che, chissà come caricò la pistola
e la puntò verso l'amica.Poi sparò.
Il rumore dello sparo allertò subito Puro che si affrettò ad andare in giardino.
Akuma intanto aveva tra l'indice e il pollice il piccolo proiettile ancora fumante,
e pochi istanti dopo lo lasciò cadere a terra.
Madora inizialmente stupito, sparò ancora una volta,
e poi fece partire un'altro colpo a cui ne susseguirono tanti altri 
che agilmente Aku scansò con agilità.
"SIGNORINA!!" Gridò Puro distraendo la piccola dall'ultimo colpo 
sparato da Madora che il maggiordomo si affrettò a deviare.
La pallottola finì in una spalla del servitore
che sanguinante si accasciò a terra.

Akuma lo guardava impassibile.
"Ti avevo detto di non intrometterti negli affari miei!"
Disse più glaciale del solito.
Megami uscì di corsa in giardino e notando il suo fedele servitore ferito si affrettò a chiamare un'ambulanza.

 

"AKU!!! CHE COSA CI FATE CON UNA PISTOLA VOI DUE!!"
"Io non c'entro. Lui la portata e ha iniziato a spararmi!"
rispose tranquillamente Akuma additando il suo amico di 'GIOCHI'
"Cosa???" Disse Megami sbalordita guardando il bambino pochi distante dalla figlioccia.
"Madora ora chiamo immediatamente tuo padre!! non sono giochi da fare questi!!!
E' pericoloso sparare a qualcuno ed ora vedi quali sono le conseguenze!!"
Disse Megami disperata prendendo il telefono e chiamando il padre del bambino.
"ORA ANDATE IN CAMERA DI AKUMA!! E NON MUOVETEVI DI LI'!"
Concluse la povera( tanto per dire ) donna.

 

Aku e Madora si avviarono silenziosamente nella camira della piccola.
Appena arrivati Madora iniziò a lamentarsi.
"PERCHE' HAI DATO TUTTA LA COLPA A ME??
IO SONO VENUTO QUA PER AIUTARTI E TU MI TRATTI IN QUESTO MODO???"
"1.Io non ti ho chiesto niente.
2.Non ti ho detto io di portare una pistola.
3.Non ho sparato io al mio maggiordomo.
4.Io ti sto trattando come al solito.
5.Per come sono andati i fatti E' colpa tua!"
Disse tranquilla mente la bambina stesa a pancia in giù sul letto,
mentre con le dita segnava i punti elencati nel discorso.
"Mi dispiace solo per tuo padre... POVERINO!! Avere un figlio assassino è una cosa orribile!!"
Continuò Aku con un pizzico di ironia.
Madora aveva abbassato il capo,
quando al sentire le ultime parole dell'amica disse.
"Tu chiami me assassino, ma tu cosa sei???"
Akuma si voltò sedendosi poi sul letto per fissare l'amico.
"...demone..."

sussurrò Madora, ma a quanto pare arrivò lo stesso alle orecchie di Aku
che scese dal letto, gli diede uno schiaffo e lo fece uscire dalla stanza.
Poi prese in braccio Tenshi rimasto tutta la mattinata nella cuccia a dormire,
ed uscì sul suo piccolo balconcino.

 

Megami accompagnata dal padre di Madora,
si dirigeva verso la camera della figlia, notando,
con mooolto stupore, che Madora era appoggiato con la shiena alla porta,
le gambe contro il petto e la testa sulle ginocchia.
"Madora che ci fai qui fuori?? E Akuma???"
Disse la donna con tono preoccupato. 
Madora , voltòl a testa verso il padre e Megami 
che notarono gli occhi arrossati e le guance rigate da calde lacrime.
La donna si mise in ginocchio, e poggiando le mani sulle spalle del bimbo chiese nuovamente
"Cosa è successo???"
"DEMONE- iniziò a gridare scoppiando in un fragoroso pianto- DEMONE!
IO L'HO CHIAMATA DEMONE!!! IO CHE GLI AVEVO PROMESSO CHE L'AVREI PROTETTA DAI
NOSTRI COMPAGNI DI CLASSE CHE LE RIVOLGONO SOLO QUESTA PAROLA!!!"
Megami abbracciò il bambino, che stanco dopo aver pianto, si addormentò tra le sue braccia.
La donna si alzò con il bambino in bracciò che diede poi all'uomo che le stava difronte.
"Mi dispiace che mio figlio abbia causato nuovamente problemi in questa casa!!"
disse il poveruomo alla padrona della villa.
"Non si preoccupi! L'importante e che non sia successo nulla di grave!!
Ho saputo che il mio maggiordomo si riprenderà presto e che tra meno di due settimane sarà di nuovo con noi!"
concluse la donna con un sorriso, accompagnando l'operaio al cancella e augurandoli una buona serata.

 

Tornando in casa lo squardo di Megami si fece più malinconico,
ma, mentre varcava la porta di ingresso, 
uno strano sorriso si dipinse sulle sue labbra.
La sua mano, copriva i bellissimi occhi azzurri,
che pian piano diventarono ROSSI come il sangue.
Tutt'untratto ripresero il loro colore originale
e la donna ricominciò a camminare lungo il corridoio della sua villa.

"Sai Akuma, tu ne hai ancora tanta di strada da fare,
prima di essere accettata.
Capisco come ti senti.
La delusione quando la persona che promette di proteggerti
ti chiama in quel modo 
è a dir poco IMMENSA.
Anche il mio defunto marito me lo disse tempo fa.
Ma questo tu non lo puoi sapere..."
Megami sussurrava tra se e se 
queste parole mentre ricordava il suo passato...

 

Megami e il suo passato sono avvolti nel mistero.
Nel mistero dei suoi occhi diventati rosso sangue.
Che sia anche lei un "demone"???
O una "dea" come dice il suo nome ???
Che cosa caratterizza l'infanzia di Megami???





Raoy&anD:
salve a tutti ^^
da quanto tempoXD
per farmi perdonare questo capitolo è
( dovrebbe essere) un pò più lungo degli altri.
Nel prossimo capitolo scriverò di Megami e della sua
drammatica vita sottoforma di lettera/diario ( non ho ancora deciso XD)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto...

ps:se ci riesco la prossima volta allegherò il disegno di 
Madora davanti alla porta di Aku che piange.

Grazie a tutti quelli che leggono^^
Recensite please <3 
Baci <3<3<3


 


 

   
 
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