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Autore: Densie Arya    23/06/2011    6 recensioni
(tratto dal Prologo)
“Weasley” mi saluta lui col suo stupido sorriso che affascina così tante ragazzine.
Ma io non ci cado. Non ci cadrò mai.
L’amore limita l’intelligenza.
E nessuno avrà mai il potere di cambiarmi.
(tratto dal Capitolo 14)
“Non sono motivi giusti per fare sesso.”
“Mi ricorderebbe che oltre tutti quegli aspetti negativi ce n’è qualcuno positivo.”
“Davvero non capisci?” fa una piccola pausa, esasperato, per poi sussurrarmi “Tra di noi c’è qualcosa che va oltre il sesso, perché vuoi sminuire qualsiasi attimo che passiamo insieme?”
-
“Ti amo, Rose.” mi sussurra lui, piano.
Io lo abbraccio forte, stringendo le mie braccia unite al suo collo.
“Credevo che avresti provato a farlo dire a me.”
“Non serve a nulla impuntarsi. Voglio che tu abbia il tuo ricordo positivo ad Hogwarts.”
Io lo guardo di nuovo, come se non l’avessi mai realmente visto bene.
Le sue labbra hanno assunto un’espressione tra compiaciuta e divertita.
I suoi occhi, grigi come lo zinco, mi esprimono quasi insicurezza.
E si sa, Scorpius Hyperion Malfoy, con il suo ego spropositato, non è mai insicuro.
“Grazie” sussurro io e quegli occhi sembrano rilassarsi.
-Da solo 'Romantico' è diventato 'Avventura'.
-Mi sono venute delle idee per un nuovo dominio del male.
************************************
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 21

Il Nuovo Dominio Oscuro

Buio.
Non ho visto altro che buio per sei lunghissime settimane.
Non che io lo ricordi.
Tutto quel che so è che apro gli occhi e sono sola.
Mi guardo meglio intorno, cercando di focalizzare la situazione.
Ricordo solo di aver detto nell’ufficio della preside quel cognome.
Poi il nulla.
Magari sono solo svenuta, anche se mi sembra troppo strano.
Fino ad un secondo prima, stavo benissimo.
Eppure... c’è qualcosa che non va.
Se sono semplicemente svenuta, perché la mia visuale è piena di fiori e cioccolatini?
“Mmmh” mi schiarisco la voce, nell’intento di chiamare Madama Chips.
Prima ancora che io riesca a dire qualcosa, il separè (da quando in qua usano il separè, in infermeria?) si apre.
Istintivamente, per la troppa luce che entra, chiudo gli occhi.
Qualcuno si siede accanto a me e mi prende la mano, ovviamente ignaro del fatto che io sia cosciente.
“Ehi, Rosie... Mi sento davvero stupido a parlarti ogni giorno, sai? Ma tua madre dice che ti fa bene.”
Sbaglio o è la voce di Scorpius?
Sembra davvero stanco.
“Da quando hanno scelto i Campioni, ieri sera, non faccio altro che chiedermi se sia giusto.”
Chi sono? Perché non me lo dice?
“Non ho ancora trovato nulla su Kate, né in biblioteca, né nella Sala Trofei... Ho provato davvero dappertutto, Rose.”
“Mmmh” tento di nuovo, riaprendo gli occhi.
Lui mi guarda. Ha un po’ di barba, per cui ci metto un po’ a focalizzarlo per bene.
Troppa barba, per uno o due giorni.
Perfino per una settimana.
Se poi contiamo il fatto che è biondo e che la sua barba tecnicamente cresce mooolto più lentamente...
Mi guarda di nuovo.
Vedo i suoi occhi grigi spalancarsi per la sorpresa.
La sua mano, che prima era sulla mia, si posa su un mio occhio, delicato, per assicurarsi che io li abbia davvero aperti.
Crede che sia uno scherzo della sua fantasia? Davvero di pessimo gusto.
“Rose?” io ancora non riesco a spiccicare parola, né a muovere il viso, intorpidito.
Emetto uno strano rumore, che sembra una specie di acuto isterico.
“Chiamo Madama Chips...” sembra convincersi.
Si alza, lasciandomi sola.
“Le dico che è sveglia!” lo sento parlare.
“E’ ciò che vorremmo tutti, mio caro, ma non ho notato nessun miglioramento!”
“Guardi con i suoi occhi”
Torna dentro, seguito dall’infermiera.
“Bene, benissimo.” sospira “Mi senti, cara? Ti sto per fare un’iniezione di una pozione che rimetterà in vita i tuoi muscoli. Ho dovuto bloccarli magicamente nella paura che soffrissi. Signor Malfoy, vada a chiamare Hagrid, che svegli i genitori della ragazza.”
-
Dopo l’iniezione mi sono riaddormentata.
La Chips, un attimo prima che chiudessi gli occhi, mi aveva avvisata.
“Sicuri che stia bene?” sento la voce di mia madre, finalmente.
Qualcuno mi sta accarezzando i capelli.
“Le sue funzioni vitali sono stabili.”
Io apro gli occhi, di scatto.
“Perché quelle facce?” chiedo, ingenuamente.
Tutti mi guardano come se avessi appena detto di aver visto un unicorno.
Tranne Scorpius, poggiato ad un angolino a braccia conserte.
Mio padre abbraccia mia madre, mentre lei piange.
“Che c’è?” chiedo, ma nessuno sembra rispondermi.
“Okay, basta con i mutismi, qualcuno mi spiega cosa sta succedendo prima che decida di usare la mia voce per rendervi la vita un inferno?” minaccio io, a quel punto mia madre (evidentemente sull’orlo di una crisi di nervi) si inginocchia per terra col viso tra le mani, continuando a piangere.
“Papa’ per favore...” inizio a supplicarlo, per farmi dire la verità. Insomma, perché la mamma piange?
“Scorpius, a te l’onore.” gli dice mio padre, facendogli un occhiolino.
Okay, da quando in qua lo chiama SCORPIUS e gli fa l’OCCHIOLINO?
Ergo, mio padre porta mia madre a sciacquarsi il viso ed io rimango da sola con lui.
“Beh?” gli chiedo, assetata di risposte.
Lui fa qualche passo avanti, ma sembra arrabbiato.
“Beh? E’ tutto quel che hai da dire?”
E dire che mi era sembrato perfino dolce, mentre dormivo.
“Non capisco.”
“Certo che non capisci!” esclama lui “Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Che è successo?” lui ora non mi guarda.
Guarda fuori dalla finestra, perso in chissà quali pensieri.
“Okay. Chiedimi quel che vuoi, ma nello specifico. Raccontarti un mese e mezzo di quel che ti sei persa è una follia.”
UN MESE E MEZZO?
“Cosa mi è successo?”
“Chiunque parli troppo della Lidred, viene colpito da questo male improvviso.” sospira “Almeno questa è la mia teoria, dopo Genevieve e te.”
“Al e la Nott si sono ripresi?” chiedo io, speranzosa.
Insomma, loro sono ‘svenuti’ prima di me.. quindi dovrebbero svegliarsi prima, no!?
“No. Ma non mi sorprende. Genevieve è sparita dal suo letto, certamente sua madre se l’è ripresa. Per quanto riguarda Al, no... E ci ho pensato: sono giunto alla conclusione che ti hanno svegliata loro.”
“Perché lo credi?”
“Domani è il giorno dei morti.”
Io ci penso su.
C’è qualcosa in quella frase che risveglia alcuni ricordi nella mia mente: la profezia.
“Se è davvero come pensavamo, perché non mi hanno lasciata nel mio coma?” chiedo, stranita dalla sua freddezza.
“Probabilmente per lo stesso motivo che le ha spinte a farci mettere i nomi nel Calice.. Hanno bisogno di qualcosa, oppure vogliono finirci con certezza.”
Sospiro.
“Loro non dovrebbero sapere della Profezia.”
“Dimentichi che Pansy ha legato la tua mente alla sua... Ne conosce una versione distorta.”
Lo guardo e vorrei tuffarmi fra le sue braccia, ma al momento non lo capisco.
Se veniva per parlare con me, ben sapendo che io non avrei potuto rispondere... allora perché è così freddo, ora?
“Perché...” cosa diavolo gli posso chiedere? Perché ha quel musone? “...sei così... distaccato?”
Lui sorride, sarcastico.
“Davvero non lo capisci, Rose? Non c’è niente che vorresti dirmi?”
Oh, beh... Okay, magari voglio tornare con te, ma perché dovresti avere quella faccia? E perché devo essere io a fare il primo passo?
“Non capisco.” proferisco, confusa.
Lui annuisce, pensieroso.
“Immaginavo. Dimmi la verità, penso che a questo punto me la merito.”
“Davvero, Scorp, non capisco di che diamine parli.”
Lui mi guarda perplesso, ma vede la verità nei miei occhi.
I miei occhi che non si sono scollati un secondo dal suo viso.
Anche se non mi sono accorta del tempo che passava, mi è mancato.
E’ strano, lo so.
“All’inizio, prima che Madama Chips bloccasse il tuo corpo per evitarti il dolore, era come se dormissi. Parlavi nel sonno, perfino.” sussurra lui, sedendosi sulla sedia accanto al letto e poggiando la sua mano sul lenzuolo, senza toccarmi. “Ogni tanto facevi qualche nome. Un paio di volte Hugo, una volta hai detto James... Al. Un giorno eravamo tutti qui, a parlare se fosse stato meglio portarti al San Mungo e hai detto ‘Nik? Io lo amo!’.”
Io lo guardo, totalmente scioccata.
Nikolas mi piace, e parecchio.
Ma non lo amerò mai.
Il mio cuore appartiene ad una sola persona.
Che, volente o nolente, non sembrerebbe quella adatta a me.
“Ti da più fastidio il fatto che c’è la possibilità che io provi qualcosa per lui... o il fatto che lo abbiano sentito ‘tutti’?” chiedo, seccata.
Perché lui è Scorpius Malfoy e una ‘cosa’ sua non può diventare di un altro.
Per lui non esiste nessuno in grado di batterlo.
“Me ne vado.” si alza e fa grandi passi verso l’uscita.
“Aspetta…” sospiro, perché sto per mettere da parte il mio stupido orgoglio “Scusami. Ho sbagliato a chiedertelo. Solo che, da come l’hai detto…”
“Da come l’ho detto? Rose… Ti sei chiesta come mai ho continuato a venire qui in ogni mio momento libero, anche dopo quel che ho sentito?” si è girato verso di me.
Okay, a questo proprio non ci ho pensato.
Mi ha sentita ‘dire’ che amo Nik, ma nonostante questo è stata la prima persona che ho visto qui.
Al suo posto, probabilmente non sarei tornata in infermeria.
“Non lo amo.” sussurro, chiudendo gli occhi. “Te lo giuro”
Lui, di tutta risposta, apre la porta di fronte a sé.
“Ci vediamo domani a lezione, Weasley.”
-
“Rose? Sei sveglia?”
Apro gli occhi, tentando di apparire più arzilla di quel che sono.
Mi sento stanchissima, affamata e ho un disperato bisogno di sentirmi viva.
E l’unica persona in grado di farmi sentire così, mi odia.
E fa bene.
Come mi è saltato in mente di chiedergli quel che gli ho chiesto?
“Jamie..” saluto io.
“Come stai?” mi chiede lui, preoccupato.
“Potrebbe andare meglio. Non mi sento le gambe e ho litigato con Scorpius…” dico come se niente fosse.
So che James non sopporta Scorpius, ma devo parlarne con qualcuno e, in assenza di Al…
“Devo essermi sbagliato sul suo conto.” mi dice, accennando un sorriso “Quasi mi dispiace che tu abbia scelto Krum.”
Io ho scelto chi?
No. Io non ho affatto scelto Nik.

“Io non ho scelto Krum.” chiarisco, tentando di non sentirmi troppo irritata dal fatto che tutti sappiano gli affari miei.
Poi mi ricordo che Scorpius mi aveva avvisata che non era solo quando ho detto…
“Meglio. Scorpius si è comportato bene dall’inizio alla fine, in questa storia. I primi tre giorni non si è mosso da qui neanche un minuto. Poi zia Herm ci ha parlato e da lì ha iniziato a mangiare e a frequentare le lezioni… Ma ha passato qui ogni secondo libero che ha avuto.” sospira “Mi secca doverlo ammettere, ma avevi i tuoi motivi per stare con lui. Mi dispiace per come ho reagito.”
James Sirius Potter che chiede scusa?
“Beh, cuginetta, ora devo proprio andare a Difesa, Ab mi uccide se vado di nuovo in ritardo.”
Sorrido, ora più tranquilla.
“Mi raccomando, J. Chiamalo Professor Silente, a lezione.”
-
E’ arrivato il momento di alzarmi dal lettino dell’infermeria.
E’ arrivato il momento di camminare.
Ed io? Io sono nervosa e isterica, ovviamente.
Mamma, Papa’, Hugo, Dominique e James stanno cercando in tutti i modi di convincermi a muovere le gambe.
Ma sento un dolore terribile.
“Ho detto che non mi dovete toccare!” i miei urli isterici: forse qualcuno in Irlanda potrebbe riuscire a non sentirmi.
“Hug, Jamie, Dom… Andate a cercare…” non capisco quel che mia madre dice, fatto sta che mi calmo un po’, ora che sembrano essersi arresi.
“Il dolore non passerà finchè non si abituerà, signorina Weasley.” proferisce Madama Chips, seccata, ma io scuoto la testa.
Sento bussare.
“Ron, usciamo. Madama Chips, potrebbe uscire anche lei, per favore?”
Io non capisco.
La loro tattica è lasciarmi sola per indurmi a raggiungerli?
Tentativo inutile.
Loro escono e al contempo entra Scorpius.
“Beh, Weasley, decidi… ti alzi da sola o devo costringerti?”
Il suo sguardo serio e la sua espressione arrabbiata mi fa quasi venire da ridere.
“Oh, davvero pauroso. Neanche Hagrid è riuscito a convincermi con le maniere forti”
“Vieni qui, dai.” finalmente lo vedo sorridere, quasi addolcito.
Merlino, come mi è mancata quella espressione!
“Fa male…” sussurro io, lui si avvicina lentamente.
“Fidati di me” dice semplicemente.
“Facciamo un patto” propongo io “Io mi fido di te, se tu ti fidi di me.”
“Riguardo?” mi chiede lui, sedendosi accanto a me.
“Nik. E’ un amico. Certo, se non ci fossi stato tu, magari qualche idea mi sarebbe venuta… Ma…”
“Ma?” continua lui, alzando un sopracciglio.
“Ci sei.” concludo io.
Lui passa il suo braccio sotto il mio “Dai, reggiti a me.”
-
I miei genitori se ne sono andati.
Io tra circa ventitré secondi sarò dimessa dall’infermeria ma, stranamente, Scorpius non è venuto a ‘prendermi’.
Qualcuno bussa alla porta, Madama Chips è nel suo ufficio a finire la mia cartella clinica.
Magari è Malfoy.
“Ehi, Rose!” eh, no. Non è Malfoy.
“Nik, ciao!” dico, con evidente scarso entusiasmo.
Lui si avvicina a me, molto velocemente, oh Merlino salvami tu!
“E’ inutile che fingi, ero qui quando hai detto...” gli tappo la bocca con entrambe le mani, in modo da evitare che si avvicini ancora.
“Non sto fingendo proprio per niente, davvero. Sei solo un amico.” lui alza un sopracciglio, magari si è abituato anche troppo all’idea..
“E’ per Scorpius? Non vuoi che ci rimanga male?”
Posso rifiutarmi perfino di rispondere? In cambio, mi evito di prenderlo a calci per farlo uscire.
Ma perché Madama Chips ci mette tanto?
“Non ho paura che lui ci rimanga male... Non provo quel che ho detto.”
Lui si alza e fa per andarsene, probabilmente molto arrabbiato.
Si è rotolato nell’idea di poter stare con me.
E’ come spezzare un sogno ad un bambino.

Poi ricordo un particolare.
“Nik?” mi rivolgo a lui “Io lo amo.” sospiro, togliendomi questo peso “Era questo quel che intendevo. Parlavo con te, non di te. Era riferito a lui.”
“Sei innamorata di Scorpius? Pensavo lo odiassi!”
“Sono obbligata a fingere, le nostre famiglie si odiano. Per non parlare del fatto che ci siamo lasciati. Ma in qualsiasi caso, mi dispiace, Nik, non posso darti nulla di più della mia amicizia.”
“Ma al Ballo con lui non ci vai, quindi potremmo andarci insieme… Da amici.” sospira, ma poi mi sorride “In fondo, sono un Campione anche io…”
ANCHE?
Tutta presa dal mio dolore ho dimenticato la parte fondamentale del discorso.
“Chi sono i Campioni?”
Incrocio le dita: non qualcuno della mia famiglia o Scorpius.
“Io per Durmstrang, Espoir per Beauxbatons  e Scorpius per Hogwarts.”
“Oh.” ma perché lui non me lo ha detto?
“Signorina Weasley, ecco a lei le pratiche, mi raccomando... Non si sforzi troppo. Signor Krum, perché non la accompagna fino all’entrata della Sala Comune? Non sono certa che le sue gambe possano reggere tutte quelle scale.”
“Certo, Madama Chips. Scorpius mi ha mandato qui per questo, aveva da fare con la squadra di Quidditch”
Maledetto! Ha fatto venire Nik di proposito! Ma a che gioco sta giocando?!
-
Sono sul divanetto della Sala Comune, da sola.
Sì, perché tutti sono troppo impegnati per farmi compagnia.
E io mi annoio con un libro in mano.
Oggi è il 2 Novembre.
Quel giorno.
Stamattina la Gazzetta del Profeta annunciava un omicidio di massa, ma non hanno affatto capito chi c’è dietro.
Ovviamente, nessuno potrebbe mai sospettare della perfetta Kate Lidred, che è sparita dal mondo magico per cercare la sua famiglia in quello babbano.
Né di Pansy Parkinson, ammirata nullafacente alto-borghese con il marito al Ministero.
Improvvisamente, realizzo cosa devo fare.
-
I gargoyle ci hanno messo un po’, prima i farmi entrare nell’ufficio della Preside.
“Posso fare qualcosa per te, cara?”
“Può dirmi la verità.” rispondo secca, senza alcun giro di parole.
“Temo che sia una storia fin troppo lunga per essere raccontata.”
“Ho tutto il tempo che può necessitarle, Professoressa. Mi merito delle risposte. Soprattutto se, come credo, dietro i recenti assassini ci sia sua figlia.”
“Mia cara, credo che lei abbia visto cose dove non ci sono. Il padre si chiamava Mot Lidred, l’ho incontrato al Grugno di Porco poco più di 30 anni fa, avevo bevuto troppo Sherry e... Comunque non c’entra granchè con Tu-Sai-Chi. Immagino me ne sarei accorta.”
“E’ qui che si sbaglia, Professoressa. Mot è l’anagramma di Tom... E potrebbe aver assunto una polisucco o essersi trasfigurato.”
“Mia cara, dimentichi che ho l’Occhio interiore.”
Oh, certo. Se stiamo nelle mani di questo fantomatico Occhio interiore allora siamo salvi! (Uhm... Sarcasmo)
“L’ha più rivisto? E per visto intendo con.. ehm... tutti e tre gli occhi.” Oh mio dio!
“No, ovviamente. L’Occhio non funziona a comando, e comunque non ne avevo motivo. Il Professor Silente mi ha detto che quando sarei arrivata ad uno stato troppo evidente avrei potuto farmi sostituire da Fiorenzo.”
“Il Professor Silente... Quanto tempo prima che morisse?”
“L’anno che Ginny Weasley ha aperto la Camera dei Segreti: quattro anni prima”
Oh oh.
L'anno che zio Harry distrusse il primo Horcrux: Voldemort doveva aver capito che gli Horcrux non costituivano una certezza totale.
“Posso parlare con il suo dipinto da sola?”
“Ma certo, mia cara.”
Se ne va.
Pensavo che avrei dovuto insistere di più.
“Ogni dubbio ha la sua risposta, solo alcune volte ci mette un po’ di più ad arrivare.” proferisce il quadro, io mi volto verso di lui, abbozzando un sorriso intimidito.
“Professor Silente, lei crede che la mia teoria possa essere concepibile?”
“Non so, Signorina Weasley. Dovrebbe trovare un motivo valido per spiegarci perché mai Voldemort avrebbe dovuto ingannare la Professoressa Cooman per concepire un figlio.”
“Non per amore, presumo.” rifletto io ad alta voce “Ma la cosa che Voldemort ha sempre desiderato di più è l’immortalità...”
“Crede che il materiale genetico possa rendere una persona immortale?”
“Credo che una figlia orfana di padre voglia scoprire le sue origini, come ha fatto lo stesso Voldemort a suo tempo. Magari arrivando a trovare degli indizi che la conducano ai Doni della Morte, tra cui la Pietra. Forse pensava che avrebbe voluto conoscerlo a tal punto da riportarlo in vita.”
“E, altra cosa da non sottovalutare, continuare la discendenza di Salazar Serpeverde.” conclude Silente annuendo “Temo di non capire perché proprio Sibilla. Sarebbe stato molto più cauto a scegliere Bellatrix, o qualche donna alle sue dipendenze.”
“I figli di Mangiamorte sono additati tutt’ora, se lo ha fatto in caso di morte, beh... Allora si aspettava che la figlia di Bellatrix non fosse vista come... come era lui ai tempi della scuola.” sospiro, guardando il ritratto “Non voleva che fosse screditata. E forse ha ritenuto opportuno concedere a sua figlia la discendenza dell’Occhio interiore. Anche se credo che la Cooman sia una specie di impostora, che inventa tutto di sana pianta... Non si può negare che abbia quel problema con le profezie. O forse proprio per ottenere informazioni sulla profezia che lei stesso ha ascoltato. Con scarsi risultati, ovviamente, visto che non ha mai saputo.. Ma in quel tempo non possedeva un corpo.”
“Mi sembra possibile. Come sappiamo, Voldemort poteva condividere il corpo di un altro uomo.”
“Quasto vorrebbe dire... Due padri genetici? E' praticamente impossibile! E c'è un'altra cosa che non capisco: perché volere una figlia con l’Occhio interiore se poi non ricorda le sue profezie?”
“Dimentichi che la Professoressa Cooman non è una strega dotata quanto sua figlia, temo. Le mie sono solo supposizioni, forse Voldemort confidava nel fatto che Kate avrebbe avuto il suo talento. Tuttavia, per quanto riguarda la questione genetica, credo che Tom si sia affidato a qualcuno che fosse un Mangiamorte che avesse restaurato il suo nome, qualcuno che fosse stato dichiarato innocente, ma di cui lui si fidava.”
"Lucius Malfoy?"
"Me ne vengono in mente solo due che rispondano a tali requisiti. Malfoy e Piton."
"Devo indagare.. Ma da quello che mi ha detto zio Harry Malfoy non ha cercato Voldemort fino a due anni dopo."
"Magari Voldemort ha cancellato la sua memoria. Per quanto riguarda Piton, credo che l'avrei saputo. Lui era fedele a me, dopotutto."
"Se la mia sopposizione è corretta... Scorpius... Kate è sua zia."
"Perchè non cerca delle prove, signorina Weasley" mi guarda, abbassando un po' quegli occhiali a mezzaluna. Io annuisco, quasi in trance.
“Perfetto. Devo trovare Scorpius, grazie mille Professore.” Faccio per andarmene, ma la sua voce mi blocca.
“Ah, signorina Weasley?”
“Sì?”
“Dovrebbe imparare l’Occlumanzia, se vuole avere qualche chance di vittoria.”
“Escludere dalla mia mente Pansy! Perché non ci ho pensato prima?”
Perché, certo, sono intelligente come mia madre, la maggior parte delle volte.
Ma, ammettiamolo, sono pur sempre la figlia di Ronald Weasley.
-
Sala Grande, cena in grande stile.
Nulla sembra cambiato da questa mattina.
Solo io, che sono l’unica a conoscere il pericolo.
Qualcuno immagina l’arrivo di un serial killer.
Nessuno vuole ammettere di certo il ritorno di un dominio oscuro.
E sono terrorizzata.
La Pietra della Resurrezione non è più nella mia camera.
Pansy l’ha presa.
E ora Kate ha l’aiuto del suo ‘amato’ padre per conquistare il mondo.
Non posso ancora parlarne con Scorpius.
A scuola non c’è.
Probabilmente è con gli altri Campioni, perché non c’è traccia né di Espoir né di Nik.
“Che hai, Rose?” mi chiede Dom, preoccupata dalla mia espressione.
“Sai dov’è Scorpius?” lei annuisce, con l’aria di chi la sa lunga.
“Con Perla Jugson, per l’intervista del giornalino scolastico.”
“Abbiamo un giornalino scolastico?”
“Da quest’anno sì. Il Daily’s Tournament.”
“E perché mai?”
“La Cooman non vuole articoli esterni sugli affari di Hogwarts”
Questa la dice lunga sulla sua politica, no?!
-
“Rose?” qualcuno mi sta scuotendo.
Io apro gli occhi, lentamente.
Qualcosa non va.
Non sono nella mia stanza nella torre di Grifondoro.
Ne sono sicura per due motivi piuttosto rilevanti:
-L’arredo è diverso, di letto ce n’è uno, la camerata è troppo spaziosa e piena di libri.
-Scorpius Malfoy mi guarda con aria preoccupata, e lui non può entrare nei miei dormitori.
“Rose sei sveglia?”
Sbadiglio e mi stropiccio gli occhi.
“Come mi hai trovata?”
Solo ora ricordo: sono nella Stanza delle Necessità.
Avevo bisogno di riflettere e stare da sola.
“Non eri sulla Mappa, Rose! Mi hai fatto prendere un colpo!”
“Come... Come hai indovinato quel che ho chiesto?”
“Non importa, ora.” mi accarezza i capelli, avvicinando le sue labbra alla mia fronte. “Hai la febbre. Forse dovrei riportarti da Madama Chips.”
“No. Ti prego.” il mio sussurro esce quasi come un lamento “Stai qui con me.”
Lui sorride e si siede sul letto, poggiando la sua mano sulla mia.
“Non me ne vado.”
“Devo... devo dirti tante cose. Non so nemmeno da dove iniziare.”
“Ssssh. Riposati. Puoi raccontarmele domani.”
“E se poi non mi sveglio per un altro mese?”
“Non succederà.”
“Sembri così sicuro.”
“Lo sono.”
“Devo trovare qualcuno che mi insegni Occlumanzia. Mio zio è una frana e nella mia famiglia nessuno ne ha mai avuto bisogno.” sospiro, tornando a guardarlo negli occhi.
“Beh, potrei avere una certa idea, ma non ti piacerà.”
“Cioè?”
“Vieni a pranzo a casa dei miei ad Hogsmeade, appena abbiamo un uscita.”
“Scorpius tuo padre mi odia... E tua madre mi odierà non appena mi vedrà.”
“Ti aiuteranno. Sanno quanto sei importante per me.”
Sorrido concedendogli un secondo di gloria.
“Ti ha fatto bene tutta questa storia, sai? Sei meno strafottente.”
“E tu più pallida e malata, Weasley.”
“Tu sei sempre pallido, Malfoy, ma non te lo faccio pesare.”
“Ti amo, Rose. Ti prometto che sarò qui al tuo risveglio e finchè lo vorrai, ma ora sarà meglio che ti addormenti.”
Lo guardo come l’ho visto poche volte.
Da quanto è così dolce?
Noi non stiamo insieme.
Potrebbe perfettamente fregarsene.
Ma mi ama.
“Scorpius, sei il primo ragazzo che mi vede a letto e la prima cosa che pensa è al mio riposo...” maliziosa, io.
“Non è stata la prima cosa che ho pensato, Rosie. Ma sono abbastanza lucido da mettere la tua salute prima di qualsiasi distrazione.”
“Potrei farti perdere un po’ di quella lucidità... La vita è breve... Potrei riaddormentarmi per un sacco di tempo.”
“Non ci riusciresti, hai la febbre e non puoi fare certi sforzi. Ieri hai fatto duemila scene per alzarti da un letto ed ora vuoi sottoporti ad una tale fatica?! Weasley, non ti capirò mai.”
“Non ti ho chiesto di capirmi, ti sto chiedendo di farmi provare un’emozione che non ho mai provato.”
“Non stasera. Come al solito, non è il motivo giusto per fare quel passo. Rose, ti prego, dormi. Non sei pronta.”
“Sono pronta. Sono qui. Ti amo e non voglio che il sesso ti porti da un’altra.”
“E’ questo il problema? Hai paura che...” non riesce neppure a finire la frase dall’incredulità. “Rose niente mi potrà portare da una ragazza che non sia tu.” sospira, sembra troppo tranquillo.
“E’ per quel che hai sentito con la Nott.” conclude.
Non sembra una domanda.
“Sono passati mesi, da quando.. sei con me.”
“Mi stai chiedendo se mi manca, Weasley?”
“Qualcosa del genere.”
“Sì, indubbiamente. Ma non vale la pena perderti solo per questo.” mi guarda, per poi alzare un sopracciglio. “Per quel che vale, hai il mio cuore.”
Si avvicina a me e posa le sue labbra sulle mie, con delicatezza.
Ma finisce troppo, troppo presto.
“Hai la febbre, Rose. Meglio che riposi. Io tra dieci minuti ho la ronda notturna.”
“Avevi detto che saresti rimasto con me”
“Ho promesso che sarò qui al tuo risveglio.”

NOTE DELL'AUTRICE

Spero davvero che vi piaccia <3 . <3
Ed è decisamente lunghissimo, anche se avete aspettato tantissimo! ç_ç Scusatemi!
(Domani, nel capitolo 'AVVISO' le mie risposte ai vostri commenti.)
Per tutti gli altri che hanno commentato, messo tra preferiti/seguiti/ricordati: un GRAZIE di cuore.
Se pubblico è per voi e continuo a provare una grande sensazione di soddisfazione mentre scrivo.
QUESTA STORIA E’ DEDICATA A VOI CHE MI SEGUITE E CHE MI DATE LA ‘FORZA’ PER CONTINUARE.
Che ne dite di premere sul tastino Recensisci? XD
PLEEEEEEASE!
XOXO
Densie Arya

  
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