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Autore: AmhranNaFarraige    23/06/2011    2 recensioni
Per ogni persona che ama ce n'e' sempre un'altra che soffre a causa di questo amore. Non tutto e' rose e fiori e Sakura lo sa, offrendo cosi' la storia della coppia piu' amata e ammirata (SasuNaru) dal punto di vista di chi ama/odia.
Sakura e' pazzamente innamorata di Sasuke, lo e' da sempre e difficilmente si dimnetichera' di lui. Anche dopo un suo rifiuto. Anche dopo avvenimenti per lei tristi e demoralizzanti. Ma sempre al suo fianco ci sara' il fedele Naruto. Sempre la sapra' consolare e farle forza.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non ci inoltrammo troppo nel labirinto dell'immensa abitazione. Sasuke si limito' a condurmi in una stanza che dava sul gardino, percorremmo un corridoio che da quella procedeva verso la parte opposta rispetto la strada - cosicche' potei notare il cortiletto inerno - facemmo il nostro ingresso in una seconda stanza per poi salire delle scale che conducevano ad un ambiente quasi privo di mobilio. Dall'essenziale potevo capire che si trattava di una stanza da letto. La trapunta futon che giaceva ordinatamente nell'armadio era appena visibile attraverso la carta che ne costituiva l'anta. Per il resto al centro vi si trovava un tavolino basso, non troppo largo, contornato da soli due cuscini di un bianco immacolato. Le tende alla finestra che si trovava alla mia destra erano dello stesso identico colore. Solo le pareti sembravano variare un poco, colorandosi di panna. Nel comlessivo l'intera stanza era staccata dan mondo nel suo candore. Anche la vista dalla finestra rispecchiava lo stesso senso di purezza: solo alberi e sabba ricurva intravista tra le fronde.

Posai i miei libri sul tavolino senza nemmeno aspettare che mi dicesse di farlo: la sola presenza di quello mi invitava di per se a tale atto. Una leggera brezza saluto' il mio arrivo attraverso la finestra, sparpagliando parte dei fogli per la stanza. Con frasi di scusa e di dispiacere il mio ospite corse verso quella per chiudere i vetri trasparenti, come se non ci fossero, per poi tornare verso di me e raccogliere il maggior numero di fogli prima che le nostre mani s'incontrassero su quello rimanente. Cio' non avvenne, nonostate io fremessi condotta dalle immagini da film che si accavallavano nella mia memoria. Succede sempre cosi', e quasi pensai che bastasse agire il fato perche' succedesse anche a me. pultroppo mi aveva gia' aiutato abbastanza dandomi l'occasione e non si sarebbe scomodato facilmente dal suo soffice letto di nuvole per accorrere in aiuto di una fanciulla innamorata. Peccato, non ci pensai prima, avrei dovuto crearmela da sola l'occasione perfetta! Ormai che dovevo farci?! Avrei agito piu' tardi: eravamo noi soli in una villa che si stendeva per chilometri - cosi' parve a me - avrei sicuramente trovato il modo di farmi cadere tra le sue braccia. Sakura, basta sognare ad occhi aperti! Su, voltati e cerca di avere un'aria meno rimbambita! Dio, quanto sembri scema, manco avessi visto un angelo sceso in Terra! Beh, in effetti l'effetto era quello. Cercai di dare piu' corda al mio cervello che gridava folle invece che al mio cuore che sii crogiolava nel suo brodo d'amore. Due secondi e tornai tra i comuni mortali, ringraziando il mio compagno per avermi aiutata nella raccolta dei miei manoscritti e li riposi nella loro posizione originaria sul tavolino, accanto al resto dei libri. Chinammo la testa e incominciammo il nostro lavoro.

Ufff, non avete idea di quanto fosse terribilmente complicato rimanere concentrata quando tanto splendore circondava la tua essenza e da ogni poro potevi percepire una fragranza floreale, una brezza marittima e un bagliore divino! Perdonatemi se vi dico che non resistetti a lungo, ma vorrei vedere voi al mio posto che avreste fatto. Dopo circa cinquanta minuti di lavoro esasperante supplicai per una pausa. All'inizio sembro' un po' colpito da tale mancanza di resistenza nello studio - ed io pure - tuttavia si arrese alle mie preghiere e mi indico' di tornare al pianterreno, mi avrebbe seguita immediatamente. Dio solo sa che avesse da are per non potermi accompagnare di persona, ma quando iniziai ad incamminarmi per le scale notai che entro' in un locale ulteriore, la casa sembrava proprio non avere fine. Tornai dunque nella seconda sala dell'intera dimora che avevo visto. Era un salottino un po' piu' all'occidentale rispetto tutte le altre stanze. Questo suppongo fosse dovuto alla presenza di un divano nei pressi del tavolino contornato da cuscini come sopra. La stanza era un poco piu' piena: un televisore enorme era di fronte al divano - indovinate un po' il colore del divano? Tutti quelli che hanno detto qualcosa diverso da "bianco hanno sbagliato! E dei cuscini? Come sopra! - Dietro al tavolo c'era un ripiano piu' alto che staccava l'ambiente da quella che apperentemente era una piccola cucinetta, con al centro un altro tavolo, ma stavolta occidentale, con sedie e tutto il resto. Non ebbi ulteriore tempo per osservare ill luogo, poiche' dalla porta oltre il cucinino fece il suo ingresso Sasuke, doveva essere sceso da un'altra scala, oltre la porta che aveva varcato quando c'eravamo separati.

Appena apri' bocca compresi il motivo della sua deviazione: era andato in una qualche specie di dispensa o simili e aveva portato a me varie tipologie di te', lasciando a me la scelta. Optai per un buon gelsomino, che tanto mi pareva avere a che fare con lo stile della casa e con tutto quel bianco luminoso che mi corcondava. Sasuke mi fece accomodare sul divano e quindi procedette verso i fornelli. Non sto a raccontarvi i cinque minuti successivi, nulla di che, l'unico rumore percettibile era quello dell'acqua che bolliva, io intanto mi stavo raggomitolando sul divano per l'imbarazzo. Saltiamo allora ad un periodo di tempo immediatamente successivo, in cui die tazze fumanti s'affiancavano sul tavolino e Sasuke sedeva di fronte a me su di un cuscino.

Forse fu perche' mi sentivo in imbarazzo a starmene tutta sola su un divano comodissimo mente il mio interlocutore era scomodamente seduto perterra e forse fu perche' venni trascinata dalle emozioni che ormai non riuscivo piu' a controllare, fatto sta che mi alzai con foga e quasi con la grazia di un marinaio mi accasciai letteralmente su un cuscino, alla sinistra del ragazzo, cosi' che ci trovammo allo stesso livello. Inizialmente mi guardo' un po' stranito, poi fece spallucce e cerco' di non badarci piu' di tanto. Questa noncuranza al momento la presi erroneamente come una voglia di diminuire le distanze. Quella era solo mia! Oh, scusate ogni genere di spoiler che ho fatto, spero seriamente mi perdoniate... Cercate di dimenticare tutto, ora proseguiro' con la storia cercando di non dirvi come va a finire - tanto lo sapete gia' - ma creando un po' di suspance. Presi una sorsata di te' e notai con piacere che lui fece lo stesso. Quella staticita' della situazione mi metteva terribilmente a disagio! Ora non riuscivo piu' sul serio a starmene sulle mie, sentivo che da un momento mi sarei alzata e avrei gridato ai mille venti i miei sentimenti! Tuttavia Sasuke mi precedette - lo so anche io che puo' sembrare strano, ma non ero sul serio in me per poterlo capire e saltai subito a conclusioni -. Infatti cio' che non avrei dovuto fraintedere - cacchio, non riesco proprio a non rovinarvi il finale! - fu il fatto che mi chiamo' per nome. Oh, lo disocno anche in Romeo E Giulietta: Cosa c'e' in un nome? Io ci trovai dentro l'intero universo! Pensai seriamente che avrebbe proseguito con qualcosa del tipo "penso che dovremmo uscire insieme" o "mi piaci" o "sposami"... Ora esagero, pero' il concetto e' quello, s'intende, no? Fattosta' che mi avvicinai esageratamente al suo corpo di marmo, allargai le mie braccia e le sentii aggrapparsi alla schiena di quello, arruffandogli la camicia. Inizialmente mi ritrovai con la testa poggiata sul suo petto, oh, se solo fosse finita li'! Gia' quella posa poteva essere piuttosto imbarazzante: ci conoscevamo cosi' poco e gia' mi permettevo di abbracciarlo in atle modo! Sapeste solo che profumo meraviglioso che emanava, quella fragranza mi spingeva ad avvicinarmi ancora di piu' di piu', sempre di piu', finche non potessi trovarmici dentro a quella dolcezza che colmava il mio naso! Il senso della vista non fu cosi' tanto corroto, poiche' nelle emozioni chiusi gli occhi e mi lasciai condurre dagli altri sensi, altrimenti avrei intavisto tramite la stoffa il corpo d'una statua classica, corpo d'angelo caduto dal cielo, corpo di un dio... Non riuscii a trattenermi e mi spinsi oltre - ora rabbrividisco al sol pensiero, ma mi formicola ancora in centro al petto una strana emozione she so descrivere solo come piacevole - olte: ecco che risalivo il petto forzuto e poggiavo le mani sulla roccia delle spalle. Oltre: il collo diritto e rigato dal sudore, unica cosa che lo accuminava a noi mortali. Oltre: il mento, le guance, la bocca. Oh, che bocca invitante, cosi' rossa e sottile! Non chiedetemi come, quando e perche', l'unica informazione che otterrete e che posai le mie labbra sulle sue in uno scoppio di luce brillante e sinfonie europee del rinascimento. Si', quello era proprio un bacio. Il mio primo bacio. Il mio primo bacio l'avevo donato a lui, a Sasuke.
  
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