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Autore: gaccia    24/06/2011    15 recensioni
Nuova storia adolescenziale: una Bella diciottenne bella, popolare, cheerleader che tra ginnastica e danza moderna sogna di ottenere una borsa di studio per una scuola d’arte e un futuro migliore, un Edward diciottenne timido e insignificante, studioso e secchione con il sogno di accedere a un college prestigioso. Sono vicini di casa ma non si sopportano, troppo diversi, troppo caratterialmente distanti, ma se un manufatto Atzeco li facesse vivere uno nel corpo dell’altra?
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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- Questa storia fa parte della serie 'i trasformisti'
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Dopo aver nominato chi mi ha recensito, preferito, ricordato e seguito, ringrazio profondamente tutti coloro che hanno semplicemente letto e spero apprezzato il mio lavoretto.

Buona lettura (l’ultima)

 

16 anni dopo

 

“And the winner is …….”

 

Pov. Bella

E’ proprio vero: nelle occasioni davvero importanti o drammatiche che ti possono accadere, vedi passare la tua vita davanti agli occhi come un flash, e ti ricordi tutto.

E questa sera sono qui, seduta, agitata ad aspettare che Ryan Reynolds e Whoopi Goldberg si decidano a dire chi ha vinto l’oscar per la miglior attrice protagonista dell’anno.

 

Quanto tempo era passato dal liceo! Quanto tempo era passato da Forks!

Dopo quelle benedette settimane con lo scambio dei corpi, ero andata al liceo di Seattle, accompagnata da mio padre, Emmett e un Edward ancora più agitato di me, se possibile.

 

Gli esaminatori della Tisch School of the Arts mi fecero il colloquio e mi dissero che oltre la danza avrei avuto l’obbligo di frequenza anche ai corsi di recitazione, che tra l’altro erano il vanto della scuola stessa. Se accettavo, la borsa di studio sarebbe stata mia.

Riuscii a non rompere la sedia saltellandoci sopra dalla gioia, mentre confermavo la mia iscrizione e gli esaminatori si complimentavano con me.

Anche Edward ebbe la sua sorpresa, in quanto confermarono anche a lui l’accesso alla New York University e si complimentarono per il suo interesse sulla medicina sportiva.

“Non è che mi devi dire qualcosa?” mi chiese all’orecchio appena usciti dalla sala, ma non era arrabbiato, era troppo felice, proprio come me.

 

Quell’estate fu una delle più felici della mia vita e in autunno io e il mio Eddy (come si arrabbiava quando lo chiamavo così!) ci trasferimmo a New York con le benedizioni di Charlie, Carlisle, Alice, Jasper, Rosalie, Emmett, Jacob, Quil, Mark, Tanya, Jessica, insomma tutti tranne Esme. Lei cercava di non far trasparire la sua irritazione nei miei confronti, ma di sicuro stava meglio se non mi vedeva, proprio come me.

Anche quando a giugno festeggiammo il compleanno di Edward lei si unì a noi solo per il taglio della torta, poi si defilò tranquillamente, lasciandoci scatenare in salotto (per l’occasione Jasper diede il meglio di sé, fracassando il preziosissimo tavolino in teak della mamma di Esme ed Alice, per questo, rischiò il disconoscimento).

 

A New York, a causa della borsa di studio, avevo l’obbligo di residenza nel dormitorio della Tisch, mentre Carlisle aveva insistito per affittare un bilocale, per rendere il figlio più indipendente.

All’inizio i nostri corsi furono abbastanza “leggeri”, riuscivamo a vederci tutti i giorni ed avevamo istaurato una piacevole routine che comprendeva colazione e pranzo oppure cena insieme.

Con l’intensificarsi dei programmi, Edward cominciò a saltare gli appuntamenti al bar, poi, con le prove dello spettacolo delle feste, mancai alle nostre cene per qualche settimana.

Cercavamo di rimediare con gesti carini, ma cominciavamo ad essere stanchi e conseguentemente diventavamo sempre più egoisti con i nostri problemi e meno attenti alle necessità dell’altro.

 

L’unico raggio di sole in quel periodo, fu che conobbi l’amore, quello con la A maiuscola, quello che ti fa battere forte il cuore, che ti fa superare tutte le difficoltà.

Conobbi il ragazzo che sarebbe diventato il compagno con cui avrei diviso la mia vita, il mio futuro marito. E feci l’amore per la prima volta.

Memore di quanto era successo con Edward nel primo semestre, all’inizio del secondo semestre scolastico, mi trasferii a convivere con il mio amore, continuando a mantenere la camera al dormitorio della Tisch solo formalmente.

Nessuno mi fece questioni, una volta alla settimana passavo a dare una pulita e passavo tutti i giorni a prelevare la posta e i messaggi, per il resto avevo il mio ragazzo accanto, magari anche solo qualche ora per notte, ma ci si vedeva, si condivideva la vita ed ero di nuovo felice.

 

Gli studi procedettero alla grande. Avevo fatto nuove amicizie, soprattutto con una aspirante, e secondo me, promettente attrice: Cassandra Norton detta Cassie.

Quando si presentò mi misi a ridere in un modo …  che non riuscii a smettere se non quando ormai avevo il viso tutto bagnato dalle lacrime. Lei, ovviamente si offese ed io dovetti implorare il perdono, facendo una figura alquanto strana, quando le spiegai che avevo battezzato la mia coscienza con il suo nome e che spesso le parlavo assieme.

Fu il suo turno di ridere sino alle lacrime, poi mi disse che era a mia disposizione per ogni consiglio in modo di non dover sempre parlare da sola e da quel momento diventammo amiche per la pelle.

 

La Tisch, ci impegnava anche negli spettacoli dei suoi teatri. Ovviamente ero soprattutto impegnata con la danza moderna, grazie alla quale mi misi in mostra presso pubblico e critica e non ebbi problemi ad entrare in una compagnia di ballo famosa alla fine degli studi. Mi dedicai molto anche al teatro (era pur sempre un palcoscenico) pensando di proseguire con questa carriera, nel caso che non fosse stato possibile come ballerina e scoprii di essere portata per la recitazione, forse perché avevo sempre un po’ recitato al liceo per mantenere lo status di popolare.

 

Ogni tanto tornavo a Forks dalla mia famiglia. Mi mancavano sia Emmett che mio padre.

Due anni dopo la famosa riunione famigliare Emmett si sposò con Rosalie, laureato e senza figlio in arrivo almeno per il momento. La sposa continuò gli studi sino alla sua sospirata  laurea, mentre mio fratello era riuscito a farsi assumere in una ditta prestigiosa con promesse di una buona carriera.

Alla cerimonia, Charlie venne accompagnato da Sue Clearwater, quella che sia io che mio fratello dichiarammo la sua nuova fiamma.

 

Jacob e Quil continuarono ad uscire insieme e dopo qualche anno andarono a convivere, oltre a lavorare gomito a gomito nella loro officina.

Quella che mi stupì più di tutti fu Tanya, che cambiò completamente. Divenne psicologa, una delle professioniste più apprezzate di Seattle e andò a convivere con …. Irina.

Non era difficile incontrare questi quattro in uscite collettive, erano praticamente inseparabili. Arrivarono al punto di donarsi sperma e ovuli a vicenda, diventando genitori di due bellissimi maschietti Paul e Seth.

 

Altri compagni di liceo li persi di vista negli anni, come Jessica, che seppi trasferita in Florida per lavoro (era impiegata di banca) e Tyler che emigrò addirittura in Australia. Erano rimasti a Forks, Mike e Lauren, marito e moglie, lui sempre più attaccato alla bottiglia della birra e lei, insoddisfatta, che lo tradiva con tutti gli amici vecchi e nuovi, insomma come aveva predetto Edward il giorno che io e Tanya lo avevamo bagnato con l’acqua della pozzanghera.

 

Alice e Jasper si erano sposati dopo aver finito gli studi e avevano iniziato a lavorare, lui come avvocato, lei come stilista per una nota casa di moda, oltre a mettere al mondo una bambina fotocopia di sua madre che faceva letteralmente impazzire tutti.

Edward aveva finito gli studi con ottimi profitti ed era riuscito a diventare un famoso e apprezzato medico sportivo, proprio come avevo detto io.

Ogni tanto tornava a Forks e si incontrava con Jasper, Emmett e il suo miglior amico Mark.

Io li chiamavo i quattro dell’oca selvaggia come il film, ed effettivamente quando erano assieme, si rischiava un cataclisma talmente erano scatenati. Credo che Edward volesse recuperare tutti gli anni di repressione di Esme e gli altri tre gli davano man forte.

Suppongo che toccarono l’apice quando riuscirono ad issare l’utilitaria del preside della Forks High School sopra il tetto della palestra. Un’impresa che divenne leggenda. Ancora oggi tutti si chiedono come ci siano riusciti senza una gru e nessuno di loro ha mai rivelato il mistero.

 

Mark, non eravamo ancora riusciti ad accasarlo. Era andato a Princeton e si era laureato ingegnere informatico. Era diventato un genio delle tastiere e, segretamente, un hacker di cui avere paura, tanto che sembrava lavorasse per una agenzia governativa, ma quando gli chiedevi qualche cosa del suo lavoro ti faceva l’occhiolino e rispondeva “Top secret”. Aveva avuto diverse storie sentimentali ma niente di serio, continuava a dire che non si sarebbe più fatto fregare e preferiva rimanere libero e godersela. Ultimamente faceva l’accompagnatore ufficiale di Cassie alle uscite sul tappeto rosso, ma tutti e due sostenevano che era solo per evitare di impegnarsi troppo cercando qualcun altro.

Questa sera infatti era seduto tra Cassie e mio marito.

 

Già, mio marito, infatti mi ero sposata. Una cerimonia sfarzosa che non ero riuscita ad impedire da quando Alice mi aveva sentita parlare al telefono del mio matrimonio.

Mi aveva circuita e avevo perso il controllo della giornata più importante della mia vita.

Ma a pensarci bene era stato tutto stupendo, soprattutto il mio lui, impettito all’altare che mi aspettava con un meraviglioso sorriso sul volto perfetto. Credo di non aver più visto niente di così bello.

Mi sposai dopo due anni di balletti in giro per gli Stati Uniti, preoccupati per questa nuova lontananza forzata.

Un piccolo infortunio al ginocchio mi impedì di continuare la tournee che stavo facendo e quindi, un po’ per necessità, un po’ per voglia, tornai al mio secondo amore: il teatro.

 

Avevamo preso casa a New York visto che era vicino ai nostri posti di “lavoro”.

Questo mi consentì di mettere al mondo il mio primo figlio Alec, seguito, dopo tre anni da una deliziosa bambina Jane, che ora erano in albergo, in compagnia dei cuginetti e sorvegliati (speriamo) dagli zii Emmett e Rosalie.

 

Fu circa quattro anni fa, subito dopo il parto di Jane, che durante una replica di uno spettacolo a teatro, ero stata contattata per una parte in un film.

Non mi sentivo portata, il metodo di lavoro era totalmente diverso, ma tutta la mia famiglia si coalizzò contro di me, e visto che tanto si girava a New York, mi convinsi ed accettai.

Non avevo la parte principale, ovviamente, ma ottenni un buon successo personale sia di pubblico che di critica e da quel momento iniziai a fare anche l’attrice cinematografica.

 

Questo mi portò a leggere il copione per il quale mi trovo qui questa sera.

Il titolo del film mi colpì subito: Nella pelle di un uomo e quando lessi la sceneggiatura, dopo aver riso sino alle lacrime per il senso dell’umorismo che certe volte hanno i fatti della vita, mi impegnai con tutta me stessa per ottenere la parte.

Sapevo di poter rendere una interpretazione sentita ed indimenticabile e avevo ragione, infatti avevo ottenuto la nomination al Premio Oscar come miglior attrice protagonista e questa sera mi trovavo qui al Kodak Theatre di Los Angeles, nervosa e agitata.

 

“Calmati, andrà tutto bene” la sua voce calda mi giunse all’orecchio mentre una mano stringeva la mia per darmi coraggio. Ormai, dopo tutto questo tempo, aveva capito come calmarmi con due parole.

Ma si, cosa importa se non vinco? Sono qui, ho la mia famiglia, un uomo che amo e che mi ama, amici fidati e affezionati, un lavoro che adoro, in fin dei conti sono felice.

 

“…..And the winner is …….”

 

“BELLA SWAN-CULLEN! Per la sua interpretazione NELLA PELLE DI UN UOMO!”

 

Scoppiarono gli applausi nella sala mentre io mi alzavo incredula e mi voltavo verso mio marito. Edward mi sorrideva orgoglioso, mi diede un bacio e mi spinge delicatamente verso il palco, continuando ad applaudire.

 

Salii quei gradini con le gambe tremanti e dopo aver ringraziato e baciato sulle guance Ryan e Whoopi presi in mano la famosa statuetta e mi voltai verso la platea.

“Devo ringraziare tante persone. Questo premio è frutto della mia capacità di recitazione che è nata al liceo, quando è stata messa alla prova per essere una popolare, è continuata alla Tisch School of the Arts dove gli insegnanti mi hanno aiutato a raffinarla, ed è finita qui grazie al sostegno di mio marito Edward, dei miei figli, della mia famiglia, dei miei amici e del caro vecchio Tez”

Edward si mise a ridere mentre Mark e Cassie guardavano me e mio marito senza capire il perché di questo scoppio di ilarità.

 

L’Oscar ora fa bella mostra di se sul caminetto della nostra casa di Manhattan vicino alla fotografia che ritrae la statua di Tezcatlipoca il nero, in fin dei conti, se siamo qui insieme e se siamo così felici, lo dobbiamo anche a lui.

 

Fine

 

 

 

 

Adesso vorrei salutarvi, ricordandovi che ho cominciato una nuova fic.

Si intitola “Sakura – Fiore di ciliegio” i protagonisti sono sempre Eddy ma soprattutto Bella, è la sua storia da quando era piccola.

E’ un racconto storico, dove si intersecano, guerre, invasioni, pirati, rapimenti, case di malaffare ecc. il tutto all’inizio del 1900 dall’altra parte del mondo.

E’ un progetto un po’ ambizioso e presumo prenderà la rincorsa come un motore diesel: l’inizio non sarà particolarmente accattivante ma vi posso assicurare che dopo i primi capitoli, saranno fuochi d’artificio in tutti i sensi.

 

Spero di non avervi deluso con questo finale.

Vi saluto ancora tutti caramente

Baciotti

Grazia

  
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