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Autore: sara_sessho    24/06/2011    2 recensioni
Esel una ragazza di 17 anni dovrà ricominciare una nuova vita, dopo tre anni di sofferenze.
Pain la prende con sé, essendo stato molto amico della sua famiglia e conoscendola da quando era piccola, e la porterà all'Akatsuki.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Nuovo Personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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                                             A QUANTO PARE NON HO SOFFERTO ABBASTANZA – PARTE SECONDA

- Una Nota? – chiese Pain guardandomi stranito.

- Esatto – dissi asciugandomi, con la mano, il rivolo di sangue che scendeva dal mio labbro – entriamo così vi spiegherò tutto -.

Entrammo tutti insieme nella sala principale e ci sedemmo attorno al tavolo. Tutti mi stavano fissando in attesa così, dopo aver preso un respiro profondo, iniziai a parlare:

- Dunque… Come vi ho detto prima, io sono una Serva della Natura e come tale sono in grado di fare incantesimi, che si chiamano Note -

- Perciò tuo fratello è sotto l’effetto di un incantesimo? – chiese Pain.

Annuii – per essere precisi, Natsume è sotto l’effetto di una Nota del Controllo, serve per “usare’’ una persona a proprio piacimento, senza che lei possa ribellarsi in alcun modo – sospirai – e, nonostante ciò, Natsume è riuscito a controllarsi e le ipotesi sono due: O mio fratello è diventato più potente oppure la Nota è stata eseguita da un Servo della Natura alle prime armi –

- Quale pensi che sia più plausibile? – mi chiese Itachi, stranamente con un’espressione interessata sul volto.

- A essere sincera non ne ho idea, Natsume è da tre anni che non lo vedo e, ad essere sincera, non so chi ci sia a servizio di Rikotsu – dissi calcando con rabbia l’ultima parola.

- Quindi che intendi fare? – continuò l’Uchiha maggiore.

- Aspetto, non posso fare altro, anche se sono stata prigioniera nel covo di Rikotsu, non ho proprio idea di come arrivarci perché, quando mi sono liberata, ero concentrata a mettermi al sicuro – risposi piuttosto sconsolata.

- Sei proprio una fifona – commentò Karin.

La fulminai con lo sguardo – Se tu avessi passato solo un decimo di quello che ho passato io, non oseresti nemmeno aprire quella cazzo di bocca! – urlai.

Forse si ricordò di quello che avevo urlato precedentemente a Natsume e non osò aprire più bocca.

- Era doloroso? – mi chiese Konan titubante.

- Ogni volta… Lui mirava solo a farmi male, non gli interessava provare piacere – dissi, cercando di scacciare via i ricordi – ora, se volete scusarmi, preferisco andare in camera a riposare –

Senza aspettare risposta, me ne andai più velocemente possibile e mi chiusi in la porta della camera alle spalle. Mi sedetti sul letto e chiusi gli occhi: “ Tra poco dovrebbe iniziare, se sopravvivo mi riprenderò Natsume e ammazzerò quel bastardo”.

Non ebbi nemmeno il tempo di alzarmi dal letto, che un dolore lancinante alla schiena , mi fecero cadere sul pavimento.

- Devo resistere – sussurrai. Iniziai a sentire un liquido scendere lungo la mia schiena e, a poco a poco, a estendersi attorno a me. La prima cicatrice si era riaperta, non so se sarei riuscita a resistere al dolore per le altre due.

Il respiro si faceva sempre più veloce, per resistere al dolore, ma quando questo aumentò terribilmente, urlai. Non avevo mai urlato così forte. Ero talmente concentrata, che sentii a malapena la porta aprirsi e mani che mi afferravano. Il dolore diminuì leggermente, ma so che stava solo per aprirsi la seconda cicatrice. Mi appoggiarono sul tavolo del salone principale, c’erano tutti.

Pain mi strappò la maglia sulla schiena e anche il reggiseno, mentre Itachi mi stringeva la mano sinistra e mi accarezzava la testa – stai tranquilla, andrà tutto bene – mi sussurrò.

Sentii dei passi – Non c’è un modo per fermare tutto questo? Potrebbe morire – disse Sasuke a Pain, preoccupato.

- Dobbiamo aspettare che si aprano tutte le cicatrici prima di poterle richiudere -

Mi aspettavo che il dolore  all’improvviso aumentasse, ma non immaginavo così tanto. Le ultime due cicatrice si aprirono contemporaneamente. Urlai, di nuovo, e strinsi convulsamente la mano di Itachi. “Non resisto più” pensai.

- Esel, adesso finirà tutto vedrai, appena ti verserò questo medicamento sulla schiena, le ferite si chiuderanno subito – disse Pain. Non mi ero nemmeno accorta che avesse preparato un medicamento. Lo sentii sulla schiena e sembrava fuoco. Mi sentivo bruciare, ma non avevo più forza per urlare. Man mano che i minuti passavano il dolore diminuiva, fino a scomparire definitivamente. Rilassai tutti i muscoli, ma non riuscivo ancora a muovermi.

Konan mi rivestì, e forse, nessuno aveva visto nulla delle mie grazie. Due braccia forti mi sollevarono e mi portarono via. Aprii gli occhi e vedi Itachi, che mi guardava.

- Avevo ragione, alla fine si è risolto tutto – disse.

- Sì, ma temo che la mia vita si sia accorciata per il dolore, però grazie per essere stato lì – sussurrai sorridendogli.

Itachi annuì e mi posò sul suo letto. Ero stanca e stavo per addormentarmi, ma riuscii, comunque, a sentire qualcuno che si sdraiava accanto a me e che mi stringeva tra le sue braccia. Mi accucciai maggiormente contro Itachi, finalmente mi sentivo protetta.

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

Lo so non è lunghissimo, però ho aggiornato in fretta come avevo promesso, no? Non più di tanto, ma prima del solito.

Non saprei proprio come commentare questo capitolo, posso solo dire che ho sofferto quando l'ho scritto... Spero che a voi sia piaciuto, fatemelo sapere.

Ringrazio tutti come sempre, un bacio

sara_sessho

 

 

   
 
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