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Autore: orual    24/06/2011    6 recensioni
Un salto nella Hogwarts anni '60 con la giovane Molly Prewett (non ancora Weasley!) ed i suoi amici, tra progetti strampalati, vecchie conoscenze ed i problemi con cui ogni generazione di maghi deve fare i conti: amicizia, prepotenza, sangue più o meno puro...
L'ispirazione è un passo del prigioniero di Azkaban: "...la signora Weasley raccontava a Ginny e a Hermione di un Filtro d'Amore che aveva preparato da ragazza. Avevano tutte e tre la ridarella."
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Andromeda Black, Nuovo personaggio, Ted Tonks | Coppie: Arthur/Molly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Arthur, Molly e...'
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 Allora. Sto scrivendo Dopoguerra, come chi mi segue ben sa, e presto aggiornerò quella storia, ma l’ispirazione mi ha preso improvvisa durante il baby sitting, come mi succede spesso... Leggevo il Prigioniero di Azkaban ai bambini, ed una frase mi è rimasta in testa, così dopo averli messi a letto ho buttato giù qualcosa... che poi si è allungato a dismisura, prendendo anche un tono più serio.
E’ un’escursione nella Hogwarts anni 60, prima dei genitori di Harry, al tempo dei genitori di Ron. Mio primo salto nella old generation, che comunque non è la old generation classica. In fondo farò qualche chiarimento.
L’ho divisa in due perchè è risultata troppo lunga, ma è già tutta scritta e posterò il finale prestissimo... è solo per darvi un po’ di suspence!;)
Gli ambienti ed i personaggi, tranne Annie Liddell ed Hector Shacklebolt, sono di J. K. Rowling. Li uso solo per dilettantistico diletto.
Buona lettura!

 
Parte prima
“...la signora Weasley raccontava a Ginny e a Hermione di un Filtro d’Amore che aveva preparato da ragazza. Avevano tutte e tre la ridarella.”
(J.K.Rowling, Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, capitolo 5)
 
-Sì, credo che ci proverò- esordì Molly mentre lasciavano l’aula in mezzo agli altri, che sciamavano impazienti dirigendosi verso la Sala Grande. Erano le una, e gli stomaci urlavano, soprattutto dopo i profumi deliziosi che molti di loro avevano appena sentito nel sotterraneo di Pozioni dove avevano fatto lezione.
-A fare che cosa?- chiese Annie di cattivo umore, rovistando nella sua borsa in cerca di un fazzoletto. Da un paio di giorni aveva un raffreddore devastante, che le faceva colare il naso e lacrimare gli occhi: quando il giovane professor Lumacorno le aveva chiesto cosa sentisse nel paiolo dove bolliva l’Amortentia, non aveva potuto rispondere alcunché, ed era un vero peccato, perchè tutti gli altri avevano annusato entusiasti, e molti erano arrossiti, e sarebbe stata un’esperienza interessante da fare.
Molly aspettò che anche gli ultimi compagni le superassero, poi abbassò la voce:
-A dare un filtro a McLaggen.
-Cosa?- l’amica la guardò oltre il bordo del fazzoletto che si premeva sul naso.
-Oh, Ann, come se non sapessi che mi piace Angus!- ribatté Molly, arrossendo sensibilmente.
-E’ illegale- puntualizzò Annie, riponendo il fazzoletto ed abbassando ulteriormente la voce –E inoltre... tu non hai idea di quanto sia complicato preparare l’Amortentia. Il professore voleva solo farcela vedere.
-Non voglio dargli l’Amortentia!- ribatté subito Molly –Solo un filtro, qualcosa di più leggero... un semplice aiutino.
Annie sospirò, guardandola con eloquenza, e Molly si risentì un poco. Dopotutto, Angus McLaggen l’aveva salutata per ben tre volte, quell’anno. Ed erano solo alla fine di gennaio.
-Non guardarmi come se fossi senza speranza. Mi ha...
-Già salutata tre volte, lo so. Molly, non volevo dirtelo, ma le due volte in Sala Grande stava salutando Patrick Midgeon, che era dietro di noi.
-Cosa? Oh, ma... ah. Ah, ecco.
In effetti, ora era tutto più chiaro, rifletté Molly. E la terza volta, quindi, aveva solo risposto al suo saluto entusiasta quando lo avevano incrociato sul prato, diretti alle Serre. Ecco il perchè della sua espressione perplessa, ora che ci pensava.
-Dai, Molly...- Annie le stava stringendo la mano, comprensiva, vedendo quanto ci era rimasta male. La guardò, con aria profondamente infelice.
-Anche quest’anno non andrò ad Hogsmeade con nessuno per San Valentino.
-Come, con nessuno!- replicò Annie offesa –E io e Bertha, scusami?
-Intendevo con un ragazzo. E tu sarai sicuramente invitata da Ted anche stavolta.
-Ho sempre rifiutato!- protestò Annie.
-E’ il principio, che conta- rispose Molly, testarda –Sono l’unica che non è mai stata invitata da nessuno. Bertha può avere tutti i ragazzi che vuole, tu hai Ted, e io invece...
-Io non ho Ted! E’ un nostro amico, mi invita per scherzo, non lo puoi contare.
-Beh, comunque...
-E Bertie si dimentica sempre chi l’ha invitata, e alla fine resta sempre con noi...
-Ragazze!
Parlando erano arrivate alla Sala Grande, e Bertha si sbracciava per indicare loro i due posti liberi che aveva tenuto accanto a sé. Dopo il GUFO disastroso in Pozioni, aveva lasciato perdere quella materia, quindi teneva regolarmente loro il posto per pranzo il giovedì.
-Cosa sono quelle facce?- chiese allegramente, mentre le altre due si sedevano vicino, posando a terra le borse dei libri.
-Molly non ha nessuno con cui andare ad Hogsmeade.
-Oh, Molly, ma non ti preoccupare... i ragazzi sono tutti degli idioti.
-Grazie a nome della categoria.
Ted Tonks si sedette stancamente accanto ad Annie, che si spostò per lasciargli più spazio.
-Che ti succede, Ted?- chiese Molly, colpita dalla sua aria cupa.
-Problemi di cuore? Possiamo fare qualcosa?- disse Bertha allegramente.
Ted sembrò ancora più triste, ed Annie, che aveva notato la sua depressione ed il nervosismo da un po’ di tempo a quella parte, si affrettò a dire:
-Se ti deprimi così, ci vengo, con te ad Hogsmeade, Ted. Solo che poi Molly mi ammazza perchè la lascio sola.
Ted chiedeva ad Annie di uscire da quando erano al primo anno. Era diventato un tormentone, un rito divertente che si ripeteva ogni volta che si prospettava un’uscita ad Hogsmeade. In compenso, erano ottimi amici, ed in effetti, era strano che Ted non glielo avesse ancora chiesto, quella volta.
Ted sorrise all’amica.
-Grazie, Ann. No, temo che non possiate aiutarmi, stavolta.
Riprese a mangiare in silenzio, e dato che era chiaro che non aveva voglia di spiegarsi, le ragazze lasciarono perdere, anche se Annie gli scoccò un’occhiata preoccupata.
-Ehi, Jorkins, vieni con me ad Hogsmeade, il quattordici?- fu interpellata Bertha in quel momento da un ragazzo alto e considerevolmente bello, che passava dietro di loro.
Bertha si girò a guardarlo, scostandosi i capelli biondi tagliati corti e sbarazzini, ed esitò, lanciando un’occhiata interrogativa ad Annie.
-Emil Boot. E’ un Corvonero. Ti ha invitata anche l’anno scorso- bisbigliò lei, rassegnata.
-Ah, ecco! Simpatico, mi ricordo...
Annie e Molly si guardarono, reprimendo un sorriso.
-Beh, d’accordo- assentì Bertha ad alta voce, ed il ragazzo se ne andò, soddisfatto.
-Era simpatico, vero?- chiese Bertha ansiosamente alle amiche.
-Non saprei- fece Molly, tagliando svogliatamente la carne sul suo piatto –Non ti sei presentata all’appuntamento, l’altra volta.
-Sì, notevole che ci abbia riprovato- osservò Annie.
-Davvero? Oh, povero ragazzo!- commentò Bertha dispiaciuta, girandosi a guardarlo di nuovo mentre si allontanava.
Bertha dimenticava sempre i suoi appuntamenti, ed era presumibile che fosse solo per via della sua indiscutibile bellezza che le richieste continuavano a fioccare.
-Ma questa volta aiutatemi, davvero. Non vorrei mortificarli così, è che proprio mi... mi passa di mente. Mi aiuterete, vero?
-Ti aiutiamo sempre, Bertie. Con scarsi risultati.
Molly sbuffò:
-Non è giusto, Bertha! Tutti quei ragazzi e sprechi gli appuntamenti così. Emil è anche bello.
Bertha la guardò sorpresa:
-Credevo che ti piacesse Angus.
-Le piace Angus- interruppe Annie –E vuole dargli un filtro.
Ted sollevò lo sguardo, le fissò un attimo e poi tornò alla sua zuppa, scuotendo la testa.
-Un filtro?- strillò Bertha.
-Abbassa la voce, Bertie!
-Ma... è un’idea grandiosa! Troppo divertente!
Molly sciolse il broncio in un sorriso:
-Annie dice che è illegale.
-Oh, Annie, sei sempre così noiosa...- rise Bertha, abbracciando l’amica accanto a sé.
-Beh, è vero, non credo sia leg...- intervenne Ted.
-Possiamo smettere di parlarne a tavola?- fece Annie in tono allarmato, guardando sopra le spalle di Molly, ed un momento dopo, i fratelli di Molly, rossi di capelli come lei, piombarono tra loro, sedendosi ai due lati della sorella.
-Parlare di cosa?- chiese Fabian.
-Nulla che vi riguardi!- strillò Molly, esasperata –Andiamo, ragazze!- fece, alzandosi da tavola precipitosamente.
-Parlavano di un filtro!- sghignazzò Gideon, rivolto al gemello.
I gemelli erano il grande tormento di Molly: erano al secondo anno, e già si erano fatti conoscere come degni di essere iscritti nelle liste dei peggiori combinaguai degli annali di Hogwarts.
-Uao, Molly, così smetterai di sgridarci per tutto quello che facciamo di illegale...
-Non dirlo proprio davanti a me, Fabian, o mi costringerai a punirti preventivamente- minacciò Annie, indicandosi la spilla da Prefetto.
-Non ci puniresti mai... sei amica della nostra sorellina!- sghignazzò Gideon.
-Non siate ridicoli. Dov’eravate, fin’ora?
-Vuoi davvero saperlo?- ammiccò Fabian.
-No. Mangiate, tra poco l’ora del pranzo sarà finita e saltare tutti questi pasti per stare dietro alle vostre scempiaggini vi fa male!- rimbeccò Molly, poi si allontanò dalla Sala Grande, trascinandosi dietro le amiche.
 
-Non so proprio perchè mi sono fatta convincere- brontolò Annie, accaldata nonostante la finestra aperta del bagno lasciasse entrare un gelido spiffero, soffiandosi il naso con la mano che non reggeva la bacchetta. Avevano acceso un piccolo fuoco nel lavandino del bagno di camera loro, e sopra ribolliva un alambicco.
-Perché Bertha è una frana in pozioni, e tu sei brava!- rispose Molly, grata come non mai all’amica. Era di ottimo umore, anche se l’esito del piano appariva quantomeno incerto: la sensazione di fare qualcosa di proibito era abbastanza emozionante, e per la prima volta le passò per la mente che forse era quello il motivo per cui i suoi fratelli infrangevano le regole in continuazione. Si scrutò nello specchio, oltre i vapori che salivano dall’alambicco: aveva un viso rotondo e simpatico, qualche lentiggine, occhi castani molto grandi e capelli rossi che scendevano in riccioli morbidi dietro le orecchie. D’accordo, qualche chilo di troppo, ma non era certo una balena. Possibile che nessuno si accorgesse di lei?
Anche Annie non riscuoteva grande successo, probabilmente per il suo carattere autoritario e l’ironia un po’ respingente. Ma Annie aveva sempre avuto Ted, a risollevare la sua autostima, prima come ammiratore e poi come amico, e sembrava che non le importasse nulla dei ragazzi.
-Brava o meno, qui dice che ci vuole polvere di Artemisia in tutte le pozioni che vogliono provocare attrazione ed io non ce l’ho. E non c’è nella dispensa degli studenti- ribatté Annie, abbassando il fuoco con un colpo di bacchetta e sedendosi sul water.
-Come possiamo procurarcela?
-Chiediamo a Teddy se ci aiuta- propose Bertha.
-No, lasciamo fuori Ted. E’ depresso per qualcosa, non ve ne siete accorte?
-Allora chi...
-Non lo so. Sentite, andiamo a lezione, tanto deve decantare due giorni.
-Che facciamo se Dorcas o Marianne lo trovano?- chiese Bertha, accennando all’alambicco ed alle loro due compagne di stanza.
-Gli ho detto che tengo solo in caldo l’infuso per il mal di gola che mi ha mandato mia madre- spiegò Molly disinvolta.
Le amiche la guardarono.
-Che c’è? Qualcosa dovevamo inventare.
-Tu menti un po’ troppo facilmente per essere Molly Prewett. Che ne hai fatto di lei?- osservò Annie.
-Beh, ragazze, se facciamo qualcosa di illegale, facciamolo bene, no?
 
Stavano uscendo dall’aula di Incantesimi con Ted, Bertha esultante per i complimenti del professore. Incantesimi era l’unica materia in cui andava davvero bene, anche meglio di Annie che generalmente primeggiava in tutto.
-Sì, niente male, quell’incantesimo Traduttore!- osservò Annie colpita –Da dove l’hai tirato fuori?
-Era nel manuale del settimo, mi ci è caduto l’occhio in biblioteca ieri, mentre cercavo... beh, lo sapete.
Intendeva la ricetta del filtro per Molly, naturalmente. Le altre due annuirono.
-Il professore ha ragione, potresti far carriera al Dipartimento per le Relazioni Magiche Internazionali- fece Ted con un sorriso.
-Il MAGO ad Incantesimi potrebbe salvarmi la carriera! Da non credere!- esultò Bertha ridendo.
-Sì, quanto è vero che la sventatezza finirà per ammazzarti- rispose Annie –Se un giorno non ti presenterai in ufficio, tutti penseranno che ti sei solo dimenticata di andare, invece di ipotizzare che tu possa essere in pericolo...
-Non dire queste cose...- fece Molly, ed in quel momento tutti e quattro sobbalzarono per lo schianto fragoroso che proveniva dal corridoio vicino. Si scambiarono uno sguardo, poi corsero a vedere. Una ragazza sbraitava, fuori di sé per la rabbia. Fu solo quando furono più vicini che Molly la riconobbe: era la maggiore delle sorelle Black, una Serpeverde odiosa, del settimo anno, che passava la maggior parte del suo tempo con un gruppo di pessimi soggetti, sempre pronti a bulleggiare i più piccoli e gli appartenenti ad altre Case. Un paio di loro erano presenti nel corridoio: un tale grande e grosso che le sembrava si chiamasse McNair, e quell’odioso pavone di Lestrange, Rodolphus o Rabastan, erano due fratelli molto somiglianti, non ricordava.
Bellatrix Black urlava contro un’altra ragazza:
-Sudicia traditrice del tuo sangue, stupida pustola! Credevi che non lo sapessi?
-Devi lasciarmi in pace Bellatrix!- ribatté la ragazza, altrettanto furiosa, rossa in viso, gli scuri capelli sconvolti: -Lasciami in pace, perchè decido IO della mia vita, è chiaro?
-Mescolarti con certa feccia! Ma non ti vergogni? Mi fai ribrezzo, mi fai schifo! Ora tu vai da quel ragazzo e... anzi, ci andrà Rodolphus, meglio se tu non ci parli più, e...
-Non hai capito che devi starne FUORI, Bella? Tu e quel deficiente del tuo fidanzato dovete lasciarmi in pace!
-Bada a come parli!- strepitò Bellatrix, tirando fuori la bacchetta.
-Sei ossessionata, ossessionata da questa stupida storia del sangue, sei patetica!
-COME OSI?
-Io intervengo- mormorò Annie, ricordandosi di essere un Prefetto, l’unico presente sulla scena. Molly annuì, mentre guardava la lite con gli occhi fuori dalle orbite, al pari di Bertha. Annie si voltò verso Ted per avere anche la sua approvazione, e sobbalzò quando lo vide pallidissimo, la bacchetta già in mano ed irrigidito, pronto a scattare.
-Ted? Che cosa...
-...me ne infischio del sangue, se serve a far diventare spostati come te, e...
-PROTEGO!
L’Incantesimo Scudo di Ted era partito prima che chiunque potesse fare qualcosa, parando il fascio di luce uscito dalla bacchetta della furiosa Bellatrix Black contro l’altra. Lui già correva avanti, urlando:
-Lasciala in pace!
-Ted! Non è il momento, è una cosa tra me e mia sorella!- lo apostrofò la ragazza aggredita.
Molly ricordò solo in quel momento chi fosse. Era la sorella minore di Bellatrix, Andromeda, una Serpeverde del quinto anno che pochi conoscevano, cresciuta com’era all’ombra della fama della sorella maggiore.
-Lo chiama Ted!- esalò Bertha, sconvolta. Erano tutte e tre paralizzate dallo stupore.
-Ecco perchè non ti ha chiesto di uscire, ultimamente. Si vedeva con lei!- osservò Molly, incerta tra la preoccupazione e la voglia di ridere. Ma quello che seguì cancellò il sorriso dalle facce di tutte e tre le ragazze.
Ted porse una mano ad Andromeda, per aiutarla a rialzarsi (l’onda d’urto dello Scudo l’aveva spinta a terra), ed un raggio di luce schizzato dalla bacchetta di Bellatrix lo mancò per un soffio.
-NON OSARE TOCCARLA!- urlò lei.
-NON TOCCARLO TU!- gridò Andromeda di rimando.
-Adesso basta. Basta! Sono un Prefetto!- sbraitò Annie, correndo avanti, capace finalmente di schiodarsi dal posto dove lo stupore l’aveva incollata e subito seguita dalle altre due.
-Eccone un’altra- commentò Lestrange, con aria schifata, rivolto all’enorme McNair che non sembrava così intelligente da saper addirittura parlare: -Questa scuola è sempre più piena di Sanguesporco.
Annie si bloccò come se l’avessero schiaffeggiata, e guardò Ted, che aveva aiutato Andromeda ad alzarsi. Lui ricambiò il suo sguardo, addolorato. Era la prima volta che venivano insultati a quel modo, ma sapevano che succedeva, talvolta, per i corridoi, ai figli di Babbani come loro.
-Pulisciti la bocca, verme schifoso!- urlò Bertha. Molly era paonazza per la rabbia. Annie riprese il controllo in breve, anche se le tremava la voce per la collera.
-Sanguesporco o meno sono un Prefetto. Sono venti punti in meno per Serpeverde, Lestrange, e... LASCIAMI!
Un incantesimo di Bellatrix l’aveva sollevata a mezz’aria, e subito dopo era capovolta, appesa per un piede, i lunghi capelli bruni che spiovevano sul viso insieme alle vesti, mentre si dibatteva furiosamente. Lestrange e McNair ridevano, e fecero pigramente scudo contro gli incantesimi che Ted, Molly e Bertha scagliarono contro di loro, urlando. Andromeda, appoggiata al muro, fissava la scena pallidissima, come incapace di reagire.
-Tocca ancora mia sorella ed a te ed alla tua amichetta capiterà quello che tutti i Sanguesporco si meritano, è chiaro, feccia?- sputò Bellatrix a Ted, piena di livore.
-Andromeda decide per sé, e se vuole uscire con me ad Hogsmeade non mi impedirai certo tu di andare con lei. Ora lascia andare Annie!- gridò Ted di rimando.
Bellatrix si limitò a ridere.
-Lasciala!- strillò Molly, sull’orlo delle lacrime.
-Altrimenti cosa mi fai, cicciona?
Molly la fissò con odio, poi, molto più rapida di quanto chiunque potesse aspettarsi da lei, disarmò McNair, eliminando così il suo incantesimo Scudo, e colpì Bellatrix gridando:
-Tarantallegra!
Le gambe di Bellatrix cominciarono a muoversi convulsamente, mentre Annie precipitava a terra, sbattendo contro il pavimento con un rumore sinistro.
-Sporca traditrice del tuo sangue!- urlò Bellatrix, incapace di reggersi in piedi, alla volta di Molly.
-La prossima volta non sarà un Tarantallegra, puttana!- ribatté Molly furiosa.
Bertha la fissò, stranita per la parolaccia, poi strillò, quando l’incantesimo di Lestrange colpì Molly in pieno petto e la fece sbattere violentemente contro il muro dietro a lei.
-BASTA!- tuonò una voce autorevole.
Il Caposcuola Shacklebolt, un altissimo Grifondoro del settimo anno, stava arrivando correndo, seguito da Arthur Weasley, un altro compagno del settimo. Senza bisogno di consultarsi, i due  lanciarono ciascuno un Petrificus su uno dei due ragazzi Serpeverde, che caddero a terra immobili. Bellatrix sputacchiava, da quanto era furibonda, ma non riusciva a tenersi in piedi, e li sommerse con una valanga di improperi.
-Raffinata, non c’è che dire- osservò Hector Shacklebolt, disarmandola con un gesto di bacchetta, per poi girarsi ad osservare la scena. Annie si stava rialzando a fatica: aveva battuto la testa piombando a terra, e sanguinava da un taglio sopra l’occhio. Bertha, sull’orlo delle lacrime, cercava di scuotere Molly, esanime dopo aver sbattuto contro il muro.
-Aspetta!- le disse gentilmente Arthur. Diede un’occhiata a Molly, aiutò Bertha a distenderla meglio, poi le spruzzò in viso un po’ d’acqua fuoriuscita dalla sua bacchetta. Hector stava aiutando Annie a rialzarsi.
-Che le succede, Hector?- fece lei stridula, accennando a Molly.
-Credo che starà bene- rispose lui, rassicurante –Tu, invece?
-Io sto benissimo... TU!- ringhiò Annie, rivolgendosi a Bellatrix che continuava ad imprecare.
-Smettila, Ann! Non ricominciare, lascia perdere.- la prevenne Hector, mettendole una mano sul braccio -Adesso andiamo tutti dal preside.
Arthur riuscì in qual momento a far rinvenire Molly, che spalancò gli occhi su di lui, vide alle sue spalle Bertha in lacrime e disse, terrificata:
-Cosa hanno fatto ad Annie?
-Sto bene!- rise Annie, avvicinandosi.
-Quella messa peggio eri tu. Ce la fai ad alzarti?- osservò Arthur con un sorriso sul lungo viso ovale, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso.
La professoressa McGranitt svoltò l’angolo del corridoio in quel momento.
-Tutti nel mio ufficio, subito!- ordinò, severa.
 
Posto la seconda parte presto, ri-promesso!!
Qualche nota sui personaggi: Hector, personaggio originale, è il fratello maggiore di Kingsley, come si sarà notato dal cognome. Bertha Jorkins è la maga smemorata che, ahimè, fa una brutta fine nel quarto libro. Annie è un personaggio originale. Ted Tonks ha plausibilmente la stessa età di Molly, visto che poi avrà una figlia grosso modo coetanea dei figli maggiori dei Weasley. Angus McLaggen è il padre di Cormac. Ho sempre pensato che i due fratelli di Molly, Fabian e Gideon, fossero gemelli (una sorta di Fred e George ante litteram), ma in effetti non sono affatto certa che sia così...
Nella storia, Annie, Bertha, Molly e Ted sono immaginati al sesto anno. Hector ed Arthur sono al settimo, così come Bellatrix, McNair e Rodolphus Lestrange.
E, come ben sapete, Bellatrix e Molly si riscontreranno, in futuro, e non sarà affatto una Tarantallegra!
Commenti e recensioni sono sempre desiderati e bene accetti!

   
 
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