- Note
a fine capitolo :)
- Decimo Capitolo –
Credimi.
- BELLA’S POV
- “Parlerà
con Tanya?” Mi domandò per la millesima volta
Alice, addentando un crostino dalla
sua bustina.
- “Sì,
Alice. Sì.” Ripetei invece io
per la millesima volta, cambiando
canale con il
telecomando.
- “Oh,
Dio! Bella, sei ufficialmente mia cognata!” Sputai
letteralmente quello che
stavo masticando, per poi tossire molto rumorosamente.
- “Non
dirlo mai più.”
- “Perché?”
Il suo fare da ‘occhi da
cerbiatto’
non mi mosse di una virgola.
- “Perché?
Ti rendi conto che se dici una cosa del genere in giro, prima ammazzano
Edward
e poi me. Non stiamo insieme.”
- “No.”
Scosse la testa, dando più importanza a quelle parole.
“Vi siete dati millemila baci,
e non state insieme. Lui
ti ha detto che oggi pomeriggio parlerà con Tanya, per lasciarla. E ancora non
state assieme.”
- Perché
si faceva tutti quei film mentali?
- Io
e Edward non stavamo insieme, e forse non lo saremmo mai stati.
- “Non
ha detto che la lascerà.”
- “Oh,
no? Aspetta, e allora perché va a parlare con Tanya? Per
dirle: ‘Hey, ho baciato Isabella
Swan, ora puoi
anche andare da lei e spezzarle l’altra gamba.’
Bella, svegliati!”
- Trasalii
all’immagine di Tanya infuriata, che veniva da me per
spezzarmi davvero l’altra
gamba.
- “Perché
non sei andata a scuola?” Sperai vivamente che mi desse una
risposta valida.
- “Perché
c’era il compito di letteratura inglese. E perché
volevo venire a trovare la
mia migliore amica.”
- Ovvio,
prima il compito e poi la sua migliore amica.
- Sempre
la solita Alice!
- “E
come farai con il professor Dickinson?”
- “Ovviamente
mi farò interrogare. Quando tu sarai tutta integra, e potrai
studiare insieme a
me.”
- Appunto.
- “Ed
io cosa ci guadagno, scusa?”
- “La
felicità per la tua migliore amica, visto che
avrà preso un bellissimo voto.”
- “Sei
pessima.”
- Rise,
buttandosi a peso morto sul letto.
- “Lo
sai che ti voglio bene, no?”
- “Anche
io ti voglio bene, Alice.” Mi sdraiai accanto a lei, facendo
attenzione alla
caviglia.
- “E
che stasera diventerai a tutti gli effetti la mia cognatina!”
- Sbuffai
sonoramente, scuotendo la testa.
- “Alice!
Basta, non dire più queste cose!”
- “Pensa:
ora Edward è a scuola, poi appena uscirà
andrà a parlare con Tanya. Oh, Dio!
Sono così eccitata!”
- Anche
io ero agitata per tutta la questione.
- Purtroppo
che ogni volta che pensavo a Edward e Tanya insieme, la gelosia mi
assaliva.
- Okay,
lui doveva parlarle, ma cosa le avrebbe detto?
- Avevo
una paura tremenda che si sarebbe inventato qualcosa, pur di non dirle
che si frequentava con me.
- “ALICE!”
Un urlo provenne dal piano inferiore, naturalmente da parte di mio
padre.
- Guardai
interrogativa la mia amica.
- “Oh,
Charlie è tornato. Devo andare giù.”
- “Cosa
state combinando tu e mio padre, Alice?”
- “Nulla.
Nulla. Buona mattinata tesoro!”
Mi
stampò un lieve bacio sulla guancia sana, e poi scese di
corsa al piano
inferiore.
- Lasciandomi
con un dubbio, e di certo non era niente di buono.
- **
- Passai
l’intera mattina a fare zapping sulla TV, guardando qualche
episodio di Buffy, e leggendo per
l’ennesima volta Cime Tempestose.
- Finché
il mio cellulare vibrò: un messaggio.
- Sperai
ardentemente che fosse Edward, e che già avesse parlato con
Tanya.
- Ma
mi sbagliai di grosso.
- Jacob:
- Se
prima c’era una possibilità che
potessi perdonarti, ora è svanita. Perché proprio
con Edward, Bells?
- EDWARD’S
POV
- Entrai
a scuola con l’aria stanca, e due occhiaie che mi arrivavano
fino alle
ginocchia.
- In
quei tre giorni avevo dormito si e no tre ore scarse.
- Con
tutto quello che era successo,
dormire era uno dei miei ultimi pensieri.
- Mio
padre mi aveva prestato la sua macchina per recarmi a scuola, visto che
Alice
aveva finto un improvviso malore.
- Sapevo
perfettamente che l’improvviso malore era stato escogitato
soltanto per passare
la mattinata a casa di Isabella.
- Beh,
almeno sapevo che qualcuno sarebbe stato con lei.
- Andai
verso il mio armadietto per prendere i libri, quando una furia si
scaraventò su
di me.
- “JACOB!
Cosa diamine ti prende?”
- Con
uno strattone mi girò del tutto nella sua direzione,
puntandomi un dito contro.
- “Perché
non me l’hai detto?”
- “Di
cosa stai parlando?” Le mie sopracciglia si alzarono, e per
un momento mi
domandai se non stessi a che fare con una persona malata di mente.
- O
ubriaca.
- Insomma,
si da il caso che Jake era su tutte le furie.
- “Di
Isabella!” Abbassò la voce questa volta, ma tenne
lo sguardo sempre contratto.
- Lo
sapeva.
- Sapeva
di me e di Bella. Ed ora mi avrebbe ucciso.
- Parte
dopo parte.
- E
lentamente, moolto lentamente.
- “Eh?”
Feci finta di cadere dalle nuvole, morsicandomi la lingua.
- Lasciò
il colletto della mia maglia, per alzare le mani al cielo.
- “Dell’incidente,
coglione! Perché non
mi hai detto
nulla?”
- Il
sospiro di sollievo che tirai non fu nulla, rispetto alla paura che
avevo avuto
due secondi prima.
- Tutto
quel casino, per l’incidente?
- Infondo,
non era successo niente.
- No,
soltanto che avevo passato tre giorni insonne, per vegliare su
Isabella.
- “Oh!”
- Jacob
mi fissò incuriosito.
- “Edward,
sei sicuro di star bene?”
- “Io?”
Indicai me stesso, continuando a fare finta di niente. “Tutto
bene, tranquillo.
E mi dispiace per non averti detto di Isabella. Credevo che te ne
avrebbe
parlato Charlie.”
- Ed
il premio per il miglior attore
protagonista va a… Edward Cullen!
- “Allora,
com’è andata? E perché c’eri
proprio tu in quel momento?”
- Se
quel giorno dovevo dire la verità a Tanya, tanto valeva
dirla anche a Jake.
- Isabella
avrebbe approvato la mia idea immediatamente.
- Presi
un gran respiro.
- “Cos’hai
alla prima ora, Jake?”
- “Educazione
fisica, perché?”
- Ci
pensai per altri cinque secondi, e poi decisi.
- “Che
ne dici di saltarla?”
- “Perché?”
- Domanda
da mille dollari, Jacob Black!
- “Ti
devo spiegare molte cose.”
- “Ah,
okay.”
- “Bene.”
Posai tutti i libri che avevo preso cinque minuti prima
nell’armadietto, e con
Jacob mi diressi verso l’uscita dell’edificio
scolastico.
- Convinto
al cento per cento che il mio amico mi avrebbe ascoltato, ed avrebbe
capito
tutte le mie motivazioni.
- Ma
non sapevo quanto mi stessi
sbagliando.
- **
- “Mi
stai dicendo che ti sei innamorato
di
Isabella, nel corso di… neanche
una
settimana!”
- Jacob
era infuriato, e stringeva i pugni ogni due secondi.
- Gli
avevo raccontato tutto.
- Della
proposta di Isabella per accompagnarmi a scuola, della radura, del
primo bacio
e del lavoro al Pub.
- Anche
dell’incidente.
- Della
vera versione
dell’incidente.
- Ed
ora Jake mi guardava con lo sguardo infuriato, contraendo i pugni
ritmicamente.
- Eravamo
chiusi nella Mercedes di Carlisle, per non dare troppo
nell’occhio.
- “Non
mi sono innamorato di
Isabella.” Mi
schiarii la voce, trovandola subito rauca. “Non so ancora
cosa provo. Ma so che
con lei è qualcosa… di
diverso.
Ecco.” Conclusi, sperando ardentemente che il mio amico
avesse capito il senso
di quelle parole.
- “Diverso,
eh? Cos’è, portarti a letto la migliore amica di
tua sorella, invece che una
delle solite tue amiche cheerleader è
qualcosa di diverso?”
- Ma
la rabbia in quel momento assalì anche me.
- Come
diamine si permetteva?
- “Cos…
Jake! Per l’amor del cielo! Non… non lo farei mai.
Rispetto troppo Isabella,
per farle una cosa del
genere!”
- “E
qual è il tuo scopo, Edward?” Alzò
entrambe le sopracciglia, con fare da sfida.
- Già…
qual’era il mio scopo?
- Di
certo non portarmela a letto.
- “Devo
avere per forza uno scopo, Jake? Se vuoi una risposta, il mio scopo
è questo:
quello di frequentarla il più possibile. Uscire con lei,
anche allo scoperto.”
- “E
tutto questo dopo che io ti ho rivelato i miei
sentimenti.”
- Sbuffai
sonoramente.
- “Lei
ti ama? Siete mai usciti insieme oltre ad essere amici, o stavate
insieme?
Jake, sei il mio migliore amico. E sai che non ti avrei mai fatto
niente del
genere.”
- “Niente?
Beh, l’hai fatto Edward. E non considerarmi più il
tuo migliore amico.”
- Sgranai
gli occhi, aprendo anche la bocca.
- “Cosa
stai dicendo?”
- “Ti
sto dicendo che mi hai fatto un torto così grande, che
neanche devi guardarmi
più in faccia. E puoi cambiare anche scuola. Ormai non ho
più un migliore amico, qui.”
- “Mi
stai abbandonando così?”
- Mi
costava ammetterlo, ma Jake era davvero
il mio migliore amico.
- Un
fratello. Il fratello che ormai non avevo più.
- “Sì.
Ti sto abbandonando qui. Perché tu hai abbandonato me nel
momento del bisogno.”
- “Jake,
cosa…”
- Stava
per aprire lo sportello, ma si voltò dalla mia parte.
- “Non
insistere, Edward. Sarei capace di picchiarti, e questo lo sai anche
bene. E
non voglio metterti le mani addosso.
Quindi taci.”
- Uscì
dalla macchina, estraendo il cellulare dalla tasca dei Jeans che
indossava e
dirigendosi verso la scuola.
- Io
misi in moto, andando nell’altra
gabbia
di leoni.
- Cioè
a parlare con Tanya.
- BELLA’S
POV
- Lessi
nuovamente il messaggio, chiedendomi se Jake stesse facendo sul serio.
- Scherzava,
vero?
- ‘Di
cosa stai parlando, Jake?’
- Scrissi
velocemente, e nemmeno due minuti dopo arrivò la sua
risposta.
- ‘Di
te e di Edward. Pensi davvero che
sia una cosa seria? Quanto sei sciocca,
Bells.’
- Sapeva
di me e di Edward?
- Come
diamine aveva fatto?
- A
meno che… a meno che Edward non avesse parlato anche con lui.
- Beh,
l’avrei ucciso con le mie stesse mani.
- Io,
dovevo parlare con Jacob.
- Con
tutta la calma del Mondo.
- E
di certo la parola calma nel
vocabolario di Edward era un optional.
- ‘Cosa
sai?’
- Anche
questa volta, non dovetti aspettare molto per ricevere la sua risposta.
- ‘Tutto.
Dell’incidente e della vostra
finta storia. Anche della scommessa’
- Scommessa?
- Cosa
diamine stava dicendo?
- ‘Jake?’
- ‘Pensi
davvero che dopo che io ti ho
rivelato i miei sentimenti, tutto d’un tratto Edward venga da
te a fare lo
sdolcinato? Lo conosci anche tu, no? Quello è Edward
Cullen, Bells. Era una scommessa fra me e lui. Volevamo
vedere a quali avances avresti ceduto per prima. E ovviamente, hai
ceduto al
fascino da bello e irresistibile.’
- Ricaccia
indietro le lacrime, mentre la rabbia mi assaliva.
- Una
scommessa?
- Si
erano presi gioco di me, e dei miei sentimenti così, come se
niente fosse.
- ‘Non
ti credo, Jacob Black.’
- ‘Fai
come vuoi. Intanto noi ci stiamo
facendo grosse risate insieme a Tanya.’
- Ma
questa volta non riuscii a trattenere un singulto.
- Ero
stata davvero così
scema?
- E
possibile che Alice non sapesse niente, di quello che stava combinando
suo
fratello?
- Con
la mano mi asciugai le lacrime, prendendo un gran respiro per calmarmi.
- E
con un solo pensiero: dovevo parlare con Edward, immediatamente.
- EDWARD’S
POV
- Ero
appena entrato a Forks, quando mi arrivò un messaggio.
- Certo
che fosse Jake, aprii lo sportellino del cellulare per controllare.
- Isabella:
- ‘Hai
vinto la scommessa. Il gioco
finisce qua.’
- Arcuai
le sopracciglia, componendo il suo numero.
- Dieci
squilli, e la voce assordante della segreteria.
- Riprovai
per due volte, ma niente.
- Allora,
composi un altro numero.
- Uno,
due, tre…
- “Pronto?”
- “Dove
sei?”
- “A
casa, perché?” Ingoiai la saliva, sempre
più nervoso.
- Quella,
era proprio una giornata no.
- “Tu
non dovevi stare con Bella?”
- “Ci
sono stata fino a due minuti fa. Stai calmo, Edward.” La mano
che teneva il cellulare
tremò, e quasi finì per terra.
- “Mi
ha mandato un messaggio.”
- “Che
tipo di messaggio?”
- “Non
lo so, Alice! Era strano! Quasi… criptico.”
- “Criptico?”
- “Sì.
Forse è successo qualcosa.”
- “SUCCESSO
QUALCOSA?” La voce dall’altro capo del telefono
quasi mi rese sordo.
- “Perché
diamine stai urlando?”
- “Se
Isabella stasera non sarà mia cognata a tutti gli effetti,
ti taglio… Oh,
Edward! Neanche vorresti sapere quello che ti
succederà!”
- Mi
venne la pelle d’oca, sentendo la sua voce così meschina.
- Senza
neanche aspettare una sua risposta attaccai, facendo inversione e U e
dirigendomi a casa Swan.
- **
- Parcheggiai
la macchina nel vialetto, e scesi di corsa.
- Suonai
per ben tre volte, quando Charlie venne ad aprirmi con il fiatone.
- “Hey,
capo Swan.” Passai una mano fra i miei capelli,
disordinandoli ancora di più.
- Charlie
arcuò tutte e due le sopracciglia, schiudendo la bocca.
- “Edward…
cosa ci fai qui?”
- “Posso
parlare con Isabella?”
- Senza
dirmi nulla Charlie indicò il piano superiore, e con tre
grosse falcate avevo
già salito le scale ed ero arrivato davanti alla porta della
sua camera.
- Bussai
due volte di seguito, quando arrivò la sua voce.
- Rauca,
e diversa da tutti gli altri giorni.
- “Ecco.”
- E
quando la porta si aprì la trovai dinnanzi a me, con una
felpa e degli shorts.
- Le
stampelle, gli occhi gonfi e lo sguardo adirato.
- Entrai,
prendendole il viso fra le mani, assicurandomi che stesse bene.
- “Come
stai?”
- “Perché
sei qui?” Domandò a bruciapelo, scostandosi da me
per andare a sedersi sul
letto.
- “Per
colpa del tuo messaggio criptico.”
- “Criptico?”
Alzò la voce di alcune ottave, ma rimase ugualmente roca.
“Cosa c’era di
criptico, Edward?”
- “E
tu di quale scommessa stavi
parlando?”
- “Di
quella che hai fatto con Jake.” Quasi non riuscii a sentirla,
perché abbassò la
voce alla fine della frase.
Sembrava distrutta. - “Isabella.”
Mi sedetti accanto a lei, sollevandole il mento con il pollice e
l’indice. “Hai
parlato con Jacob?”
- Senza
darmi una risposta mi passò il suo Blackberry, sussurrando
soltanto una parola.
“Leggi.”
- Glielo
tolsi, ed iniziai a leggere tutta la conversazione che aveva avuto con
Jake.
- Poteva
essere vero?
- Forse
stavo facendo un incubo, ed era tutto frutto della mia immaginazione.
- Jacob
Black, il mio migliore amico… aveva detto davvero quelle cose a Bella?
- Tutte
quelle bugie?
- Scossi
la testa energicamente, dando di nuovo il cellulare a Bella.
- “Tu
non gli credi, vero?”
- Deglutì
rumorosamente, e poi issò il suo sguardo nel mio.
“A cosa dovrei credere,
Edward? All’inizio non ci credevo, ma poi… da
quant’è che ti interesso, eh?
Proprio da quando Jacob mi ha rivelato i suoi sentimenti. E
tu… tu sei sbucato dal nulla, Edward. Ed io, a cosa
dovrei credere?”
- E
quindi, non mi credeva?
- Credeva
alle parole di Jacob, a tutte quelle
menzogne?
- “E
tutto quello che è successo, non conta niente? Tutto quello
che ci siamo detti
in questi giorni…”
- “Hai
parlato con Tanya?” Altra domanda a bruciapelo, ma questa
volta alzò lo sguardo
per fronteggiarmi.
- “Ci
stavo andando. Ma dopo il tuo messaggio
sono corso qui.”
- “E
quindi, non sei andato da Tanya.”
- Quella
sembrava un’altra prova
per farle
dubitare dei miei sentimenti.
- “No.
Perché sono venuto qui da te.” Ripetei per la
millesima volta, sperando che mi credesse.
- Anche
perché quella era la verità.
- “E
non dovevi parlarle oggi?”
- “Le
parlerò oggi, Bella. Che c’è, non ti
fidi più di me?”
- Sbuffò
sonoramente, scompigliandosi i capelli.
- “Io
non so più a cosa credere, Edward.”
- “Credi
a me.”
- “E
come?” Sembrò frustrata, mentre cercava di alzarsi
da quel letto. “E cos’altro
dovrei credere? E se poi fosse tutta una bugia?”
- “Dio,
Isabella! Credi davvero a Jake? Era offuscato dalla rabbia! Gli ho
detto di noi!”
- Gli
occhi si sgranarono, e quasi perse la presa delle stampelle.
- “Cosa
hai fatto?”
- “Gli
ho spiegato come stanno le cose. Se oggi devo dirlo a Tanya, tanto
valeva dirlo
anche a Jacob.”
- “Tu…
tu!” Mi
alzò un dito contro,
lasciando una sola stampella. “Come ti sei permesso, Edward?
Dovevo parlargli
io! Sarà anche il tuo migliore amico, ma era una questione
fra me e lui!”
- “Ora
mi stai inveendo contro, eh? Che c’è, faccio una
cosa e neanche quella ti sta
bene?” Mi alzai anche io, per fronteggiarla.
- I
miei occhi erano neri, e la rabbia mi stava assalendo pian piano.
- L’avevo
fatto per noi due, ma a lei sembrava non importare niente.
- “Ed
ora… ora come faccio a crederti? Mi hai mentito anche sulla
storia di Jake,
Edward. Avevi detto che gli avrei parlato io, e invece hai fatto di
testa tua.
Dovrei crederti?”
- “Non
lo so. Tu… ti fidi di me?”
- “Non
ho… non so più a cosa credere. E di chi
fidarmi.”
- “Fidati
di me.” Sussurrai appena, avvicinandomi sempre di
più.
- “Perché?”
Domandò, con lo sguardo infuocato.
- “Perché
ti amo.” Sussurrai,
chiudendole la
bocca con un bacio irruente.
- NOTE:
- Ma a me quanto
mi piace finire i capitoli così? Lo so, che
vorreste uccidermi. Lo so. *risata malefica*
- In questo
momento sto odiando immensamente Jacob. Cioè, ha tutte
le ragioni del Mondo per ritenersi arrabbiato, ma non doveva fare
quello che ha
fatto uu
- Il nostro Eddino è
riuscito ad aprire gli occhi, GRAZIE AL CIELO!
- E GRAZIE a voi
çwç Le vostre recensioni sono sempre bellissime
*w* Le leggo tutte, dalla prima all’ultima. E vi tartasso
anche con le mie
risposte :D
- A
lunedì prossimo :*
- Sono su
Facebook e
su Twitter.
- Thinking
of you è la mia nuova fanfiction!