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Autore: Tati Saetre    27/06/2011    20 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
“Se sei così sicura perché ogni venerdì ti ostini ad andare a cena in quel Pub?”... “Per l’ottima cucina!” Angela sorrise, lisciandosi la coda che si era fatta in basso a destra.
A chi volevo darla a bere? Tutti sapevano – e quel tutti includeva me ed Angela -, che ogni venerdì andavo in quel Pub per vedere lui.
Era stato una specie di colpo di fulmine, proprio dritto al cuore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note a fine capitolo :)
 
Decimo Capitolo – Credimi.
 
BELLA’S POV
 
“Parlerà con Tanya?” Mi domandò per la millesima volta Alice, addentando un crostino dalla sua bustina.
“Sì, Alice. Sì.” Ripetei invece io per la millesima volta, cambiando canale con il telecomando.
“Oh, Dio! Bella, sei ufficialmente mia cognata!” Sputai letteralmente quello che stavo masticando, per poi tossire molto rumorosamente.
“Non dirlo mai più.”
“Perché?” Il suo fare da ‘occhi da cerbiatto’ non mi mosse di una virgola.
“Perché? Ti rendi conto che se dici una cosa del genere in giro, prima ammazzano Edward e poi me. Non stiamo insieme.”
“No.” Scosse la testa, dando più importanza a quelle parole. “Vi siete dati millemila baci, e non state insieme. Lui ti ha detto che oggi pomeriggio parlerà con Tanya, per lasciarla. E ancora non state assieme.”
Perché si faceva tutti quei film mentali?
Io e Edward non stavamo insieme, e forse non lo saremmo mai stati.
“Non ha detto che la lascerà.”
“Oh, no? Aspetta, e allora perché va a parlare con Tanya? Per dirle: ‘Hey, ho baciato Isabella Swan, ora puoi anche andare da lei e spezzarle l’altra gamba.’ Bella, svegliati!”
Trasalii all’immagine di Tanya infuriata, che veniva da me per spezzarmi davvero l’altra gamba.
“Perché non sei andata a scuola?” Sperai vivamente che mi desse una risposta valida.
“Perché c’era il compito di letteratura inglese. E perché volevo venire a trovare la mia migliore amica.”
Ovvio, prima il compito e poi la sua migliore amica.
Sempre la solita Alice!
“E come farai con il professor Dickinson?”
“Ovviamente mi farò interrogare. Quando tu sarai tutta integra, e potrai studiare insieme a me.”
Appunto.
“Ed io cosa ci guadagno, scusa?”
“La felicità per la tua migliore amica, visto che avrà preso un bellissimo voto.”
“Sei pessima.”
Rise, buttandosi a peso morto sul letto.
“Lo sai che ti voglio bene, no?”
“Anche io ti voglio bene, Alice.” Mi sdraiai accanto a lei, facendo attenzione alla caviglia.
“E che stasera diventerai a tutti gli effetti la mia cognatina!”
Sbuffai sonoramente, scuotendo la testa.
“Alice! Basta, non dire più queste cose!”
“Pensa: ora Edward è a scuola, poi appena uscirà andrà a parlare con Tanya. Oh, Dio! Sono così eccitata!”
Anche io ero agitata per tutta la questione.
Purtroppo che ogni volta che pensavo a Edward e Tanya insieme, la gelosia mi assaliva.
Okay, lui doveva parlarle, ma cosa le avrebbe detto?
Avevo una paura tremenda che si sarebbe inventato qualcosa, pur di non dirle che si frequentava con me.
“ALICE!” Un urlo provenne dal piano inferiore, naturalmente da parte di mio padre.
Guardai interrogativa la mia amica.
“Oh, Charlie è tornato. Devo andare giù.”
“Cosa state combinando tu e mio padre, Alice?”
“Nulla. Nulla. Buona mattinata tesoro!” Mi stampò un lieve bacio sulla guancia sana, e poi scese di corsa al piano inferiore.
Lasciandomi con un dubbio, e di certo non era niente di buono.
 
**
 
Passai l’intera mattina a fare zapping sulla TV, guardando qualche episodio di Buffy, e leggendo per l’ennesima volta Cime Tempestose.
Finché il mio cellulare vibrò: un messaggio.
Sperai ardentemente che fosse Edward, e che già avesse parlato con Tanya.
Ma mi sbagliai di grosso.
 
Jacob:
 
Se prima c’era una possibilità che potessi perdonarti, ora è svanita. Perché proprio con Edward, Bells?
 
EDWARD’S POV
 
Entrai a scuola con l’aria stanca, e due occhiaie che mi arrivavano fino alle ginocchia.
In quei tre giorni avevo dormito si e no tre ore scarse.
Con tutto quello che era successo, dormire era uno dei miei ultimi pensieri.
Mio padre mi aveva prestato la sua macchina per recarmi a scuola, visto che Alice aveva finto un improvviso malore.
Sapevo perfettamente che l’improvviso malore era stato escogitato soltanto per passare la mattinata a casa di Isabella.
Beh, almeno sapevo che qualcuno sarebbe stato con lei.
Andai verso il mio armadietto per prendere i libri, quando una furia si scaraventò su di me.
“JACOB! Cosa diamine ti prende?”
Con uno strattone mi girò del tutto nella sua direzione, puntandomi un dito contro.
“Perché non me l’hai detto?”
“Di cosa stai parlando?” Le mie sopracciglia si alzarono, e per un momento mi domandai se non stessi a che fare con una persona malata di mente.
O ubriaca.
Insomma, si da il caso che Jake era su tutte le furie.
“Di Isabella!” Abbassò la voce questa volta, ma tenne lo sguardo sempre contratto.
Lo sapeva.
Sapeva di me e di Bella. Ed ora mi avrebbe ucciso.
Parte dopo parte.
E lentamente, moolto lentamente.
“Eh?” Feci finta di cadere dalle nuvole, morsicandomi la lingua.
Lasciò il colletto della mia maglia, per alzare le mani al cielo.
“Dell’incidente, coglione! Perché non mi hai detto nulla?”
Il sospiro di sollievo che tirai non fu nulla, rispetto alla paura che avevo avuto due secondi prima.
Tutto quel casino, per l’incidente?
Infondo, non era successo niente.
No, soltanto che avevo passato tre giorni insonne, per vegliare su Isabella.
Oh!
Jacob mi fissò incuriosito.
“Edward, sei sicuro di star bene?”
“Io?” Indicai me stesso, continuando a fare finta di niente. “Tutto bene, tranquillo. E mi dispiace per non averti detto di Isabella. Credevo che te ne avrebbe parlato Charlie.”
Ed il premio per il miglior attore protagonista va a… Edward Cullen!
“Allora, com’è andata? E perché c’eri proprio tu in quel momento?”
Se quel giorno dovevo dire la verità a Tanya, tanto valeva dirla anche a Jake.
Isabella avrebbe approvato la mia idea immediatamente.
Presi un gran respiro.
“Cos’hai alla prima ora, Jake?”
“Educazione fisica, perché?”
Ci pensai per altri cinque secondi, e poi decisi.
“Che ne dici di saltarla?”
“Perché?”
Domanda da mille dollari, Jacob Black!
“Ti devo spiegare molte cose.”
“Ah, okay.”
“Bene.” Posai tutti i libri che avevo preso cinque minuti prima nell’armadietto, e con Jacob mi diressi verso l’uscita dell’edificio scolastico.
Convinto al cento per cento che il mio amico mi avrebbe ascoltato, ed avrebbe capito tutte le mie motivazioni.
Ma non sapevo quanto mi stessi sbagliando.
 
**
 
“Mi stai dicendo che ti sei innamorato di Isabella, nel corso di… neanche una settimana!”
Jacob era infuriato, e stringeva i pugni ogni due secondi.
Gli avevo raccontato tutto.
Della proposta di Isabella per accompagnarmi a scuola, della radura, del primo bacio e del lavoro al Pub.
Anche dell’incidente.
Della vera versione dell’incidente.
Ed ora Jake mi guardava con lo sguardo infuriato, contraendo i pugni ritmicamente.
Eravamo chiusi nella Mercedes di Carlisle, per non dare troppo nell’occhio.
“Non mi sono innamorato di Isabella.” Mi schiarii la voce, trovandola subito rauca. “Non so ancora cosa provo. Ma so che con lei è qualcosa… di diverso. Ecco.” Conclusi, sperando ardentemente che il mio amico avesse capito il senso di quelle parole.
“Diverso, eh? Cos’è, portarti a letto la migliore amica di tua sorella, invece che una delle solite tue amiche cheerleader è qualcosa di diverso?”
Ma la rabbia in quel momento assalì anche me.
Come diamine si permetteva?
“Cos… Jake! Per l’amor del cielo! Non… non lo farei mai. Rispetto troppo Isabella, per farle una cosa del genere!”
“E qual è il tuo scopo, Edward?” Alzò entrambe le sopracciglia, con fare da sfida.
Già… qual’era il mio scopo?
Di certo non portarmela a letto.
“Devo avere per forza uno scopo, Jake? Se vuoi una risposta, il mio scopo è questo: quello di frequentarla il più possibile. Uscire con lei, anche allo scoperto.”
“E tutto questo dopo che io ti ho rivelato i miei sentimenti.”
Sbuffai sonoramente.
“Lei ti ama? Siete mai usciti insieme oltre ad essere amici, o stavate insieme? Jake, sei il mio migliore amico. E sai che non ti avrei mai fatto niente del genere.”
“Niente? Beh, l’hai fatto Edward. E non considerarmi più il tuo migliore amico.”
Sgranai gli occhi, aprendo anche la bocca.
“Cosa stai dicendo?”
“Ti sto dicendo che mi hai fatto un torto così grande, che neanche devi guardarmi più in faccia. E puoi cambiare anche scuola. Ormai non ho più un migliore amico, qui.”
“Mi stai abbandonando così?”
Mi costava ammetterlo, ma Jake era davvero il mio migliore amico.
Un fratello. Il fratello che ormai non avevo più.
“Sì. Ti sto abbandonando qui. Perché tu hai abbandonato me nel momento del bisogno.”
“Jake, cosa…”
Stava per aprire lo sportello, ma si voltò dalla mia parte.
“Non insistere, Edward. Sarei capace di picchiarti, e questo lo sai anche bene. E non voglio metterti le mani addosso. Quindi taci.”
Uscì dalla macchina, estraendo il cellulare dalla tasca dei Jeans che indossava e dirigendosi verso la scuola.
Io misi in moto, andando nell’altra gabbia di leoni.
Cioè a parlare con Tanya.
 
BELLA’S POV
 
Lessi nuovamente il messaggio, chiedendomi se Jake stesse facendo sul serio.
Scherzava, vero?
‘Di cosa stai parlando, Jake?’
Scrissi velocemente, e nemmeno due minuti dopo arrivò la sua risposta.
‘Di te e di Edward. Pensi davvero che sia una cosa seria? Quanto sei sciocca, Bells.’
Sapeva di me e di Edward?
 Come diamine aveva fatto?
A meno che… a meno che Edward non avesse parlato anche con lui.
Beh, l’avrei ucciso con le mie stesse mani.
Io, dovevo parlare con Jacob.
Con tutta la calma del Mondo.
E di certo la parola calma nel vocabolario di Edward era un optional.
‘Cosa sai?’
Anche questa volta, non dovetti aspettare molto per ricevere la sua risposta.
‘Tutto. Dell’incidente e della vostra finta storia. Anche della scommessa
Scommessa?
Cosa diamine stava dicendo?
‘Jake?’
‘Pensi davvero che dopo che io ti ho rivelato i miei sentimenti, tutto d’un tratto Edward venga da te a fare lo sdolcinato? Lo conosci anche tu, no? Quello è Edward Cullen, Bells. Era una scommessa fra me e lui. Volevamo vedere a quali avances avresti ceduto per prima. E ovviamente, hai ceduto al fascino da bello e irresistibile.’
Ricaccia indietro le lacrime, mentre la rabbia mi assaliva.
Una scommessa?
Si erano presi gioco di me, e dei miei sentimenti così, come se niente fosse.
‘Non ti credo, Jacob Black.’
‘Fai come vuoi. Intanto noi ci stiamo facendo grosse risate insieme a Tanya.’
Ma questa volta non riuscii a trattenere un singulto.
Ero stata davvero così scema?
E possibile che Alice non sapesse niente, di quello che stava combinando suo fratello?
Con la mano mi asciugai le lacrime, prendendo un gran respiro per calmarmi.
E con un solo pensiero: dovevo parlare con Edward, immediatamente.
 
EDWARD’S POV
 
Ero appena entrato a Forks, quando mi arrivò un messaggio.
Certo che fosse Jake, aprii lo sportellino del cellulare per controllare.
 
Isabella:
 
‘Hai vinto la scommessa. Il gioco finisce qua.’
 
Arcuai le sopracciglia, componendo il suo numero.
Dieci squilli, e la voce assordante della segreteria.
Riprovai per due volte, ma niente.
Allora, composi un altro numero.
Uno, due, tre…
“Pronto?”
“Dove sei?”
“A casa, perché?” Ingoiai la saliva, sempre più nervoso.
Quella, era proprio una giornata no.
“Tu non dovevi stare con Bella?”
“Ci sono stata fino a due minuti fa. Stai calmo, Edward.” La mano che teneva il cellulare tremò, e quasi finì per terra.
“Mi ha mandato un messaggio.”
“Che tipo di messaggio?”
“Non lo so, Alice! Era strano! Quasi… criptico.
“Criptico?”
“Sì. Forse è successo qualcosa.”
“SUCCESSO QUALCOSA?” La voce dall’altro capo del telefono quasi mi rese sordo.
“Perché diamine stai urlando?”
“Se Isabella stasera non sarà mia cognata a tutti gli effetti, ti taglio… Oh, Edward! Neanche vorresti sapere quello che ti succederà!”
Mi venne la pelle d’oca, sentendo la sua voce così meschina.
Senza neanche aspettare una sua risposta attaccai, facendo inversione e U e dirigendomi a casa Swan.
 
**
 
Parcheggiai la macchina nel vialetto, e scesi di corsa.
Suonai per ben tre volte, quando Charlie venne ad aprirmi con il fiatone.
“Hey, capo Swan.” Passai una mano fra i miei capelli, disordinandoli ancora di più.
Charlie arcuò tutte e due le sopracciglia, schiudendo la bocca.
“Edward… cosa ci fai qui?”
“Posso parlare con Isabella?”
Senza dirmi nulla Charlie indicò il piano superiore, e con tre grosse falcate avevo già salito le scale ed ero arrivato davanti alla porta della sua camera.
Bussai due volte di seguito, quando arrivò la sua voce.
Rauca, e diversa da tutti gli altri giorni.
“Ecco.”
E quando la porta si aprì la trovai dinnanzi a me, con una felpa e degli shorts.
Le stampelle, gli occhi gonfi e lo sguardo adirato.
Entrai, prendendole il viso fra le mani, assicurandomi che stesse bene.
“Come stai?”
“Perché sei qui?” Domandò a bruciapelo, scostandosi da me per andare a sedersi sul letto.
“Per colpa del tuo messaggio criptico.”
“Criptico?” Alzò la voce di alcune ottave, ma rimase ugualmente roca. “Cosa c’era di criptico, Edward?”
“E tu di quale scommessa stavi parlando?”
“Di quella che hai fatto con Jake.” Quasi non riuscii a sentirla, perché abbassò la voce alla fine della frase.
Sembrava distrutta.
“Isabella.” Mi sedetti accanto a lei, sollevandole il mento con il pollice e l’indice. “Hai parlato con Jacob?”
Senza darmi una risposta mi passò il suo Blackberry, sussurrando soltanto una parola. “Leggi.”
Glielo tolsi, ed iniziai a leggere tutta la conversazione che aveva avuto con Jake.
Poteva essere vero?
Forse stavo facendo un incubo, ed era tutto frutto della mia immaginazione.
Jacob Black, il mio migliore amico… aveva detto davvero quelle cose a Bella?
Tutte quelle bugie?
Scossi la testa energicamente, dando di nuovo il cellulare a Bella.
“Tu non gli credi, vero?”
Deglutì rumorosamente, e poi issò il suo sguardo nel mio. “A cosa dovrei credere, Edward? All’inizio non ci credevo, ma poi… da quant’è che ti interesso, eh? Proprio da quando Jacob mi ha rivelato i suoi sentimenti. E tu… tu sei sbucato dal nulla, Edward. Ed io, a cosa dovrei credere?”
E quindi, non mi credeva?
Credeva alle parole di Jacob, a tutte quelle menzogne?
“E tutto quello che è successo, non conta niente? Tutto quello che ci siamo detti in questi giorni…”
“Hai parlato con Tanya?” Altra domanda a bruciapelo, ma questa volta alzò lo sguardo per fronteggiarmi.
“Ci stavo andando. Ma dopo il tuo messaggio sono corso qui.”
“E quindi, non sei andato da Tanya.”
Quella sembrava un’altra prova per farle dubitare dei miei sentimenti.
“No. Perché sono venuto qui da te.” Ripetei per la millesima volta, sperando che mi credesse.
Anche perché quella era la verità.
“E non dovevi parlarle oggi?”
“Le parlerò oggi, Bella. Che c’è, non ti fidi più di me?”
Sbuffò sonoramente, scompigliandosi i capelli.
“Io non so più a cosa credere, Edward.”
“Credi a me.”
“E come?” Sembrò frustrata, mentre cercava di alzarsi da quel letto. “E cos’altro dovrei credere? E se poi fosse tutta una bugia?”
“Dio, Isabella! Credi davvero a Jake? Era offuscato dalla rabbia! Gli ho detto di noi!”
Gli occhi si sgranarono, e quasi perse la presa delle stampelle.
“Cosa hai fatto?”
“Gli ho spiegato come stanno le cose. Se oggi devo dirlo a Tanya, tanto valeva dirlo anche a Jacob.”
“Tu… tu!” Mi alzò un dito contro, lasciando una sola stampella. “Come ti sei permesso, Edward? Dovevo parlargli io! Sarà anche il tuo migliore amico, ma era una questione fra me e lui!”
“Ora mi stai inveendo contro, eh? Che c’è, faccio una cosa e neanche quella ti sta bene?” Mi alzai anche io, per fronteggiarla.
I miei occhi erano neri, e la rabbia mi stava assalendo pian piano.
L’avevo fatto per noi due, ma a lei sembrava non importare niente.
“Ed ora… ora come faccio a crederti? Mi hai mentito anche sulla storia di Jake, Edward. Avevi detto che gli avrei parlato io, e invece hai fatto di testa tua. Dovrei crederti?”
“Non lo so. Tu… ti fidi di me?”
“Non ho… non so più a cosa credere. E di chi fidarmi.”
“Fidati di me.” Sussurrai appena, avvicinandomi sempre di più.
“Perché?” Domandò, con lo sguardo infuocato.
“Perché ti amo.” Sussurrai, chiudendole la bocca con un bacio irruente.
 
 
NOTE:
 
Ma a me quanto mi piace finire i capitoli così? Lo so, che vorreste uccidermi. Lo so. *risata malefica*
In questo momento sto odiando immensamente Jacob. Cioè, ha tutte le ragioni del Mondo per ritenersi arrabbiato, ma non doveva fare quello che ha fatto uu
Il nostro Eddino è riuscito ad aprire gli occhi, GRAZIE AL CIELO!
E GRAZIE a voi çwç Le vostre recensioni sono sempre bellissime *w* Le leggo tutte, dalla prima all’ultima. E vi tartasso anche con le mie risposte :D          
A lunedì prossimo :*
Sono su Facebook e su Twitter.
Thinking of you è la mia nuova fanfiction!
   
 
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