Erano le 10.00 mattino.
Hermione aveva ancora tutto il tempo per prepararsi. Si diresse in cucina per
fare un piccolo spuntino. Prese un succo d’arancia con dei biscotti e si
diresse in veranda. Si sentiva quasi sola ad osservare il giardino nel silenzio.
Il giorno prima era stata così bene in compagnia di Draco.
Si perse come sempre nei
suoi pensieri, ormai le succedeva spesso. Si immergeva in una realtà parallela
molto più tranquilla e solida di quella reale. Soprattutto immaginava il
rientro a scuola senza dover dire addio ad una parte di Draco, quella più bella
e solare.
Il tempo era perfetto
per una giornata in piscina ciò nonostante avrebbe preferito non andarci, un
senso di angoscia l’aveva assalita, sapeva di cosa si sarebbe discusso e sapeva
come sarebbe andata a finire e non voleva che ciò accadesse o meglio lo voleva
ma non ne era ancora convinta.
Rientrò in casa, salì le
scale e preparò il suo borsone, era ora di avviarsi all’appuntamento. Per la
verità mancava ancora più di mezz’ora ma era stanza di tormentarsi con i suoi
incontrollati pensieri. Con molta calma uscì da casa sua, chiuse il cancellino
e si diresse verso la piscina.
Passò davanti a casa di
Kate. Riuscì ad intravvedere l’amica dalla finestra che dava nella sua camera,
probabilmente si stava preparando. Proseguì girando l’angolo in direzione della
piscina. Continuò a tenere lo sguardo basso fin quanto non urtò una persona
ritrovandosi per terra.
“Mi dispiace.” Si scusò
subito Hermione rialzandosi e focalizzando la persona che le stava di fronte.
Draco l’aiutò a
rialzarsi. “Sempre immersa nei pensieri Granger?”
“Scusa, non ti avevo
visto…”
“Si, lo avevo notato…
Non ti sei fatta male?” Chiese camuffando una piccola risata.
“No, tutto bene… e non
c’è niente da ridere!”
“Dai Draco lasciala in
pace…” Blaise comparve dietro il biondo con in mano la sacca di Hermione.
“Tieni.”
“Grazie Blaise” Hermione
si mise in spalla la sua borsa.
“Bene ragazzi, io devo
vedere Kate. Quindi vi lascio soli e ci vediamo dopo fra mezz’ora. Ciao!”
Blaise li salutò oltrepassandoli per raggiungere la casa dell’amica.
“A dopo” lo salutò Draco
prima di concentrarsi su Hermione. “Allora Hermione, stavi andando da qualche
parte? Manca ancora quasi mezz’ora al
nostro appuntamento.” Sapeva che quella domanda avrebbe messo in crisi Herm. Il
fatto che si aggirava a testa bassa per il suo quartiere stava solo a
significare una cosa: stava riflettendo. Quindi, molto probabilmente stanca di
stare a casa aveva deciso di uscire per cercare di liberarsi dei suoi pensieri.
Questo era quello che credeva Draco e Hermione non sapeva quanto i pensieri
dell’amico fossero veri.
“Veramente stavo vagando
senza una meta ben precisa.” Era inutile inventare delle scuse. In questo mese
passato in compagnia del biondo, Hermione aveva capito che il suo amico non era
affatto uno stupido e che la conosceva
molto bene e che probabilmente sapeva già la risposta alla sua domanda.
“Ti va di vagare senza
meta in mia compagnia?” Chiese sorridendo Draco.
Hermione si perse in
quel sorriso. Aveva già visto ridere Draco ma non così… così… rilassato.
Sembrava felice, tranquillo cosa che a scuola non accadeva mai.
Presero a camminare
lungo il marciapiede. Un velo di
silenzio calò su di loro.
“Posso farti una domanda
personale?” Prese l’iniziativa Hermione sedendosi sulla panchina che avevano
appena raggiunto.
“Certo, chiedi pure.”
Acconsentì sedendosi in parte a lei.
Draco volse il viso
verso di lei. I loro occhi si incrociarono per un breve attimo. Il cuore di
Hermione prese a battere più forte. Era da un po’ che voleva chiederglielo ma
non aveva mai avuto occasione di farlo, forse ora era giunto il momento, anche
se, se ne stava già pentendo. Si fece coraggio, ormai non poteva più tirarsi
indietro.
“Perché tuo padre ti
lascia frequentare posti e persone babbani?” Hermione osservò l’espressione di
Draco mutare, da rilassato a pensieroso. “Si, insomma sembra strano. Tuo padre
ovviamente sa che oggi sei qui, nonostante questo ti ha lasciato venire.”
Hermione non voleva assolutamente offendere Draco ne tanto meno rinunciare alla
sua amicizia, voleva solo capire cosa era successo.
Il biondo rifletté un
attimo prima di rispondere. “Ovviamente come ha detto tu mio padre sa tutto.
Quasi tutto perché non gli ho ancora detto che sei te la ragazza con la quale
mi vedo. Nonostante questo perché dovrebbe impedirmi di frequentare posti
babbani?” Chiese Draco sorpreso.
Hermione rimase
spiazzata. Insomma lui era un Malfoy, generazioni su generazioni di maghi puro
sangue era quasi impensabile che frequentassero posti invasi da gente senza
poteri. Draco molto probabilmente capì i pensieri dell’amica. “Forse tu pensi
che solo perché sono purosangue non possa e di conseguenza mi vengo proibito
frequentare posti babbani. Beh sappi che non è così. Ovvio mi padre
preferirebbe che frequentassi gente purosangue, per mantenere il nostro sangue
‘pulito’, ma dato che a me non interessa ormai se ne è fatta una ragione e mi
lascia decidere da solo. Ne sei sorpresa?”
“Giusto un pochino. Io
ho sempre creduto che tu odiassi… praticamente tutti tranne Blaise.”
Draco si mise a ridere.
“Io non odio nessuno… si forse qualcuno, tipo Weasly… mi comporto male solo per
il gusto di farlo… mi piace che la gente mi tema, è l’unico modo per essere
lasciati in pace... e’ una specie di tradizione di famiglia. Incutere timore
nella gente per proteggere la propria privacy. Prendi ad esempio Potter, la sua
vita è praticamente sbandierata ai quattro venti, ogni sua mossa viene messa in
pubblico. Noi teniamo alla nostra riservatezza.” Concluse Draco sperando di
essere stato il più esaustivo possibile.
Hermione non era
sorpresa era letteralmente scioccata. Tutto quello che lei aveva sempre creduto
riguardo al biondo era sbagliato… si sentiva tremendamente in colpa. Ma una
cosa ancora non le era chiara. “Comprendo il tuo ragionamento, ma non ti sembra
che comportandoti da persona cattiva attiri comunque l’attenzione su di te?
Anche la tua famiglia è spesso sui giornali.”
“Vero, ma mai per
questioni private. Compariamo in prima pagina ma solo per faccende lavorative.
Abbiamo un nome che da generazioni prima di me è sempre stato temuto e deve
essere anche adesso per preservare i nostri equilibri sociali. Magari ti
sembrerà un discorso un po’ strano e un tantino ipocrita ma io ci tengo al mio
cognome e ne vado fiero e quindi lo onoro ogni volta che ne ho l’occasione.”
Hermione lo osservò
allibita. “Ok, adesso mi fai paura. Apprezzo comunque la tua sincerità.” Si
sentiva sollevata, finalmente aveva compreso, almeno in parte i comportamenti
di Draco.
“Adesso è il mio turno.
Possa farti una domanda personale?”
Hermione osservò il
ragazzo per capire se stava scherzano oppure no. No, non stava scherzando. Non
potè comunque continuare la conversazione perché la voce entusiasta di Kate li
aveva raggiunti.
“Buon giorno ragazzi! E’
da tanto che aspettate?” Kate e Blaise si erano avvicinati a loro.
“Di Herm?” Ci
divertiamo, non lasciarmi andare da sola!!”
Kate non aveva perso
tempo, appena arrivati all’interno della piscina subito aveva dichiarato la sua
intenzione di passare il weekend in compagnia dei ragazzi ed ovviamente voleva
che ci fosse anche Hermione.
Era il momento decisivo
, doveva assolutamente prendere una decisione…
Non fece in tempo a rispondere che qualcuno la sollevò da
terra, facendola oscillare sopra l’acqua cristallina della piscina.
“Allora Hermione a te la scelta! Cosa fai vieni con noi
evitandoti un bel tutto in piscina o ci dai buca finendo irrimediabilmente in
acqua?” Draco la teneva ben salda.
Hermione rossa in viso
lo guardò cercando di assumere un’aria arrabbiata. “Draco, mettimi subito giu!
Questo è un ricatto!! Non oserai buttarmi in acqua ancora vestita?” chiese
timorosa della risposta.
“Questo dipende da te.
Tu dacci la risposa che vogliamo e vedrai che ai tuoi vestiti non accadrà
niente, in caso contrario… finiranno in acqua con te!” Draco fece per mollare
la prese e quasi Hermione finì in acqua, ma venne subito ripresa dallo stesso.
“Allora?”
Non aveva scelta.
“E va bene, verrò con
voi. Ma questa me la pagherai Malfoy! Ed ora mettimi subito giù per terra!”
“Ai suoi ordini milady!”
la adagiò per terra ridacchiando.
Hermione subito si
staccò da lui allontanandosi. Kate la abbracciò felicissima. “Oh grazie Herm!!
Sapevo che alla fine ti saresti unita a noi!”
“Come se avessi avuto
altra scelta!” rispose
offesa/divertita. Ora che aveva finalmente preso una decisione si sentiva molto
più sollevata e poteva godersi quella bella giornata.
Si divertirono molto
tutti e quattro tra nuotate, tuffi e risate. Ma alla fine arrivò il momento di
salutarsi. Come sempre Draco accompagnò Hermione fino al cancello di casa sua,
lasciando un po’ di ‘intimità’ anche a Kate e Blaise che avevano deciso di
salutarsi con un bel bacio bocca a bocca.
“Wow questa estate mi è
praticamente volata via, ormai non ci resta che poco più di un mese!” ammise
Hermione.
“E già, tra poco io
tornerò l’odioso Serpeverde e tu al so-tutto-io Grifondoro…” sorrise Draco al
pensiero della scuola.
“Già, devo ancora
riuscire a capire questo tuo cambio repentino che subito mi torni il solito
insopportabile ragazzo!” scherzò Hermione.
“Forse è meglio così,
abbiamo distorto già abbastanza la realtà.” Rispose quasi serio.
Piaceva anche a Draco il
legame e l’armonia che si era venuta a creare ma dovevano ammettere entrambi
che la cosa non era normale e soprattutto doveva restare segreta, altrimenti
avrebbero rischiato tutti e due, anzi tutti e quattro.
“Quasi dimenticavo, Kate
compie gli anni il 28 Agosto. Potrebbe essere un informazione utile per
Blaise.” Riferì a Draco, mentre cercava nel suo borsone le chiavi per aprire
casa.
“Grazie
dell’informazione Blaise ne sarà felice. Perso le chiavi?” osservò Draco
aiutandola a sostenere la borsa.
“Si, sono sicura di
averle messe in questa tasca… trovate!” Vittoriosa mostrò il mazzo di chiavi a
Draco.
“Bene allora ci vediamo
Venerdì mattina a casa di Kate?” Chiese sarcastico.
“Si.” Rispose poco
convinta come se sapesse che sarebbe andato storto qualcosa.
“Ascolta, oggi stavo
scherzando, se non vuoi proprio venire non importa. Non voglio obbligarti.” Si
scusò il biondo.
“No, no. Ormai ho detto
di si. E poi Kate mi ucciderebbe. Quindi non preoccuparti ci vediamo Venerdì.”
Ormai ne era convinta, voleva andarci.
“Ok, ci vediamo
Venerdì!” La salutò Draco con il solito bacio sulla guancia al quale Hermione
rispose ricambiando.
Il biondo ritornò sui
suoi passi raggiungendo Blaise.
“Blaise, è ora di
andare. Staccati da Kate!” Scherzò mentre ticchettava le dite sulla macchina
del moro.
“Arrivo subito e lascia
stare la mia auto!” lo rimproverò salutando la ragazza con un piccolo bacio.
Salirono in macchina e
si allontanarono dal quartiere delle ragazze e quando furono lontani da occhi
indiscreti Blaise azionò un pulsante sul volante. Il Suv diventò invisibile e
prese quota.
“Sai, dovresti darti da
fare anche tu con Hermione!” Si concesse Blaise.
“Cosa vorresti
insinuare?” Fece il finto offeso Draco.
“Assolutamente niente,
ma al posto di mangiarvi con gli occhi potreste passare al livello
successivo!" Concluse cercando di evitare un uccellino che ignaro si stava
dirigendo proprio verso di loro.
“Ma sentitelo, solo
perché lui è già arrivato al quarto stadio non vuol dire che tutti facciano
come te!”
“Come scusa: al quarto
stadio? Hai una scaletta da rispettare?” Chiese curioso.
“No, era una battuta.
Preferisco pazientare ancora un po’. Sto bene in sua compagnia non voglio
affrettare le cose.”
“Parole sagge…. Ma
ricordati che quando saremo a scuola non sarà tutto così semplice e potresti
ritrovarti in competizione… magari con Weasly.”
Draco lo guardò
schioccato. “Mi sati paragonando alla lenticchia? Non c’è storia… vincerei io!”
Disse sicuro di se stesso.
“Io non ne sarei così
sicuro… passeranno assieme un bel po’ di tempo e soprattutto lui ufficialmente
non la odia! E poi c’è anche Potter da tenere presente.”
“Io non mi preoccuperei
più di tanto, da quello che ho potuto capire sono ottimi amici e nulla di più.”
Cercò di convincere, più che Blaise se stesso.
“Tesoro, siamo
arrivati!”
Hermione uscì dalla sua
stanza e scese le scale raggiungendo i suoi genitori in cucina.
“Ciao, come è andato il
lavoro?”
Suo padre esausto si
sedette sulla sedia. “Uff, un vero caos. Oggi abbiamo avuto di tutto dalla
semplice carie alla creazione di una dentiera. Una signora è arrivata da noi
disperata. Ha detto di aver perso la sua protesi dentaria…”
“… o si… davvero
divertente…. Ha detto di averla appoggiata da qualche parte ed ora non la trova
più…” si intromise sua madre mentre preparava la cena aiutata da Hermione.
“A te, tutto bene? Come
è andata in piscina?”
“Benissimo, ci siamo
divertiti molto!” Sorrise Hermione. “I ragazzi ci hanno invitate a trascorrere
il prossimo fine settimana in Scozia. Ho deciso di accettare. Se a voi va
bene.” Hermione sapeva che i suoi genitori non le avrebbero mai negato il
permesso ma era comunque giusto chiedere il loro parere.
“Per me va bene, mi
sembra affidabile il tuo amico.” Rispose in assenso sua madre.
“Anche per me va bene.
Non lo conosco bene questo ragazzo, ma mi ha fatto una buona impressione.” Via
libera anche dal padre.
“Si, ha sorpreso anche
me questa sua amicizia.”
“Harry e Ron, invece
come stanno? Li hai sentiti?” chiese sua madre.
“Ieri ho ricevuto una
lettera da parte di Ron. Stanno bene . presto vedrò anche loro. voglio andare
con Ron e Ginny a Diagon Alley a comprare il regalo per Harry, dato che a fine
mese compirà gli anni.”
Ad Hermione gli venne un
tuffo al cuore. Si era completamente dimenticata della lettera di Ron. Sperò
soltanto che non decidessero di andare a far compere il prossimo fine
settimana.
Ed ecco che l’ansia la
raggiunse di nuovo. Se le fosse arrivata la risposta di Ron e avessero
organizzato per quel week-and, a chi avrebbe dato buca? Subito pensò di non
andare con Draco, alla fine Ron era il suo migliore amico non poteva metterlo
in secondo piano. Non poteva, però lasciar Kate da sola, e poi ormai voleva
andare in Scozia.
Per fortuna le sue paure
vennero subito placate.
Quella sera stessa
arrivò una lettera da parte di Ron.
“Cara Hermione,
sono contento di
sapere che stai bene. Non prendertela anche tu con me se non ho ancora finito i
compiti. Lo sai anche tu come sono fatto… non è colpa mia…
Io e Ginny abbiamo pensato di andare a Diagon Alley Venerdì
23 Luglio. Sei libera quel giorno? E’ la settimana prima del compleanno di
Harry. Ginny non poteva questo fine settimana quindi abbiamo dovuto rimandare.
Spero che per te non sia un problema. Se sei libera passo a prenderti Venerdì
mattina e se vuoi puoi restare con noi per tutto il tempo che vuoi. Noi ne
saremmo felici. Fammi sapere se il programma ti va bene.
Spero di rivederti presto,
Ron.
Anche il destino le era
favorevole. Ormai non aveva più motivo per preoccuparsi. Come la volta
precedente decise di rispondere subito a Ron.
Ciao,
Per me va benissimo
come avete organizzato. Non penso però
di potermi fermare da voi per molto tempo, forse solo per il fine settimana. Il
27 Luglio compie gli anni una mia amica e vorrei festeggiare assieme a lei.
Ci vediamo presto
Hermione.
Non era sicura che Kate
avrebbe fatto una festa di compleanno ciò nonostante le sarebbe piaciuto farle gli
auguri di persona.
Ringrazio di cuore tutti
coloro che leggono e che recensiscono la mia storia.
Spero che l’evoluzione
di questa storia non diventi troppo scontata e che continui a piacervi.
Nell’attesta di qualche
vostro commento, sempre ben accettato vi auguro una buona giornata!