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Autore: fighterdory    28/06/2011    12 recensioni
Usagi perde l'uomo che da sempre ama, l'unica sua ragione di vita, ma il cuore di suo marito batte ancora per lei... !!tra sofferenza, dolore,paure e rimorsi ma anche tra momenti di felicità, Usagi scoprirà che la vita può ridarti la voglia di vivere anche quando ti strappa il cuore !!
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Usagi/Bunny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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premessa : questa storia nasce dalla voglia di parlare di un argomento un pò (molto) drammatico, come la sofferenza che si prova quando la persona che si ama, viene a mancare, per il dolore che si porta negli anni ma anche e soprattutto dalla voglia di dire ad alta voce : CHE LA VITA VA AVANTI, ED è PROPRIO LA VITA CHE POI PUò RESTITUIRTI LA VOGLIA DI VIVERE, MA SOLO SE SI HA LA FORZA DI GUARDARE AVANTI.
premetto anche che in questa fanfiction ci sarà Seiya che sarà uno dei protagonisti ... è anche un piccolo riscatto per questo personaggio che soffre sempre ...
a dire il vero, avevo già iniziato a scriverla, ma non l'ho postata subito perchè non ero certa di quello che stavo scrivendo.
ringrazio dunque tutte coloro che leggeranno e decideranno di lasciare un commento, negativo e positivo. un bacio a tutte voi ^^



1. non andar via da me. ..


Il profumo dei fiori di ciliegio arieggiava nell’aria, la primavera era ormai alle porte e Usagi camminava a passo lento verso quel sentiero che ormai percorreva tutti i giorni da quindici anni.

Sul volto un sorriso più radioso, negli occhi quella luce sbarazzina e immensa che la caratterizzava, quella luce ingenua che la rendeva nonostante i suoi trentaquattro anni, una ragazzina.

Degli occhi azzurri come il cielo, luminosi ma velati sempre da uno strato di malinconia e sofferenza.

Mentre camminava si guardava attorno, entrambi i lati del sentiero, erano ricoperti da distese di prati.

Una scena la colpì, la stessa scena che lei aveva vissuto quindici anni prima.

Una donna vestita di nero, gridava tra le lacrime il nome di quello che probabilmente era suo marito, gettandosi con forza su quella bara in legna marrone che i becchini stavano sotterrando, i familiari presero la donna con forza, allontanandola da quella buca che le avrebbe portato per sempre via, il suo uomo …

Si asciugo con fretta delle lacrime. Sapeva il dolore di quella donna, lo aveva vissuto e continuava a viverlo. Fu solo un frangente, un attimo e gli occhi di quella donna, si specchiarono nei suoi … trattenne ancora le lacrime ma negli occhi scuri di quella donna, lesse quel dolore che ti strazia l’anima e ti uccide il cuore … un dolore che non si può placare nonostante gli anni, ma i giorni sarebbero passati, per quella donna, com’erano passati per lei, e si sarebbe accorta che la vita le avrebbe donato ancora qualcosa per vivere, per cui andare avanti …

Strinse i pugni, riprendendo il suo percorso, si fermò solo quando vide dinnanzi a lei una lapide bianca, su cui erano incisi un nome e il giorno di nascita e morte.

-ciao Mamo -chan!- salutò posando un bacio su quelle lettere, aggiungendo ai fiori del giorno precedente, quelli di giornata.

- domani Chibiusa compie diciotto anni, la nostra bambina è diventata grande sai !- esclamò sorridendo come se lui potesse veramente guardarla da quella foto - si vede con un ragazzo sai?si chiama Helios è dolce e premuroso, sono certa che ti sarebbe piaciuto! Anche se saresti stato geloso !- rise ricordando la possessività di Mamoru verso lei e sua figlia …! - a dire il verso, non so proprio cosa regalarli, avevo pensato al carillon che tu regalasti a me, ai miei diciotto anni, è giusto che lo tenga lei!- disse alzandosi in piedi sorridendo.

Guardò l’orologio a polso che segnava le tredici - ora devo andare amore mio, Mamo esce tra poco e se non mi vede inizia a strillare, è un po’ pauroso a differenza di Chibiusa! Lei è sempre stata forte …- continuò a parlare come se davvero lui potesse ascoltarla, taceva per vari attimi …si inumidì le labbra con la lingua … - infondo se il piccolo Mamo esiste, il merito è tuo, è come se fosse tuo figlio infondo sai? Io non ti ho mai dimenticato, tu resterai per sempre nel mio cuore ,ci sarai sempre, ti amerò sempre Mamo-chan!- finì di dire asciugandosi qualche lacrime … - a domani amore mio!- salutò girando i tacchi e tornando indietro su quel viale che aveva appena percorso!

Si fermò quando i suoi occhi incrociarono quelli di un’altra donna.

Setsuna le era dinnanzi con un mazzo di fiori e un sorriso appena eccettuato!

- Usagi ciao!- la salutò con garbo.

- ciao Setsuna … - ricambiò sorridendo. Setsuna era da sempre stata innamorata di Mamoru anche se sapeva che non avrebbe mai avuto il suo cuore. Per Usagi era anche stata un amica dopo la sua morte.

- andavi via?- chiese Setsuna muovendo i suoi lunghissimi capelli color ebano.

Usagi annuì … - la porti ancora quella strana acconciatura?- le chiese la bruna.

- si, mi ricorda lui!- spiegò accarezzando i codini biondi intrecciati in due odango. - così sarò sempre la sua testolina buffa!- disse ancora,cercando di non piangere.

La bruna le sorrise - sono passati quindici anni Usagi, il tempo è passato così veloce che non ce ne siamo accorte! Anche tredici anni fa, ci siamo ritrovate qui ricordi?- esclamò avvicinandosi di qualche passo.

Usagi guardò il cielo e gli alberi di ciliegio …

Con la mente tornò indietro di quindici anni …

 

15 anni prima.

La pioggia non cessava e suo marito era in ritardo. Sbuffò più volte Usagi guardando il cielo scuro, si sentiva nervosa e tesa,come se quel ritardo da parte del marito,nascondesse qualcosa di brutto.

Essere tragica,non era da lei, ma con tutto quello che ogni giorno vedeva nel suo reparto, nellospedale dei bambini, le metteva angoscia e poi Mamoru non era mai stato ritardatario, quello era compito suo.

- Usagi!..-la chiamò la sua collega di lavoro Minako.

- si?- rispose senza staccare gli occhi dalla finestra. Preoccupata Minako si avvicinò.

- ancora qui? Non dovevi passare a prendere la piccola Chibiusa dai tuoi?- domandò .

Usagi sospirò - Mamoru è in ritardo!-

- vedrai che arriva, con questo tempo - la tirò su di morale. Ma Usagi non accennava a sorridere.

Poi il cellulare nella borsa squillò - eccolo!- esultò quando sentì la suoneria, ma nel momento in cui lesse un numero sconosciuto sul display, quel senso di paura la travolse.

-pronto?- balbetto . Dallaltro lato, qualcuno parlava, Minako guardava agitata Usagi che stava iniziando a piangere.. - arrivo subito!-

Chiuse il cellulare correndo verso luscita. - dove vai Usagi?- chiese Minako seguendola.

Usagi la guardò dritta negli occhi - Mamoru , lhanno portato nel suo ospedale ..-

Minako non capì ..- che è successo?-

Usagi alzò le spalle - non me lhanno voluto dire.. .- sussurrò mentre il cuore mancava un battito.

Corsero veloci, sotto la pioggia. Correvano mentre Mamoru stava combattendo contro la vita e la morte.

 

Entrò nellospedale dove suo marito lavorava, Amy sua cara amica, la stava aspettando.

- Amy, dov’è Mamoru, come sta?- disse tutto d’un fiato senza respirare.

Amy la guardò negli occhi sospirando appena, avrebbe tanto non voluto trovarsi là. Ma in quel momento doveva ritrovare il sangue freddo tipico dei dottori …-seguimi .. - le disse senza aggiungere altro.

- che significa?? Perché non parli? - urlava facendo voltare verso di lei, l’intero ospedale.

Amy non rispose e Usagi si accinse a seguirla, le gambe le tremavano e il cuore batteva forte dalla paura.

il suo sguardo si posò per brevi attimi, su due ragazzi.

Lesse nei loro occhi disperazione e paura, mista a un briciolo di speranza ..esattamente come lei.

- io avverto i tuoi Usa!- disse Minako finendo di seguirla, capì che la sua amica, doveva entrare da sola nella stanza. Percepiva qualcosa di assurdo, qualcosa che avrebbe spezzato il cuore di Usagi.

Lo dicevano gli occhi disperati di Amy e quella tensione strana che sapeva di dolore …

Usagi annui.

Quando entrò nella stanza dove Mamoru era steso sul letto, scoppiò in lacrime.

- Mamo .. - lo chiamò tremante.

- Usagi, lo stiamo per portare in sala operatoria, ma è grave. Si è trovato in mezzo ad una rapina,hanno sparato e hanno preso lui.!- farfugliò Amy mettendole una mano sulla spalla, mentre la ragazza con gli occhi vuoti e la voce rotta dai singhiozzi, continuava a chiamarlo ..

Gli strinse la mano - Mamo, rispondimi .. - sussurrò ancora.

Mamoru aprì per miracolo appena gli occhi .. La guardò cercando con la mano, di asciugare quelle lacrime .. -non piangere .. vi amo!- sussurrò appena chiudendo di nuovo gli occhi, sorridendo alla moglie.

- presto!- gridò Amy- in sala operatoria, è entrato in coma!- esclamò al gruppo dellequipe pronta a intervenire.

Usagi rimase con gli occhi spalancati e svuotati. Nulla aveva più importanza, voleva solo che quello fosse un brutto sogno, un incubo e che al risveglio suo marito lavrebbe baciata, sua figlia sarebbe saltata nel letto con loro ..

- Mamo-chan .. - cantilenò mentre Amy la trascinò via con la forza.

Minako laccolse tra le sue braccia .

Dietro di lei, Rei e Makoto la sostenevano.

Sua madre e suo padre la guardavano disperati.

Non sapeva che fare,a chi aggrapparsi … traballante camminò verso sua madre, ma Rei la prese prima che cadesse a terra, priva di sensi … ma Usagi non era svenuta, era solo fuori di se, in trans senza un briciolo di lucidità , una pazza in quell’istante sarebbe stata più lucida di lei.

La signora Ikkuko corse verso la figlia stringendola a se …

- Usa-chan!- la accarezzò i capelli, piangendo assieme alla figlia.

- il mio Mamo .. .il mio Mamo … - ripeteva il nome del marito singhiozzando … si aggrappò alle braccia della madre, alzando appena il viso rigato dalle lacrime.

Rei, Minako e Makoto si guardarono in faccia, cercando di non piangere.

- mio marito sta morendo mamma … ed io non so che fare!- esclamò gridando …

- vedrai che tutto andrà bene … devi essere forte!- la incoraggio Ikkuko- Chibiusa è con Shingo!- provò a dire per far tornare la figlia in se.

Usagi negò col capo .. .- io l’ho visto! Mi ha detto che ci ama e ha chiuso gli occhi, lui non tornerà più da me, da Chibiusa, come farò io senza di lui?? È tutta la mia vita!- diceva continuando a singhiozzare.

Usagi stava diventando isterica, non riusciva a ragionare .. . -voglio morire con lui!uccidetemi vi prego, fate qualsiasi cosa, pur di riportarmi da lui .. .- farfugliava.

Ikkuko si alzò raggiungendo il marito che pieno di dolore stava piangendo.

Era suo padre eppure non sapeva che fare!

Non sapeva come colmare quel dolore.

Rei prese Usagi da un braccio, girandola verso di se, specchiando i suoi occhi in quelli dell’amica.

- basta Usagi! Non dire scemenze. Pensa a tua figlia! Chibiusa ha bisogno di te!- gridò dandole uno schiaffo sul volto.

Usagi la fissò, riprese a piangere … - la mia bambina!- disse ancora tra le lacrime, ma sembrava essere tornata in se …

- e poi potrebbe anche farcela!- le sussurrò Rei stringendola a se.

Usagi non rispose, nel suo cuore sapeva che Mamoru sarebbe andato via da lei, per sempre.

++

Aveva pianto tanto e si chiese, da dove uscissero ancora quelle lacrime.

Non sapeva dirsi da quante ore era impalata dinnanzi a quel corpo senza vita che era stato suo marito.

Non sapeva rispondere.

Sapeva solo che parecchie ore prima, Amy era uscita dalla sala con occhi colmi di lacrime e laveva stretta.

Mamoru stava cedendo!

Però le disse, che il suore, batteva ancora, anche se, avrebbe battuto per poco ..

In quellistante la scelta, non aveva ancora connesso la notizia ,e doveva scegliere.

 

-puoi salvare la vita di un altro. Cè un ragazzo che sta per morire, con il suo cuore, ce la farebbe. Mamoru avrebbe voluto così-

 

Le aveva detto.

Il cuore di Mamoru nel corpo di un altro.

Avrebbe battuto ancora, sarebbe stato vivo in un modo o nellaltro.

- va bene Amy, accetto lespianto!-

Aveva pronunciando crollando a terra..

Ed ora era lì.

Suo marito non cera più ma il suo cuore batteva ancora.

Aveva salvato una vita.

Il destino crudele gli e lo aveva portato via..

Mamoru era morto per salvare un altro ..

Unica arcana consolazione..

- Usagi, andiamo tesoro, devono chiuderlo!- Ikkuko scosse la figlia - cè tua figlia che piange. È da tre giorni che non ti vede ..-

Ecco quanto tempo era passato. Tre giorni.

Annui appena prima di dare un ultimo bacio a suo marito - addio amore mio, sarai sempre nel nostro cuore - sussurrò allontanandosi.

Quando uscì fuori dalla chiesetta, il sole pallido le baciava le guance.

Diede un occhiata notando che non mancava nessuno. Persino i pazienti di suo marito erano andati.

Vide la sua bambina di soli tre anni che giocava con Minako.

Si chiese come avrebbe fatto a tirarla su senza suo marito.

Chibiusa non avrebbe avuto un padre.

Mamoru amava poterlo fare.. Era il suo mestiere per eccellenza.

Pianse .. Ancora, incessantemente ..

Chibiusa la vide e le corse contro .. -mam .. ina. .- balbettò sbagliando la pronuncia.

Usagi si abbassò.. - piccolina ..- farfugliò scompigliandole i capelli.

- pelché piangi?- domandò -

Usagi non sapeva come dirglielo.

Rei le mise una mano sulla spalla.

Più in là vi erano anche Haruka e Michiuru.

Setsuna, amica fidata di Mamoru le annuì.

Minako e Makoto le sorrisero appena.

Si fece forza. Doveva essere forte.

Per lei, per Chibiusa, per Mamoru ..

- piango perché, papà non cè più ..- Chibiusa la guardava frastornata.

Che stava dicendo la sua mamma?

- paltito?- chiese. La madre negò ..

- il tuo papà, è salito su nel cielo con gli angeli tesoro .. - cercò di spiegare.

Chibiusa non domandò più nulla. abbracciò forte la madre,perdendosi in quel profumo materno che sapeva di vaniglia ..

- lui ti proteggerà sempre, veglierà su di noi, sempre sempre .. .- ripetè Usagi stringendo la figlia.

Le sue amiche piangevano, sua madre e suo padre pure.

In quel momento capì che non era sola anche se era difficile, non piangere.

Mamoru le sarebbe mancato per sempre.

Avrebbe vissuto nella loro casa senza di lui, dormito senza di lui, tutte quelle piccole cose che facevano insieme,come la spesa, cucinare, badare a Chibiusa, ridere e fare lamore..

Non ci sarebbero state più..

Poteva vivere senza suo marito ?

No. Semplice e chiara risposta.. Ma con lei cera Chibiusa e non poteva abbandonarla alla triste realtà. Sua figlia avrebbe già sofferto negli anni, la mancanza di un padre, non poteva perdere anche una madre.

Chibiusa era un pezzo di entrambi, nata dal loro amore..

Chibiusa era figlia di Mamoru. Doveva essere forte per lei .. .

Eppure appena, vide la sua bara scendere nel profondo del burrone, il quel pezzo di terra che lo avrebbe portato via da lei per sempre, si scagliò contro, piangendo come una bambina, ritrovando la forza per piangere, e ancora una volta, fu Rei a strattonarla lontano, permettendo agli uomini in nero di fare il loro lavoro.

L’abbracciò forte, lasciandola piangere. Ancora una volta, per quel giorno!

  
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