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Autore: Dangaio    12/03/2006    0 recensioni
Ispirato al popolarissimo MMORPG Dark Age of Camelot, questa Fanfiction illustrerà ai lettori le avventure di un gruppo di eroi provenienti dalle leggendarie terre di Camelot nel tentativo disperato di fornire una speranza al regno di Albion. Intrighi, avventure, misteri e azione.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Una razza ibrida…intrappolata da secoli nel continente perduto di Atlantide…
Dangaio si voltò e fece cenno di seguirlo agli avventurieri…
“Ho come l’impressione che qualcunA non abbia capito nulla di quanto ho detto prima…ad ogni modo, Nimes e Mines : i due Half Ogre qua presenti sono 2 ottimi maestri d’armi e cosa ancora più importante, parlano e capiscono perfettamente la nostra lingua!”
Nessuno degli otto osò commentare quelle parole…
Lentamente seguirono il misterioso arcimago nel suo cammino.
Pochi passi dopo arrivarono di fronte alle 2 scale di corda per salire a bordo della gigantesca nave….Dangaio si voltò e indicò con un dito di guardare in basso…
“Prima che qualcuno faccia la domanda…state camminando su di un ponte magico…è molto più pratico che usare una scialuppa per i collegamenti…”
Immediatamente tutti quanti guardarono in basso e videro che stavano camminando su una strana sostanza: all’apparenza simile al vetro, ma incredibilmente più resistente.
Salirono a bordo in pochi minuti e osservarono il ponte di quella nave da guerra…
Era una vera e propria fortezza marina…
Decine di half ogre stavano lavorando per preparare la nave alla partenza: chi alle funi per distendere le vele, chi si arrampicava sul gigantesco albero maestro, chi stava calcolando la rotta da seguire, chi stava girando i pesantissimi argani per issare le grandi ancore…
Dangaio si avvicinò al timoniere, un vecchio half ogre che indossava una cotta di maglia…
“Ci porti fuori, signor Sulo…”
il vecchio si mise a ridere, poi urlò nella sua lingua gli ordini alla ciurma…in pochi secondi la nave era finalmente pronta a salpare.
Con un violento colpo al timone, la nave iniziò a ruotare su se stessa, fino ad arrivare in posizione, il vento riempì le grandi vele e lentamente la nave lasciò il porto di Gothiew alla volta del continente perduto: Atlantide!
Dangaio riunì gli otto partecipanti all’impresa nella stanza che utilizzava come sala riunioni.
Si trattava di una grande stanza, con 1 grosso tavolo per 10 persone e alle pareti molte carte nautiche o mappe dei vari territori esplorati e conquistati.
I pochi mobili presenti, avevano una funzione di archivio, con molti documenti riguardanti le razze, i territori e le tecnologie che disponevano gli abitanti dei continenti esterni.
Dangaio si sedette a capotavola e fece sedere gli altri.
“Quello che sto per dirvi, metterà in crisi parecchie delle vostre convinzioni, la vostra fede e forse anche la vostra vita stessa…fate ancora in tempo a scendere dalla nave e tornare nella vostra terra.”
Gli 8 avventurieri si guardarono a vicenda…speravano di cogliere nei loro compagni la fermezza nella loro decisione di fare qualcosa per risollevare il reame…speranza che venne confermata.
“Impiegheremo meno di un giorno, se il vento si mantiene, ad arrivare al cancello di Atlantide…dal vostro arrivo avrete 7 giorni di tempo per localizzare il sigillo e riattivarlo.”
Nessuno disse nulla, per una volta, erano tutti concentrati su quelle parole.
“Vi fornirò una mappa della zona e dell’ultima locazione nota del sigillo, avrete con voi anche 8 cristalli di luce per stringere un nuovo patto.”
Ruby alzò la mano e si prese la parola.
“Come facciamo a stringere un patto? E come funziona il sigillo?”
Dangaio sorrise di fronte a tutta quell’irriverenza…
“Il sigillo di Atlantide nel momento in cui viene attivato, lega parte della sua energia con i possessori dei cristalli di luce e con la vostra anima…voi stessi diventerete parte del sigillo e lo passerete ai vostri figli di generazione in generazione.”
Ishanna protestò vivamente…
“Che cosa?! Io che devo fare? Sono una paladina! Seguo i dettami della chiesa!”
La risposta di Dangaio fu lapidaria.
“La magia ha sempre un prezzo da pagare…considerando che diventare i portatori del sigillo aumenterà notevolmente le vostre capacità, non hai alcun diritto di lamentarti.”
Ishanna lo guardò con fare rabbioso: non le piaceva quell’uomo e non gli piaceva il suo modo di zittirla, trattandola come una marionetta.
“Io stesso ero un portatore del sigillo, ma nel momento che sono morto a Cear Caduggh, il sigillo ha rotto con me il patto che i miei avi hanno stretto molti secoli fa.”
Tutti si guardarono stupefatti…Dangaio era uno dei portatori del sigillo!?
La stirpe Crossfight era dunque così potente ed influente grazie a quell’antico patto?
“Le razze umanoidi/magiche che popolano i 3 reami hanno avuto una sola origine comune. Gli Elfi, gli Avaloniani e i FrostAlf per esempio hanno abitato a lungo convivendo tra loro pacificamente nel continente di Atlantide.”
Ruby e Ishanna reagirono piuttosto male a quelle parole, scattarono come molle, alzandosi e sbattendo il pugno sul tavolo.
“Basta con queste eresie! Tu sei pazzo! Hanno ragione i saggi a dire che…”
Non riuscirono a finire la frase: Dangaio le stava fissando con ira, non disse nulla, aspettò qualche secondo e le due ragazze si risedettero osservando il legno del tavolo.
“Furono dodici famiglie: quattro per reame a creare il sigillo. Nel corso dei secoli, alcune linee di sangue vennero troncate da vari eventi.”
Nessuno questa volta osò protestare…il resto del gruppo sembrava particolarmente ansioso di ascoltare quanto l’arcimago gli stava riferendo.
“Alla fine rimanemmo io e Rie a custodire il sigillo di Atlantide.”
Una mano educatamente si sollevò.
Pearl che fino a quel momento era rimasta in silenzio, pose una domanda.
“Rie? Non è il nome di quell’elfa incantatrice che provocò la sconfitta delle forze di Albione sotto il resto del Vallo di Adriano?”
Dangaio sorrise.
“Esattamente. Si tratta proprio di lei.”
Pearl cercò di mantenere la disciplina e il suo autocontrollo e porse un’altra domanda.
“Sai che fine ha fatto?”
La risposta arrivò immediatamente.
“L’ho uccisa io personalmente pochi giorni fa.” Sul volto della giovane mercenaria, si dipinse una smorfia di delusione.
“Se avevi un conto in sospeso con lei, non credo che ti sarà possibile saldarlo. Ci siamo scontrati nel centro della frontiera Hiberniana.”
Ishanna si rialzò in piedi sdegnata e sostenne lo sguardo rabbioso dell’arcimago.
“Quindi il sigillo è stato completamente sciolto per colpa tua!?! Hai ucciso l’ultima persona che lo custodiva! Mettendo il reame in una situazione ancora più grave e disperata.”
Dangaio appoggiò i gomiti sul tavolo e intrecciò le dita delle mani pochi cm davanti al volto.
“Non devo nulla a questo reame, non ho alcuna intenzione di morire per chi mi ha tradito. Ho ucciso Rie per difendermi. O io o lei. Non c’erano alternative.”
Ishanna avrebbe voluto continuare, ma venne interrotta da sua sorella Gwen che l’afferrò per un braccio.
“Immagino che voi non sappiate cosa hanno combinato i vecchi idioti del consiglio degli anziani di Avalon e la corte del re Costantino…”
Rock e Cloud si mostrarono stranamente attenti a quelle parole.
“Sapevano che la spedizione a Cear Caduggh si sarebbe trasformata in un gigantesco bagno di sangue e l’isola che venne scoperta vicino Cear Sidi, era già nota da tempo: a loro, con tanto di malattie e mostruosità annesse e connesse…”
Rock sussurrò qualcosa, ma soltanto il chierico che era vicino a lui poté capire quelle parole.
“Se qualcuno vuole contestare il mio operato è meglio che si scelga un altro potere da servire prima di parlare…io non ho sulla coscienza migliaia di morti inutili.”
Ishanna ascoltò digrignando i denti…non riusciva a sopportalo.
I suoi modi erano dannatamente pacati, ma riusciva sempre a metterla in disparte con poche parole.
“Se non ci sono altre interruzioni, posso continuare…”
“Quando la nave attraccherà al porto di ingresso, troveremo molte persone ad aspettarci…potete chiedere a loro qualsiasi tipo di informazione riguardo Atlantide.”
Dangaio si alzò e si avvicinò a un mobile, aprì un cassetto e prese una piccola sacca in pelle.
Dalla sacca estrasse una mappa e 8 cristalli luminosi.
Poi stese la mappa sul tavolo e consegnò 1 cristallo ad ognuno di loro.
”Come potete vedere Atlantide è suddivisa in 4 enormi zone: Oceania dove l’acqua ne è l’elemento dominante e da dove inizierete la ricerca, Stigia il regno della sabbia, Volcano la terra del fuoco e per ultimo Aeurus dove nasce il vento che spazza il mondo.”
Wildstar, il reaver, prese in mano il suo cristallo e lo osservò attentamente.
“Questo coso emana un potere immenso…posso avvertire il flusso di mana che si genera da esso… chi ha costruito questo sigillo doveva disporre di poteri strepitosi, decisamente fuori scala…”
Dangaio apprezzò quell’osservazione e riprese il suo discorso.
“Purtroppo la maggior parte dei segreti di Altantide è andata persa per sempre…il cataclisma che la distrusse cancellò quasi totalmente la sua civiltà…sappiate che il loro livello tecnologico e magico era infinitamente superiore al nostro…”
Questa volta nessuno disse nulla…l’arcimago si era comodamente seduto ed osservava le espressioni dei suoi interlocutori, in particolare era attratto dallo sguardo di Gwen.
Il viso di Gwen era incredibilmente dolce e i suoi grandi occhi azzurri brillavano come zaffiri.
Questa donna era realmente in grado di combattere ed uccidere a sangue freddo il suo nemico?
“Una volta che avrete localizzato il sigillo, non dovrete fare altro che utilizzare gli 8 cristalli che vi ho consegnato per far apparire lo spirito guardiano del sigillo e stringere un nuovo patto con lui. Dopo che avrete legato la vostra esistenza al sigillo, avrete solo 24 ore di tempo per abbandonare Atlantide…”
Ruby intervenne nel discorso.
“Come mai così poco tempo per andarcene? Una volta stretto il patto, perché non possiamo rimanere un po’ per cercare qualche oggetto prezioso?”
Dangaio aspettò qualche secondo prima di rispondere…in effetti era una domanda sensata.
“Il sigillo blocca ogni accesso al continente perduto, la sua funzione non è solo quella di tenere lontano la gente, ma anche quella di tenere prigioniere le terribili creature che vi dimorano…”
Ruby protestò vivamente.
“Uffa!! Non è giusto…abbiamo poco tempo per trovare questo sigillo e ancora meno tempo per andarcene…a proposito che succede se per caso non riattiviamo il sigillo entro 7 giorni?”
L’arcimago stava iniziando a ricredersi riguardo la menestrella…non era una testa calda come Ishanna…anche se spesso si comportava come la sua amica.
“Se non riattiverete il sigillo entro 7 giorni, questo scomparirà definitivamente lasciando libero accesso ad Atlantide a tutti e 3 i reami…questo vuol dire anche che tutte le creature che vi dimorano saranno libere di accedere al nostro mondo, con effetti devastanti ed imprevedibili.”
Stranamente questa volta, fu Ishanna a parlare.
“Mi sembra strana questa storia del sigillo…non la trovo molto convincente…”
Dangaio le sorrise in segno di sfida.
“Puoi anche non credere alle mie parole, ma forse crederai ai tuoi occhi quando ti troverai al cospetto di un passato senza eguali nella storia dell’umanità.”
Non avendo altro da dire, Dangaio congedò gli avventurieri e li invitò a godersi il viaggio, salendo sul ponte principale della nave.
Soltanto Gwen si trattenne…da un capo all’altro del tavolo i due si scrutavano in cerca di qualcosa.
“Di cosa hai bisogno Gwen? Vuoi chiedermi qualcosa di particolarmente riservato?”
la giovane strega esitò più volte prima di rispondergli…
“Ecco…so che non dovrei chiedertelo…ma…cosa successe realmente 5 anni fa?”
Dangaio non le rispose, si alzò dalla sedia e dandole le spalle, si mise ad osservare una cartina geografica di un lontano continente chiamato Aden.
Gwen credette di averlo offeso con quella domanda così improvvisa…si alzò e si avvicinò alla porta, fermandosi solo quando l’arcimago cominciò a parlare.
“La storia si muove su di una circonferenza, tende a ripetere lo stesso ciclo infinite volte, se non avviene un evento imprevisto che le fa prendere un’altra via…”
Gwen si concentrò al massimo delle sue capacità per riuscire a cogliere ogni significato possibile di quelle parole…la verità riguardo la tragedia di cear Caduggh non venne mai resa pubblica e lui era l’unico superstite…
“Ciò che si verificò quel giorno, non fu la prima volta che accadde, tuttavia vi fu un’importante variazione che ne ha cambiato per sempre il suo futuro: una persona sopravvisse…io.”
Gwen non riusciva bene a comprendere il significato di quest’ultima frase…
La tragedia di cui si sapeva così poco, non era la prima volta che si era verificata?
Quante persone erano sparite le altre volte ? Il Consiglio degli anziani di Avalon ne era al corrente?
“Ho visto i miei amici morire, davanti ai miei occhi…il tutto per cosa?”
Gwen non rispose a quella domanda…
“Cosa desiderano secondo te, gli uomini che hanno del potere?”
Questa volta, Gwen riuscì a rispondere…
“…Maggior potere?”
“Esatto…chi ha del potere, ne desidera sempre di più, il potere corrompe facilmente chi cerca di possederlo…è come essere ammaliati da una stupenda donna ed essere disposti a fare qualsiasi cosa pur di ottenerla…”
Gwen arrossì per un istante.
“Dimmi la verità, tu e Ishanna non siete sorelle naturali, vero?”
Gwen presa alla sprovvista cercò di abbozzare una frase sensata...
“Come ?? Non puoi saperlo…nessuno conosce questo segreto…come hai fatto?”
Dangaio si voltò e fissò intensamente la giovane strega.
“La vostra energia vitale è profondamente differente, se aveste un genitore in comune, dovreste avere anche un’energia simile…cosa che invece non possedete…ergo sei stata adottata?”
Gwen si appoggiò a una sedia…
“SI è vero…io non ho mai conosciuto mio padre…”
Gwen fece un profondo respiro e si sedette.
“So solo quello che mi ha raccontato il mio padre adottivo prima di morire…un giorno un uomo bussò alla porta della fattoria di Ishanna…disse che sarebbe dovuto partire per una guerra in un paese lontano e che non avrebbe potuto prendersi cura di me…”
Dangaio si avvicinò lentamente a lei.
“Diede 5 platini al mio padre adottivo perché si potesse prendere cura di me e garantirmi un’educazione adeguata…e mi lasciò un biglietto...”
L’arcimago si sedette su una sedia a fianco di Gwen.
“Che c’era scritto sul biglietto? Che fine fece quell’uomo ?”
Gwen era quasi sul punto di scoppiare a piangere.
“Non fece mai ritorno…sul biglietto c’era scritto di cercare l’uomo che domina i serpenti di fuoco, solo questo…”
Dangaio le appoggiò una mano sull’esile spalla.
“Mi dispiace se ho risvegliato dei ricordi dolorosi, non era mia intenzione farti soffrire inutilmente, ti prego di perdonare la mia curiosità, mi sono intromesso in faccende che non mi riguardano…”
Gwen rimase qualche secondo ad osservalo…
“Tu sai chi è l’uomo che domina i serpenti di fuoco?”
Dangaio le sorrise.
“Molte delle mie tecniche mi consentono di generare dei serpenti di fuoco…”
Gwen pose la sua graziosa mano, sulla mano che Dangaio le aveva appoggiato sulla spalla, voleva chiedergli se sapesse chi era in realtà suo padre, ma in quell’istante ebbe una visione.
Fu incredibilmente rapida e non riuscì a comprendere che cosa aveva visto…
Sentì solo la voce dell’arcimago richiamarla alla realtà.
“Gwen? Sei piuttosto pallida, soffri il mal di mare?”
La giovane strega cercò di rispondergli, ma non ne ebbe la forza.
“Ti conviene salire sul ponte, l’aria fresca ti farà stare meglio…ora ho una faccenda importante da sbrigare.”
Dangaio si alzò dalla sua sedia e si diresse in un’altra zona della nave lasciandola sola.
Gwen si fece forza e raggiunse il ponte superiore della nave…Ruby stava intonando una bellissima canzone…Il suo ultimo ragazzo, era un cantore di grande successo presso la corte dei vari re e le insegnò moltissime canzoni…

“We are the stars reaching out for the sky
you are the star that irreplaceable love rises along
with a cloud of dust
we are journeying to the stars
the dream you saw before awakening will come true for sure,
so don't ever forget it in these fragments of the flowing time
I don't need any more days to find my place in this world
The siluette my shape is projecting right now
still wants to continue the search for that far, far away, promised land I saw in my dreams
we are the stars like rising arrows
you are the star that undying power of yours, as it pierces through the darkness,
it opens before you to the expanding panorama
We are journeying to the stars…”

Quando Ruby finì di cantare la sua canzone, persino gli Half-Ogre l’applaudirono!
La sua voce melodiosa e la sua interpretazione commossero addirittura qualcuno di quei bestioni!
Rock e Cloud anche se non ne avevano afferrato bene il senso, applaudivano con foga.
Anche Wildstar ed Ishanna le fecero molti complimenti a riguardo.
Pearl se ne stava come al solito in disparte dal resto del gruppo, ma anche lei apprezzò molto quella canzone.
Gwen si avvicinò alla balaustra e una forte folata di vento, le scompigliò la chioma di lunghi capelli…una voce attirò la sua attenzione.
“Non avevo fatto caso ai tuoi lunghi capelli, di solito li si tiene corti per impedire al nemico di afferrarli durante un combattimento ravvicinato…”
Gwen si voltò lentamente, seduto su di un barile di spezie, Elviento stava controllando l’efficienza delle sue armi e lo stato delle sue scorte di veleni.
“Io sono una strega, di solito il resto del gruppo impedisce ai nemici di avvicinarsi a me…”
Elviento le sorrise…
“Non hai molta esperienza in battaglia, vero?”
Gwen fece una smorfia…
“Non sono un’incapace…anche se non combatto in prima linea come fa mia sorella, so come comportarmi in caso qualcuno riesca ad arrivarmi vicino.”
L’infiltratore rise per qualche secondo.
“Dubito che le tua vestaglia da notte, possa in qualche modo fermare le micidiali lame degli shadowblade o di un nightshade, ma lascia che ti dia un consiglio…non contare mai sull’aiuto degli altri: ci saranno spesso situazioni in cui non potranno aiutarti in alcun modo...”
Gwen stava iniziando ad arrabbiarsi…
“Vuoi dire che sono un peso per il gruppo?”
Elviento le rispose con un ghigno beffardo.
“Ti dico solo di fare molta attenzione, non sappiamo cosa troveremo ad attenderci una volta arrivati a destinazione.”
Gwen finalmente comprese che l’infiltratore di stava solo preoccupando per lei.
“Perché tutti mi trattate come se fossi una novizia alle prime armi?”
Elviento si mise a giocare con i suoi coltelli facendoli roteare.

  
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