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Autore: Raynn    29/06/2011    2 recensioni
Una serie di storie incentrate sui pensieri di Sephiroth sulle note di alcune canzoni.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sephiroth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 Siede in un angolo, canta per se stesso per riuscire a dormire.
Un’altra notte insonne. Non riuscirei a dormire comunque….troppi pensieri affollano la  mia mente, troppe domande, troppe rivelazioni. L’unica compagnia che ho è la mia ombra e il lento e incessante suono dei miei passi mentre cammino avanti e indietro sfogliando quei libri di cui ogni pagina che leggo mi provoca una fitta al cuore. E poi…. rimango immobile a fissare quelle parole che stabiliscono la verità. Sento il libro scivolare dalle mie mani e cadere a terra con un tonfo sordo dopodiché il silenzio scende nella stanza rotto a intervalli regolari soltanto dal mio respiro.

Avvolto da tutte le promesse  che nessuno sembra mantenere.
Perché professor Gast? Perché non me l’ha detto? Perché se ne è andato? Mi aveva promesso che ci sarebbe stato nel momento in cui ne avessi avuto bisogno. Invece mi ha abbandonato, come tutti…come sempre.

Non piange più per se stesso. Non rimangono lacrime da portar via.
Sento gli occhi bruciarmi e la vista mi si annebbia ma nessuna lacrima abbandona i miei occhi. Non ho mai pianto, neanche da bambino. Non so come si piange. Si dice che le lacrime una volta scese portano via con se la sofferenza, che piangere aiuta a sfogarsi e poi ti lascia con un sollievo dentro….ma io non ne sono in grado. Ora che ci penso, non ho mai visto un mostro piangere.

Solo  diari  dalle pagine vuote. I sentimenti si sono smarriti.
Sento un vuoto incolmabile nel petto e questo fa più male di una spada piantata nel cuore. Tutto è sempre stato nient’altro che un’illusione. Una menzogna.
-
Ti hanno sempre fatto soffrire Sephiroth. A nessuno di loro ha mai importato di te.-
Sento una voce melliflua parlare nella mia mente. Ma chi poteva essere?
-Sicuro di non sapere chi sono?-
-Madre?-
-Esatto..Sephiroth.-
-No è impossibile, mia madre è morta quando sono nato. Io non ho una famiglia…-
-Ne sei davvero così sicuro? D’altronde ti hanno sempre mentito, perché non avrebbero dovuto mentirti anche su questo? Io so cosa provi, riesco a sentire la tua sofferenza. Vieni da me, figlio mio. Riprendiamoci insieme questo mondo che gli umani ci hanno sottratto e corrotto e viviamo insieme come una famiglia. Tu sei il prescelto ed è tempo di vivere la tua vita, bambino mio.-

Aveva ragione, io ero il prescelto. Dovevo riprendermi il pianeta e punire coloro che ci avevano fatto soffrire.
La mia vita fin ora è stata un libro di pagine bianche la cui storia sta per essere scritta con dell’inchiostro color sangue.


Ma canterà.
Colorerò di quello stesso colore le pagine di vita di tutti gli umani accompagnato dal canto di morte della mia Masamune.

Fin quando tutto brucia mentre tutti urlano.
Tutto brucia nelle fiamme alte della punizione, che purificheranno questo mondo dalla piaga umana, tra le urla di dolore e disperazione.

Bruciano le loro bugie.
Le loro bugie svaniranno coperte dalle urla di una vita che abbandona il  proprio corpo.

Bruciano i miei sogni.
Insieme con le loro vite se ne vanno anche il mio desiderio di essere più simile agli umani. Ora anche il solo pensiero mi da la nausea.

Tutto questo odio e tutto questo dolore.
Proverete anche voi la mia stessa sofferenza, solo così potrete espiare le vostre colpe e il mondo sarà finalmente puro.

Brucerò tutto quanto fino a che  la mia rabbia regnerà.
Distruggerò tutto finche la mia ira non si sarà placata.


Finchè tutto brucia.


Attraversa la vita inosservato. Sapendo che a nessuno importa.
Nessuno si è mai preoccupato realmente di come mi sentivo. Anche se sembrava che gli occhi di tutti fossero puntati sempre su di me pronti ad acclamarmi come un eroe a nessuno importava realmente come mi sentivo e si giravano tutti da un’altra parte, ciechi, non riuscivano a scorgere la mia sofferenza.

Troppo logori nella loro mascherata, nessuno lo vede lì.
Nessuno si accorgeva veramente di me, di com’ero veramente, soffermandosi soltanto sull’immagine dell’eroe stoico. Anche se mi ammiravano così tanto, nessuno provava mai ad avvicinarsi alla mia vita. Ero come un’ombra: potevo essere visto solo fin quando la luce del sole non diventava così forte da farmi svanire.

E lui canta ancora.
Il canto della spada che lacera la carne  e che accoglie il caldo sangue sulla sua lama.   

Fin quando tutto brucia mentre tutti urlano.
Non è rimasto più nessuno ad urlare. Le grida si sono perse nel buio della notte illuminato dal rosso delle fiamme che ancora ardono.

Bruciano le loro bugie.
Tutte le finzioni e le illusioni che avevano creato svaniscono.

Bruciano i miei sogni.
Uno come me non ha sogni. Solo obiettivi. I sogni sono per i pivelli, per quelli che si illudono nel sperare in qualcosa di più, che non potranno mai ottenere.

Tutto questo odio e tutto questo dolore.
Eliminerò tutto il dolore esistente. Quello del pianeta……ed il mio.
 

Brucerò tutto quanto, fino a quando la mia rabbia brucerà.
La mia furia alimenta le fiamme e la distruzione che imperversa su tutta la città, e non si fermerà.

Finchè tutto brucia.

Tutto brucia. (tutto brucia)
Tutto brucia. Tutto viene eliminato.
Guardando tutto svanire. Prima o poi ogni cosa ritorna al pianeta.
Tutto brucia.
Tutti urlano.
 Grida al di fuori di me.
Tutti urlano.  Urla dentro di me.
Guardando tutto svanire.

Fin quando tutto brucia mentre tutti urlano.
Questi stupidi due umani cercano di fermarmi. Il loro, è un muto grido di disperazione. Ben presto bruceranno anche le loro vite.  

Bruciano le loro bugie.
Non si rendono conto che sono loro i pazzi, non capiscono che quello che faccio è giusto. Che sono loro ad essere nel torto.

Bruciano i miei sogni.
Vedo le mie speranze svanire lentamente mentre sto per precipitare nel Lifestream.

Tutto questo odio e tutto questo dolore.
Ma niente di tutto questo mi fermerà.

Brucerò tutto quanto. Fino a che la mia rabbia regnerà.
Continuerà anche il mio progetto. Ci riprenderemo insieme il pianeta.

Finchè tutto brucia.
Io continuerò a vivere.

(Tutto brucia)
Guardando tutto svanire.

Delle lacrime scendono, tracciando i tratti del mio viso, senza che neanche me ne accorga. Una piccola traccia di umanità.
-Tu non sei umano Sephiroth. Tu sei molto di più.-
-Hai ragione madre. Raggiungiamo la terra promessa.-

Cos,ì anche quelle che furono le prime ed ultime lacrime svaniscono nell’oscurità, come se non fossero ma sgorgate dai miei occhi. L’unica traccia di umanità, che non verrà mai mostrata, che svanirà insieme con me nel Lifestream, mentre l’alba sorge lasciandosi alle spalle una notte di morte.



-- Angolo dell'autrice --

Salve ^^
Finalmente ho postato un altro capitolo. Questa è una versione alternativa del precedente capitolo, ovvero dell'incidente di Nibelheim. Con la frase "Urla dentro di me" volevo riferirmi al tumulto di sentimenti che c'era all'interno di Sephiroth. Come se una parte di se' gridasse di mettere un fine a quell'atrocità. La canzone utilizzata è "Everything Burns" di Anastacia e Ben Moody anche se ho volto alcune frasi al maschile per adattarla alla storia.
Io spero che vi piaccia e ringrazio tutti quelli che hanno recensito o che hanno anche solo letto questa ff. ^^
Alla prossima...
Roby
  
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