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Autore: Alyx    29/06/2011    4 recensioni
Parole stupide
Parole senza significato.
Parole vuote.
Parole dette d'impulso.
Parole cattive ma solo di significato.
Parole che gli erano uscite di bocca.
Ma che, ne era sicuro, in quel momento non era la sua.
Severus Piton serrò i pugni.
Era tutta colpa sua.
Tutta colpa sua se l'aveva persa.
E non aveva avuto il tempo di dimostrargli che lei era più di una semplice amica.
Era la sua vita.
La sua ragione.
La sua bussola.
La sua luce in quel mare buio.
La sua donna.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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PAROLE IMPERDONABILI
.... Alla mia gemellina, Derret. Grazie Sombrera!...

Parole stupide
Parole senza significato.
Parole vuote.
Parole dette d'impulso.
Parole cattive ma solo di significato.
Parole che gli erano uscite di bocca.
Ma che, ne era sicuro, in quel momento non era la sua.
Severus Piton serrò i pugni.
Era tutta colpa sua.
Tutta colpa sua se l'aveva persa.
E non aveva avuto il tempo di dimostrargli che lei era più di una semplice amica.
Era la sua vita.
La sua ragione.
La sua bussola.
La sua luce in quel mare buio.
La sua donna.
La donna che aveva scelto il suo nemico, al suo posto.
E lui era rimasto solo.
Senza nessuno.
Senza più nessuno che lo vedesse come era veramente.
E adesso lei era morta.
Lasciando un figlio orfano e il suo cuore rotto in mille pezzi.
La spiava, a Natale, a Pasqua, il giorno del suo compleanno, il giorno durante il quale aspettava il marito impaziente e l'aveva spiata anche quella mattina di Halloween.
E gli era sembrato tutto a posto.
Lei era tranquilla e, scherzava e giocava con Potter e il figlio.
Troppo simile a suo marito.
Ma con la sua anima negli occhi.
Esatto, quel piccolo e insignificante bambino aveva riflessa negli occhi l'anima di Lily.
Aveva la sua essenza.
Rinchiusa nel corpo di James Potter.
Quell'odioso, arrogante, mediocre, ribelle eterno bambino.
Lo odiava con tutto se stesso.
Lui aveva rovinato quel giglio bianco come la neve, puro come l'acqua, e gentile come solo lei lo poteva essere.
Era diventata una combattente nata, quella stella, che sembrava sempre gentile e tranquilla, ma era capace di trasformarsi, in una meteora.
Sapeva difendersi.
E difendere gli altri.
Era come una rosa.
Tanto bella e tranquilla, immobile o mossa dal vento.
Ma appena ti avvicini le sue spine si fanno sempre più grandi e forti, e ti feriscono.
E lui aveva voluto provare a cogliere quella bellissima rosa bianca, ma appena si era avvicinato era diventata rossa, impregnata di sangue e di vendetta, e si era ferito. Come un bambino.
Mentre Potter l'aveva rovinata e tagliata, senza portare con se le magnifiche e delicate radici che erano la sua vita.
E Lily era cambiata.
Tutto per colpa di Potter.
Ma anche per colpa sua.
Che si era macchiato di quel delitto.
Lui, e soltanto lui, aveva rivelato la profezia all'Oscuro Signore, non Potter.
Lui, e soltanto lui era strisciato da Silente, pregandolo di proteggerla, non Potter.
Lui, e soltanto lui non aveva avuto il coraggio di dirgli quelle parole che gli avrebbero cambiato la vita, non Potter.
E adesso le Parole Imperdonabili erano più di due.
Lurida Mezzosangue.
Certo.
Quando l'aveva definita così, le era crollato il mondo addosso.
Aveva creduto che persino il suo migliore amico la credesse così.
Ma lui aveva sbagliato.
E anche se molti dicono che sbagliando si impara, lui non aveva imparato nulla.
Lui avrebbe preferito non imparare, avrebbe preferito non sbagliare, lui avrebbe preferito avere il coraggio di dirle tre parole che durante tutta la sua vita non aveva mai detto a nessuno e non avrebbe mai voluto dirle a nessuno tranne che a lei.
E lui si rodeva dentro.
Soffriva per non aver avuto quell'occasione.
Che di solito tutti hanno.
E forse ce l'aveva avuta anche lui, am non se n'era accorto
E adesso quelle parole, le parole più belle del mondo, non le avrebbe dette a nessuna.
Lily aveva sentito solo le uniche parole che non avrebbe mai voluto dirle.
Lily era andata perduta.
Lily era sparita, gli era sfuggita tra le dita.
Lily lo aveva abbandonato.
La stessa Lily, che gli aveva promesso di non abbandonarlo.
La stessa Lily.
La stessa Lily che sognava tutte le notti.
Che piangeva disperatamente tutte le notti.
Che desiderava come mai aveva desiderato nessuno.
Desiderava avere solo dieci secondi per dirlo.
Dirlo solo a lei.
E forse lei lo avrebbe perdonato.
Forse avrebbe capito tutto.
Forse sarebbe tornata da lui.
Ma non era più possibile adesso.
Lei era Morta.
La bella e invincibile Lily Evans era morta.
E allora Piton bisbigliò quelle parole al vento.
Le bisbigliò piano.
Nel vento di quella sera di Halloween.
Lo stesso giorno che l'aveva persa.
Le bisbigliò senza timore.
E desiderò che lei sentisse.
Poi si alzò, sconfitto.
Con il viso rigato di lacrime di dolore, un dolore troppo forte per essere guarito.
Un dolore che non sarebbe mai andato via.
Un dolore che lo mangiava, piano piano.
E sarebbe aumentato sempre di più, ogni giorno che passa.
Un dolore Infinito.
E altre lacrime scesero dal viso.
Scesero senza timore.
Come le parole che aveva detto.
Quelle tre parole che dedicava solo a lei.
Solo a lei.
E a nessun altra.
Solo a Lily.
Alla sua Lily.
  
                                                                                                                  *****     

Nessuno aveva sentito le parole  del giovane Mangiamorte.
Nessuno tranne lei.
Lily Evans che aveva sentito tutto.
Aveva compreso tutto in quelle lacrime e in quelle parole.
E aveva sorriso, il suo fantasma.
Quello che era rimasto di lei.
Solo  la sua anima.
Che sarebbe rinata in suo figlio.

                                                                                                                  *****

Il vento portò, ancora, sulle sue ali invisibili, il dolore del povero ragazzo.
Lo portò su e giù.
Tra le montagne e in fondo al mare.
Lo portò per tutta la terra.
E quella notte fu una notte di agonia.
Una notte, però anche di liberazione.
Liberazione di quelle tre parole che uscirono dalla bocca del giovane.
Le parole che avevano aspettato tutta una vita.
La vita della ragazza dai capellli rossi.
Che le colse e sparse con cura su tutta la terra.
E quelle stesse parole riecheggiarono sul pianeta.
Chiare ma confuse, allo stesso tempo.
Tutti gli abitanti della terra le sentirono nei loro sogni, anche se pochi se le ricordarono.
Le parole più pure che fossero mai esistite.

...Lily, ti amo...
   
 
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