Solo un'anima.
Impronta di un’anima dipartita.
Ricordo con esattezza la prima volta in cui vidi
un fantasma.
Non rimasi a bocca aperta, come qualunque altro
ragazzino del primo anno, di fronte all’impronta di un’anima dipartita.
Quella creatura eterea mi affascinava.
Avrei tanto voluto passarle una mano attraverso,
per saggiarne la consistenza.
Immaginavo che fosse come nebbia densa e umida, o
come un insieme di tante minuscole gocce d’acqua.
Quasi vapore.
Ondeggianti e misteriosi, i fantasmi mi sfilavano
davanti ogni giorno.
Un po’ mi mettevano in soggezione.
Non ho mai avuto il coraggio di chiedere a nessuno
di loro il permesso di toccarli.
Eppure successe.
Ero distratta e vagavo per i corridoi.
Gli esami del sesto anno si stavano avvicinando ed
ero più nervosa che mai.
Rileggevo freneticamente tutti gli ingredienti per
preparare un Distillato della Morte Vivente, cercando di mandarli a memoria.
Acqua cristallina, foglie di menta piperita,
zenzero, polvere di corno di unicorno, pelle di drago tritata…
Gli passai attraverso senza accorgermi della sua
presenza.
Sentii solo un brivido corrermi lungo la schiena.
Mi sembrava di essere appena stata investita da un
getto di acqua fredda.
Sentivo il gelo penetrarmi fino alle ossa.
Fu un lampo, poi il calore tornò nel mio corpo.
Quando incrociai gli occhi della Dama Grigia per
scusarmi, mi morirono le parole in gola.
Il suo sguardo non era vacuo, come quello che
aveva di solito.
Non era altezzoso e fiero, come quello che le
avevo visto sfoggiare in presenza del Barone
Sanguinario.
Sembrava sconvolta.
Indietreggiai lentamente mormorando delle scuse e
percorsi il corridoio dalla parte opposta, in fretta.
Avevo bisogno di allontanarmi da quegli occhi
addolorati.
Non pensavo che i fantasmi provassero dolore ad
essere attraversati.
Non avevo mai considerato questa ipotesi, e mi
stupii di me stessa.
Di solito facevo così tante domande da intontire i
professori.
Mi sembrò un segno del destino.
Ero passata attraverso
Avevo toccato il fantasma che avevo sempre solo
ammirato da lontano.
Vederla passeggiare per i corridoi mi toglieva
sempre il fiato.
Era tutto ciò che avrei voluto essere.
Sentivo di essere come lei, dentro.
Sembrava così fiera di sé, così orgogliosa di ciò
che era, ma allo stesso tempo stanca.
Aveva l’aria severa di chi è stato arrabbiato con
il mondo.
Girava voce che da viva fosse
stata a lungo corteggiata dal Barone Sanguinario, e che avesse rifiutato
ogni volta.
Mi era entrata dentro, più di quanto potesse permettere un semplice contatto.
L’avevo sentita vicina.
Molte volte nel corso della mia vita mi ero
sentita un fantasma.
Per i Serpeverde ero una Sangue Sporco.
Ed essere una Nata Babbana
nel mondo magico equivaleva ad essere un fantasma della società.
Se eri considerato, era semplicemente per
ricordati quanto poco puro fosse il tuo sangue.
Ero un fantasma anche per mia sorella.
Aveva smesso persino di aprire le mie lettere.
Tornavano tutte indietro, ancora sigillate dalla
cera.
E pensare che avevo trovato un sistema per
spedirgliele tramite posta Babbana.
Ero un fantasma soprattutto per Severus.
Da quando gli avevo precluso la possibilità di
spiegarsi, non avevo più incontrato il suo sguardo.
Lo incrociavo spesso per i corridoi, e a lezione
di Pozioni, ma mi passava vicino con uno svolazzo del mantello nero senza
alzare gli occhi dal pavimento.
Quasi come se volesse semplicemente spazzarmi via
con un po’ di vento, come se fossi davvero nient'altro che un fantasma
incorporeo.
Mi sentivo un’anima che aleggiava tra queste mura,
senza mai riuscire a toccare nulla veramente.
Sembrava che la mia impronta non riuscisse a
rimanere impressa dove desideravo.
Volevo far parte di questo mondo con tutta me
stessa, ma più cose toccavo, più mi sembrava di passarci attraverso.
Come se non vi appartenessi.
Semplicemente, scivolavano via.
Esattamente come se fossi un fantasma intento a
sfiorare delicatamente l’acqua del Lago Nero, giusto per immaginare di sentire
qualcosa di fresco sul palmo della mano.
Mi sentivo l’impronta di un’anima dipartita.
Solco di un’anima bruciante.
Ti osservo mentre sfrecci
in Sala Grande, puntualissima come sempre.
Sei un esserino curioso,
Lily Evans.
Non sei troppo alta, né esageratamente magra.
Hai dei capelli così rossi che sembrano sul punto
di prendere fuoco.
Lambiscono le spalle come fili cremisi al vento.
Gli occhi verdi vagano sospettosi in cerca della
tua quotidiana fonte di esasperazione, Potter.
Chi non lo conosce, in fondo?
E’ famoso anche tra noi fantasmi, dopo quello
scherzetto giocato a Pix.
Mi ricordi me stessa da viva, Lily Evans.
Ero esattamente come te.
Avevo voglia di vivere, di imparare.
Non sopportavo gli scocciatori, così come non
sopportavo che qualcuno mi dicesse cosa fare.
Ho sentito dire che il Caposcuola Evans ha un
pessimo rapporto con sua sorella.
Chi può capire meglio di me?
Helena, la figlia di Priscilla Corvonero.
Ero destinata ad essere continuamente confrontata
con mia madre.
Tutti si aspettavano qualcosa da me.
Io non volevo essere speciale, non volevo essere
diversa.
Chiedevo solo di essere come tutti gli altri.
Sei una Nata Babbana, o
così dicono.
Capiresti se ti dicessi che non mi sentivo parte
del mio mondo, lo so.
Tutti si aspettano che tu non sia all’altezza,
esattamente come me.
Mi sembra di vedermi allo specchio, quando guardo
te.
Un fantasma riesce a scrutare dentro le persone,
quando decide che vale la pena farlo, sai?
In genere non ci interessiamo alle faccende dei vivi.
Un fantasma è tenuto ad avere un atteggiamento
distaccato, degno della sua condizione.
Non mi sono mai soffermata a pensare a cosa potesse esserci dentro qualcuno.
Non credevo che fosse importante, per una come me.
Per una morta.
Mi limitavo a fare ombra sul pavimento
mentre passavo.
I fantasmi ce l’hanno,
un’ombra?
Io la mia la vedo.
Quando mi sei passata attraverso, quel giorno del
tuo sesto anno, ho visto dentro di te, ho capito chi eri.
Non credevo che potesse succedere.
Ho sentito la mia pelle incorporea bruciare, mi
sono sentita viva per un istante ancora.
E ho capito.
La tua anima arde.
Il fuoco che hai dentro non si è mai spento da quando hai scoperto di essere una strega.
Anche se questo mondo ti respinge, anche se tua
sorella ti odia, tu continui a resistere.
Vai avanti, consapevole di essere una strega
formidabile.
I tuoi battibecchi giornalieri con James Potter
hanno molto più significato di quanto tu creda.
Proprio in quei momenti chiunque può vedere i tuoi
occhi farsi più verdi, e il tuo sguardo accendersi di entusiasmo.
Hai trovato il tuo degno avversario.
Ho come l’impressione, guardandoti sussultare appena quando lui ti guarda, che perderai la battaglia molto
presto.
Ti osservo da lontano, con discrezione.
Sono interessata a te, anche se non lo ammetterei
mai.
Mi ricordi cosa significa essere vivi.
Sentirmi di nuovo me stessa, padrona del mio
corpo, attraversata da un semplice essere umano, mi ha costretto a pormi delle
domande.
Sono giunta alla conclusione di aver trovato
un’anima affine alla mia, simile a me per aspetto e consistenza.
Sei tutto ciò che in passato sono stata.
Orgogliosa, altezzosa, sempre pronta a contrastare
i prepotenti, sempre con la bacchetta in mano, a combattere per difendere i
tuoi ideali.
Io non ce l’ho fatta,
alla fine.
Ho ceduto alla consapevolezza di non essere abbastanza per nessuno.
Ho rifiutato il Barone Sanguinario per tanto
tempo.
Era l’uomo scelto per me da mia madre, e non le
avrei permesso di decidere della mia vita.
E’ esattamente quello che stai facendo tu, anche
se in maniera diversa.
Non stai permettendo a nessuno di frapporsi tra te
e ciò che desideri: far parte del Mondo Magico.
Non lasci che nessuno si azzardi a dirti che sei una Sangue Sporco.
A pensarci bene, per me non c’era nessuno per cui valesse la pena essere abbastanza.
Tu appartieni a Hogwarts, e ti impegni senza
risparmiarti per lasciare un segno del tuo passaggio.
Sei come un silenzioso uragano che passa per i corridoi.
Cerchi disperatamente di lasciare un’impronta di
te stessa qui, dove senti
di appartenere più che da ogni altra parte.
So che tu non farai le mie stesse scelte.
Io fuggii con il Diadema di mia madre.
Scappai da ciò che ero, dimenticai chi veramente fossi.
Rifiutai fino all’ultimo l'uomo che mi amava così
tanto, solo per orgoglio.
Tu finirai per innamorarti di Potter, ma non avrai
perso.
Avrai tutto ciò che cerchi da sempre, tutto ciò a cui anche io ho anelato a lungo.
La pace tra le braccia di qualcuno che ti ama.
Semplicemente riuscire a lasciare il segno del tuo
passaggio senza che questo svanisca via o sbiadisca con il tempo.
Riuscirai dove io ho fallito.
Lascerai un marchio nell’anima di chi ti sta
intorno, tanto grande da non poter essere colmato, se non con la tua sola
presenza.
James Potter ne è la prova tangibile.
Credi di essere un fantasma, ma ti sbagli.
Lo spettro sono io.
Sono io che “in vita” ho tentato con tutta me
stessa di lasciare un solco che rimanesse per sempre, passando le dita sulla
sabbia.
Io, che ho freneticamente sperato di sentirmi di
nuovo Helena.
Ora cerco disperatamente di sfiorare l’acqua del
Lago Nero, per sentire qualcosa di fresco sul palmo, senza riuscire a provare
nient’altro che il tiepido vuoto
del nulla che mi circonda.
Tu, invece, vincerai dove io ho fallito.
Lo hai già fatto.
Hai lasciato nel mio cuore un solco, con la tua
anima bruciante di vita.
ANGOLINO
AUTRICE DA STRAPAZZO
Questa storia
è stata scritta per il contest “Lily Centric”, che
però non ha avuto una vera classifica perché abbiamo partecipato solo in due.
A proposito,
complimenti a Wynne_Sabia, l’altra partecipante! Andate
a leggere la sua storia! J
Beh, che dire?
Sono davvero grata alla GiudiciA per le correzioni
che si è scrupolosamente impegnata a fare, e che io ho seguito alla lettera. J
Mi piacerebbe
sapere cosa ne pensate, perché so che è un duo particolarmente strano, ma l’obiettivo
del contest era proprio affiancare a Lily personaggi che non fossero i
Malandrini o altro.
Credo che, ora
che mi ci sono fatta prendere la mano, ne scriverò un’altra su Lily e Regulus Black.
Non come pairing, per carità!
Baci,
SeleneLightwood