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Autore: JKEdogawa    01/07/2011    3 recensioni
Continuano le avventure di Pamela Deletti. Per chi non la conoscesse lei è una semidea, ma non una qualunque. E' nata da un figlio di Poseidone e una figlia di Atena. Chiedo scusa in anticipo ai fan di Pery Jakson se rimarranno delusi, ma in questo racconto lei si ritroverà in un certo castello inglese...
Solo una richiesta... recensite! Grazie!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vita da mezzosangue: la serie'
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Quando mi svegliai erano le ore 7.35.54 (sono molto precisa quando sono agitata ed eccitata). Andai a fare colazione. Ezechiele stava ancora beatamente dormendo nella camera 13 e io non avevo alcuna intenzione di disturbarlo. Ero mattiniera, così mi misi a leggere una gazzetta del Profeta buttata sul tavolo. Niente di interessante: qualche commento del Ministro della Magia, cronaca sportiva sul Quidditch, rubriche varie e immagini in movimento. Insomma, mi ci appassionai e mi studiai ogni singolo punto e imperfezione. Analizzai ogni sottile movimento e ogni minuscolo particolare delle immagini che ritraevano di tutto e di più. Dalla moda al nuovo tipo di scopa, dalla politica alla letteratura, dal gossip alle scoperte di nuovi incantesimi e così via.
Una notizia nell’ultima pagina grande quanto quattro francobolli attaccati assieme mi incuriosì. Recitava: "Incontro con Gilderoy Allock alla libreria il Ghirigoro a Diagon Alley. Arrivo inatteso di Harry Potter con cui il famoso scrittore ed eroe ha parlato e discusso. Inattesa anche la rissa dentro alla libreria tra due fan scatenati. Alla fine l’illustre scrittore ha comunicato che farà parte del corpo docenti di quest’anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts"
- Come se fossero andate così le cose!- pensai ad alta voce.
Guardai la foto che ritraeva Harry e Gilderoy assieme: il primo era stordito da tanta popolarità, mentre l’altro sorrideva ammiccante. Richiusi noiosamente il giornale e tornai nella camera numero 17. Mi stesi annoiata sul letto e iniziai a contemplare il soffitto senza uno scopo preciso. Mi alzai ed aprii la la finestra. Il sole stava finendo di salire alto nel cielo del mattino. Si iniziavano a sentire e a vedere le macchine degli abitanti di Londra diretti al lavoro. Tornai a sdraiarmi sul letto quasi buttandomici sopra. Guardai la sveglia sul comodino, non ci capii niente. Mi ricordai che avevo l’orologio da polso (ma perché me l’ero scordato?!), guardai l’ora. Erano le ore 8.53.19. Che fare?
L’unica era aspettare che il collaboratore misterioso si facesse vivo. Ma a che ora sarebbe arrivato?
Presi le istruzioni che mi aveva lasciato Chirone. Probabilmente c’era scritto qualcosa di importante che non avevo letto. Niente. Secondo lui io dovevo stare lì a non fare niente e aspettare chissà chi. Non che mi dispiacesse, in fondo non sapevo cosa fare e andarmene in giro senza una meta precisa in un posto che non conoscevo era avventato. Sbuffai verso l’alto facendo svolazzare la frangetta nera sulla fronte. Lo feci altre tre volte, tanto per passare il tempo. Guardai di nuovo fuori dalla finestra dopo un quarto d’ora di noia mortale. Il traffico si era intensificato, oltre a un passaggio più denso di persone. Da dove le vedevo io sembravano puntini marroni, neri, biondi, calvi, rossi e tinti. Era divertente , inoltre era un ottimo scaccia noia. Mi stancai dopo circa 20 minuti. Mi ributtai sul letto.
Alle ore 9.17.07 finalmente qualcuno bussò alla porta. Quando aprii ebbi un’amara sorpresa.
- Tu? Sapevo che eri una semidea ma non immaginavo che mandassero te!- disse il professor Piton sorpreso quanto me.
- S… salve professore…- risposi paralizzata davanti alla porta. Dovevo immaginarlo che era lui il collaboratore, ma un mio difetto è quello di non riuscire a collegare i vari eventi e le varie esperienze.
- Mi aspettavo più coraggio da quella che stava per rivelare la magia ai Babbani. Comunque. Stai attenta, e non come stavi attenta durante le mie lezioni- iniziò riferendosi al fatto che leggevo mentre spiegava- tu e il tuo amico vi spaccerete per dei maghino e aiuterete Gazza nelle pulizie. In realtà dovrete tenere d’occhio Licario McGary, un neomaghetto di 11 anni, mentre aiutate Gazza nelle pulizie. Solo i dicenti sanno chi siete veramente. Nemmeno i Prefetti e i Capiscuola sanno la verità.-
- Mi scusi, ma perché ci avete chiamato? È un ragazzino di 11, potevate pensarci anche voi…- dissi. Mi pentii di averlo detto
- Non ci è mai capitato un caso del genere… dormirete nel dormitorio della casa a cui verrà assegnato Lucario, spero che sia Serpeverde.-
" Io preferirei Grifondoro" pensai acida
- Bene, ho detto tutto. Ah, no. Raggiungerete Hogwarts con il treno che porta gli studenti al castello al binario 9 e ¾. Giunti là seguirete i primini sulle canoe con Hagrid. Ma immagino che tu lo conosca già.- continuò allungandomi un paio di biglietti per l’Hogwarts Express
- Sì…- mugugnai sentendomi presa in giro
- Perfetto. Questa è una foto del ragazzo.- mi allungò un altro foglietto su cui era ritratto un ragazzino smilzo, con capelli a caschetto castani e occhi celeste scuro. Come tutte le immagini magiche era in movimento.
Il professore si congedò e se ne andò via. Come inizio non era male. Chissà cosa mi aspettava giunta nella scuola di magia e stregoneria che avevo immaginato tante volte.
Le giornate prima del 1° Settembre non furono delle più entusiasmanti. Non potevamo andare a Diagon Alley e non potevamo parlare di magia. In compenso potei passare per Privet Drive e vedere la signora Durslay potare la siepe del giardino con il collo cavallino e il naso adunco. Le orecchie aperte e cogliere ogni gossip dei vicini e dei passanti. Fu una delle cose più interessanti assieme al giro sul London Eye.
Alla fine ci organizzammo per fare un giro turistico di Londra. Visitare i musei di storia mi annoiò a morte. Lo facevo per Ezechiele, che invece era un appassionato di come li ritraevano le varie culture nel corso dei secoli.
La mattina del 1° Settembre ci dirigemmo verso la stazione di King’s Cross con il nostri minuscoli bagagli. Come avremmo spiegato agli altri studenti il perché della nostra presenza e perché non avevamo anche noi un baule e un’animale? I misteri di Chirone. Forse non lo capirò mai, quel centauro.
La barriera tra il binario 9 e il binario 10 era di fronte a noi. L’orologio segnava le 10 e 10. Molti studenti si preparavano ad oltrepassare il muro magico e raggiungere i loro compagni. Ci preparammo anche noi. Giunta neanche a un centimetro di distanza mi domandai se noi mazzosange mitologici potevamo passare attraverso una barriera magica. Potevami.
Ci ritrovammo al binario 9 e ¾. Salimmo sul treno e aspettammo la partenza. Avevo immaginato tante volte di trovarmi su quel treno diretto a quella scuola, ma non in una situazione del genere. Sapevo dove andare, ma non come comportarmi. Come giostrare quella situazione strana e complicata.
In quà e in là correvano studenti di ogni età a cercare uno scomparto libero dove sedersi con i loro amici e parenti. Senza neanche rendermene conto mi ritrovai a dividere lo scomparto con Lee Jordan, Fred e Giorge Wesley. Con loro il viaggio non fu per niente noioso, anche se io mi ritrovai a essere l'asociale della situazione. Guardavo in continuazione fuori dal finestrino il paesaggio cambiare e i colori alternarsi pensando a che avventura avremmo vissuto, ma sopratutto se ciò che avevo letto di Pecy che poi si era rivelato vero si poteva spostare su Harry. Sarebbe successo qualcosa di pericoloso davvero? I personaggi c'erano tutti, ma forse la Rowling era semplicemente una signora con la passione per la scrittura ed erano cincidenze. Troppe cincidenze.
- Vado un'attimo fuori...- dissi uscendo dallo scompartimento. Non avevo voglia di stare lì. Non che non mi fossero simpatici, anzi. Volevo trovare Lucario per essere tranquilla che avesse preso il treno. Mi diressi verso la locomotiva controllando in ogni comparto, inventando sempre una scusa per la mia intrusione. La più fantasiosa fu " Avete visto un Lepricano con un Cupacavras?". Mi guardarono storditi e impaurito. Avevo beccato uno scomparto con ragazzini del primo anno ignari di ciò che li attendeva.
- Uh, sono appena volati fuori, a posto!- cercai di tranquillizzarli con scarso successo
Arrivata al sesto scompartimento dopo il mio lo trovai. Era nello stesso scomparto di Hermione Granger, Luna Lovegood, Ginny Wesley e Neville Paciock. Ammirava con occhi sognanti la spilla da Grifondoro di quest'ultimo.
- Scusate... conoscete Fred e George Wesley? Mi hanno mandato a cercare il loro fratello Ron...- dissi cercando di rendermi il più estranea possibile
- Sono miei fratelli, ma che si preoccupino per qualcuno della famiglia mi sembra strano...- mi rispose Ginny scettica
- Ciascuno esprime la propria stima per i parenti in modo diverso, forse loro cercano di non farvi pensare il loro rispetto!-
Neville, Ginny e Hermione scoppiarono a ridere. Avevo detto la cosa più stupida che si potesse dire dei gemelli Wesley.
- Comunque... io sono Hermione Granger...- mi disse Hermione cercandosi di riprendere dalla risata
- Io sono Ginny Wesley!- rispose Ginny
- Neville Paciock!- continuò il ragazzo
- Luna Lovegood...- aggiunse in tono assente Luna
- Io sono Lucario McGary...- mi rispose Lucario senza staccare glio occhi dalla spilla di Neville che teneva ancora in mano
- Piton non sarà felice di questo!- dissi sorridendo
- Piton?- tutti mi guardarono interrogativi
- Severus Piton, il professore di pozioni!-
- Piton? Ti confondi... si chiama Snape!- mi rispose Hermione, gli altri annuirono.- Ma cosa dovrebbe dispiacere a Snape?-
- Da quello che posso dedurre Lucario ha intenzione di andare nel Grifondoro!-
- A proposito... tu di che casa sei e come ti chiami?- mi chese Ginny
- Oh... si è fatto tardissimo! Devo andare. Meglio se iniziate a mettervi le divise!- corsi via verso il mio scompartimento, da cui venne un botto.
Fred, George e Lee avevano fatto scoppiare un petardo ad acqua, Ezechiele era sbalordito e divertito e io, be... non sapevo cosa fare.
Rimasi sulla soglia per un po', poi entrai e gli chiesi pacatamente:- MA SIETE MATTI!-
- Eddai, Pam! Ci si diverte un po'!- disse Zik
- Infatti!- annuì Fred gongolante
Sospirai sperando che non ci sgridassero e mi sedetti insieme a loro.
Arrivammo alla fermata dei primini.
- Noi dobbiamo scendere alla prossima!- ci disse accigliato George vedendoci alzare- E poi è meglio se vi mettete le divise!-
- Per la verità siamo aiutanti della scuola, ci hanno chiesto di scendere a questa...- risposi io arrossendo
Ci gurdarono tutti storditi. Anche Lucario e Ginny rimasero sorpresi, Luna ci guardò con la sua solita faccia inespressiva. L'unico che ci salutò calorosamente fu Hagrid che quasi stritolò Ezechiele. Attraversammo il lago con le barche. Perchè così? Insomma... perchè arrivare con i primini? Non aveva senso!
Arrivati al castello la McGranitt ci scoccò un'occhiata e ci fece un cenno con la testa di seguire Gazza, proprio lì di fianco. Ci accompagnò ai bordi della Sala Grande da un'entrata laterale.
Arrivò lo smistamento. L'avevo immaginato tante volte...

   
 
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