Film > Sherlock Holmes
Segui la storia  |       
Autore: a Game of Shadows    01/07/2011    4 recensioni
Il principe Edoardo, erede al trono d’Inghilterra, era uno dei figli prediletti della Regina Vittoria. Per motivi burocratici, ciò che comportò la morte della sua povera madre fu insabbiato e sostituito con la ormai celebre versione della sua dipartita del 22 gennaio 1901 a Osborne House all’Isola di Wight. Nessuno, chissà perché, si è mai chiesto perché si dicesse che la Regina fosse ancora sull’isola alla fine di Gennaio quando solitamente passava in quell’abitazione solo le vacanze di Natale.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

VII. Like nothing happened.

La mattina dopo, quando mi svegliai, sorridevo.
Adesso so che per i lettori questo potrebbe sembrare ambiguo, ma non l’è. Dormii in camera mia, da solo. Non successe niente oltre quel bacio ma solo il fatto che ci fosse stato mi aveva permesso di dormire bene.
L’avevo rivisto nella mia testa, una volta andato a letto, l’avevo sognato.

“Deve baciarmi.”
“Cosa-?”
“Mi ha sentito benissimo, non mi costringa a ripetermi”
Non ci pensai più.
Mi chinai su di lui e lo baciai.
Mi sembrò incredibilmente naturale, la cosa più giusta che avessi mai potuto fare in tutta la vita.
Come se un vuoto, dentro di me, di cui non conoscevo l’esistenza, si fosse riempito appena avevo sentito il calore delle sue labbra propagarmisi in tutto il corpo.
Sentivo distintamente il cuore fuori battito nel petto, rimbombare nelle orecchie e pulsare il sangue furiosamente in tutto il corpo.
Avrei pianto se non avessi avuto una dignità.
Mi tenevo in equilibrio in quella posizione purtroppo scomoda per le mie ferite poggiando le mani sulle ginocchia, ma appena le mie labbra si posarono sulle sue, sentii una delle sue, di mani, finire sulla mia nuca, tra i capelli, e spingermi leggermente verso di se.
Non sapevo che genere di esperimento potesse essere quello che richiedeva un bacio dal proprio migliore amico, ma da quel momento iniziai a ringraziare l’attitudine di Holmes a sperimentare cose nuove.
Quel bacio, per me, rappresentava la vita.
Le sue labbra avevano un sapore che era un misto di tabacco e cioccolata, strano ma delizioso.
Sarei potuto andare avanti così tutta la notte, continuare a muovere le labbra sulle sue, anche senza approfondire il bacio. Mi andava bene comunque. Era pur sempre Sherlock Holmes.
Allontanai la mano destra dal mio ginocchio, abbandonando uno dei miei preziosi sostegni in un gesto automatico, per andare a sfiorargli il viso.
Sentii un lieve mugolio di apprezzamento uscirgli dalle labbra e spegnersi sulle mie così, compiaciuto di fargli quell’effetto, pensai di poter rischiare; gli sfiorai le labbra con la lingua, labbra che subito ma lentamente, aprì, lasciandomi libero accesso.
Fui percorso dai brividi appena la mia lingua incontrò la sua, si sfioravano, si accarezzavano.
Pochi istanti dopo l’inizio di questo contatto, la mano che aveva tra i miei capelli scivolò fino alla mia spalla per allontanarmi gentilmente. Non opposi resistenza e lo lasciai fare.
Seppur avesse riaperto gli occhi, non mi guardava. Mi sfuggì un lieve sorriso, che mi preoccupai subito di far sparire; non volevo che pensasse che mi prendessi gioco di lui perché era imbarazzato.
Allontanai la mano dal suo viso, riprendendo la mia posizione originaria. Dopo aver passato qualche istante continuando a guardarlo, mi decisi ad alzarmi, tendendogli la mano perché facesse lo stesso.
Si ribaltò sulla poltrona, sedendosi compostamente e, non senza una certa titubanza, la afferrò, per poi alzarsi e lasciare che lo conducessi fino alla sua camera. Mi assicurai che si mettesse a letto, coperto per bene fino a sotto gli occhi.
“Buonanotte, Holmes”
Uscii dalla sua stanza e andai a dormire.


Quando uscii dalla mia stanza, dopo essermi dato un aspetto presentabile, trovai Holmes già seduto sulla sua poltrona, con le mani giunte sotto il mento e la pipa che pendeva dalle sue labbra.
Non sapendo quale fosse l’atteggiamento giusto da adottare dopo quello che era successo, decisi che avrei fatto bene a comportarmi come al solito. Se fosse stato necessario qualche cambiamento, lui certamente non avrebbe mancato di farmelo notare.
Avvicinandomi, notai che anche quella mattina, la mia colazione era su un vassoio sulla mia poltrona.
“Oggi non andremo a Buckingham Palace” annunciò all’improvviso. “Non prima di sera, almeno”
“E come mai?” chiesi, facendo del mio meglio per mantenere un tono di voce neutrale.
“Passerà Mycroft prima dell’ora di cena per informarmi riguardo a una cosa che gli ho chiesto. Gli ho mandato un telegramma questa mattina presto, mi è appena arrivata la risposta”
Non si era voltato verso di me neanche un secondo, ma sventolò nella mia direzione il suddetto telegramma con la risposta del fratello.
Sollevai il vassoio e, una volta seduto, iniziai a fare colazione.
“Credo di aver risolto il caso”
Ero felice per lui ma quell’indifferenza rispetto a cosa era successo, in verità, mi feriva.
Lo assecondai, fingendo, come lui, che niente fuori dall’ordinario fosse successo quella notte.

Dedicai l’intera giornata cercando ancora una volta di convincere Holmes a riposarsi, visto che non avremmo avuto niente da fare fino a sera. Ovviamente, fui del tutto ignorato.
Borbottava tra sé e sé, strimpellava del tutto casualmente il violino, lavorava a degli esperimenti lasciati a metà da mesi, pur di non mettersi a letto.
Mi aveva tenuto impegnato tutto il giorno, per questo non mi accorsi che la giornata era passata fino a quando Mycroft entrò nell’appartamento.
“Te lo posso assicurare, Sherlock” disse, sedendosi sul divano “Se mi fai muovere ancora una volta da casa mia ti uccido”
“Ed io che pensavo fosse qualcosa di relativo al caso!” lo prese in giro l’altro.
Con uno sbuffo seccato, l’altro comincio. “Non ho mai visto un ragazzo così innamorato in tutta la mia vita, posso giurartelo. Potrei farti un elenco dei motivi per cui lo è, ma ti annoieresti”
“Infatti. In conclusione, è un vero idiota”
“Sì, se ti riferisci al campo sentimentale. Non è un genio, ma neanche un vero idiota. Per alcune cose, il ragazzo è molto intelligente, per altre un totale inetto”
“Certamente l’Ambasciatore non si sarebbe portato in un viaggio d’affari nello Stato più potente del mondo un completo idiota”
“Esatto”
“Hai visto le sue scarpe?”
“Punta quadrata”
“Ottimo. Ci manca il movente”
“Signori” li interruppi, confuso “Di chi state parlando?”
“Si ricorda, Watson, il ragazzo che consolava Alice? Il primo giorno d’indagini mi sono imperdonabilmente dimenticato di informarmi su chi fosse e stavo per commettere lo stesso errore anche ieri, ma prima di andarcene mi sono ricordato e sono tornato indietro per chiedere a Mycroft. Era Pierre Rostand, figlio dell’Ambasciatore francese”
“Sembra” riprese Mycroft “che abbia iniziato una relazione con Alice poco dopo che lui e suo padre si stabilirono all’ambasciata, ma riuscendo a nasconderla alla Regina”
Mycroft rimase a cena da noi poi, con la sua carrozza, ci avviammo tutti insieme a Buckingham Palace, dove Lestrade ci attendeva.
“L’Ambasciatore Rostand?” gli chiese subito Holmes, senza neanche salutarlo.
“E’ nel salone principale, ma-”
Senza permettergli di proseguire, lo sorpassò e noi lo seguimmo.
Monsieur Rostand?” lo chiamò.
L’uomo, seduto sul divano, si voltò verso di lui. Aveva i capelli ben ordinati, dei leggeri baffetti e lo sguardo imperioso.
Nonostante le circostanze, l’uomo sedeva perfettamente rigido e composto nel suo abito turchese, mostrando quanto l’educazione militare avesse influito sulla sua caratterizzazione.
Oui? Nous le savons, monsieur?
No, pas encore. Je suis Sherlock Holmes, détective privé.
J'ai été invité à enquêter sur les circonstances suspectes concernant la mort de la reine Victoria
Capii per puro istinto che cosa avesse detto, ma vidi il figlio di Rostand irrigidirsi.
Et alors? Qu'est-ce que cela a à voir avec moi? Il est accusé par hasard?!
Bien sûr que non. Mais j'ai besoin de parler en privé vois elle et son fils
Rostand si voltò lentamente verso il figlio, il quale sembrò rimpicciolirsi sul divano ogni secondo di più.
Alice, rimasta in disparte fino a quel momento, si avvicinò al divano.
“Pierre, che cosa hai fatto?” chiese, sospettosa, in procinto di scoppiare a piangere. La principessa, evidentemente, conosceva il francese.
“Principessa Alice, mi spiace dirglielo, ma temo che non potremo dirle niente finché non saranno dichiarate chiuse le indagini. Monsieur?
Vous pouvez me suivre, s'il vous plaît ?” concluse, tornando a rivolgersi ai signori.
Il padre si alzò, afferrando con forza il braccio del figlio per indurlo a fare lo stesso.
Tu me fais mal, papa!” si lamentò il ragazzo, cercando di divincolarsi dalla stretta.

Tais-toi! Il nous semble que vous avez besoin d'une explication!
Holmes si diresse verso una porta chiusa poco avanti seguito da Rostand e il figlio e poi, pochi attimi dopo, raggiunto dall’Ispettore.
“No, Lestrade” lo fermò, per poi entrare con i due uomini dentro la stanza.


[NdA]
Strano vero? xD Un NdA!
In realtà sono qui solo per comunicarvi che il nome “Pierre” mi è stato suggerito da Erica perché non mi veniva in mente uno straccio di nome, mentre il cognome “Rostand” è stato preso in prestito dal poeta francese Edmond Rostand, vissuto proprio nell’epoca vittoriana, morto nel 1918.
Adesso, per la gioia di PepperP vi annuncio che non scriverò una parola di nessun altra fanfic  finchè non avrò postato il prossimo capitolo di 
Logic for the Hero.
Che altro? Si, il mio profilo EfP su Facebook.
http://www.facebook.com/profile.php?id=100002411997967
Vi segalo anche il mio profilo vero, ma non parlatemi di fanfic lì, ho creato l'altro apposta. Ve lo segnalo in caso vi interessasse sapere che razza di persona è la mente contorta che scrive certe cose:
http://www.facebook.com/profile.php?id=10000241199796

Credo sia tutto.
Alla prossima <3,

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Sherlock Holmes / Vai alla pagina dell'autore: a Game of Shadows