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Autore: ElizabethLovelace    13/03/2006    5 recensioni
I Malandrini rimasti e chi è ora al loro fianco dovranno fare i conti con i ricordi divertenti e tristi del passato... le loro vite torneranno a intrecciarsi per decidere cosa fare una volta per tutte di ciò che è stato. La chiave? Elizabeth Lovelace... sospesa fra un passato ed un presente che Harry &Co. trovano indecifrabili: chi è, da dove viene? Come può essere... ciò che è?
Inserita quasi esattamente nel 5° e 6° libro della rowling.
GRAZIE per seguirmi ancora così tanto, prometto che oltre alle revisioni dei primi capitoli posterò prestissimo anche i tre conclusivi!!! Ma GRAZIE
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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***RIVEDUTO E CORRETTO***



Fotografie, 19.


Fotografia 36: Biglietti.

(Biglietti scambiati tra Lily e Tonks durante una lezione di Aritmanzia)

-Non si può andare avanti così.

-Concordo.

-Ma che possiamo farci, noi?

-Non lo so, qualunque cosa... questa mattina James si è svegliato con le mutande sopra i pantaloni mentre inforcava una scopa, e Sirius abbracciato al lavandino con un asciugamano in bocca!!!

-Finiranno per metterci nei guai

-Potremmo organizzare uno scherzo. Fargli prendere una bella strizza

-Sono d'accordo... ma come la mettiamo con Bessie? Lo sai, non è in grado di mentire!

-Beh, lei adesso non c'è, no? E' in infermeria con la febbre...

-Tu sei un genio del male, Lily!!!



E' così che Lily e Tonks vanno dai ragazzi con due facce da funerale, spiegando loro che Bessie è in infermeria perché si è sfregiata la faccia tentando non-so-cosa per coprire una loro malefatta. James e Remus sbiancano, Sirius si porta le mani alla bocca. Lily, che è davanti, deve fare appello a tutta la sua forza di volontà per rimanere seria. Fortuna che Lily Evans è famosa per la sua forza di volontà.
"Possiamo... possiamo vederla?"
"Nemmeno per idea! Bessie ha chiesto che non si sappia, non vuole nessuno tranne me e Dora!"
"Oh, Cristo..." James si torce nervosamente il ciuffo, trascinandolo lungo i suoi pensieri. È una forza di volontà prodigiosa.
"Non c'è... qualcosa che possiamo fare?" prova Remus, e la sua voce sembra rischiosamente vicina alle lacrime. Sirius non riesce ad aprire bocca, e continua a deglutire tormentandosi i capelli così tanto che la ragazza teme che prima della fine della giornata diventerà calvo.
"Magari starvene tranquilli," osserva Lily severa. Tonks annuisce.
"Certo, certo..." balbetta James. "Ma non è -- in pericolo, vero?"
"Che discorso idiota, James Potter! Secondo te anche se non è in pericolo si sistema tutto? E' una ragazza, ed ha il viso sfregiato! Come credi che si senta?"
"Ma io... non volevo--" mugola lui, riempiendo di soddisfazione il loro lato più sadico e meno paziente. Speriamo che Tonks non mi guardi quando io guardo lei. "Ero soltanto preoccupato..."

Poco più tardi, in infermeria, Bessie si alza a sedere appoggiandosi al cuscino che Lily le ha teneramente sistemato. “Ma come mai nessuno dei ragazzi mi è mai venuto a trovare?” piagnucola. “Sono così impegnati?”
"Oh, beh..." borbotta Tonks "Loro sono -- sono in castigo!"
"In castigo?" Bessie solleva un sopracciglio con sospetto, facendo una piccola pausa per dare più risalto alle parole. “Anche Remus?"
"Lui -- stava cercando di fermarli. Solo che li hanno sorpresi. Figuraccia. Sfortunaccia. Oh, nulla di grave,” si affretta ad aggiungere notando l'espressione preoccupata della malata. “Caccabombe o giù di lì. Gazza sarà soddisfatto di tenergli compagnia per qualche giorno in tutti i loro momenti liberi! Quanto a Peter, era rimasto senza mutande pulite e Lily gli ha categoricamente proibito di muoversi prima di avere qualcosa di umanamente accettabile addosso.”
Lily si strozza in uno strano colpo di tosse. Anche i prodigi hanno un limite.

Il giorno dopo Bessie sta per uscire dall'infermeria. Lily e Tonks sono andate a prenderla. Ciò che nessuno di loro si aspetta è vedere anche gli altri quattro, in fila come un esercito di sopravvissuti, che attendono preoccupati l'uscita della ragazza. Non sanno se devono guardare verso Bessie oppure no, e quando la porta si apre stanno lì appollaiati con degli sguardi tesi e così spaventati da essere terribili a vedersi, cogli occhi di fuori. Bessie sobbalza per lo spavento. Loro sobbalzano perché sobbalza lei.
Seguono alcuni minuti di confusione, nessuno capisce nulla e Madama Chips ordina di fare meno baccano, poi Lily e Tonks prendono a ridere a crepapelle e Bessie è basita, non riesce a raccapezzarsi. Gli altri poco a poco prendono possesso della verità, si decidono ad osservare bene il viso stupito di Bessie e quando lo trovano immacolato Lupin e James devono essere davvero lesti, a fermare Sirius prima che possa saltare addosso a Lily.

* * *


Fotografia 37: Ritorni.

Sirius è al buio, annusa l'aria come se fosse Padfoot.
Davanti ha un uomo di stazza più o meno simile alla sua, che sorride beffardo.
"Sirius, vecchio mio – come stai?"
La risposta di Sirius è un ringhio sordo, basso, che si protrae a lungo come una minaccia inimmaginabile.
"Non sei contento di vedermi? Insomma, è questa la tua gratitudine... dopo che ti ho anche lasciato la mia ragazza?” fa una pausa soddisfatta. “A proposito, ho saputo che non se la passa bene. Dove l’hai nascosta, Sirius? Hai paura che te la portiamo via?"
“Ernie,” pronuncia infine lui con percepibile sforzo. "Com'è che non hai ancora ammazzato nessuno, oggi?"
“Oh” replica l’altro, la voce tagliente come un rasoio. “La giornata non è ancora finita.”
Si pone in posizione d’attacco, e il sorriso gli si allarga sottile lungo il viso.

* * *


Fotografia 38: Erbologia.

Sirius è a terra. Sempre se quello è Sirius, e non una creatura mostruosa con la testa di Sirius e le gambe di James che si accavallano sulla sua faccia, scalciando e provocandogli fastidiose smorfie di dolore.
"Prongs, maledetto bastardo, mi stai calciando la faccia! E le tue scarpe sono piene di terra!"
James cerca di spostare una gamba appoggiando il ginocchio sullo stomaco di Sirius, che protesta con veemenza.
"OOFFF!" esclama poi quando Sirius si rialza lanciandolo lontano. "Sono tutto pesto!"
"Lo dici a me?", protesta Sirius.
"Ok, um... senti. Dobbiamo trovare un modo per uscire di qui."
"Brillante intuizione, vecchio mio. Che dici ora di ricordarmi anche come ci siamo finiti?"
"Non fare il guastafeste Sirius, lasciami pensare."
"Certo, se non fosse per il piccolo particolare che mentre tu ti spremi le meningi c'è qualcosa di delicato che mi sale per la gamba... ed immagino non si tratti di una tua strana offerta, mhm?"
James rabbrividisce.
"Per la miseria, Prongs... che schifo," la voce di Sirius è tremolante "Dammi una schifo di mano! Voglio uscire da questo schifo di posto, e farmi una schifo di doccia e possibilmente avere ancora la mia schifo di gamba!!!"
"Senti... facciamo luce, va bene?" James estrae la bacchetta giusto in tempo perché un germoglio si vada ad infilare nei pantaloni di Sirius.
"Che diavolo... no, oh no no no! Non ho nessuna intenzione di avere un rapporto sessuale con te, scordatelo!!!" sbraita Sirius alla pianta. Poi guarda l'amico, implorante. "Come me ne libero, James? Caro Rametto... come?" lo supplica, spalancando gli occhi a Cucciolo-Di-Padfoot.
"Non mi guardare così, Sirius. Hai frequentato insieme a me tre anni di lezioni di Erbologia, costantemente fianco a fianco. Perché dovrei sapere come possiamo liberarcene e tu no?"

* * *


Fotografia 39: Un torsolo di mela.

Lupin sta mordicchiando distrattamente una mela, inoltre cerca di studiare. Non che sia un problema, per lui... di solito lo è solo quando si trova in compagnia di tre scalmanati... e guardacaso si trova in loro compagnia proprio adesso.
Dà un altro morso alla mela. Ormai fa caldino, si sta bene nel parco, sotto le fronde accoglienti di un albero. Peter squittisce perché Sirius gli ha mollato un pizzicotto. Remus solleva un sopracciglio. James sta spiegando i dettagli di un piano, Remus riesce a sentire soltanto “Caccabombe” e “Mocciosus” e “Risate”. Si gratta la punta del naso.
Sirius si lascia sfuggire dei versi entuasiastici, dà una pacca sulla nuca a Peter. Peter si lamenta. Remus volta pagina, facendo frusciare rumorosamente la carta.
James ride più forte, Sirius fa un ululato. James dice “Mutande”, Peter ride perché James ride. Remus si ritrova a leggere per la terza volta la stessa riga. Peter si sforza di ridere, o forse ride davvero ma è un verso sgradevole, forzato come un falsetto. Remus rilegge la riga per la quarta volta. Sirius gli ficca un fazzoletto in bocca, Peter lo sputa fuori, senza volerlo lo lancia contro James che gli molla un pugno. Peter si lancia in una litania infinita di scuse, raggomitolandosi tutto. Sirius ne approfitta e ridendo sotto i baffi lo minaccia di fargli fare un tuffo nel lago. Ride. James ride. Peter ride perché ridono loro.
Remus solleva l’altro sopracciglio.
Sirius sta per lanciare il suo libro contro Remus, James gli mormora qualcosa. Sirius si blocca. Peter rimane in attesa. Anche Remus rimane in attesa, lui dice che si chiama istinto di sopravvivenza.
Sirius si rimette composto, James bisbiglia “Allora, questa volta lo facciamo?”
Remus perde la pazienza, si gratta un gomito e lancia contro i tre amici la mela che stava mangiando. Sirius si ripara il viso con un braccio, dove il torsolo va a spappolarsi. Sbuca con la faccia da lì, guardando Remus allibito; tra l’ironico ed il perplesso gli chiede: “Moony caro, hai le tue cose oggi?”
“Se continuate così vi farò passare a Serpeverde!”, gli sbraita contro Lupin, forte della sua spilla. Per alcuni istanti lo guardando agghiacciati, James balbetta ripetuamente senza emettere alcun suono. Suda freddo.
Lo smarrimento si rompe nel momento in cui la vocina di Peter, beata innocenza, si fra strada fra i loro personali terrori, rivelando la baggianata: “Ma questo è impossibile!”
Sirius scoppia a ridere, fa notare a Remus –che ha una faccia assolutamente poco da prefetto- che si tratta di una soluzione impraticabile. Lui se ne rende conto, rimane interdetto per alcuni istanti. Poi, solo per non dargliela vinta anche questa volta, borbotta di voler corrompere il cappello per fargli cambiare idea.

* * *


40.
Sirius si sveglia urlando. Un urlo, cos’ha urlato? Intorno è buio, deve concentrarsi, capire... cos’ha appena visto? Cos’ha appena sentito?
Poi, improvviso come il risveglio, una fitta atroce. Lì, localizzata in quel solito, dannato posto... al centro dello stomaco, al centro del cuore. Sa cos’ha visto. Sa cos’ha urlato, come se gli avessero appena strappato le viscere.

Elizabeth.

Si alza, premendo con le mani contro la bocca dello stomaco. Deve appoggiarsi alle pareti per riuscire a camminare, la testa gli finisce contro i quadri, che prendono a lamentarsi. Non vede dove va, non sa cosa sta facendo. Alla cieca urla il suo nome, ancora e ancora. È come un ruggito.
Il suo respiro è un rantolo, il suo stomaco sta per smettere di reggere. Chiede aiuto, manda un quadro ad avvertire Silente mentre si contorce all’interno del suo stesso dolore.

Elizabeth.

Finisce a terra scosso dai crampi, sconvolto dai singulti. Non sa più se sta gridando, non sa più se sta respirando. Ha smesso di vedere. Il quadro di sua madre strilla impietosamente. Qualcuno arriverà.
Lei c’è, lo sa, lo sente.

Elizabeth.



* * *



Well I woke up in mid afternoon cause that's when it all hurts the most
I dream I never know anyone at the party and I'm always the host
If dreams are like movies then memories are films about ghosts
You can never escape, you can only move south down the coast
Well I am an idiot walking a tightrope of fortune and fame
I am an acrobat swinging trapezes through circles of flame
If you've never stared off into the distance then your life is a shame
And though I'll never forget your face sometimes I can't remember my name

Hey, Mrs. Potter, don't cry
Hey, Mrs. Potter, I know why
But, hey, Mrs. Potter, won't you talk to me


(Mi sono svegliato a metà pomeriggio perché è allora che tutto fa più male
Sogno di non conoscere mai nessuno alla festa, e sono sempre il padrone di casa
Se i sogni sono come film, allora i ricordi sono film sui fantasmi
Non puoi scappare, solo dirigerti a sud verso la costa
Sono un idiota che cammina su una corda tesa tra fama e fortuna
Un acrobata che oscilla sui trapezi tra cerchi di fuoco
Se non hai mai fissato in lontananza la tua vita è una vergogna
E anche se non dimenticherò mai il tuo viso, a volte non riesco a ricordare il mio nome.

Hey, signora Potter, non piangere
Hey, signora Potter, non so perché ma
Hey, signora Potter, non vuoi parlarmi?)


Counting Crows – Mrs Potter’s lullaby



  
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