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Autore: GreedFan    01/07/2011    2 recensioni
"Non si può dire certamente che il suo fosse uno sport semplice, eppure i fallimenti lo innervosivano sempre. Anche quando si trattava del percorso sette, che di per sé era particolarmente ostico.
D'altra parte, era proprio quello in bello del suo sport. Ogni pista era completamente diversa dalle altre, piena di ostacoli e barriere da superare, sempre ricca di attrattive e, soprattutto, sempre nuova. Erano percorsi fatti di adrenalina, di spirito, di forza fisica e vento e sudore.
Il parkour, in fondo, non è che questo."
Genere: Comico, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara , Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"I can make it alone,

I can make it alone..."

Madonna, Jump

Epilogo - Dancing Into the Night

-Two months later-

La camera da letto era silenziosa, eccezion fatta per il cinguettare degli uccelli e un suono strano, petulante e artificiale. Tra le coperte, ammassate più o meno disordinatamente sull'ampio spazio del letto tradizionale, spuntavano i corpi di due ragazzi, avvinghiati persino nell'abbraccio del sonno.

Il più minuto, con una folta zazzera di capelli biondi, sembrò riscuotersi improvvisamente, per poi scrollarsi di dosso sia il compagno che le lenzuola e correre verso i propri pantaloni, abbandonati in un angolo della stanza. Trasse un piccolo cellulare dalla tasca, e se lo portò immediatamente all'orecchio.

La voce familiare che udì, dall'altra parte della cornetta, lo fece sorridere.

-Neh, Sas'ke... come va?-

-Questo dovrei chiederlo io a te, dobe. Ce la fai ancora a camminare?- il finto tono annoiato di Sasuke era qualcosa di profondamente delizioso, e Naruto ridacchiò.

-Tzé, vorrei vedere! Mi sono ripreso così bene che ho già firmato un contratto per fare un video musicale insieme a Kiba, sai?-

-Mh... di che genere?-

-Hai presente quella tizia che va tanto di moda adesso... com'è che si chiama? Uffa, me lo sono scordato...-

-Sei sempre il solito Usuratonkachi... anche nell'Hokkaido, rimani sempre uguale.-

-Uffaaaa... so che l'Hokkaido è parecchio lontano, ma Osaka non mi piaceva proprio. Sai che qui ci si sveglia con il canto dei galli, Sas'ke? Se ti va potresti venire a farci compagnia, ogni tanto...-

-No.- mugugnò Kiba, dal letto, prima che l'Uchiha desse la stessa, identica risposta. L'Uzumaki aggrottò le sopracciglia.

-Ok,ok. Adesso è meglio che vada, devo fare il mio allenamento mattutino. Mi avevi chiamato per un motivo particolare?-

-Nh.. no. Ci si sente, dobe.-

-Ci si vede, teme.-

 

***

 

Sasuke spinse il tasto rosso del cellulare, abbandonandosi sullo sgabello del bar.

Espirò, tentato di ordinare qualcosa di molto alcolico per lenire il dolore che lo coglieva ogniqualvolta sentiva la voce di Naruto. Eppure non riusciva a smettere di chiamarlo, e più lo sapeva felice, più si sentiva morire.

Si erano trasferiti nell'Hokkaido, lui e Kiba, in una bella casa tradizionale, di quelle che si vedono sulle foto ricordo che i turisti comprano negli uffici turistici. Avevano dato una mano (economicamente parlando) a tutti i loro amici, ma erano talmente sciocchi e ingenui, tutti e due, da non rendersi conto della profondissima ferita che la perdita di Naruto aveva inferto alla gente del quartiere. Quei giganteschi palazzi grigi non erano mai stati più mesti, prima d'allora.

La barista gli si avvicinò, ammiccando. Combattuto sulla scelta da prendere, Sasuke tentennò per qualche istante.

-Due schweppes.- disse una voce fredda e profonda, che non era la sua.

Voltandosi di scatto, Sasuke si ritrovò a fissare una figura a lui ben nota, non fosse che per il ricordo nitido della gara di due mesi prima.

-Sabaku No Gaara?-

-In persona. Sono riuscito finalmente a trovarti, Sasuke Uchiha.-

-Tu, come hai fatto...-

-Sei uno abbastanza famoso, anche se probabilmente non te ne sei reso conto. Nei bassifondi di Tokyo, la storia dei fratelli Uchiha è quasi una favola della buona notte.- rispose quello, afferrando la propria bibita con le dita pallide e sottili, simili ad artigli nella luce soffusa del locale.

-Che vuoi?- replicò Sasuke, scontroso.

-Oggi danno un film, al cinema. Uno di quelli con gli zombi, la colonna sonora di brutal metal e le budella che saltano in aria ad ogni passo.- fece Gaara, leggermente trasognato. Sembrava quasi assente - uno psicopatico, pensò Sasuke- mentre sorseggiava la sua ordinazione.

-Odio i B-Movies.- fu l'apatica osservazione dell'Uchiha, venata di un lieve sospetto.

-Anche io. E' proprio per questo che verrai a vederlo con me.-

-Come, prego? E perché mai dovrei sprecare i miei soldi per...-

-Verrai.- tagliò corto l'altro, posando sul bancone il bicchiere, vuoto. Sasuke avvertì qualcosa di molto simile ad una pietra ghiacciata scivolargli nello stomaco, e proferì nuovamente parola solo dopo qualche secondo di indecisione.

-Ok, becchino.-

-Bene. E adesso direi che dovremmo... presentarci. Come persone civili, voglio dire.- disse il rosso, come se l'idea lo affascinasse profondamente. Era strano, quel tizio... sembrava qualcuno che vedeva il mondo per la prima volta, e non riusciva a capire se esserne estasiato o disgustato. Sasuke inarcò un sopracciglio.

Poi capitolò.

-Sasuke Uchiha.- scandì, porgendogli la mano, impettito.

-Sabaku No Gaara.-

"Hai la mano fredda. Lasciami, idiota."

"Non ti lascerò finché non me lo chiederai ad alta voce, Sasuke".

Ebbero un dialogo fatto di sguardi, per qualche secondo, prima che il rosso, ghignando, liberasse la mano dell'Uchiha.

In quel preciso istante, seduto in bilico sullo sgabello di un bar della periferia di Tokyo, Sasuke Uchiha, con suo sommo stupore, avvertì una sensazione a lui ben nota, che risaliva ai tempi in cui poteva ancora stringere Naruto tra le braccia, ai tempi in cui i discorsi sconclusionati del biondo sembravano quasi avere un senso.

Perché quello che gli solleticava la nuca era, inequivocabilmente, un soffio di vento.

 

 

 

Owari

 

 

 

 

_Angolo del Fancazzismo_

Non ho scuse. Quindi, se avete a portata di mano oggetti contundenti (tipo tostapane, frigoriferi, lavatrici, Itachi) potete lanciarmeli, tranquilli... anche se dubito che mi becchereste, visto che sono dall’altra parte di uno schermo. Il ritardo NON HA SENSO, visto che la fic era completa mesi fa e la premiazione c’è stata a dicembre, ma ho avuto qualche problemino con il file (cambi di computer e robe varie) e alla fine mi sono praticamente dimenticata di Jump.

Questo dimostra ancora una volta quanto tenga a questa fan fiction.

Vi prego quindi di scusarmi, sentitevi liberi di non lasciare uno straccio di commento e tanti salutoni affettuooooosissimi dalla vostra autrice che domani parte per il Trentino. Saluti anche da BeadsAndFlowers.

Uh, wait! Qui di seguito giudizi e banner.

Ortografia / Sintassi / Stile: 7.5/10

Forse una rilettura ci stava... Mi è dispiaciuto davvero tanto vedere la tua storia svantaggiata da stupidi errori di sintassi e grammatica. Comincio quindi ad elencarti alcuni esempi di errori che hai commesso e che, ahimé, secondo me potevi tranquillamente evitare. Ci sono gli errori più futili, o meglio di distrazione, che sono quelli di battitura, ma questi generalmente non li metto in conto, vista anche la lunghezza della tua fan fiction. Te li segnalo comunque però, casomai vorresti correggerli: giro invece di girò; fortò invece di portò; un soggetto errato, Sasuke anziché Naruto, una calore anziché un calore; fino diventare anziché fino a diventare. Questi però sono davvero quelli più evitabili, che anzi non ti avrebbero neanche recluso un 10/10, visto che in una long-fic di sei capitoli qualche svista di questo genere è perdonabile. Ma, purtroppo, a questi erroretti sporadici se ne sono aggiunti molti altri, o ripetitivi in tutta la storia, o più gravi. Ad esempio, manca praticamente sempre la maiuscola subito dopo la chiusura di un dialogo che termini o con un punto di domanda, un punto esclamativo, un punto semplice o con i tre punti di sospensione. Inoltre hai scritto tutti i “beh” in modo errato, cioè “be'” mentre va scritto “bhe” o “beh”. Altri errori, questi invece meno frequenti ma più gravi, sono ad esempio dopotutto scritto staccato, maltrattenuta con il trattino, qual era con l'apostrofo mentre invece non ci va, in fondo scritto tutto attaccato, flesse mentre al passato remoto il verbo flettere fa fletté, glie lo mentre invece si scrive glielo.
Inoltre ci sono alcuni errori di sintassi, alcune parti un po' confuse, qualche virgola in più o qualche virgola in meno, e poi soprattutto molti punti omessi subito prima dell'apertura di un dialogo. Scusami se ti ho fatto questo lungo elenco noioso e antipatico, ma ho voluto segnalarteli anche per impedirti di ricommetterli in futuro. Anche se rimango comunque dell'idea che con una rilettura attenta e con qualche controllo in più avresti tranquillamente ottenuto punteggio pieno, solo mi dispiace che non ne hai avuto il tempo.
Lo stile, invece, rimane buono e soddisfacente. Soprattutto i dialoghi sono ben strutturati ed efficaci, così come le varie scene sono narrate in modo leggero ma mai monotono. Le singole fasi, i singoli momenti che attraversano la storia, si leggono in modo molto scorrevole e chiaro, così che il lettore non si perda mai qualche pezzo per strada, o che non debba rileggere più volte per comprendere appieno una parte. Sembra un particolare stupido, ma invece non lo è assolutamente, e inoltre il cercare di essere chiari non è mai un'impresa troppo semplice. Ti devo quindi fare i miei complimenti, su questo punto.

Uso degli elementi: 8.5/10
Vetta: 5/5
Soffio: 4/5
Vento: 5/5
Bianco: 1.5/5
Libertà: 5/5
Grattacielo: 4.5/5
Adrenalina: 4.5/5
Totale: 29.5/35 = 8.5/10

 

Mi dispiace che questo sia stato proprio il punto che ti ha penalizzato. Gli elementi, infatti, non sono stati elaborati in modo da farti arrivare al punteggio pieno, o quantomeno, ad un punteggio superiore. Purtroppo, il fatto che gli elementi da te scelti non fossero in numero eccessivo, ti penalizza un poco perché anche solo uno sbagliato abbassa di molto il punteggio nella media complessiva; poi la tua fan fiction, essendo al contrario di portata (di lunghezza, intendo) nettamente maggiore delle altre, ti avrebbe dato più oppurtunità di elaborarli al massimo delle tue capacità. L'elemento su devo farti maggiori puntualizzazioni è radura. Nella storia, infatti, viene praticamente solo citata o usata solamente come indicazione spaziale. Non l'hai nemmeno descritta in modo accurato, come invece hai fatto per altre parti del tuo scenario; già una descrizione maggiore infatti ti avrebbe donato qualche punto in più.
Passiamo a fiore. I punti sottratti sono dovuti principalmente a una carenza di originalità nell'usare questo elemento, più il contesto non del tutto adeguato dove l'hai inserito. Soprattutto quando compare come simbolo dell'innocenza e della vita, dove fa esitare Sasuke nel spingere il bottone; mi sembra inserito un po' a caso, e soprattutto non riesce ad integrarsi con il contesto. Forse potevi riprenderlo in altri punti precedenti, prima di farlo comparire in quella scena con cui ha poco a che fare. Hai ripreso poi questo elemento nella descrizione del paesaggio naturale, ma qui si limita quasi alla citazione, anche se comunque ho apprezzato le distese floreali che danno un che di esotico alla foresta, e questo lascia da pensare che l'equilibrio climatico del pianeta sia andato in subbuglio, visto che stiamo parlando di una distesa boschifera del Canada. E passiamo quindi a foresta. Non ho esitato un attimo a darti punteggio pieno circa la trattazione di questo elemento. La foresta circonda costantemente i naufraghi sul pianeta Terra, è simbolo dell'ultima vita naturale della quale possono godere gli uomini, della speranza e delle loro volontà di rimanere vicini alla loro madre. Rappresenta quindi l'intero pianeta, anche se è stata irrimediabilmente mutata, e, anzi, sopravvive a stenti. Come sopravvivono a stenti i componenti della tribù, Kiba, Naruto e Sakura, in perfetta sintonia e complicità con l'ambiente selvaggio che li circonda. Quella stessa sintonia e complicità che il paesaggio naturale offre di nuovo ai ragazzi provenienti dalla stazione spaziale, in particolare a Sasuke; è proprio attraverso i suoi occhi, infatti, che hai colto l'occasione di inserire magnifiche sequenze descrittive dell'ambiente e delle emozioni (anche nostalgiche) suscitate da esso sul ragazzo, e di conseguenza sul lettore.

Originalità: 10/10Niente da replicare, la tua storia eccella in fatto di originalità, soprattutto per la complessità della trama che hai costruito, dell'intreccio degli eventi che si susseguono con le vite dei singoli personaggi, dei luoghi estremamente difficoltosi da gestire perché ideati totalmente da te. Hai messo in scena svariati elementi e svariati personaggi (ognuno con il suo corredo di passato), articolandoli in uno scenario a mio parere molto impegnativo da impostare. Verso l'epilogo, tutti i pezzi del puzzle che avevi sparso in modo apparentemente casuale, si ricompongono, e rivelano un disegno ben preciso. Tra le tante cose che mi hanno stupito, mi ha impressionata moltissimo la genialità del piano arguito per incastrare Sasuke, e con lui i ribelli. Per gettarlo nel limbo, in un vicolo cieco. Hai spiegato accuratamente ogni cosa, hai riafferrato ogni filo non lasciandone nessuno in sospeso (ad eccezione della visione della vecchia, che non ho capito bene cosa c'entrasse con il resto e se ritrovasse più avanti una spiegazione), insomma, alla fine “tutto torna”, e la scoperta di quel complotto già progettato da anni dà un filo logico di collegamento a tutto il disordine e alla -apparente- casualità degli eventi creatisi prima. Non è inoltre per niente inverosimile, anzi, direi esattamente il contrario. Tutto si spiega, niente è messo a caso. Si spiega ad esempio in che modo, in che occasione e quando è stato impiantato il microchip nel cervello di Sasuke, e quando Itachi è riuscito a manometterlo. Si rivela la perfezione del piano dell'Uchiha maggiore, il suo complotto interno per distruggere Omega31 in alleanza con Deidara e Sasori.
Un altro particolare estremamente originale è la trasposizione che hai fatto dei cinque paesi ninja, presenti nella storia originale, che tu hai utilizzato per strutturare la città spaziale. Inoltre il ruolo di Sasuke di guardiano ricorda un po' la posizione storica degli Uchiha all'interno del corpo di polizia.
È innovativa e per niente scontata la battaglia e l'organizzazione della Earthless, come i principi portati avanti da essa. Hai introdotto quindi elementi nuovi, nati di getto dalla tua fantasia ma non solo, sei riuscita a presentarli, a giustificarli e a imporli in modo del tutto saldo e verosimile. Non posso infine che ribadirti i miei complimenti.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10

I personaggi messi in scena sono certamente molti, e ognuno con il suo accurato corredo psicologico, anche se, naturalmente, quelli principali vengono trattati meglio di quelli secondari. Nonostante ciò, non sfoci mai nell'OOC con nessuno di questi. È chiaro che alcuni, esempio Sakura, Ino o Kiba, risultino leggermente stereotipati , cioè con un'evoluzione e una psicologia molto simili a quelle del manga, ma questo tipo di scelta si adatta bene al ruolo che svolgono nella storia, ovvero “di contorno” alla vicenda principale che a me pare essere quella di Sasuke.
A proposito di Sasuke, che io chiamerei piuttosto -scusami se mi sbaglio- il protagonista, ho trovato molto interessante la sua “trasformazione” finale. Hai presentato, rischiando molto, un Sasuke risalito dalle tenebre, un Sasuke che ha recuperato la speranza e la serenità dell'infanzia, e vuole ricominciare a camminare nella luce. Ho definito questa soluzione “rischiosa” da intraprendere perché effettivamente per mettere in scena un Sasuke cambiato e finalmente libero dall'oppressione della vendetta (un Sasuke che nella storia di Kishimoto, credo vorremmo vedere tutti), capace nuovamente di sorridere, poteva inevitabilmente essere un rischio. Invece tu mi sembri essere riuscita benissimo in quest'ultima trattazione difficoltosa che ti ponevi di affrontare. Hai mantenuto un IC impeccabile anche in situazioni in cui era difficile farlo, e questo ti ha fatto guadagnare senza problemi il punteggio pieno.

 

Totale: 36.5/40

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