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Autore: AnUnderdog    01/07/2011    2 recensioni
Lord Voldemort è tornato, o meglio, ha lasciato un erede. Il Mondo Magico si trova nuovamente in pericolo. Chi sono le uniche persone a cui ci si può rivolgere? Tutto sembra indicare che siano Harry Potter, Hermione Granger e Ronald Weasley, ma il destino a volte è strano...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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5.
 
“Allora ragazzi, oggi affronteremo un nuovo argomento in Difesa contro le Arti Oscure: l’Incanto Patronus. Qualcuno di voi sa cosa sia?”
Ad Harry era stato affidato il compito di occuparsi della Difesa contro le Arti Oscure e, insieme ad Hermione, di Incantesimi e Pozioni. Hermione, invece, teneva da sola le lezioni di Trasfigurazione e, di sabato, quelle di Storia della Magia e Astronomia. Neville e Ron insegnavano Erbologia, Cura delle Creature Magiche e Divinazione, ma avevano bisogno di Hermione per queste ultime due. Di fatto, perciò, la ragazza faceva più o meno tutto.
Ginny invece, con suo grandissimo disappunto, era stata nominata “custode della casa”: si occupava di trovare il cibo, cucinarlo, e tenere in ordine.
Erano ormai due settimane che si erano trasferiti nella casa costruita all’interno della Foresta Proibita, ed era altrettanto tempo che si tenevano le lezioni, che erano iniziate subito.
Una mano fendette l’aria. La sua proprietaria era, ovviamente, Rose Weasley, che aveva ripreso in tutto e per tutto l’intelligenza della madre.
“Sì, Rose?”
“L’Incanto Patronus è una specie di Anti-Dissennatore. Un guardiano che fa da schermo fra te e il Dissennatore”.
La risposta di Rose, con suo grande disappunto, fece ridere Harry: era esattamente quello che molto tempo fa Lupin gli aveva detto.
“Cosa c’è, ho risposto in modo non corretto?” chiese Rose a disagio.
“No, no, la risposta era perfetta”. Un sorrisetto compiaciuto comparve sulla bocca della graziosa ragazza. Scorpius, appena due banchi dietro, la fissava con uno sguardo indecifrabile.
All’improvviso un urlo scaturì dalla bocca di  Harry facendo sobbalzare gli alunni.
La fronte stava bruciando esattamente come ventuno anni fa. Non era stato il dolore a farlo urlare, ma la sorpresa. Come era possibile…?
“Papà, ti senti bene?” chiese un’ansiosissima Lily.
“Sì, tutto bene tesoro… Continuiamo. Per evocare un Patronus bisogna eseguire questo movimento con la bacchetta e dire ‘Expecto Patronum’, ma soprattutto si deve pensare a qualcosa che ci rende veramente felici”.
Dopo aver detto ciò, afferrò la sua bacchetta ed evocò il suo Patronus.
“Ohhhh, è un cervo!” esclamò Lily estasiata.
“Ogni Patronus ha una forma diversa. Non mi aspetto che riusciate subito ad evocarne uno, ma confido nel fatto che vi impegnerete al massimo delle vostre capacità.”
I ragazzi si misero diligentemente al lavoro e provarono a far uscire qualcosa dalla punta delle loro bacchette. Da quelle dei più piccoli sgorgavano solo delle piccole spruzzatine di polvere dorata, mentre i grandi riuscivano quasi ad evocarne uno con forma distinta.
L’unico Patronus corporeo era quello di Scorpius. Aveva la forma di uno scorpione.
Rose lo guardava risentita: il suo non era altro che una spruzzata di scintille.
Scorpius, orgoglioso, faceva girovagare il suo scorpione per tutto lo spiazzo adibito ad aula.
“Bene, bravo Scorpius!”
James e Teddy fulminarono Harry con lo sguardo. In quel momento una fitta lancinante alla cicatrice fece piegare Harry in due.
All’improvviso era diventato un uomo che si stava rimirando allo specchio superbamente. Si sentì bussare.
“Entra, Cory”. Un uomo bello ed imponente entrò nella stanza circolare, al centro della quale era posta una poltrona dorata.
“Che notizie mi porti?”
“Mio signore, non ho nessun indizio dei ragazzi Potter, sono spiacente. E’ ormai da due settimane che si sono perse le loro tracce. Basil e Charlie hanno setacciato in lungo ed in largo il Castello, ma non c’è traccia di loro.”
La furia divampò in Harry, ma poi si spense improvvisamente. Che ingenui, che sciocchi che erano se pensavano di potere aver setacciato tutta Hogwarts. L’impenetrabile castello era pieno di segreti ed insidie, e di esso non sapeva tutto neanche il sottoscritto.
“Va bene, Cory. Vai pure.”
L’uomo, sollevato per non aver subito alcun maltrattamento causato dalla pessima notizia, se ne andò ossequioso. Ci avrebbe pensato in seguito, a punirlo.
“Harry? Harry, stai bene?” un urlo lontano fece destare nuovamente l’uomo. Era Ginny che, pallidissima e scossa, era inginocchiata vicino a lui, steso sul terreno. Bastò uno sguardo ai due per intendersi.
“Ti porto a casa e…” cominciò Ginny.
“No. Devo assolutamente vedere il ritratto di Silente” il tono di Harry non lasciava altre opzioni. Bisognava fare così.
In quel momento Ron, Hermione e Neville giunsero ansimanti nella radura.
“Harry, tutto a posto?” chiese Neville.
“Sì, tutto bene. Tu rimani con Ginny a badare ai ragazzi. Ron, Hermione, mi accompagnereste nello studio della preside?”
I due annuirono contemporaneamente. 




***
Note dell'autrice:
Buondì! Lo so: per questo aggiornamento vi ho fatto aspettare un pò di più del solito, ma purtroppo le vacanze ci si mettono in mezzo... Mi piacerebbe molto se recensiste dicendo cosa ne pensate del nuovo capitolo :)
  
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