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Autore: Flower of Eternity    13/03/2006    0 recensioni
Premessa: è una fan fiction particolare.
Zonami, contornata da brani di poesia di un unico autore, ma, ripeto, assai particolare: i nemici, gli amici, lo stesso contesto... qui tutto sfuma, divendendo indefinite ombre appena tratteggiate, lasciando spazio a ciò che maggiormente mi interessa: Nami e Zoro. Specialmente Zoro.
La lettura può risultare ostica, e mi scuso. Ma prima o poi una cosa del genere la dovevo scrivere, e non sapete che sollievo esserci riuscita. Presumo che si risolverà il tutto in tre capitoli. Se qualcuno volesse lasciarmi un consiglio, ovviamente mi farebbe un piacere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La bella di notte si apre alla falena,
la nebbia striscia su dal mare;
un grande uccello bianco, un niveo gufo.
aleggia dall’ontano.

Salva. Per un pelo. Per un soffio. Strappata a viva forza dall’ingordigia della morte, riportata con determinazione da noi. Da me.
Vacillo, reso ubriaco dal sollievo. Devo poggiarmi alla balaustra della nave, devo stringerne forte il legno, devo lasciar vagare i miei occhi verso il mare più oscuro della notte che ci circonda, eterna e dolce culla per marinai e pirati. Non posso parlare.
Fisso come uno stupido – e cosa altro potrei essere? Uno stupido, fatto e finito. – la piccola creatura, la renna medico di bordo, e annuisco alle sue spiegazioni; ma non capisco nulla. Una parola sola ronza nella mia mente, portatrice d’una magnifica sensazione che si allarga a macchia d’olio, simile al piacere d’essere inondato dal calore del sole: salva, salva; salva.
Avverto solo marginalmente il sollievo che coglie anche gli altri. Chi cade a terra, chi quasi cade in mare, chi finalmente riesce a respirare. Chi smette di piangere. Siamo tutti malconci: ognuno ha dovuto combattere, oggi. Eppure nessuno ha ancora azzardato una richiesta di cure al dottore.
“… per morire dissanguata. Se Zoro non fosse…”
Se io non fossi stato troppo impegnato con il solito, sanguinario nemico di turno; se io avessi chiesto di accompagnarla. Se io sapessi come avvicinarla. Se, se, se. Anche con Kuina era così, vero? Se io riuscissi a batterla. Se potessimo girare il mondo assieme. Se non fosse morta.
“L’hai salvata.” Chopper mi fissa con occhi umidi d’emozione; c’è chi mi abbraccia, riconoscente e felice. C’è chi vorrebbe abbattere con estrema violenza la porta della stanza di Nami, entrare, toccarla, cercare di convincersi che è davvero ancora tra noi. Ah, sì: questo sono io a volerlo.
E vorrei anche scappare. Vorrei rubare una scialuppa, e donarmi all’ignoto del mare, per non essere mai più costretto ad incrociare il suo sguardo: dov’eri tu, mentre io venivo quasi uccisa?, questo mi domanderanno i suoi occhi, la prima volta che potranno nuovamente incrociare i miei. Questo mi diranno, e io non sono disposto a vederlo. E, se non me lo diranno quegli occhi, allora sarà lo sguardo che mi rivolgerà la mia stessa immagine riflessa a chiedermelo. Fuggire è inutile, in effetti.
Se Kuina non fosse morta, se la mia determinata avversaria del cuore non avesse incrociato quella mortale malattia, certamente ora io sarei con lei; ma non è così. E come posso io, superstite di quell’infanzia così piena di felicità, cercare amore in un’altra donna? Eppure, come posso continuare a bramare Lei, dal silenzio del mio segreto? Come posso permettere che ancora una volta sfugga dalle mie dita, perdendosi nell’oblio?
Vedete, sono uno stupido: solo gli stupidi riescono a porsi più di due domande stupide in un secondo netto.
“E’ cosciente. A tratti.” Chopper siede esausto contro la parete, e mi rivolge un cenno gentile. Piccolo dottore, medico miracoloso, ti devo la vita. La vita di Nami: vale assai più della mia. Anche se nessuno lo sa. “Vuole vederti.”
“Perché?” C’è una nota di panico nella mia voce; la avverto solo io, forse, ma c’è.
“Le hai salvato la vita: vuole ringraziarti.”
Vorrei morire.


Più bianchi, amore, i fiori che tieni,
della bianca nebbia del mare;
non hai fiori dei tropici più sgargianti,
vitali e scarlatti, per me?

  
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