Espediente
~ you could stay.
{
A dreamer is one who can only find his way by moonlight, }
Lo
sfidava. Se
ne stava lì, placido, con l’evidente consapevolezza di essergli
superiore; lo faceva infuriare – e non ricordava di essersi mai sentito
così da quando Dorothy lo aveva tirato fuori dalla sua prigione di
grano. Prima, sì, c’erano stati i corvi, con i loro commenti
crudeli, a fargli male. Ma da molti giorni, tanti quanti ne erano trascorsi
sulla strada di mattoni gialli, nessuna sensazione era stata più forte
dell’entusiasmo e della speranza che animava i suoi passi sgangherati. Fino
a quando il disco bianco non aveva iniziato a sfidarlo.
Giaceva lì in
terra, sospeso nella superficie trasparente che cedeva a ogni suo attacco, ma
che teneva le sue dita costantemente lontane dall’obiettivo. E lui,
testardo, continuava ad affondare i guanti imbottiti: sentiva che la paglia diventava
fredda, molle – anche se non avrebbe saputo dire con quale senso potesse
intuire un tale cambiamento – ma non poteva permettersi di lasciar
vincere il disco bianco. Sembrava una cosa così semplice. Possibile che
ci volesse un cervello anche per questo? Doveva proprio rinunciare a veder
sorridere Dorothy?
« Spaventapasseri...
Che stai facendo? »
Sussultò,
raddrizzandosi su una schiena priva di alcun sostegno, le mani impagliate
ancora immerse nella pozza d’acqua. Dorothy era in piedi al suo fianco,
assonnata. Si chiese se le sembrasse molto stupido ciò che vedeva.
« Mi hai detto che
ti ricordava il tuo Kansas e il tuo Zio Henry e la tua Zia Emma » le
rispose infine, imbronciato, guardando con ostilità il disco bianco che
si ostinava a sfuggirgli di mano da quelle che sembravano ore intere. «
Così mi sono detto che, se lo avessi sempre con te, non avresti bisogno
di tornare indietro. Potresti restare per sempre qui. »
Dorothy non gli rispose.
Sì, certamente doveva sembrarle una cosa molto stupida. Ma in fondo lui
era solo uno Spaventapasseri. E non era così facile pescare la luna in
una pozzanghera, quando le tue mani erano fatte solo di paglia.
Passò dell’altro
tempo prima che la ragazzina gli si accucciasse accanto, traendo dolcemente a
sé i suoi guanti bagnati. Solo allora lui smise di fissare quel cerchio
bianco che a Dorothy piaceva tanto, e puntò gli occhi dipinti su di lei,
e si sentì subito meno arrabbiato nel vedere che sorrideva.
« È il
pensiero più carino che abbiano mai avuto per me. »
Forse non le importava,
dopotutto, che fosse così stupido.
Attese che si
riaddormentasse al suo fianco, e la strinse con tutto l’affetto che la
sua forma cenciosa e arruffata potesse contenere; ma quando tornò ad
abbassare lo sguardo sul riflesso della luna nella pozzanghera non poté
non incupirsi di nuovo. Avrebbe dovuto capirlo subito, che così non
poteva funzionare. Avrebbe dovuto trovare un altro modo per tenere Dorothy con sé.
{
and his punishment is that he sees the dawn before the rest of the world. }
Spazio dell’autrice
Anche per questa dovete ringraziare – o maledire? –
mio fratello. È successo altre volte che abbiamo guardato insieme Il Mago di Oz
e The Wiz,
ma prima di ieri l’intenzione di farlo non era mai partita da lui. Mi ha
lasciata, come dire?, piacevolmente sorpresa. E poiché da tempo mi aveva
dato un’idea su uno Spaventapasseri che cercava di pescare la luna per
donarla a Dorothy, beh, tutto è venuto da sé.
A me per prima lo Spaventapasseri di questa flash sembra un po’
troppo malinconico, quasi OOC. Ma penso anche che non avrebbe potuto essere
diversamente. Dopotutto ha appena capito che una parte di lui non vuole andare dal Mago, e far
sì che Dorothy torni a casa.
... Dio, ogni volta che guardo un film su Oz
mi torna in mente quanto questi due sono canon. Devo smetterla
di guardare film su Oz.
Il sottotitolo è una battuta del Cappellaio Matto in Alice in Wonderland. La citazione divisa
in incipit e chiusura è di Oscar Wilde.
Ma voi ancora mi sopportate? God bless you :*
Aya ~