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Autore: Bellatrix Riddle    02/07/2011    1 recensioni
Lei, solo lei gli era veramente fedele, solo lei lo venerava, solo lei riconosceva in lui il Suo Signore, solo lei l' avrebbe seguito anche all' Inferno, solo lei lo stimava davvero, solo lei lo a...! No! Bellatrix fermò quel pensiero prima che potesse concludersi. Lei non provava sentimenti per nessuno, provava solo fedeltà per il Signore Oscuro! Niente, niente di più. Il Padrone le aveva detto di non provare sentimenti, e lei gli ubbidiva sempre, anche se era doloroso. Lei gli ubbidiva sempre, sempre!
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Bellatrix Lestrange, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO 7 "LA BATTAGLIA"
Spalla contro spalla Voldemort e Bellatrix impugnarono le bacchette, pronti.
Il Suo Signore aveva dipinto in faccia un sorriso maligno, di chi sa già di essere il vincitore e vuole divertirsi; lei invece aveva dentro gli occhi la tensione,nella quale era celata la preoccupazione, che quella fosse la sua ultima battaglia, che quello fosse l'ultimo momento con Lui.
Raggi rossi iniziarono a lampeggiare dalle bacchette degli Auror, ai quali risposero le maledizioni mortali dei due maghi oscuri.
Nonostante molto debole Bellatrix si destreggiava con molta destrezza, gli incantesimi che scaturivano dalla sua bacchette sorprendeva i suoi avversari, per la potenza e forza che quasi uguagliava quella dell'Oscuro Signore.
In pochi momenti il corpo del suo primo avversari cade nella polvere. Fuori uno ne mancavano quattro.
Lord Voldemort non sembrava preoccupato, sorrideva, godeva nel respingere gli incantesimi dei sui avversari e vedere come nei loro occhi apparire il terrore, avrebbe aspettato fino alla fine prima di ucciderei.
Bellatrix, invece, cercava di sbarazzarsi in fretta degli Auror, più tempo avrebbe passato sul campo di battaglia meno possibilità aveva di uscirne viva.
Dopo il primo caduto, gli altri maghi divennero più cauti, aumentarono gli incantesimi protettivi e gli incantesimi di attacco erano solo mirati a uccidere o a ferire gravemente, così per uccidere il secondo avversario la strega dovette lottare più duramente.
Nonostante ormai fossero rimasti solo in tre a lottare contro di lei, le possibilità di sopravvivenza continuavano a calare.
Il secondo Auro era riuscito a ferirla prima di soccombere e sarebbe bastato poco per ucciderla ora.
Lo scontro infuriava ormai da un ora e gli incantesimi non sembravano diminuire, anzi, si era all'apice della battaglia.
Bellatrix lanciò un cruciatus che sfiorò di poco il terzo mago, che rispose con un anatema che uccide il quale passò pochi centimetri dalla spalla della strega.
Ci fu un susseguirsi di lampi fino a che un incantesimo del mago colpì in pieno ventre la maga distratta a scrutare con la coda dell'occhio il Suo Padrone.
Esausta non si accorse nemmeno del dolore, sentì solo il sangue caldo scorrerle sul corpo e bagnarle l'abito, anche gli altri due maghi, che prima avevano cercato di aiutare il loro compagno ucciso per secondo da un incanto stifiling, adesso le lanciavano incantesimi che si infrangevano contro il suo scudo protettivo.
La strega ci mise pochi secondi a riprendersi, il tempo necessari per constatare che il Padrone non l'avesse vista e cogliere di sorpresa il suo avversario uccidendolo con un incantesimo che provoca emorragie interne, che lo colpì al centro del petto.
Non riusciva a ragionare, non sapeva cosa stava facendo, seguiva un istinto omicida libero da ogni logica. Uccidere, il prima possibile, e con dolore se fattibile.
Gli incantesimi le uscivano dalla bocca senza che ci pensasse, tutto ciò che conosceva lo scagliava contro gli ultimi due maghi rimasti a lottare contro di lei.
Nella sua mente si era riuscito a formare un solo pensieri: a causa loro rischiava di morire, per loro i suoi sforzi di sopravvivere sarebbero stati vani, loro erano i responsabili di tutto.
Se lei non avesse più potuto vedere i penetranti occhi neri del SUO SIGNORE E PADRONE sarebbe stata solo colpa loro e per questo dovevano pagare con la vita.
In più se avesse dovuto morire avrebbe trascinato con se qualcuno, non sarebbe mai caduta con facilità, rassegnata, avrebbe portato distruzione fino all'ultimo. Non sarebbe stata indulgente concedendo una morte serena, se per colpa loro lei fosse morta con nel cuore nero la grande agonia di non vedere più Lui, loro non sarebbero potuti andarsene in pace.
Si aggrappò a tutto ciò che poteva pur di rimanere viva, liberò tutti i suoi istinti, non sarebbe caduta, tantomeno da perdente.
Era stremata, non riusciva a reggerei in piedi ma desiderava la sua vendetta.
"Uno alla volta" pensò, questo le aveva detto il suo istinto omicida, e in meno di un secondo il quarto auror venne schiantato, di lui si sarebbe occupata dopo.
Barcollate rivolse al terzo mago un sorriso malefico,da pazza.
Lui subito gli scagliò conto del fuoco che lei però rese inoffensivo con un incantesimo freddafiamma.
Lo sconto si dilungò per dieci minuti in cui Bellatrix lanciò svariati crucius e respinse numerosi incantesimi.
Col fittone e tremante lanciò una risata rauca.
"Tutto qui?"
"Non mi sembri così in forma da poter contestare la mia magia"
"Dici, io mi sento atletica, in forma. Avada Kedavra"
Il mago sfioro di poco la magia.
"Mai stuzzicarmi"
Bellatrix, accecata dalla furia iniziò a lanciare incantesimi potenti e oscuri, questo le portò via tutte le energie, ma fece cadere a terra il suo avversario.
Una volta caduto lei li punto la bacchetta addosso, il quarto si stava riprendendo, meglio non indugiare oltre.
"Deprimo" esausta pronunciò quelle parole con un sorriso enorme, sarebbe morto per compressione, i suoi organi sarebbero esplosi, era una vendetta dolcissima.
In un primo momento non si accorse stanca com'era del incantesimo che il mago le aveva lanciato prima di morire.
Senza forze era caduta in ginocchio con gli occhi chiusi, appena gli aprì vide il mago che esalando l'ultimo respiro prima che i polmoni esplodessero, le lanciava contro un incantesimo.
Senza le forze per rialzarsi la strega vide il sectumsempra infrangerai sul suo petto.
Un dolore lancinante l'avvolse, sentiva degli affilati correli infuocati pugnalarla, cadde a terra boccheggiante.
Ansimava e sentiva solo il rumore del suo respiro, il resto era un rimbombo cupo di sottofondo.
Il quarto Auror si era ripreso e si avvicinava a lei con la bacchetta tesa.
Quando fu a pochi passi da lei fu costretta ad alzare lo sguardo,rivolgendoli uno sguardo di puro odio e disprezzo.
Teso, con un sorriso in volto la stava per uccidere quando, Lord Voldemort si voltò.
Una rabbia cieca prese possesso di lui.
Un urlo terrificante e potente uscì dalla sua gola, il tempo sembrava congelato, tutto accadde in meno di undecimo di secondo, ma con una lentezza sconvolgente.
Mentre guardava Bella lanciò una fortissima esplosione ai sui avversari che morirono tutti e cinque sul colpo, poi uccise l'Auror prima che potesse solo pensare l'incantesimo per uccidere Bella.
Si gettò su di lei, la strinse e si smaterializzò, mentre lei sveniva stretta a lui.
 
  
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