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Autore: Tinotina    02/07/2011    8 recensioni
Voldemort e Bellatrix, nulla più che semplice passione - solo questo - sfociata però in una bellissima bambina, non voluta, abbandonata, ma mai lasciata.
E quando si ritroveranno, su schieramenti opporti, cosa scegliere?
Cosa fare? Chi essere?
Questa è una Fanfic On Demand presa dal forum di EFP. Idea originale di jaybree88
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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15.Mai Più Codardo

 
Draco era più agitato che mai e la notte per lui non aveva portato consiglio, tutt'altro.
Non era riuscito a prender sonno neanche per un istante. Troppo teso per poter riuscirci.
Aveva fatto bene a salvarla? E se l'avessero scoperti; se non fosse stato abbastanza attento prima di scendere nei sotterranei e qualcuno l'avesse visto? Tutta quella fatica per tentare di salvarla sarebbe stava vana, inutile. E sarebbero morti entrambi.
Normalmente non avrebbe dubitato di niente. Quando svolgeva un lavoro era serio e preciso e poche volte sbagliava, ma tutta quella pressione lo faceva diffidare di se stesso.
Aveva paura, come un bambino alle prime armi e tutto ciò non prometteva niente di buono. L'aveva imparato lo scorso anno. Se permetteva alla paura di dominarlo, l'unica uscita per lui in quel mondo era la morte.
Doveva solo rimanere lucido.
La situazione era chiara: Hermione avrebbe accettato la proposta di Voldemort e sarebbe stata sotto sorveglianza ancor più di prima. Probabilmente con incantesimi di protezione inventati da Voldemort stesso. Sarebbe stato impossibile avvicinarsi alla ragazza per pianificare un piano di sopravvivenza. Dovevano solo aspettare che il Signore Oscuro desse a Draco l'autorizzazione per andare dalla ragazza e lui avrebbe dovuto mostrare tutto il suo disgusto e tutta la sua sorpresa.
In fondo non sapeva che Hermione si trovava lì e ancor meno i suoi legami di parentela con Voldemort.
Lei sarebbe rimasta sempre la mezzosangue fino a che Voldemort non avrebbe desiderato il contrario.
Doveva solo calarsi in quell'ordine di idee e racchiudere tutte le altre dietro ad un muro impenetrabile. La minima crepa avrebbe creato il finimondo.
Draco prese un forte respiro. Doveva concentrarsi ed affrontare tutto questo.
Ne aveva abbastanza di subire morti innocenti e non avere il coraggio di ribellarsi di fronte a tutto questo.
Lo promise … non sarebbe mai più stato un codardo.

 
***

 
Hermione si sentiva una stupida. Una stupida enorme.
Come avrebbe fatto ad ingannare Voldemort e Bellatrix? Non sarebbe mai riuscita ad interpretare la parte della malvagia, della strega oscura senza rimorsi né pietà.
Tutta quella storia sarebbe andata a finire male, se lo sentiva.
E tutto perché aveva dato ascolto a Draco Malfoy.
Non doveva camminare in quei corridoi marmorei pieni di quadri e statue, come in realtà stava facendo. Lei avrebbe dovuto morire e invece stava seguendo Lord Voldemort per un giro turistico all'interno di Malfoy Manor.
Che stupida!
<< Da questa parte >> disse Tu-Sai-Chi indicando un alto portone raffinato << Questa sarà la tua stanza per tutto il tempo che resterai qui. Prima di entrare però, ti devo avvisare.>>
Hermione annuii, incapace di fare altro.
<< Ho promesso a Bellatrix di darti quest'unica opportunità per non soccombere e non uscire dalla sua vita. Non capisco perché, ma sembra che tu sia importante per lei. Se vuoi sapere come la penso io, baggianate. Non mi fido di te e non esiterò un istante a ucciderti se dovessi crearmi problemi. >> Qui si fermò un attimo, come se volesse davvero assaporare quel momento << Quindi, ecco l'unica regola che dovrai rispettare se vuoi vivere tranquilla e serena: non potrai uscire da questa stanza se non ti verrà ordinato. Non mi interessa se ti sentirai sola, sconsolata o affranta. Se ti comporterai bene, vedrò di farti avere compagnia, intesi? >>
<< Si, padre >>
<< Molto bene. Prego, da questa parte >>
Dopo quelle parole, la porta si aprì magicamente davanti agli occhi meravigliati di Hermione.
La ragazza entrò nella camera piano piano; per poter osservare con calma l'intero ambiente.
L'ampio letto dominava su tutti gli altri mobili. Aveva una struttura in legno pregiato con graziosi intagli floreali, dove si appoggiava un enorme materasso, all'apparenza molto morbido.
Di fianco stavano due comodini in legno con il medesimo intaglio del letto.
Nel resto della stanza dominavano quadri di paesaggi di fiumi, vasi in vetro contenente fiori freschi di giornata.
Nella parete di sinistra si elevava una libreria contenente più di un centinaio di volumi che si potevano leggere tranquillamente su quella poltrona dannatamente invitante. A fianco della libreria si trovava una porta meno sfarzosa di quella che aveva appena attraversato e che, con tutta probabilità, portava al bagno riservato per quella stanza.
Sulla destra, invece, stava l'enorme porta-finestra che dava luce all'intera stanza e che serviva per accedere al piccolo spazio che si affacciava sul giardino della casa.
Si sentiva un'intrusa di fronte a tanta ricchezza.
Sarebbe potuta restare a rimirarla in eterno. E l'avrebbe anche fatto, se non fosse stata richiamata da Lord Voldemort.
<< E' di tuo gradimento? >> chiese.
<< Si, padre >> affermò voltandosi verso l'uomo.
<< Eccellente. Anche perché la scelta era tra questa camera o la cella del sotterraneo >>
<< Sono più che soddisfatta, padre. Dubito che qualcuno non lo sarebbe >>
Sapeva che stava correndo un rischio ad attaccare Voldemort in maniera così diretta, ma doveva pur iniziare da qualche parte, se voleva ottenere un po' di rispetto e considerazione in quella casa.
Voldemort ride davanti al coraggio della ragazza. << Fantastico. Hai la stessa lingua velenosa di Bellatrix. >>
Hermione lo guardò immobile, tentando di mostrare sicurezza.
<< Purtroppo per te, non è abbastanza >> disse ancora << A presto, mia cara. >> ed uscì.
Finalmente sola, le lacrime che aveva a lungo represso furono libere di scorrere sulle sue guance.
Libere di uscire fuori da lei, insieme alla paura che le aveva invaso il corpo durante tutto quel tempo. Libere si andarsene senza contegno; come se fosse tornata bambina all'improvviso.
Una bimba spaventata da avvenimenti più grandi di lei. Eventi che, per quanto tentasse, non riusciva a controllare.
Una bimba bisognosa di affetto e di amore. Sentimenti che poteva rivivere solo nei ricordi, ormai. Preziosi e incancellabili ricordi.
Una bimba in cerca della gonna materna in cui rifugiare le proprie delusioni e i propri spaventi.
Ma bambina non era più da tempo. Non aveva altre vesti, se non la propria. L'infanzia aveva corso il suo tempo, volata tra fiabe e racconti di principesse coraggiose e principi impavidi.
Aveva dovuto abbandonare presto quei mondi incantati e crescere.
Cosa che doveva fare anche adesso.
Così affilò lo sguardo, cancellò rudemente le scie umide che aveva creato il pianto e promise a se stessa … Mai più codarda.

 
***

 
Le prime luci avevano iniziato a brillare su Malfoy Manor; in particolare sulla camera assegnata ai coniugi Lestrange.
Bellatrix aveva desiderato quella mattina con impazienza. Quella mattina avrebbe scoperto se la ragazza avrebbe continuato a vivere o meno. Se avrebbe avuto una seconda occasione o meno.
Si vestì in fretta a furia, indossando il vestito più nero che avesse. Non voleva far vedere di essere cambiata; quanto quell'attesa l'avesse sfiancata.
Scese velocemente i gradini ed entrò rapida nella sala da pranzo, aspettandosela completamente deserta.
Aspettative deluse, poiché Lord Voldemort stava tranquillo a sorseggiare Firewhisky e a guardare lo squarcio del parco che offriva la finestra della stanza.
La strega si bloccò. Che cosa ci faceva Lui qui, a quest'ora?
<< Vieni pure avanti, Bellatrix. Non ho intenzione di mangiarti >> disse senza voltarsi.
Bellatrix ubbidì, iniziando a camminare verso di lui. << Mio Signore, come mai così mattiniero? >> chiese.
<< Potrei farti la stessa domanda, Bellatrix >>
La donna si fermò. Che stupida! Perché aveva fatto una domanda tanto idiota? L'averlo scoperto a rimirar le luci dell'alba l'aveva incuriosita; l'aveva portata a chiedersi come mai Lui, il padrone dell'oscurità, avesse voluto vedere quelle luci che per anni aveva considerato vuote, ma non avrebbe dovuto parlare. Dopo tutti questi anni ancora non aveva capito? Che stupida!
<< La ragazza sta bene, se è questo che ti preme sapere >> l' informò << Ha deciso di accettare la mia offerta e di sottomettersi al mio volere >>
Bellatrix sentì il cuore batterle furiosamente nel petto alla rivelazione.
Non sarebbe morta. Poteva ancora godere di lei.
<< Ciononostante >> continuò freddo << Non mi fido di lei. Temo che stia tramando qualcosa contro di me. Per questo nessuno in questo palazzo saprà della sua esistenza, né potrà vederla fino a che non sarò perfettamente convinto del suo cambiamento >>
<< Ma Signore. In fondo ha già tradito gli amici. Non è una prova sufficiente? >>
<< Ma lei non ha tradito, Bellatrix >> fece notare Voldemort << Ha solamente ritardato la sua morte. Vedi, non ci vuole poi molto dire di voler cambiare … ma dimostrarlo, è tutt'altra cosa. >>
<< Signore, come fa a dire una cosa del genere! >> esclamò Bellatrix indignata << Lei è un Legilimens eccezionale e se non ha visto nulla in quella ragazza quando è andato a chiederle la sua scelta, non vedo perché vogliate lasciare la sua vita sul filo della bacchetta! >>
<< Per Salazar, Bellatrix. Questa tua reazione è del tutto inappropriata! >>
<< La vostra lo è! >>
<< Nient' affatto. Non condivido questo tuo interesse per la mocciosa, ma per te le ho dato un'opportunità. Non le ho ancora letto la mente perché se lo sarebbe aspettato e, dato che non conosco le sue doti come occlumante, preferisco coglierla di sorpresa. Al momento si sente tranquilla e non dubita della sua riuscita >>
<< Non capisco >>
<< Ovvio, Bellatrix. La tua mente non è così aperta! Se la ragazza crede di essere riuscita a sopravvivere, non si aspetterà un attacco. Calerà le sue difese mentali ed è allora che colpirò. Vedrò le sue reali intenzioni e se ha o meno dei complici. >>
<< Ma questo significa … >>
<< … significa che se mi ha mentito, morirà. >>
<< Non potete farlo! E' mia figlia! >>
<< Era! Era tua figlia, Bellatrix. Le avresti dovuto dire addio diciassette anni fa, non lasciarle quella cicatrice come segno distintivo >>
<< Non l'ho potuta allevare per colpa vostra! Lo sapevate che ero promessa a Rodolphus! >>
<< Suvvia, Bellatrix! Come se questo ti avesse fermato. >>
<< Rimane comunque mia figlia >>
<< Se la vuoi mettere su questo piano, è anche mia figlia. E si sa che all'interno di una famiglia è il padre che prende le decisioni riguardante il futuro della sua prole. Osserva come stanno educando bene il tuo giovane nipote. >>
<< Cissy ha avuto solamente più fortuna >>
Voldemort rise. << Rassegnati Bellatrix. La sua vita è nelle mie mani. >>
  
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