Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Kukiness    02/07/2011    6 recensioni
L'abbiamo sempre chiamata Penny il Femmino, ma non con cattiveria. Cioè, okay, non è una cosa gentile da dire a qualcuno, ma mica glielo dicevamo in faccia! Era una cosa tra di noi, tipo: “Ehi, hai presente Penny?” “Chi, quella che sembra un uomo?” “Eh, il Femmino!” “Ah!” e magari ci scappava anche una risata, ma finiva tutto lì. E poi non è colpa nostra se Penny è... beh, mascolina.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

3.

Allora sarà qualcosa che ho mangiato”



Vi ricordate il boccone incastrato a metà strada di cui vi ho parlato qualche pagina fa? Bene. Quando Seth mi ha detto quella cosa, si è tipo conficcato tra le tonsille. Ho sinceramente rischiato di soffocare.


«Certo che ho avuto l’imprinting!» ho squittito, poi ho realizzato di aver squittito, e allora mi sono schiarito la voce. «Cioè, che cazzo ne sai, tu, dell’imprinting? Non l’hai nemmeno ancora avuto!»


Seth ha inarcato le sopracciglia. «Io no, okay, ma nemmeno tu. Scemo.» Si è alzato in piedi e ha scosso la testa. «Non ho bisogno di averlo sperimentato sulla mia pelle, per dire che quello che hai tu non è l’imprinting. Ho condiviso i ricordi di Sam e di Jacob, di Paul e di Jared. Quelli di Sam sono sbiaditi dal tempo e distorti dai sensi di colpa, ma, ehi, quando guarda Emily...» Ha frullato le mani in aria. «Quello è l’imprinting. E lo sai benissimo anche tu. La tua cosa, mio caro, è del tutto diversa. Non c’entra la magia.» Mi ha sbattuto in faccia un sorrisetto sognante. «Cioè, sì, un po’ magia lo è, ma non è certo colpa della licantropia.»


Non sapevo nemmeno se essere più arrabbiato o più disgustato. «Sta’ zitto! Lo so io che cosa sto provando, e non può essere altro che l’imprinting. Quella sensazione di...» Mi sono strofinato eloquentemente la mano sul collo. «Quella cosa che non va né su né giù, poi arriva lei e va decisamente giù, però è come l’ottovolante e torna subito su. O è l’imprinting o è qualcosa che ho mangiato, va bene? Che altro diavolo può essere?»


Seth ha fatto spallucce. «Non so. Può essere che ti piace Penny?»


Sono rimasto a fissarlo per qualche istante con la mente assolutamente vuota. Ronzava, quasi. «È più probabile che sia qualcosa che ho mangiato.»


«Okay, senti,» Seth ha sospirato forte, «se non vuoi prendere sul serio questa cosa, io non...»


«Sei tu che non mi prendi sul serio! Cioè, è di Penny che stiamo parlando. È come se mi fossi preso una cotta per un... non so, un caimano!» Mi sono sentito subito malissimo per averlo detto, ma non è che prima mi sentissi meglio. Seth ha scosso la testa.


«Mi stai dicendo che non c’è nessun-altro-motivo» e ha scandito molto bene quelle tre ultime parole «nessun altro motivo al mondo, per farsi piacere una ragazza, oltre al fatto che è bella


Il boccone incastrato tra le tonsille è calato di nuovo verso il basso.


«I-io non intendevo questo.»


«Sì, ma questo è quello che hai detto.»


Seth stava parlando come mia madre quando vuole rigirarmi la frittata. Mi sono sentito fregato. «Okay, senti, parliamo fuori dai denti. Com’era quella cosa, “anche l’occhio vuole la sua parte”? Non facciamo gli ipocriti! È così! Se sei brutto, sei brutto! Non è mica colpa mia se Penny è...»


«È brutta? Sembra un uomo? È sgraziata? Tozza?»


In quel momento è successa una cosa strana. Nella mia testa, Penny era tutte quelle cose. Era tozza, perché era muscolosa e quando indossava le canottiere le sue spalle quadrate le davano un’aria marziale. Era sgraziata, perché quando si muoveva sbatteva da tutte le parti – non come quella tonta di Bella, ma perché si faceva strada tra le cose, spintonandole. Sembrava un uomo, perché sì, non si truccava mai, aveva le sopracciglie dritte e folte e calciava il pallone meglio di me.


Ma non era brutta.


Cioè, lo era, ma lo era in maniera speciale. Il fatto che lo dicesse Seth, mi fece tremare le ossa dalla rabbia.


«Non ti permettere, NON.TI.PERMETTERE di parlare così Penny, sai? Ti uccido! Ti ammazzo!»


Seth ha sgranato gli occhi. E poi ha sorriso. Un sorriso alla ‘a-ah, fregato!’, con tanto di lampo di vittoria nello sguardo. «Okay.» Ha alzato entrambe le mani in segno di resa. «Tutto quello che potevo fare l’ho fatto. Ti lascio qui a riflettere su quello che ci siamo detti.»


Io sono rimasto immobile – gli avevo puntato il dito contro tipo pistola, e mi sono affrettato ad abbassarlo. «Non usare la psicologia inversa con me. Io...»


«Tu cosa?» Seth ha allargato le braccia. «Sei a posto, no? Non è l’imprinting, non è qualcosa che hai mangiato e, come hai detto tu» ha inarcato eloquentemente le sopracciglia «non è nemmeno amore, no? Quindi non è niente. Sei guarito, ta-daan.» E ha sorriso di nuovo. Un sorriso da spaccargli la faccia.


«Vaffanculo, Seth.»


«Dottor Seth, grazie, Psicologo Inverso. Sono cinque dollari per la consulenza. Puoi sempre pagarmi domani, ovviamente, dopo che avrai... messo in pratica i miei suggerimenti.»


«Non mi hai dato nessun suggerimento.»


Seth ha riso. «O forse te li ho dati e non te ne sei accorto. È così che funziona la psicologia inversa.»


«A casa mia è così che funziona il pigliare per il culo.»

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Kukiness