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Autore: syssy5    13/03/2006    2 recensioni
Se Voldemort è l'erede di Serpeverde chi sono gli eredi delle altre case?? Forse sono già vissuti in tempi lontani?? E che significato ha il numero 7 per i maghi?? Un grande nemico sta per risvegliarsi, colui che può gestire il tempo a suo piacimento e richiamare i morti... e dopo secoli e secoli, l'ultimo dei cinque eredi governerà indisturbato sul mondo della magia in un regno di odio e terrore
NB: un grazie speciale a Sunny che mi ha prestato i suoi personaggi di BAWM (di cui sono fan) per questa mia fic; ritroveremo Dan, Jack, Julie e Simon alle prese con grandi pericoli e piccoli amori
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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The Heirs



Capitolo 6: L'inizio

Nei giorni seguenti, ad Hogwarts, c'era una tensione nell'aria talmente palpabile che si sarebbe potuta tagliare; ogni studente se ne andava in giro con molta circospezione come se sarebbe stato attaccato da un momento all'altro. Le Sale Comuni delle quattro Case non erano mai state così piene da tempi immemorabili.

I professori però, cercavano di tranquillizzare gli studenti come aveva fatto il preside, perchè non c'era veramente nulla da temere; le lezioni si svolgevano naturalmente, anche quelle all'aperto e perfino il quidditch non era stato sospeso. Fuori, Dan, Jack e Amelia, insieme al resto della squadra, si stavano allenando per l'imminente partita: Grifondoro Vs. Corvonero.

Nella Sala Comune di Grifondoro, Julie guardava suo fratello sfrecciare per il campo ad una velocità quasi folle, quasi come se ne fosse rapita; la sua compagna di classe Shannon cercò di riscuoterla dai suoi pensieri:

“Ehi, tutto bene?”

“Cosa...?!? Oh, sì... sì.”

“Dai, stai tranquilla... vedrai che tutta questa faccenda si risolverà e non dovrai più preoccuparti per tuo fratello.”

“Ma io non mi sto preoccupando.”

“E allora perchè da quando sei qui non fai altro che fissare quella finestra? Su, ora vieni con me a quel tavolo laggiù e la smetti di preoccuparti...”

Con un lieve sorriso, Julie accettò l'offerta, distogliendo, per la prima volta in tutta la serata, lo sguardo dal campo di quidditch.


Simon si aggirava nella biblioteca silenzioso come un fantasma; quello che stava accadendo non lo convinceva e odiava stare con le mani in mano senza poter far niente. Nessuno degli innumerevoli scaffali, divisi per categoria, sembrava convincerlo più di tanto.

“Ma è poi vero che qualsiasi cosa stia cercando si trovi in un libro?” disse parlando a sé stesso.

Un rumore proveniente da uno dei tavoli lo attirò lì, e scoprì Mel china su più di un libro che cercava forsennatamente qualcosa.

“Ehi...” disse appena la vide.

“Ciao!” rispose lei dopo essersi voltata.

“Studi a quest'ora?”

“Non proprio... volevo cercare qualcosa riguardo questi eventi, quello che sta per accadere, o che forse sta già accadendo...”

“Allora abbiamo avuto la stessa idea... ti dispiace se mi unisco a te?”

“Ma certo che no, anzi... una mano in più è sempre utile...”

“Allora mi fai vedere che hai trovato...”


Quando Amelia tornò dall'allenamento era sola come al solito; Julie scattò in piedi, ma la sua amica trattenendola le impedì di andare da lei. Si sedette vicino al fuoco godendosi la comodità della poltrona dove si trovava.

Poco dopo arrivò anche Simon, stranamente un po' più raggiante del solito; andò a sedersi accanto ad Amelia in attesa degli altri.

“Com'è andato l'allenamento?”

“Molto bene... credo proprio che siamo più che pronti ad affrontare Corvonero e a batterli naturalmente...” rispose la ragazza con aria soddisfatta.

“E mio fratello e mio cugino si sono dileguati come al solito, non è così?”

“Se scopro dov'è che va senza di me, lo faccio stritolare da un basilisco e poi lo dò da mangiare a un drago...”

“Come sei crudele Amy” rispose Simon soffocando una risata “devi essere più gentile o non troverai mai un ragazzo che ti prenda con sé...”

L'amica scoppiò a ridere senza riuscire a fermarsi; dopo un po' anche Simon fu trascinato dalla risata e continuarono a ridere come due ossessi senza capire perchè e senza riuscire a smettere.


Dopo un po' di tempo la tensione cominciò ad allentare e tutti i ragazzi erano più sereni quasi come se niente fosse accaduto; un giorno addirittura, Julie a lezione di Incantesimi, vide suo fratello aggirarsi per i corridoi e lo salutò allegramente.

Tutto sembrava essere tornato tranquillo come il primo giorno di scuola, la prima partita di quidditch fu memorabile con un risultato di 210 punti per Grifondoro contro gli 80 di Corvonero, ma alcuni di loro, in fondo al loro cuore, credevano che quella era solo calma apparente.

C'era nebbia quel pomeriggio ad Hogwarts, sia fuori sia dentro la scuola; le lezioni all'aperto erano state sospese e le classi che dovevano fare Erbologia o Cura delle Creature Magiche erano tutte riunite nella Sala Grande. Ad un certo punto un urlo squarciò l'aria.

I fantasmi irruppero in tutte le classi sconvolti; Justin entrò scivolando lentamente nella Sala Grande con uno sguardo perso nel vuoto. Quelli che lo videro così, furono convinti che se normalmente avesse avuto colore sul viso, probabilmente in quel momento sarebbe stato bianco come un lenzuolo. Gli studenti presenti gli andarono incontro chiedendo spiegazioni, ma tutto quello che il fantasma riuscì a fare fu balbettare qualcosa di incomprensibile e indicare un punto imprecisato alle sue spalle.

Su esortazione di tutti gli studenti, compresi i professori, Justin si convinse a guidarli nel posto che l'aveva spaventato tanto; giunsero ad un corridoio del terzo piano, anche se incontrarono molta fatica, dato che gli altri fantasmi avevano guidato ogni classe in quel punto proprio come aveva fatto Justin.

La folla parlava, sussurrava e qualcuno gridava, ma tutti erano quasi ipnotizzati dal muro di fronte dove campeggiava un'immensa scritta nero pece:


TREMATE, L'ULTIMO EREDE STA ARRIVANDO!


I fantasmi erano quelli che sembravano più interessati alla faccenda perché tutti, nessuno escluso, ricordavano gli avvenimenti della Camera dei Segreti; stavano spiegando a tutti i presenti cosa poteva voler dire tutto quello, forse la maledizione della Camera dei Segreti era destinata a ripetersi a scadenze precise.

Justin ricordava molto bene quello che aveva vissuto e trovare quella scritta aveva avuto un effetto disastroso per lui; addirittura da una parte provava ancora un po' di rimorso per aver creduto allora che tutto fosse causato dalla persona che poi li aveva salvati tutti.

Mentre la folla nel corridoio cresceva, Simon riuscì a raggiungere sua cugina:

“Ma tutto questo non ha senso” stava dicendo Julie al fantasma Sophie “mio padre ha ucciso il basilisco e resa inutilizzabile quella Camera quando era al mio stesso anno, mettendo a repentaglio la sua vita per salvare mia madre.”

Ma il fantasma non ne voleva sapere di aver torto.

“Senti Jay, qua non capiscono un cavolo... togliamoci di torno e lasciamo curiosare questi qua, io vorrei fare delle ricerche per scoprire se la Camera dei Segreti è di nuovo in funzione o solo una semplice, disgustosa coincidenza...”

“Sì, andiamocene... questi zotici non capiscono un cavolo!”

E presero a fendere la folla e dirigersi in biblioteca; tra gli studenti presenti, riuscirono a trovare Dan e stranamente Jack, che aveva con sé Amelia.

“Andate avanti un attimo io torno subito...” disse ad un certo punto Simon.

“Ma cosa...? Ehi, dove vai?”

Poco più avanti Mel guardava rapita la scritta.

“Non devi preoccuparti, la Camera dei Segreti è ben sigillata...”

“Cosa...? Che vuoi dire Simon?”

“Mio zio, con un piccolo aiuto anche da mio padre, è entrato nella Camera e l'ha resa inutilizzabile; comunque sto andando in biblioteca per continuare le nostre ricerche... spero tu voglia unirti a me, perché qua si sta soffocando...”

“Daccordo, andiamo...”


In biblioteca si trovavano solo due persone: Amelia e Julie.

“Mio fratello e Dan?” chiese Simon appena giunse con Mel.

“Se la sono svignati come loro solito...”

“Stai calma Amy... e anche tu Jay, non preoccuparti per tuo fratello... vedrete che li troveremo tutti interi stasera in Sala Comune...”

“Ma se lo prendo... Jack è morto... l'avevo già detto, vero? Ehi Julie, dì qualcosa...”

La ragazza si riscosse dal suo stato di malinconia e disse con decisione:

“Al lavoro...”

* * *

Nuovo cap... qui siamo entrati nel vivo dell'azione; che dite, vi ho incuriositi?? allora cliccate nel link in basso e ditemelo di persona...per voi un commento non è niente, per me un commento è tutto... questa fic nasce dalla one-shot di Sunny e non mi scorderò mai di ricordarlo, cmq è l'ora dei ringraziamenti:

Hiromi: sono contenta che questo cap ti sia piaciuto, per me sono molto importanti i tuoi commenti... per Seamus, dopo ne vedremo delle belle; in questo cap succede già abbastanza... troppo sconvolgimento (ma si dirà così?? :D ) per i fantasmi, che Seamus proprio non c'è entrato... cmq non ti farò aspettare a lungo...

Sunny: sììì... non sai quanto sono contenta che sei riuscita a commentare, mi mancavi... Amelia si unirà alla squadra dei Giovani Esploratori (potremmo chiamarli GE :D ) fra un po'... in questo cap mi sono molto ispirata ai tuoi consigli, ecco spiegato il regalo... per Julie ho immaginato una piccola Ginny (che a sua volta ho immaginato come una piccola Molly Weasley) e non riuscivo a farla smettere di comportarsi così... quando dici i personaggi prendono vita... è proprio VERO...

Arrivederci al prossimo cap e mi racomando: recensite, rensite e RECENSITE...

   
 
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