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Autore: nanako707    02/07/2011    1 recensioni
E se… Sasuke Uchiha dopo aver trascorso due anni e mezzo da Orochimaru fosse tornato a Konoha resosi conto del suo amore per Sakura? E se Naruto dopo la confessione d’amore da parte di Hinata si fosse deciso a rinunciare a Sakura? E se insieme i tre nuovi ninja supremi del villaggio del fuoco avessero sconfitto insieme l’ Akatsuki (senza fare troppi morti) ? E se avessero ridistribuito i demoni ai villaggi e ai loro figli? Esatto questa storia parla dei figli che avrebbero potuto avere Naruto, Sasuke, Sakura ed altri. Questa è un’altra storia ambientata nel mondo di Naruto, una continuazione. Spero che vi appassioni e vi piaccia ^-^…
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Riassunto: Emy è stata rapita da Orochimaru, con il quale ha cominciato a fare conoscenza. Al villaggio della Foglia l’Hokage ha creato una squadra di salvataggio, però vuole escludere i tre compagni della ragazza dalla missione.
 
  • Che cosa?
Disse Shikaru, sbigottito. Hitoma aggiunse:
  • Non è possibile noi dobbiamo andare, Emy è nostra amica!
La voce dell’Uchiha era calma e controllata, ma in realtà il ragazzo fremeva dalla rabbia. Invece il figlio di Naruto non si curava assolutamente di nascondere i suoi sentimenti:
  • Non puoi impedirci di andare!
L’Hokage capiva i sentimenti dei ragazzi, anche lui a suo tempo non aveva voluto sentir ragioni quando Sasuke se n’era andato. Tuttavia la minaccia questa volta sembrava essere maggiore e non poteva permettere a dei ragazzini di prendere parte ad un’avventura di quella portata.
  • È troppo pericoloso. La questione si chiude qui, tornate a casa.
Ribatté l’uomo. Avrebbe messo qualcuno a guardia dei componenti della squadra 11 restanti, non sembrava avessero intenzione di arrendersi, pensò Naruto.
I giovani uscirono dall’edificio delusi e scocciati.
  • Non appena si propone una missione interessante, dove possiamo mettere alla prova le nostre abilità, ci escludono! Sono stufo! Devo migliorare ancora e qui non ne ho la possibilità!
Proruppe Sei.
  • Cosa pensi di fare?
Chiese Hitoma, preoccupato dalla rabbia dell’amico.
  • Andiamo insieme a salvala!
Esclamò Shikaru, impaziente e nervoso.
  • Sono stufo. Io me ne vado. Cercherò un maestro che mi insegni a diventare più forte.
Disse il biondo, incurante delle parole degli amici. Voleva diventare invincibile, in quel villaggio si preoccupavano solo a frenarlo e non ad incrementare le sue potenzialità. Per quanto i suoi compagni di squadra cercassero di convincerlo a pensarci su e  a non farlo ormai lui aveva deciso. Sarebbe partito verso una città lontana nominata dal padre in un occasione, dove avrebbe chiesto di un eremita che si diceva fosse fortissimo e poi si sarebbe allenato. Avrebbe portato con se Zarara, la sua ragazza, che non avrebbe esitato a seguirlo. Preso dai suoi pensieri Sei salutò sprezzante gli amici e scappò lontano da loro, sfidandoli a fermarlo se potevano. Hitoma e Shikaru erano allibiti, mai avrebbero pensato che il compagno potesse avere quelle idee. Tuttavia il ragazzo di Suna non poteva seguirlo, avrebbe significato abbandonare Emy nelle mani del nemico. L’amore era più forte dell’amicizia dentro di lui. Invece Hitoma era combattuto, non voleva abbandonare il compagno fuggito ma nemmeno quello che era rimasto. Inoltre solo lui sapeva che Orochimaru l’aveva salvato e dunque che non era un nemico da uccidere, come pensavano gli adulti. Per di più il ragazzo del suono aveva affermato di avere la sua stessa età, quindi non poteva essere una resurrezione dell’antico avversario ma un’altra persona! Doveva decidere: aiutare il suo migliore amico o salvare quello strano ragazzo a cui doveva la vita e i due compagni.
Shikaru disse:
  • Io vado a cercare Em, non so come ma devo provare.
L’amico lo guardò intensamente con i suoi occhi azzurro mare e rispose:
  • Verrò anch’io. Se fosse ferita sarei l’unico che possa fare qualcosa.
Il compagno dai capelli rossi gli sorrise debolmente:
  • Andiamo allora. Vedrai che Sei cambierà idea, non è tanto impulsivo.
L’Uchiha lo guardò, le sue parole lo rassicuravano. Però sapeva che non erano vere, se lo sentiva, il suo amico non sarebbe tornato tanto presto.
Insieme i due ragazzi si diressero verso il bosco.
 
Orochimaru ed Emy si erano addormentati, stanchi dalle emozioni della giornata precedente. Avevano cenato con qualche provvista e deciso che il sonno avrebbe portato consiglio riguardo a come cavarsela da quella situazione spinosa. Una volta svegliati la ragazza si lamentò di avere fame e, visto che le vivande sarebbero durate solo per poco tempo ancora, il ragazzo preparò qualche trappola per gli animali del bosco.
  • Quando ci troveranno?
Chiese la ragazza.
  • Non ne ho la più pallida idea. Presto, temo.
Rispose lui, con un sospiro.
  • Oro, posso chiamarti così? Ma scusa, non potresti tentare di travestirti o renderti meno uguale a tuo padre? E poi come hai fatto a nascere uguale a lui?
Emy aveva ripreso la loquacità che la caratterizzava.
  • Se proprio ci tieni a chiamarmi così… Comunque sono nato in un laboratorio, non so bene come. Hanno mescolato i geni di mio padre con quelli di qualcun altro, che leggesse i pensieri e… puff! A dire la verità sono stato creato perché quando lui non è riuscito ad ottenere il corpo di Sasuke il suo era malandato e ne voleva ricreare uno per poi impadronirsene, per poi  tentare di trovarne poi un altro ed un altro ancora. Però poi si è affezionato a me. Mi vesto e porto i capelli come lui perché… Non c’è proprio un motivo, non avevo mai pensato di poter essere diverso da lui.
Rispose pensoso il giovane. La ragazza non capiva bene la questione del corpo di uno e dell’altro, ma dopo una lunga spiegazione finalmente la situazione le fu chiara.
  • Aspetta! Sento un sacco di pensieri, stanno arrivando un mucchio di ninja! Ci sono anche i tuoi compagni, ma sono discosti, arriveranno dopo gli altri.
Si  interruppe il ragazzo.
  • Riesci a sentire quello che pensano?
Chiese Emy.
  • No, sono troppo lontani ancora, sono troppo flebili.
Rispose il giovane, con una smorfia. La fanciulla spaventata disse:
  • Cosa facciamo?
  • Non lo so, combatteremo immagino…
L’espressione nel suo viso era risoluta, tra i pensieri aveva riconosciuto quello dell’assassino di suo padre, finalmente l’avrebbe incontrato.
 
Naruto, Sasuke, Sakura, Hinata e Gaara accompagnati da altri ninja avevano creato una base. Un giovane uomo raggiunse il gruppetto e disse:
  • Abbiamo trovato il bersaglio, signore.
  • D’accordo, attaccheremo tra qualche ora.
Rispose l’Hokage, con uno sguardo d’intesa verso gli amici.
 
 
Salve a tutti! Dopo la lunghissima attesa sono tornata, cercherò di fare del mio meglio per aggiornare ma soprattutto perché la storia non sia mai banale e noiosa! Un ringraziamento speciale a tutti coloro che recensiscono, mi date la forza di volontà per andare avanti! Un saluto a tutti J 
 
  
  
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