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Autore: sterne    03/07/2011    10 recensioni
....il solo vederlo mi fa tremare il cuore... le sue sue labbra e le sue mani mi portano a fare pensieri che di casto vi assicuro non hanno un bel niente.!oh mio dio non posso, non posso pensare questo di lui...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4° Capitolo

 
POV SARA


 
…quello che mi trovo davanti mi pietrifica. Non c’è Stefano in cucina ma un Mirko con tanto di grembiule e paletta in mano che si beffa di me… oh no… ci mancava solo questa. Mi guardo intorno di Stefano neanche l’ombra, lo guardo e con tanto di sorriso a 365 denti mi dice “Stefano è dovuto andare via… -sbianco- …un imprevisto… -alza il sopracciglio- …per questa sera c’è quello… -cita le mie parole- …stronzo antipatico del suo amico a farti compagnia!” sgrano gli occhi, bene di male in peggio. Quel cretino di Stefano questa volta me la paga. Questa si che sarà una lunga serata…
 
…Rimango senza parole, passare tutta la serata con lui non gioverebbe alla mia sanità psichica così :
- “No, senti non se ne parla, io me ne vado, non ti reggo per tutta la sera! Porgi i miei saluti al tuo amico e tante belle cose!” dico mentre raggiungo il divano per prendere la borsa e la giacca sventolando sulla mia testa una mano in segno di saluto. Mirko mi guarda senza fiatare. Forse ho esagerato. Alla fine mi ha accolto sorridente in casa. Ormai è fatta però. Con la borsa in mano mi avvicino alla porta d’ingresso quando me lo trovo a pochissimi centimetri da me. Si è completamente addossato alla porta impedendomi di uscire. Lo guardo con un sopracciglio alzato in segno di domanda, lui scrolla le spalle e sorridendo:
- “Ok,  va bene, sono stato una stronzo oggi, ma, volevo solo scherzare. È che tu prendi tutto troppo sul serio. Dovresti lasciarti andare… -in queste ultime parole sbaglio o posso leggervi una nota maliziosa io nel frattempo continuo a guardarlo interrogativa, non riesco a capire il suo comportamento- …ok facciamo così, mettimi alla prova. Dammi una possibilità, una sola. In amore e in amicizia una seconda opportunità si deve concedere!”
- “si ma noi non siamo né amici né amanti!”
- “lo so ma lo diventeremo!” ecco ora è lui ad alzare un sopracciglio e non è interrogativo questa volta. Ma solo malizia. Pura malizia. Cerco di sviare ogni pensiero ma è troppo tardi, un lieve rossore sulle mie guance mi tradisce. Fa che non se ne accorga! Fa che non se ne accorga! Se n’è accorto!  Del resto come poteva non notarlo siamo ancora a pochi centimetri l’uno dall’altro. Improvvisamente sfiora la mia guancia come a voler cancellare quel tratto imbarazzato da mio viso e mi guarda. In realtà dire che mi guarda negl’occhi è un eufemismo visto che guarda così a fondo che sembra voglia vedere se anche la mia anima è arrossita. E se è possibile arrossisco di più. Scende con le mani sulle mie spalle, d’un tratto il sorriso scompare dal suo viso, mi guarda serio ed io per un momento ho quasi paura. Che vuole fare? “avanti Sara non essere sciocca ora che può fare?”,  intrufola le mani sotto la giacca e comincia a sfilarla. Ecco cosa può fare coscienza. Oh mio dio e ora che faccio? Devo fermarlo non…
- “allora mi dai un’altra possibilità?”  e la sua voce è bassa sembra quasi un sussurro, è calda e sensuale e … “oddio Sara contieniti, riprendi il controllo del tuo corpo, se sei già così quando ti toglie la giacca, quando ti spoglia completamente che fai?”
Coscienza! Oddio sono proprio andata, ora mi metto pure a litigare con la mia coscienza. Mirko è vicinissimo a me, sfila completamente la giacca,
- “e poi non vorrai lasciarmi mangiare da solo? Non so nemmeno cucinare!” e addio al momento di passione…
- “questo significa che vuoi una seconda chance  solo perché sennò rimarrai a digiuno.” Lo guardo sottecchi ancora a pochi centimetri
- “anche!”, mi guarda divertito, si sta forse prendendo gioco di me?
- “ti prendi gioco di me?”
- “non voglio giocare con te Sara, non così almeno… -ecco di nuovo il tono malizioso accompagnato da un sopracciglio danzante- …vorrei almeno la possibilità di farmi conoscere, non sono solo uno stronzo antipatico, come hai recepito questa mattina.”
- “hai detto, non sono solo, allora confermi la mia opinione?” mi allontano da  lui e poso di nuovo le mie cose sul divano.
- “non posso nemmeno smentirla. Lo farai tu!... -lo guardo di nuovo, sorride.- questo è un si? –indica la mia borsa- …mi darai un’ opportunità?”,
- “non farti strane idee è solo perché ormai si è fatto tardi e mia madre avrà già cenato e io ho fame, consideriamola una tregua. Solo per questa sera, e tu, la sfrutterai per farti conoscere e per farmi cambiare idea.
Mirko mi guarda incerto come se ancora non credesse alle mie parole, allo stesso tempo è divertito.
- “togliti dalla faccia quell’espressione soddisfatta, non ti credere che ti renderò semplice la conquista…della mia fiducia.” Alza le spalle sembra un bambino di tre anni.
- “adoro le sfide!” mi sorride e si allontana da me, lo seguo, ci spostiamo in cucina.
- “allora, hai detto che non sai cucinare. E allora perché ti sei fatto trovare ai fornelli? Era tutta scena?”
- “volevo sorprenderti!” sorride sghembo.
- “e ci sei riuscito, ma non per l’abbigliamento.” Rispondo ironicamente. In effetti è stata una sorpresa trovarlo qua, da solo e senza Stefano. A proposito con lui farò i conti domani.
- “hai ragione dovevo indossare ‘SOLO’ il grembiule!” ammicca malizioso. Bastardo me lo fa apposta. Vuole fare il dongiovanni della situazione, ma questa volta non lascerò che mi imbarazzi.
- “faccio finta di non aver sentito…-brava Sara ottima mossa!- …piuttosto dallo a me, capisco che non ti servirà, io invece vorrei evitare danni!” affermo indicando il mio vestito. Si avvicina e mi cinge la vita con le sue braccia, sussulto.
- “che stai…” afferra i laccetti e portandoli dietro la schiena li lega sfiorandomi impercettibilmente. Un brivido percorre la mia schiena fino alla punta delle dita come un improvviso tremolio il mio stomaco.
- “volevo solo rendermi utile!” soffia tra i miei capelli ed ecco di nuovo un brivido.
- “grazie!” sussurro flebile, non sono nemmeno sicura che mi abbia sentito.
- “allora, che cuciniamo?” spezza il silenzio che era calato tra di noi e lo ringrazio mentalmente.
- “che ne dici se preparo un po’ di pasta?”
- “a patto e condizione che la impasti tu, Stefano mi ha detto che sei bravissima ad impastare, ho deciso che sfrutterò questa tua dote, io nel frattempo scelgo il vino.”
- “vino? Io non bevo! Sono astemia non reggo nemmeno mezzo aperitivo.”
- “bene, buono a sapersi!” e ridendo si dirige verso il mobile dei vini.
- “non credere di avere di fronte a te un’ ingenua mocciosa facile da abbindolare.”
- “un brindisi non ha mai ucciso nessuno. Bianco o rosso?” armeggio con farina e acqua, sono così concentrata da non sentire cosa mi ha chiesto e nemmeno mi accorgo che è al mio fianco,
- “bianco o rosso?” sobbalzo, sporcando tutto il piano cottura di farina.
- “mi hai spaventata!”
- “lo sai che ti mordi le labbra quando sei concentrata?” lo so, lo faccio sempre, torturo le mie labbra quando sono in imbarazzo, ansiosa o concentrata. Ma non gli darò la soddisfazione di questa risposta. Poteva evitare di guardarmi così attentamente. Oh cavolo, mi stava guardando le labbra? “si Sara, ti sei svegliata finalmente? Ti stava guardando le labbra!” mi sento le labbra in fiamme, spero non se ne accorga. Devo riprendere il controllo di me.
- “lo sai che sei un impertinente?”
- “non ti hanno insegnato che è scortese rispondere ad una domanda con un’altra domanda?”
- “anche tu lo hai appena fatto!”
- “touché!” uno a zero per Sara.
 
- “Va bene scelgo io, bianco. Lo metto in frigo” mi rivolge un sorriso e si avvicina al frigo con la bottiglia tra le mani.
- “portami il sale per favore!”
 
- “lo metto io!” è di nuovo al mio fianco sorridente
- “basta così!” posa il contenitore sul piano,
- “Posso?”
- “ma non dovevo impastare io?”
- “ti aiuto…-di nuovo il sopracciglio danzante-…così mi insegni!” sorride, è dietro di me e passa le sue braccia sui miei fianchi come se mi abbracciasse, pone le sue mani sulle mie, tra le mie e segue i miei movimenti, mi fermo un attimo, ma non posso, capirebbe il motivo del mio tentennamento e la situazione potrebbe precipitare. Così continuo come se nulla fosse, lo sento esitare, forse anche lui ha sentito lo stesso brivido. No, no non è possibile, cosa vado farneticando? Sembrano passate ore, invece sono solo pochi secondi, dopo le prime esitazioni ricomincia a seguire i miei movimenti, poi, improvvisamente una mani sale lungo il mio braccio. Oh cazzo! E ora? No, no ti prego. Con l’altra mano prende un pugno di farina e una nuvola bianca mi investe. Rimango immobile in silenzio per qualche secondo, come se un secchio d’acqua gelida mi avesse colpito in pieno e realizzo subito che era tutto studiato, tutta una tattica per farmi abbassare la guardia e mi ridesto.
- “Brutto scemo!”  lo rincorro per la cucina con le mani impiastricciate, improvvisamente lo raggiungo. Mi sa che si è arreso. E sporco il suo viso con l’impasto che ho tra le dita. Comincio a ridere come una disperata per l’espressione buffa che ha assunto e lui mi segue lasciandosi contagiare dalla mia risata.
- “Allora me la merito una seconda opportunità? Mi darai la possibilità di conoscerti e di farmi conoscere? Di diventare amici e magari darmi la possibilità di conquistare la tua fiducia?”
- “il contratto non prevedeva tutte queste clausole inizialmente…!” siamo ancora vicinissimi ancora ansanti per le risa.
- “signorina non lo sa che prima di firmare un contratto deve leggere tutto, anche ciò che è scritto minuscolo?...allora?” nei suoi occhi mi sembra di vedere brillare un’altra luce, possibile che non mi fossi accorta di quanta insicurezza ci fosse nascosta dietro a quella maschera che al contrario ostentava sicurezza? Allora Sara, a quanto pare siamo giunti al verdetto finale, gli darai quest’ opportunità? Sospiro. “Meno male che non eri una mocciosa che si lasciava abbindolare e che non gli avresti reso le cose facili…brava Sara complimenti per la coerenza!”. Coscienza perché non ti fai un po’ gli affari tuoi? Lo guardo di nuovo negl’occhi, gli sorrido e porgendogli la mano,
- “Piacere il mio nome è Sara! Il tuo?” sospira sollevato, mi sorride e stringendo la mia mano, ancora sporca di farina,
- “Mirko. Piacere di conoscerti Sara!”
 
SPAZIO PER ME
 
Eccomi fanciulle…finalmente aggiorno, scusate il mio imperdonabile ritardo. Ma diciamo che l’ispirazione tardava ad arrivare. Comunque passiamo al capitolo…premetto che non sono per niente soddisfatta di quello precedente. Questo diciamo che va meglio. Da dire che è completamente diverso da quello che avevo previsto…diciamo che i miei personaggi hanno deciso di fare di testa propria…io scrivo solo quello che loro mi dettano… comunque il risultato finale diciamo che è soddisfacente. Ma niente di che… Allora finalmente abbiamo visto che cosa è successo o una parte il seguito della cena forse e dico forse (dipende da quello che combineranno) sarà un flashback in un prossimo capitolo. La cosa che ritenevo più importante è stata detta…da questo momento in poi comincia il loro viaggio insieme…questo è l’inizio “UFFICIALE” di tutto… è ho preferito concludere il capitolo con un inizio. XD
Detto questo, allora ci sono alcune cose che mi preme spiegare innanzitutto tenete bene a mente la frase : “In amore e in amicizia una seconda opportunità si deve concedere” in futuro si ripresenterà…ma non aggiungo altro…
Chissà perché so esattamente come finirà. Il capitolo è già stato scritto, ma momentaneamente ho problemi con i capitoli attuali.
E poi la frase : “non ti hanno insegnato che è scortese rispondere ad una domanda con un’altra domanda?” le tvd-iane come me capiranno che l’ho presa in prestito da quell’invitante boccuccia di Damon Salvatore. Ok sto delirando lo so… ma cercate di capirmi è la tipica fase di crisi di astinenza da tvd. =) mi sto dilungando troppo finirà che le note saranno più lunge del capitolo…
Ringrazio tutte coloro che hanno recensito. Chi ha inserito la storia tra le  preferite/seguite/ricordate.. Grazie di cuore. ora corro a rispondere alle recensioni.
Spero di aggiornare presto. Grazie mille.
Clara.
 
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Grazie ancora al prossimo capitolo.

   
 
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