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Autore: Oltre Luna    03/07/2011    0 recensioni
E' il punto di vista che rende migliore la visione della propria vita... è l'unica premessa che vi faccio...buona lettura
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ho sempre provato un certo fascino per le prostitute presenti nel diciannovesimo secolo... avevano una classe talmente invidiabile da diventare, col tempo, il fulcro della cinematografia e della scrittura…mi ha sempre affascinato Satine, prostituta e protagonista femminile del “moulin Rouge”…non curante del proprio peccato, procurato dal suo mestiere, quanto di quello procurato dall’amore per il giovane poeta, che con la sua arte allietava la sua malattia e allo stesso tempo gliene procurava un’altra…nella parigi borghese alla fine dell’ottocento la passione peccaminosa era il modo migliore per poter vivere…la lussuria…il divertimento…tutto avvolto dalla cornice del lusso…oggi non è cambiato molto… L’amore, andando sempre avanti, assume quasi la figura di un demonio…perché distrugge, perché tortura gli animi…e non della gente comune…della gente razionale…della gente tutta d’un pezzo…un po’ come son io…un po’ come mi sono imposta di diventare…di essere… Però le meretrici avevano un gran vantaggio rispetto a me…riuscivano a porre una maschera sul proprio volto…riuscivano a mascherare i propri sentimenti e a velarli con la stessa lussuria che incantava gli uomini…io invece ci ho provato, più volte, ma puntualmente nel momento mi è data la possibilità di salvarmi, saltando, e ponendomi una maschera, mi tiro indietro e guardo il precipizio con la nostalgia di quello stesso amore che mi impongo di non provare…ma la verità è un’altra…riesco a essere me stessa e non pensare a quel che sono con quella maschera sul volto…mi riconosco nella maschera e non nel mio volto…mi riconosco nel mio alter ego…l’unico capace di non amare…l’unico capace di capire le emozioni delle meretrici, l’emozione di andare oltre…l’emozione di essere abbracciata da Dioniso e dall’ “ebbrezza”…ma per una ragione o per l’altra la maschera si disintegra dopo poche ore…e ritorna quella figura che continuamente punzecchia il cuore con aghi sottili…che provoca dolori lancinanti al petto… Vedo quella stessa figura passarmi d’avanti durante il momento di pausa…mi guarda…mi scruta…e io ricambio lo sguardo…quello stesso sguardo che mi porta in un mondo parallelo…mi perdo…come in un labirinto…giochiamo a chi riesce a sostenere in maniera imperterrita lo stesso sguardo…e sembra che nessuno dei due voglia cedere…forse per il piacere di perdersi…forse per il piacere di voler scovare le sensazioni più scure…o forse per la semplice voglia di respirare…perché io posso respirare solo attraverso i suoi occhi… Le prostitute molto probabilmente provavano le stesse emozioni…Satine era completamente dipendente dagli occhi e dal canto del poeta…ma arrivava il momento in cui doveva porsi ancora una volta la stessa amata e detestata maschera, nel momento in cui doveva assecondare i piaceri del Duca di Monroth… E qui nascono le mie domande più contorte…dovrei pormi quella maledetta maschera per dimenticare il mio dannato amore illogico? Dovrei pormi quella maschera che mi fa sentire più vera che mai? Quella maschera delineata dall’estasi del piacere? Quella maschera che è simmetricamente opposta al mio essere? Forse dovrei cercare di far coincidere due cose…ma in questo modo il mio alter ego sparirebbe…la mia maschera si annullerebbe…e cosa rimarrebbe di me? Cosa rimarrebbe di Satine senza il suo poeta, senza la sua “arte”…cosa rimarrebbe della realtà costruita intorno a lei…intorno a me…cosa rimarrebbe della mia persona…nulla…il vuoto…l’assenza totale dal mondo…dalle emozioni… Qui non serve la forza, il coraggio di metter un punto a questo sentimento…qui è utile la Voglia…la voglia di non vivere un’agonia ormai permanente…la voglia di abbandonare tutto…quella stessa voglia che io non ho…perché l’unica mia voglia è avere i suoi occhi sul mio corpo…
  
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