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Autore: Back To Vegas Skies    03/07/2011    4 recensioni
Si addormentò quasi subito, tra le sue braccia, pensando a come si sarebbe dovuto comportare la mattina dopo, trovandoselo a letto.
Ma questo problema non ci fu, perchè, quando Ryan si svegliò il mattino seguente, al suo fianco trovò solo le lenzuola spiegazzate e un profumo che non era il suo. Brendon era andato via.
[Ryden]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brendon Urie , Quasi tutti, Ryan Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ta-dà, la mia prima Ryden çVç
[Non mi pagano, non li conosco, non so cosa fanno].

Capitolo 1:
Am I who you think about in bed?

Ryan lasciò scivolare la mano sotto le lenzuola, infilandola piano all'interno dei pantaloni del pigiama. Socchiuse gli occhi e cominciò a toccarsi lentamente, assaporando ogni secondo della fantasia che stava avendo luogo nella sua mente: era Brendon a toccarlo, era nudo e lo stava baciando...
Accelerò i movimenti della mano, immaginandolo tutto sudato, sopra di lui che...
- Ryan, sei sveglio?
Si fermò bruscamente, sperando che la voce che lo chiamava dall'altra parte della porta se ne andasse, credendolo addormentato. Di certo, in quello stato, non poteva andare ad aprire!
Eppure Jon era andato a dormire in camera di Brendon e Spence, avevano litigato la sera prima e Ryan era sicuro che, da gran permaloso che era, non sarebbe tornato prima del giorno dopo.
Sentì la serratura della porta scattare e si mise di lato in modo da riuscire a mascherare meglio le sue condizioni.
Era tutta colpa di Brendon!, pensò furioso, tenendo gli occhi serrati e fingendo di dormire.
- Yu-uh! Già dormi, signorina? - disse piano una voce che evidentemente non era quella di Jon.
Ryan deglutì, cercando di rimuovere dai suoi pensieri le immagini che quella stessa voce aveva revocato. Brendon intanto continuava a bisbigliare tra sé.
- Che schifo! E io dovrei dormire su questo porcile?
Evidentemente aveva visto il letto di Jon, ricoperto di roba da mangiare, rifiuti di dubbia provenienza e vestiti sporchi.
- Uff. Non solo mi collassa sul letto, ora devo anche dormire sulla sua merda? No, grazie! - sbottò, sempre sottovoce.
Si fermò un momento e Ryan ebbe la sensazione di essere osservato.
- Scusa Ry... - disse poi sedendosi sul letto - stanotte dovrai sopportarmi.
Cosacosacosacosa? No! Non poteva stare davvero pensando di...
Non fece neanche in tempo a finire di formulare il pensiero, che sentì le coperte sollevarsi e il corpo di Brendon stendersi accanto al suo, che, per fortuna, gli dava le spalle.
Lui e Brendon. Nello stesso letto. Un letto singolo, per giunta.
Si sentiva bollire ed era quasi sicuro che non fosse il calore delle coperte.
Cercò di non pensare al fatto che a due centimetri da lui ci fosse il ragazzo su cui si stava facendo una sega cinque minuti prima, cercò di non pensare a quanto questo stesso ragazzo fosse incredibilmente bello e sexy e che per giunta gli faceva continue avances sul palco, davanti a migliaia di persone.
Sentì il braccio di Brendon cingergli la vita  e sperò che lui non si accorgesse del cuore che gli batteva a velocità supersonica e del piccolo problema che aveva tra le gambe che non accennava a sparire (dato anche il contatto ravvicinato con l'oggetto principale delle sue fantasie).
La mano di Brendon scese un po' e Ryan stava per piangere dalla vergogna.
- Ryro! - la voce di Brendon sembrava divertita - E io che ti credevo un bambino innocente!
"Ecco, ora scappa via urlando e byebye chances con lui." pensò Ryan, quasi in
lacrime.
Ma Brendon non scappò, anzi gli diede un bacio tra i capelli e sussurrò:
- Sta dormendo... Vorrei proprio sapere cosa sogna...
Lo abbracciò più forte, poggiandogli la testa sulla spalla.
Ryan stava andando in tilt. Certo, non era la prima volta che Brendon lo abbracciava, era un tipo espansivo e lo faceva spesso, anche avanti a tutti, ma quella volta era diverso, molto diverso.
- Cavolo, Ry, quanto ti batte forte il cuore - gli aveva sussurrato, facendogli scivolare la mano sul petto - Chissà se posso fartelo battere ancora più forte...
Ryan deglutì, sentendo lo stomaco contorcersi al passaggio della mano di Brendon.
- Fermami se sto facendo qualcosa che non ti va - bisbigliò, introducendo la mano all'interno del tessuto leggero del pigiama.
Cominciò a massaggiarlo piano, dandogli qualche piccolo bacio sul collo. Ryan sentiva di aver perso ogni capacità di autonomia, fisica e mentale. Boccheggiava, con le lenzuola strette tra le dita e il respiro irregolare, il viso di Brendon poggiato sulla sua spalla e la sua bocca così tremendamente lontana: aveva avuto tante volte la voglia o l'impulso di baciarlo, ma in questo caso era un bisogno pressante, une necessità che non poteva trascurare.
Doveva sentire le sue labbra, doveva unirsi a lui in quel contatto speciale e personale come solo un bacio sa essere. Doveva sentire che era lì, in carne ed ossa, e che non era frutto di una delle sue tante fantasie, voleva sentire il suo profumo, voleva affogare nei suoi occhi e capire che era davvero a lui che stava dedicando le sue attenzioni.
Girò la testa verso di lui e, senza che avesse neanche il tempo di pensare, baciò Brendon che, dopo un attimo di sorpresa, si sollevò sul braccio libero e continuò a baciarlo meglio.
Ryan provò a non emettere suoni troppo forti mentre Brendon accelerava i movimenti della mano e lo baciava con più passione, mordendogli e leccandogli le labbra. Cominciava a fargli male il collo per quella posizione scomoda, ma mai e poi mai avrebbe lasciato andare la bocca di Brendon.
Venne, trattenendo un urlo, che uscì come un suono strozzato dalla sua gola.
Brendon gli diede un bacio tra i capelli sudaticci e lo abbracciò.
- Ora dormi - aveva gli sussurrato poi all'orecchio.
- Come cavolo faccio a dormire con te qui? - aveva bisbigliato in risposta Ryan, più a se stesso che all'altro.
Brendon ridacchiò e, dopo una serie di contrsioni impossibili, riuscì a far girare  a stringere contro il suo petto Ryan, che si ritrovò a pensare che quel letto, dopotutto, non era poi così tanto piccolo.
Si addormentò quasi subito, tra le sue braccia, pensando a come si sarebbe dovuto comportare la mattina dopo, trovandoselo a letto.
Ma questo problema non ci fu, perchè, quando Ryan si svegliò il mattino seguente, al suo fianco trovò solo le lenzuola spiegazzate e un profumo che non era il suo. Brendon era andato via.





   
 
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