Fanfic su artisti musicali > Panic at the Disco
Segui la storia  |       
Autore: Back To Vegas Skies    07/07/2011    3 recensioni
Si addormentò quasi subito, tra le sue braccia, pensando a come si sarebbe dovuto comportare la mattina dopo, trovandoselo a letto.
Ma questo problema non ci fu, perchè, quando Ryan si svegliò il mattino seguente, al suo fianco trovò solo le lenzuola spiegazzate e un profumo che non era il suo. Brendon era andato via.
[Ryden]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brendon Urie , Quasi tutti, Ryan Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2
Then think of what you did and how I hope to God he was worth it.


Scendendo a fare colazione Ryan si chiese se non fosse stato tutto un sogno, un meraviglioso sogno a dirla tutta, o comunque frutto della sua abbastanza fervente immaginazione. Ma il ricordo ancora fresco delle mani di Brendon che scivolavano su di lui, il sapore delle sue labbra ancora in bocca, gli fecero pensare che era successo, che davvero Brendon era entrato bel suo letto e beh... aveva fatto quello che aveva fatto.
Trovò gli altri tre seduti intorno ad un tavolo strapieno di dolci, caffè, latte e panini, mangiando e chiacchierando allegramente.
Ryan sentiva il cuore battergli fortissimo mentre gli si avvicinava. Non sapeva Brendon come si sarebbe comportato, in realtà non sapeva nemmeno perchè era andato via dalla camera, dato che di solito era l'ultimo ad alzarsi.
- Giorno - disse piano, prendendo posto accanto a Spencer.
Brendon gli aveva risposto senza neanche guardarlo in faccia.  
- Dormito bene? - gli chiese il batterista, studiandolo con i suoi grandi occhioni azzurri. - Hai la faccia...strana.
- È la sua - ridacchiò Jon, ricevendo un panino in faccia.
- Ciambelle. Ho bisogno di ciambelle - disse poi Ryan a nessuno in particolare, cercandole sul tavolo con lo sguardo.
- Tieni, prendi la mia.
Alzò lo sguardo e vide Brendon, che con un sorriso educato gli porgeva una ciambella ricoperta di glassa al cioccolato.
- G-grazie - disse, arrossendo. Al contatto con le dita dell'altro, la sua mano tremò così forte che la ciambella gli cadde con un tonfo su un bricco di caffè, rovesciandolo.
- Stai bene? - chiese Spence, di nuovo con il suo solito tono preoccupato.
- Si, tutto okay - bisbigliò, cercando di recuperare la sua colazione. Non riuscì a mangiare nulla, tanto era nervoso.
Ogni tanto poggiava lo sguardo su Brendon, che però sembrava provare più interesse per i cornflakes che per lui.
Cominciò ad avere paura di aver fatto qualcosa di sbagliato, di aver detto qualcosa che poteva averlo ferito, ma poi si rese conto che oltre a qualche parola sconnessa e a qualche verso osceno, aveva passato tutto il tempo incollato alle sue labbra. Forse baciava male? O forse Brendon si aspettava che anche Ryan lo avesse toccato come aveva fatto lui?
Mentre mangiava (e si autotorturava con quesi pensieri), Brendon si alzò rumorosamente dalla tavola.
- Vado a cambiarmi. - sbadigliò, rivolto a Spence più di tutti, e si avviò verso le scale dell'albergo.
- Brendon! Aspetta... - disse Ryan, scattando in piedi e fiondandosi verso di lui.
Non appena lo raggiunse, lo trattenne per un braccio e l'altro si girò con una lentezza esasperante.
- Si?
- Lo sai cosa voglio - rispose Ryan, guardandolo negli occhi.
- Certo che lo so, ma non posso di certo dartelo qui! - ridacchiò Brendon.
L'espressione seria di Ryan non mutò.
- Voglio parlare di quello che è successo stanotte - disse, abbassando lo sguardo.
-  Perchè, cos'è successo stanotte? - rispose Brendon, con un sorriso affabile.
Ryan rimase per un momento a bocca aperta, poi annuì, guardò Brendon per l'ultima volta e, rendendosi conto di essere ancora ignorato, lo superò e si diresse, di malumore, nella sua camera.
 
Che Ryan si arrabbiasse, era una cosa che succedeva abbastanza raramente.
Gli ci voleva molto pima di perdere le staffe, era da sempre abituato a subire e di certo un semplice litigio tra amici o qualche scherzo stupido erano molto meno di quello che aveva passato da piccolo.
Ma stavolta era diverso: Brendon era entrato nella sua intimità, l'aveva violata senza che lui glielo avesse chiesto. Non che non gli avesse fatto piacere, anzi. Il problema stava nel fatto che non poteva sopportare di essere ignorato da lui, non dopo quello che c'era stato tra loro!
Camminava rabbioso avanti e indietro nella stanza, borbottando tra sé.
Si sentiva umiliato, soprattutto.  
- Imbecille! - sibilò, tirando un calcio al letto, senza sapere se l'insulto era rivolto a Brendon oppure a se stesso.
Per fortuna avevano la mattinata libera: quella della sera prima era l'ultima data prima di una pausa e l'aereo sarebbe partito solo nel tardo pomeriggio, quindi aveva tutto il tempo per autocommiserarsi o mandare insulti all'aria senza che nessuno lo avesse disturbato.
Si stese sul letto, ma il ricordo di quello che vi era successo sopra lo fece scattare in piedi. Se ne vergognava, si sentiva sporco.
Senza pensarci si spogliò e si fiondò sotto la doccia, sperando che l'acqua gli lavasse via anche un po' di quella sensazione orribile.
Il getto caldo lo rilassò momentaneamente, ma non riuscì a fargli scivolare di dosso il senso bruciante di umiliazione e di vergogna che provava.
Sentì un rumore provenire dalla camera, ma non se ne curò: probabilmente era Jon che era venuto a raccattare la sua roba prima di partire.
Solo quando sentì anche la porta del bagno aprirsi chiuse l'acqua e si sporse fuori dalla cabina per dire a chiunque fosse entrato di girare al largo, si accorse che, ancora una volta, la persona che era in quella camera con lui non era Jon.
Brendon lo guardò serio, Ryan arrossì e si rifugiò velocemente nella doccia, chiudendo violentemente lo sportello scorrevole e affidando alla schiuma e al vetro opaco quel poco di dignità che gli restava.
Ma non oppose resistenza quando Brendon, completamente vestito, entrò nella cabina stretta e aprì l'acqua calda, cominciando a baciare Ryan che, messe da parte rabbia e vergogna, era nuovamente in suo totale potere.
Si baciarono molto, per minuti che parvero interminabili, Brendon con i vestiti ormai zuppi e Ryan senza più neanche un filo di schiuma addosso. Era di nuovo lui quello "nudo", in tutti i sensi. Perchè era questo che Brendon faceva: lo denudava, lo spogliava delle sue sicurezze e dei suoi pensieri, lo teneva soggiogato, corpo e mente. E Ryan non poteva farci proprio nulla, perchè ormai si era rassegnato all'idea di essereperdutamente e irreparabilmente innamorato di lui.    
- Ti amo - gli scappò in un sussurro, mentre Brendon gli baciava il collo, abbastanza vicino da poterlo sentire chiaramente.
Si fermò bruscamente e, senza neanche guardarlo il faccia, scappò via, lasciando dietro di sé solo una lunga scia bagnata e, ovviamente, il cuore spezzato di Ryan.
 
Ryan era rimasto diversi minuti sotto il getto caldo dell'acqua, immobile, con la mente completamente svuotata e il cuore che gli batteva così forte che aveva la sensazione che il pulsare sordo rimbombasse per tutto il bagno.
Si sentiva più idiota del solito, più fragile del solito, più piccolo del solito. Uscì lentamente dalla doccia, si coprì con l'accappatoio e, senza nemmeno prendersi la briga di asciugarsi, si rannicchiò sul suo letto. E pianse.
   




Note:
Ho cambiato il titolo, questo mi sembrava pià appropriato LOL
Non ho controllato se c'è già qualche storia che si chiama così, quindi non odiatemi ç_ç
Come credo si capisse già prima, l'idea di questa fanfiction mi è venuta ascoltando "Lying is the most fun..." perchè, porca miseria, quella canzone è SESSO con le note çVç
So che magari in questo capitolo odierete Brendon, ma tra poco sarà tutto più chiaro u.u
vabbeh, che dire...grazie a chi ha recensito e a chi ha letto :3

A presto <3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Panic at the Disco / Vai alla pagina dell'autore: Back To Vegas Skies