Sentiva ancora il sapore del sangue
in bocca, ma la fame è
fame.
Era sdraiato a contemplare il soffitto, riflettendo su cosa avrebbe
fatto
l'indomani. Guardava le ombre danzare sopra di sé, disegnate
da un fuoco che
ormai svaniva. Flussi di pensieri, impetuosi, attraversavano la sua
mente.
Ce l'hai ancora una coscienza?
Le sue palpebre si facevano sempre più pesanti, i
suoi riflessi sempre più
lenti, la disperazione cominciava ad assalirlo. Non voleva dormire.
Paura dei tuoi demoni, soldatino?
"Identificati!" Non riconosceva la propria voce. Era stranamente
metallica.
"Posso anche non farlo" rispose l'altro. Faccia sfocata, chi era?
Cosa voleva da lui?
"E' un ordine!"
"Dimmi allora, chi saresti, TU?" Dietro di lui un vessillo.
Grande, troppo grande per una persona qualsiasi.
"Io... " Chi era? Era stato troppe cose, come poteva ricordare?
"Mmh, pezzente, spostati, lascia passare me e i miei uomini, dobbiamo
estirpare l'eresia da quel villaggio!" Un ghigno nella sua faccia,
dietro di lui seta. Lupo dorato in campo nero, teschio scarnificato
sotto a una
zampa.
"Voi non... Non potete! Io... io ve il p-p-proibisco! N-n-non passerete
per di qua! E' un villaggio, sì, ma cattolico"
"Certo certo, prete difetti di pronuncia?"
Paura, era paura.
L'uomo, con la sua armatura nera come la notte, diede di speroni.
Colui che era stato molte cose, si trovò a rotolare nella
polvere.
Dietro al "comandante" si scagliarono un centinaio di mercenari,
anche loro rivestiti solo di metallo nero, angeli della morte calati
dal cielo
per portare la distruzione in un anonimo villaggio sperduto nel nulla.
Stava sudando. Il fuoco era spento da un po', tremava
letteralmente dal
gelo.
Non spererai di cavartela così, vero? Ti ricordi
com'è finita?
Le sue palpebre si rifacevano di nuovo pesanti.
Cominciò a pensare ad
altro, ma stranamente tornava sempre a quella maledetta notte di
svariato tempo
prima.
Non avresti dovuto lasciarli pass...
Era tutto tranquillo nella piazza, nessuno passava, era una notte
normale, per
un villaggio normale, abitato da gente normale.
Lo guardava carponi, ancora a terra dopo essersi scansato per non
essere
travolto dai mercenari al galoppo. Dalla collina che sovrastava
l'abitato,
vedeva solo una cosa. Avidità.
Eresia, come no, scusa privilegiata, paradigma per compagnie di soldati
di
ventura non pagati dai loro signori, in parole normali, saccheggio.
Un serpente fatto di torce si avvicinava in velocità alle
modeste abitazioni di
contadini, la chiesa, l'unico edificio di pietra, svettava come un
gigante
nell'insieme.
Le campane cominciarono a suonare, avviso di pericolo imminente.
Inutile.
La massa urlante di ferro e cavalli si schiantò sul
villaggio, le prime case
cominciarono a bruciare. Donne urlanti scappavano dalle case, mercenari
assetati di sangue inseguivano i fuggitivi e li uccidevano.
Non poteva permetterlo. Si alzò e cominciò a
correre giù per la collina.
Stava ansimando. Ancora quei maledetti sogni, relitti di un
passato in cui
era ancora un qualcuno.
Quel continuo stato di dormiveglia intramezzato da ricadute nei sogni
lo stava
facendo impazzire.
E' tutto nella tua testa, soldatino. Come dicevate voi preti?
Ah sì, espiare
i peccati.
Di nuovo, debolezza diffusa, forse era malato. Ma cos...
Movimenti dentro la chiesa. Ombre si deformano, ombre si
dilatano, ombre si
disgregano.
Una figura, una piccola figura, schizzò
fuori dal portale, una bambina,
cinque anni al massimo. Scese i gradini in un'unica capriola. Dolore.
Cominciò
a piangere correndo, inseguita dagli uomini di ferro.
Si schiantò letteralmente addosso alle sue gambe. La prese
in braccio, puro
istinto.
"Guarda cos'abbiamo quaaaa! Un preticello con una bambinettta in
braccio!" Li avevano raggiunti. Mercenari. Giubbe incrostate di
sangue."Ridacci l'eretica"
Paura, di nuovo. "Non ci penso nemmeno, sono un uomo Dio, non potete
obbligarmi a far nulla."
"Ahahaha tu uomo di Dio? Ah, Joseph Joseph, non prendiamoci in
giro!" Voce come un sibilare, risata roca. La sua nemesi.
"Da quand'è che sei diventato un prete, eh? Stanco di
uccidere
eretici?"
"Sono cose che non ti devono interessare Gerd. Anzi, capitano
Gerd."
"Sei rimasto indietro, tenente. Colonnello Gerd ora." Voce
altisonante.
"Oh, quale onore! Cos'è, sei stato promosso per aver
saccheggiato un’altra
decina di villaggi?"
"Dammi la bambina Joseph, non fare idiozie, è nostra ora."
Aveva
cambiato discorso.
Prese la croce appesa al suo petto. "Te ne andrai Colonnello Gerd,
adesso, in nome di Dio."
"Uff, pensi troppo male prete, anzi, pensi troppo e basta." Si
rivolse alla bambina "Vieni, piccolina."
Gerd sollevò il braccio sinistro.
Sentì le forze mancargli.
Gerd mostrò quello che stringeva nel pugno ferrato.
Annaspò.
Una testa. Capelli viscidi di sangue nero. Palpebre socchiuse in modo
grottesco, Lingua esposta tra labbra violacee. Una testa mozzata.
"Vieni, piccolina!" Gerd sventolò l'orrido trofeo "Vieni
da mamma!"
Si svegliò di soprassalto. Vomitò anche
il suo ultimo "pasto". Tremava.
Freddo? Paura? Rimorsi?
Ah soldatino, cominci a ricordare?
Di tetraggine in tetraggine continuo a scrivere xD
P.s.Mi fa piacere vedere che un mucchio di gente legge e non recensisce:) Grazie lo stesso anche a voi:)