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Autore: RoSyBlAcK    14/03/2006    1 recensioni
...Si attaccò al suo collo e si fece scivolare lungo la sua schiena, tenendosi forte e senza far cadere a terra i vestiti ancora caldi di lui. con le sue narici più grandi, Ramoso sentì il profumo fresco della ragazza, e le sue dita sottili scivolare sotto il suo pelo, accarezzando la sua pelle calda. Sorrise e si lanciò sotto i rami scalpitanti, sentendola avviluppata su di se, come se non dovesse lasciarlo mai... leggeteeee!!! e commentateee!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

QUELLO CHE E’ STATO

 

James chiuse l’ultimo cassetto e sospirò. Era tornato davvero. Non ci poteva credere di essere di nuovo ad Hogwarts… era quasi un sogno che si avverava. Il profumo del castello lo faceva come respirare meglio, più a fondo, con più forza. E il peso che gli aveva oppresso i polmoni alla prospettiva del piano delle ragazze per tutta l’estate, improvvisamente era sparita. Era stato quello che aveva detto Lily sul treno. Sul fatto che l’importante stesse nel scegliere se si voleva lottare. E lui voleva. Era stufo di essere solo… solo James Potter. Questo pensiero lo fece ridere. E chi altro voleva essere? Si sentì uno stupido. Era l’unico ad aver dubitato… dubitato del piano di Lily… e adesso si diceva di voler essere qualcosa… di più? scosse il capo e iniziò a scendere verso la Sala Comune. Era tardi, erano passate le 11. sapeva che ci avrebbe trovato solo poche persone, e la cosa lo tranquillizzava. Dopo il discorso di Silente non aveva voglia di vedere nessuno…

“non cercate di capire quello che non potete… non cercare di cambiare qualcosa che non è in vostro potere… sapete che io credo nelle vostre potenzialità. Ci ho sempre creduto e ci crederò sempre. ma questa volta, dovete restare al vostro posto.”
-pensi a quello che ha detto Silente, vero?- lui annuì, alzando gli occhi su Lily. Era in piedi vicino alla finestra, le gambe in pantaloni aderenti di una tuta blu, una larga felpa di marca che le arrivava alle cosce, le nascondeva le curve precise, facendola sembrare insieme indifesa eppure adulta. I suoi occhi struccati erano cresciuti, parevano dimentichi delle risate, e nella sua voce, qualcosa era cambiato. Teneva sciolti i lunghi capelli rossi sulle spalle, e sorrideva, tranquilla.

-non devi aver paura Ramoso.

Lui annuì. –e chi ha paura?

-non fare il grande con me Potter, non ha mai funzionato, lo sai. Rinuncia.-

Lui le rivolse un sorrisetto, tentando di renderlo ironico, ma seppe che aveva fallito quando gli occhi della ragazza si addolcirono e la vide inumidirsi le labbra.

-lo so che è una cosa strana… infondo non cambia niente se lo facciamo…- accarezzò il vetro freddo della finestra –ma non posso sopportare di dormire, notte dopo notte, con la consapevolezza di essere solo un sassolino sulla spiaggia, che basterà un’onda più forte per farmi volare lontano…

-è questo che mi sorprende di te, Lily. Con o senza di noi, tu porteresti quei pacchi.

Lei annuì. –sì. E sai perché? Perché io amo questo mondo, e non voglio che uno stronzo qualunque me ne privi. E non voglio che questo stronzo qualunque mi uccida, uccida la gente che amo… sapendo di non aver neanche lottato.

James sorrise. –hai mai pensato di candidarti in politica? Convinceresti un fifone a buttarsi dal decimo piano…

Lily rise, -io direi dalla torre di astronomia!

-bhè, più o meno…

lei si sedette sul davanzale della finestra. –allora? Com’è andata l’estate?

-deprimente stressante calda… la tua?

-aggiungici una dozzina di litigate giornaliere con mia sorella e capisci perché sono contenta di essere di nuovo a Hogwarts… persino con te Potter!

Lui sospirò. –cos’ho di male?

Lei scrollò le spalle. –mi diverte prenderti in giro… lasciami almeno questo sfogo.

-se ti fa felice…

-come fai a essere carino con me?

lui alzò un sopracciglio, -devo dirtelo davvero? Mi pare che tu l’avessi capito già molto tempo fa…

lei annuì. –mi dispiace James. Non voglio far star male nessuno… anche se…

-cosa?

Lei sospirò, mettendosi una mano nei capelli. –dov’è Remus?

-lo lascerai non è vero?

lei si strinse nelle spalle. –è ridicolo… non lo vedi? Siamo solo migliori amici che giocano ai fidanzatini… è stupido…

James trattenne un sorriso. –forse.

-no, davvero. Ma ho così paura di litigare con l’unico che mi sta sempre accanto…

-cosa vuoi dire?

-io non voglio restare sola. È questo che mi ha tenuto con lui tutto questo tempo… lui mi da sicurezza… è come… il fratellone che non ho… il padre che non vedo mai…

-ma il fidanzato?

-già, il fidanzato? Lui non lo fa mai… io voglio un ragazzo romantico… che mi coccoli… che mi dica che sono bella… che mi faccia ogni tanto dimenticare le schifezze del mondo…

James sorrise. –e lui?

-passo più tempo a consolarlo che a… lasciamo stare.

Adesso, il ragazzo scoppiò a ridere. –già, lasciamo stare.

In quel momento, Remus entrò nella Sala. –finito! Sirius e Dani sono a farsi due passi… e Codaliscia ovviamente dorme…

-bhè? Andrò a dormire anch’io… ciao piccioncini…

Lily si irritò. Che senso aveva quella frase? Potter. Sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato… no. non era vero. quella volta aveva fatto esattamente la cosa giusta al momento giusto… regalandole il momento più romantico che avesse mai vissuto… l’unico, forse… guardò Remus. Il ragazzo non la baciò, non l’accarezzò, si sedette di fianco a lei, in silenzio. In fondo sapeva. Sapeva che Lily Evans non voleva quello che lui poteva darle.

-Remus…

-lo so Lily. Lo so.

-cosa?

-non sono stato bravo. Me lo merito. Lasciami.

Lei gli passò un braccio intorno alle spalle, e man mano che lo stringeva, tutto quello che si era potuto chiamare amore tra loro, svanì.

-mi spiace Remus…

-cosa ti spiace Lily? Se ti spiacesse non mi lasceresti!- si alzò, scostandosela di dosso. –allora? C’è un altro vero? più bello, più forte… più NORMALE di me!

lei si alzò, avvicinandosi a lui. –no, no Remus, no!
-e invece sì! È difficile stare con me… lo è sempre stato per tutti!- si voltò, e fece per andare, ma lei lo afferrò per un polso.

-Remus, sei il mio migliore amico, la persona più dolce e buona del mondo, quello con cui parlo di più e l’unico del quale non posso fare a meno…- sussurrò –ma io ho bisogno di…- chiuse gli occhi. Li, stampata nella sua mente, si vide nella radura accanto all’unicorno appena nato, con James che le diceva che l’avrebbe aspettata… che la baciava con forza eppure con dolcezza, toccandole il viso come se fosse una cosa preziosa… aveva bisogno… -di romanticismo… di sentirmi l’unica al mondo… indispensabile…- gli occhi le si riempirono di lacrime –mentre per te gli unici indispensabili sono i tuoi amici… e io non posso competere con loro.

-mi lasci perché non sono romantico…! Che scusa idiota!

-ti dico che è così… e anche …

-perché quando c’è la luna piena non ti lascio venire con me.

lei alzò gli occhi su quelli di Remus. Annuì. –è quello che intendo quando dico che non posso competere con i tuoi amici.

Lui strappò via il suo polso dalla stretta di Lily. –allora vedi? Ho ragione. Mi lasci perché non sono normale.

 

Sirius la guardò di sottecchi. I capelli neri, con la riga di lato, le accarezzavano le guance magre con leggerezza, sotto i suoi grandi occhi scurissimi, una leggera ombra livida dava serietà al suo sguardo, e le sue labbra carnose e perfette, sembravano morbidissime anche se le piccole fossette ai loro lati le rendevano dure.

Lontano, il tramonto era ormai finito, e il cielo aveva assunto il tono plumbeo della notte, eppure loro se ne stavano li, immobili, in riva al lago la cui superficie di specchio restituiva le immagini sbiadite della realtà, non volevano muoversi. Eppure, Sirius notò i brividi sulle braccia di Danielle.

Erano li da parecchio ormai, in silenzio.

-Dani?

-lo so. Dobbiamo andare.

-no, possiamo stare qui tutto il tempo che vuoi.

Lei sorrise. –però…

-dobbiamo decidere.

Dani annuì. –sì.

-la decisione in realtà è tua. Sei tu che hai deciso questa… pausa.

Lei rise. –che idiota vero? però…

-cosa?

La ragazza si voltò verso di lui, e lo guardò, critica e dolce.

-non voglio fare come l’anno scorso.

-che vuoi dire?
-in inverno abbiamo finto che non fosse successo niente l’anno prima, e non so neanche il perché… ci stavo malissimo! Poi a san valentino tu sei stato dolcissimo… e poi di nuovo a far finta di niente… e poi ci siamo messi insieme… poi giu a litigare e tu fai finta di niente… e lo so che quando ti ho chiesto una pausa eravamo nella fase “stiamo insieme” ma io avevo troppa paura di quando sarebbe arrivato di nuovo “litighiamo”… e soprattutto “tu fai finta di niente”…- calde lacrime iniziarono a scivolarle lungo le guance –forse per te io sono solo un’avventura… ma tu sei importante per me…

-piccola…

-no Sirius, non mi interrompere. Se stai giocando con me, allora smettiamo. Guardami! Questo sarà l’anno più duro delle nostre vite! Abbiamo fatto delle scelte… e io devo sapere. Non posso pensare di avere in dubbio cosa… sono per te.

-ora posso parlare?

-sì.- fece lei sorridendo.

Lui si leccò le labbra. Il buio avvolgeva le spalle della ragazza, e le sue lacrime luccicavano d’argento mentre le scivolavano lungo gli zigomi e il mento.

Cosa voleva? Una paura sorda gli avvolse lo stomaco… non voleva più un avventura… questo cosa voleva dire?

-lo so Sirius, lo so che ti ho terrorizzato… ma perché? Non ti piace quando stiamo insieme? non vorresti che fosse vero, non solo uno stupido gioco, che fosse una cosa seria, che non può essere mandato all’aria da uno stupido litigio?

Lui abbassò gli occhi. Una cosa seria. E poi? Si sarebbero sposati? A questa idea abbozzò un piccolo sorriso. Perché no? ma lui sapeva come andavano  finire queste cose. Esattamente come… strizzò gli occhi, che gli bruciavano come se fossero andati in fiamme.

-Sirius, cosa c’è?

Non poteva. Non poteva rischiare. Già si vedeva a piangere per lei… che cosa stupida. Piangere per una donna… non poteva.

-Sirius, dimmelo, ti prego… perché non mi vuoi?

Io ti voglio Dani, con tutto me stesso. Voglio le tua mani per me, i tuoi baci per me, le tue guance… però non voglio che poi tutto finisca stupidamente, non voglio soffrire come ho divuto sempre soffrire nella mia vita.

-okay, ho capito.- si alzò –mi sono illusa. Sono solo un’idiota.

-no…

-cosa?

-scusami Dani, è solo…

lei si voltò. Era li, accucciato nell’erba, gli occhi bagnati proprio come i suoi, i capelli scarmigliati dal vento.

gli si accoccolò accanto.

-cosa Si’? dimmelo.

-ci sono già passato… mi dicono che vogliono stare con me, che mi vogliono bene, che mi amano magari. Ma poi… resto solo come sempre.

-chi ti ha deluso così?

Lui girò il viso dalla parte opposta, mentre un ultimo raggio di quel sole lontano gli pizzicava le guance.

-una donna?

Lui si morse il labbro inferiore.

-non posso competere con il ricordo di una donna che ha lasciato un tale segno in te, non è vero?

-non è una donna… non solo.

Le gli mise una mano sulla spalla.

-parli della tua famiglia, vero? è per questo che hai fatto l’estate da James?

Lui annuì. –cos’è successo?

-hanno scoperto del piano.

-e..?

-loro…sono…

-mangiamorte?

Lui alzò su di lei i suoi occhi umidi di lacrime.

Annuì.

-mi dispiace Sirius… se non te la senti…

Sirius scosse forte il capo. –io non sono loro… e lo dimostrerò…

-sono fiera di te.

-anche io!- scoppiarono in una risata nervosa. Sirius le avvolse la vita in un abbraccio e se la fece scivolare in grembo. Le diede un piccolo bacio sulle labbra calde, dischiuse ad accogliere le sue. –quello che è stato non mi importa… adesso… me lo sto lasciando alle spalle…

-Sirius…

-per te, Dani, per te… anzi, per noi.

E accarezzandosi, sprofondarono in un nuovo, lungo bacio pieno di promesse.

 

 

 

Non dimenticatevi di recensireee!!! Graziee…

  
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