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Autore: RoSyBlAcK    14/03/2006    1 recensioni
...Si attaccò al suo collo e si fece scivolare lungo la sua schiena, tenendosi forte e senza far cadere a terra i vestiti ancora caldi di lui. con le sue narici più grandi, Ramoso sentì il profumo fresco della ragazza, e le sue dita sottili scivolare sotto il suo pelo, accarezzando la sua pelle calda. Sorrise e si lanciò sotto i rami scalpitanti, sentendola avviluppata su di se, come se non dovesse lasciarlo mai... leggeteeee!!! e commentateee!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ekko…adesso magari le cose vi confonderanno un po’… perché Remus sarà un po’ diverso da quello che vi immaginate…

Ekko…adesso magari le cose vi confonderanno un po’… perché Remus sarà un po’ diverso da quello che vi immaginate…

Però spero possiate apprezzare comunque il mio lavoro…!

 

CAPITOLO 4

FARTI AVERE PAURA

 

Danielle gli prese il viso tra le mani, e gli posò un piccolo bacio sulle labbra, sfuggente e delicato, accompagnato da un sorriso malizioso.

-odio quando c’è la luna piena. Odio quando te ne vai a fare il cretino con i tuoi amici.- un broncio altrettanto malizioso sorse tra le sue guance asciutte.

-lo so… ma tu sai che io non ci rinuncerò.

-dimmi, cosa c’è di tanto speciale nel mettersi a fare gli animali in una villa diroccata.

Sirius rise. –fare gli animali… quanti esatti doppi sensi!

Dani lo picchiò con un po’ troppa forza. –cosa fate?

-dopo che Lupin si è trasformato?

-esatto.

-eh…se te lo dicessi non sarebbe più un segreto.

-ma pensa! È proprio per questo che lo voglio sapere.

-ti adoro quando ti arrabbi con me.

Dani si lasciò sfuggire un sorriso. Ma si corresse, ripronunciando il suo broncio. –guarda che non mi compri! Eddai, che sarà mai? non lo dico a nessuno, tanto non importa a nessun altro.

-bhè, anche Lily non doveva dirvi di Remus, e guarda com’è finita.

-Lily, per tua informazione, aveva il diretto permesso di Remus. E se oggi noi non lo sapessimo, non sai quante cose sarebbero diverse.

-ad esempio?

-questa conversazione. Dovresti dirmi molto, molto di più.

lui alzò un sopracciglio e si mise a ridere. –okay, okay, te lo dico.

Dani si gonfiò un poco, soddisfatta, e si strinse di più nel giubbotto, mentre la fredda aria notturna le riempiva i polmoni. –ma abbiamo pochissimo. Oggi devo passare per primo.

-okay, dai, dimmi.

-però non devi giudicare.

-prometto.

-beviamo un po’.

-cosa?

-te l’ho detto che era un segreto. Uno a turno, oggi tocca a Remus, va nelle cucine e un elfo nostro amico ci da una bottiglia di alcolico. Beviamo, finchè Lupin non si trasforma, e siamo costretti a farlo anche noi. Allora lo facciamo, e superata la sua fase peggiore andiamo a fare un giretto- qui espose verso di lei uno sguardo che voleva eloquentemente avvertirla di non dire niente –e poi noi tre torniamo, mentre lui resta li fino all’alba. Appena Minus si addormenta, io e James parliamo. Parliamo di voi, sì.

-e cosa dite?

-DaniDani… chiedi troppo.

Lei annuì, arricciando le labbra. –portami con te. Solo per una volta. Solo per stasera.

Sirius scoppiò a ridere. –ma che, sei pazza? La risposta è no. scordatelo.

I suoi occhi si fecero tristi. –Sirius, io non voglio restare qui ad aspettare che torni, terrorizzata da cosa ti può succedere.

Il riso del ragazzo si trasformò in un sorriso dolce, paziente, commosso. La prese tra le braccia e le baciò la testa, inspirando il sapore fresco dei suoi capelli sulle guance e tra le labbra.

-Dani, non c’è mai successo niente…perché dovrebbe oggi?

-infatti io non mi preoccupo solo oggi, ma tutti i mesi, mese dopo mese. Però, se vedessi, se sapessi davvero quello che succede, potrei farmene una ragione.

-no, no piccola, non potresti.

-e poi me lo sento. Stasera sarà diverso…più pericoloso.

-certo, lo sarà. Se ci sei tu.

Lei si voltò un poco, annegata nel suo petto, nascosta sotto il suo mento. –Sirius…

Una supplica. Quei grossi occhi intrisi di paura, di amore, di preoccupazione vera, di affetto, il suo sorriso fresco, pulito, timoroso e affettuoso…come mai nessun sorriso gli era arrivato, come mai nessuno sguardo gli era stato diretto. Lei alzò le sue mani ad accarezzargli i capelli, piano, senza baciarlo. Chiuse gli occhi. Improvvisamente, a Sirius venne in mente la sera in cui aveva cercato di baciare Lily. Il fatto che poi si fosse accorto di non provare nulla per lei…era stata Dani. Sì, era sempre di Dani la colpa di tutto quello che accadeva dentro di lui. perché? Lo sapeva. Perché forse lo divertivano le battute di Kelly, la sua innocenza eppure euforia, il suo essere bambina e donna con allegria. E gli era sempre piaciuta la sicurezza di Lily, il suo essere forte, il fatto che un momento prima di piangere le venivano gli occhi lucidi, ma che erano anni che non le vedeva versare una lacrima, una lacrima vera. e la sua strana inteligenza, la sua ironia, il suo coraggio, sì, belle qualità. Ma Dani…eccola, dolce, accucciata nel suo petto, con la sua bellezza un po’ strana, la sua pelle chiara, i suoi capelli corvini che si alzavano nella brezza notturna, le labbra carnose dischiuse. Ma soprattutto…il modo con cui era materna con lui, con cui era innamorata di lui. e gli diceva se stava bene esattamente quanto gli diceva che stava male. E adesso, gli chiedeva di vedere, di vedere con i suoi occhi, quel segreto che avevano nascosto per tutti quegli anni. Quello che realmente accadeva al di la di quel tronco palpitante.

Le prese una mano e la tirò dietro alle scale dell’ingresso di Hogwarts.

-non è un bello spettacolo Dani…

-ti prego.

Lui si morse il labbro inferiore e poi la baciò piano. –mi devi seguire. Devi correre.

Lei gli prese la testa tra le mani e sorrise, accucciandosi con lui man mano che le sue guance diventavano pelose, che il suo muso si allungava e i suoi capelli si arruffavano.

-che bel cagnolone il mio Sirius.- sorrise ai suoi occhi ancora così umani, e gli accarezzò la schiena, dandogli un piccolo colpo sulla coda. –corri allora.

Seguì Felpato fino al Platano, dove il cane fermò il battere frettoloso dei rami, e lei si tuffò dietro di lui, con il cuore che sobbalzava rapido, giu, verso la Stamberga Strillante, verso l’unica cosa che di Sirius ancora credeva segreta.

 

Remus fissò il vetro verde e freddo della bottiglia che teneva tra le mani. La luce vi filtrava attraverso, colorando la sua pelle. Ne aveva un’altra nella tasca della giacca. Il cuore gli batteva forte, mentre fuori pian piano scendeva la sera. Aveva poco tempo per arrivare. Che rabbia. La sola immagine di Lily e James seduti insieme a pozioni gli torceva lo stomaco. Ma vaffanculo! Bell’amico! Neanche tu sei stato tanto meglio. Lui le sbavava dietro e tu ti ci sei messo, si disse. Ma è stata lei a scegliere, no? già, questo è il problema. Come ha scelto una volta sceglierà la seconda. E chi sceglierà? Non è giusto, non è giusto che il mondo giri intorno a lei. Sceglierà James. Con rabbia aprì la bottiglia e ne ingerì una sorsata. L’alcol gli bruciò lo stomaco, la fronte gli si imperlò di sudore. Ma sì, sceglilo. Alla fine tutti decidono di amare James, e di ignorare me. al massimo possono votare per Sirius. Ma chi voterebbe per me? ne bevve un’altra grande sorsata che gli riempì la bocca. Come per Kelly. Nessuno si accorge di lei perché ci sono le sue amichette. È la stessa identica cosa. Ancora, ancora, ne bevve altre boccate. Forse tu non eri innamorata di me, stupida puttana, ma io sì, io lo ero, ti amavo credo. Sì, forse ti amavo, solo che non te l’ho mai detto. E sai perché? Perché sapevo che non mi sarei sentito rispondere “anche io”. Saliva le scale invece che scenderle, rincorrendo l’unica consapevolezza che aveva nella mente annebbiata dall’alcol che ormai era quasi finito nella bottiglia: li c’era la torre di Grifondoro. Li c’era Lily. E lui gliel’avrebbe fatta pagare. Non ti va bene che io sia un lupo mannaro? Non ti va bene? e perché? Perché non posso essere bello come James, simpatico come James, allegro come James…ROMANTICO come James?

Però farò una cosa che lui non farebbe mai.

Sarò coraggioso.

 

Kelly sorrise, appoggiandosi alla finestra.

-ehi Potter…ma perché noi non possiamo venire?

Il ragazzo si mise in borsa una coperta.

-e quella a che ti serve?

-per sdraiarci.

-e non ti piacerebbe se ci fossimo anche noi a sdraiarci sull’erba con voi?

Un sorriso malizioso, e James rise. –sì, molto in effetti. Ma voi non potete venire. Siete donne.

Si mise la borsa in spalla e si avvicinò a lei. Sorrise ai suoi occhioni scuri e innocenti. Anche Kelly sorrise, a quel viso spavaldo e ironico.

-portami con voi. Ti prego. Voglio solo vedere il posto dove…bhè, lo sai.

-dove si trasforma Lupin?

-non solo. Dove riceveremo i Pacchi.

Lui sorrise e scosse il capo, spettinanadole il caschetto come faceva sempre quando provava tenerezza per lei.

-mi spiace Ke. Abbiamo giurato.

Lei sorrise.

-allora fila, o arriverai in ritardo!

Lui sorrise e se ne andò.

 

Ecco, li c’è pure Kelly. Cosa vuoi? Mi guarda. Cos’hai da guardare? Sei rimasta delusa, vero? Potter non ti ha baciata, eravate qui da soli, voi due…magari è pure successo. Io che ne so? Io non ne so mai niente.

Kelly gli sorrise. avrebbe provato con lui.

-ehi Remus…posso chiederti se- rimase bloccata. Lui la schiacciò contro il vetro della finestra, aggredendo le sue labbra, toccando il suo seno, la sua pancia, i suoi capelli freschi.

Lei non aveva più fiato, sentiva il corpo del ragazzo caldo contro di lei, e il sapore ubriaco delle sue labbra.

Kelly iniziò a calciarlo, ma lui le si strinse addosso, furente ed eccitato, fuori di se come non l’aveva mai visto. Riuscì a fuggire dalla presa delle sue labbra, ingerendo grosse boccate d’aria, mentre il viso le andava in fiamme e iniziava un pianto terrorizzato. –Remus! Ma sei pazzo? Remus! Non sei in te!

Sentì le sue guance ruvide sfregare sul suo collo liscio e morbido, alla ricerca di un contatto che lei non gli voleva dare.

Gli prese la testa tra le mani, sussurrandogli di lasciarla, ma lui la cingeva più forte.

Poi, improvvisamente cedette un po’, allontanandosi dalle sue labbra gonfie, e lei lo spinse via, i grossi occhi annegati di lacrime.

-ma che fai, Remus? Sei ubriaco?

-sì, ubriaco.- rise. –ubriaco di rabbia.

E cercando di prendere fiato, lo guardò sparire su per il dormitorio femminile.

 

Un’altra sorsata di alcol, finendo la seconda bottiglia quasi per farsi coragio, Remus spalancò la porta della stanza di Lily, Dani e Kelly. Vi irruppe dentro, e come previsto vi trovò solo la prima, seduta sul letto in camicia da notte, i capelli sciolti.

-Remus! Menomale che sei venuto. Dobbiamo fare pace. Ma scusa…non dovresti essere alla Stamberga?

E lui le si avvicinò, le prese un polso, la tirò verso di te, facendola scivolare a terra.

-Remus?

-sì, sono io, adesso non mi riconosci più?

-no, no che non ti riconosco! Ma che fai?

La trascinò verso la porta, ma lei cercò di fermarlo attaccandosi al letto. –Remus!

-sì, sì Lily, esatto. Adesso vieni con me.

-con te? No, non così, non da ubriaco, non da arrabbiato!
-ah, allora non ti va mai bene niente, vero? sì esatto, è così. Mi hai lasciato perché non sono normale…

-non ti ho lasciato per questo Remus, no, ti prego, non fare l’idiota!

-io idiota? Eh no io non sono l’idiota!

-lasciami!!!

-no carina, ora vieni, vieni a vedere la verità, quello che hai veramente lasciato!

-io lo so quello che ho lasciato! E non voglio dover aggiungere motivi alla lista!

-ah, c’è addirittura una lista!

-sì!

-e cosa ci hai scritto? JAMES POTTER??????

Lei lo calciò scivolando a terra, il viso rosso e umido di sudore, intriso di terrore.

-se anche fosse?

Lui emise un gemito. –alla fine hai scelto lui.

-NO! NO!- il suo urlo divenne quasi isterico –sei fissato Remus!

-ah ddavvero? Adesso ti farò vedere perché.

-cosa?

-perché avrei dovuto lasciarti le tue stupide domande e le tue pessime congetture, due anni fa!- le prese la vita e se la issò in spalla, urlante e scalciante com’era, nella sua pallida nudità celata solo dalla leggera camicia da notte. –ti insegnerò finalmente ad avere paura!

 

James ridacchiò con se stesso per quello che stava facendo. Non ce n’era motivo. Perché? Riaprì il ritratto, sorridendo. Voleva solo che Kelly vedesse, che fosse preparata al luogo in cui avrebbero compiuto il loro compito, e quella sera ci sarebbero stati anche gli altri, non sarebbe sucesso nulla. Che poteva succedere? Era una specie d’iniziazione. Un’iniziazione a quel pericoloso ed emozionante futuro che avevano davanti, si dovevano preparare ad affrontarlo, e lo avrebbero fatto insieme.

-Ehi Kel, sopresa! Sono venuto a prenderti!

Aprì l’ingresso, spalancando le braccia, contento della sua decisione. Kelly era un’amica, una buona amica, grazie a lei il loro piano si poteva svolgere. Perché non poteva vedere? Tanto tra sapere e vedere non c’è differenza. –pronta per vedere cose da grandi?

Ma cio che vide non fu affatto una ragazza pronta. Se ne stava li, schiacciata contro il vetro della finestra, il viso inondato di lacrime e paonazzo di terrore, il caschetto che a lui piaceva disordinare disfatto sulla testa, arruffato, scompigliato. La maglietta un po’ alzata rivelava la pancia leggermente abbronzata, piatta, sobbalzante nel ritmo dei singhiozzi. Le si avvicinò, e lei tremando si sottrasse dalla sua carezza.

Gli ricordò la bambina che aveva conosciuto, ormai sei anni fa, il piccolo passero sotto l’ala protettiva del fratello maggiore. E adesso, anche se aveva imparato a volare, quel piccolo uccellino se ne stava li, fremente di lacrime, umigliato, rosso, livido di speranze distrutte, di certezze infrante. E James avrebbe voluto essere diverso. Non essere quel ragazzo strafottente, padrone del mondo, del suo mondo perlomeno. Avrebbe voluto essere dolce, e gentile, abbastanza da avere la sua fiducia, da non vederla sottrarre dalla sua semplice carezza, avrebbe voluto essere semplice e sincero, come non era mai stato. E allora, solo allora, guardando quelle lacrime di innocenza perduta scivolare sulle guance appiccicose di una delle migliori persone che conoscesse, James capì. Capì quello da cui Lily era scappata, quel giorno nella Foresta, tutti quegli anni nei corridoi, giorno dopo giorno nella loro vita, nella loro recente amicizia, capì cos’era quella cosa che lei non voleva far entrare nella sua vita. Capì cos’aveva sempre sbagliato. E mentre si chinava sulla ragazza, le sorrideva con calma, spalancando gli occhi per mostrarle che non c’era niente di fraintendibile nel suo gesto, sentì che il cuore gli si alleggeriva da un peso che lo aveva attenagliato per anni. Sentì scrollarsi di dosso tutta quella messa in scena che aveva montato nella sua vita, e sorrise a quel passerotto, che singhiozzò ancora.

-ehi, Kelly, che è successo?

-Rremus…

-cosa? Tranquilla, non voglio farti del male…- le mise una mano sulla spalla, e fece per abbracciarla, sì, per la prima volta nella sua vita voleva solo abbracciare una ragazza. Per te Lily, per te. Lo vedi? Sono cambiato…

Un urlo lo fece voltare: Remus comparve nella sala deserta, con il corpo fremente di Lily sulla spalla. Correva, tenendo ferme come meglio poteva le gambe agitate della ragazza.

 Kelly si liberò dalla sua stretta leggera, appena abbozzata, timorosa come tutte le prime strette.

-è ubriaco… le farà male…- saltò giu dal davanzale, asciugandosi gli occhi in fretta con il dorso della mano. –purtroppo avrei un idea su dove la sta portando…

James annuì, la vista offuscata, e quel peso che se n’era andato dal suo cuore di ritorno, con la consapevolezza, questa volta, che l’amico stesse per fare il più grande errore della sua vita. Si morse il labbro e afferrò il polso di Kelly, iniziando una folle corsa verso di lui.

Lontana, complice e crudele, puntuale e irruente, candida e argentea come ogni notte, piena e succube come solo una volta al mese, la luna si preparò a scrollarsi di dosso le nuvole, e a fare capolino, in tutta la sua pura bellezza, innocente e silenziosa, per bagnarli della sua luce e travolgerli, loro, non più tanto innocenti e per poco silenziosi, già da tempo succubi del suo candido e lontano potere.

 

Sconvolti? Non dimenticate la recensione… :D

  
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