Lo si intuisce da un sorriso
Sasuke si nascose dietro al suo nii-san, stringendo forte tra le dita la stoffa dei pantaloni di lui.
L’aveva visto fare da alcuni bambini per televisione: dietro le gonne lunghe delle proprie madri sembravano protetti da ogni pericolo.
Osservò la struttura davanti a sé e ne fu intimorito. Era alta, imponente, ma soprattutto sconosciuta. Che sarebbe successo lì dentro? Itachi non ci sarebbe stato.
-Cosa ti spaventa, otouto?- chiese questi, abbassando lo sguardo e carezzandogli i capelli.
Silenzio.
-Ti verrò a prendere quando sarà finita la giornata, non ti abbandono mica!- sorrise.
Itachi capiva come doveva sentirsi il fratello: da quando i loro genitori non c’erano più, lui era stato il centro dell’esistenza di Sasuke, l’aveva supportato e sorretto.
Gli sorrise di nuovo.
-Ti fidi di me, otouto?-
Il bambino alzò la testa, rincuorandosi al sol scorgere le labbra di Itachi inarcate in un sorriso.
Annuì.
-E allora vai.-
Titubante, Sasuke cominciò a camminare, voltandosi di tanto in tanto.
Il fratello lo stava salutando sventolando la mano.
Il bambino fece lo stesso.
Come aveva potuto dubitare di Itachi?
E poi, avrebbe dovuto soltanto affrontare una giornata di asilo.
Flashfic di 188 parole.
Non so che pensarne (non è che mi piaccia granché), ma era da troppo che non scrivevo di Itachi e Sasuke e, onestamente, la cosa mi mancava! ^.^
Spero vi sia piaciuta! ;)