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Autore: eleonora isabelle    05/07/2011    3 recensioni
ciao a tutti :) questa è la prima fanfic che abbia mai scritto (anzi,il primo testo che ho scritto in assoluto) mi affascina la coppia Draco / Pansy e ho pensato quindi di scrivere qualcosa...la storia è ambientata dopo 4 anni dalla battaglia di Hogwarts, è introspettiva... spero che vi piaccia :)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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                                              NEVER ENDING
 
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Pansy osservava immobile il lento scorrere della pioggia, la sua musica discreta e malinconica. Avrebbe passato ore a contemplare quel languido spettacolo, quelle lacrime di cristallo che il cielo,gonfio di dolore, non aveva saputo trattenere e che ora rigavano silenziose la finestra…e le sue guance. Guardò il suo riflesso e vide che esse scorrevano calde e inesorabili  rigandole il volto. Si,un volto che non riconosceva più,privato troppo in fretta della sua fresca vitalità,della sua tenera ingenuità,del suo sguardo luminoso. Pansy si sorprese a contemplare degli occhi non suoi. Erano grandi,bellissimi ed infinitamente tristi, un oscuro pozzo senza fondo in cui annegare dolcemente,celati da un sottile velo di malinconia.
Si asciugò lentamente le lacrime che le avevano bagnato le labbra delicate, rendendole ancora più rosse, in contrasto con la pelle diafana. Sembrava a tutti gli effetti la principessa della notte, con i suoi capelli corvini ad incorniciarle il viso pallido.
 
Non piangere Pansy, non serve a nulla
 
Distolse lo sguardo dalla finestra e lo posò su una figura stesa sul letto.
Draco.
Dormiva profondamente, perso in un dolce oblio e il suo ritmico respiro le dava pace, scandendo i suoi pensieri.
 
Come è bello il mio principe
 
Era bello veramente, di angelico aspetto, ma era un angelo maledetto, il degno compagno della principessa delle tenebre,un angelo decaduto la cui tenebrosa e affascinante bellezza era turbata ora da sogni irrequieti e terrificanti che lo obbligavano a contrarre il viso pallido in uno spasmo di dolore.
Pansy accorse subito come ogni notte,gli prese delicatamente la mano tremante e cominciò ad accarezzarla,dolcemente. Poi arrivò al viso e lo coprì di premurose carezze con le sue dita sottili, per poi baciarlo piano sui capelli biondi, sulla fronte, sugli occhi,sulle labbra,sfiorandolo appena.
Rimase così, sdraiata accanto a lui con i loro volti che si sfioravano, tanto da percepire il caldo respiro di Draco tornato regolare. Ora, con pansy  vicino, Draco riusciva finalmente ad abbandonarsi ad un sonno pesante e senza sogni, cullato anche dal rumore sommesso della pioggia.
 
Dormi bene mio adorato,che la notte ti doni un riposo privo di sogni
 
Lei  invece non riusciva a prender sonno tanto il suo cuore era angosciato e tormentato. Ormai si era abituata a passare notti insonni in cui tornavano a far visita i fantasmi del passato che un tempo avevano accompagnato e colorato la sua esistenza, prima che…
 
No. Non si può tornare indietro ormai.
 
Pansy cercava ogni volta di non pensare, di svuotare disperatamente il suo animo e la sua mente,di ricacciare con rabbia le lacrime che facevano silenziosamente capolino ustionandole la pelle.
Ma ora non poteva più.
La stanchezza,l’amarezza e la sofferenza avevano cominciato a scalfire lentamente la sua corazza di pietra, mettendo a nudo le ferite sanguinanti che le bruciavano l’anima. Ma lei era forte,avrebbe resistito ancora ed ancora, stringendo i denti fino alla fine…
 
Una fine,ce ne sarà mai una?
 
Le belle labbra si incresparono in un sorriso amaro. Erano passati solo quattro anni dall’inizio della guerra, quando ancora frequentava il settimo anno a Hogwarts.Erano trascorsi solo quattro interminabili anni da quella fatidica notte che vide la vittoria del signore Oscuro, gettando angoscia e terrore nel cuore di tutti.
Ma soprattutto generando un’orribile scia di distruzione e morte.
Pansy fissava immobile il soffitto e ascoltava la melodia del silenzio che inondava la stanza immersa nel buio più totale. Aveva smesso di piovere.
La sua mente ospitava tumultuosi pensieri che le consumavano l’anima e le rodevano il cuore come tarli, non riusciva a respirare, le mancava l’aria,il pianto era sul punto di esplodere. Ma come solito sapeva controllarlo. Pansy riusciva a nascondere le proprie emozioni ottimamente non permettendo a nessuno,se voleva , di decifrare il turbinio del suo animo,nascosto da un velo di  riservatezza.
Si, Pansy era riservata di natura,non amava esporsi troppo agli altri, era riflessiva e silenziosa. Caratteristiche che ad occhi esterni la rendevano misteriosa ed affascinante, quasi ineffabile,con la sua delicata e nobile bellezza. Pochi avevano il coraggio di decifrarla, intimoriti dal suo atteggiamento schivo e altezzoso. Solo una persona era riuscita a farsi spazio tra le fitte fronde di rami, così facili da scansare, se solo si avesse avuto un po’ di iniziativa,scoprendo luminosi e caldi raggi di  sole. Draco era l’unico che era riuscito a svelare il mistero di Pansy e a rapire il suo cuore legandolo indissolubilmente al suo.
L’attenzione della slytherin  si posò sul braccio destro nudo che stringeva un lembo del lenzuolo. Persino nella completa oscurità l’odioso segno della sua maledizione era perfettamente visibile bruciando come un tizzone ardente. Il marchio nero era  impresso per sempre nella sua pelle infettando il suo sangue e la sua anima. Era lì a ricordarle costantemente che era un’assassina,incatenata eternamente al destino del signore Oscuro.
E anche Draco.
 
Non mi pentirò mai di quello che ho fatto, mio dolce  principe
 
No, nonostante tutto non si sarebbe mai pentita del suo gesto, non sarebbe mai tornata indietro. L’aveva fatto per lui.
Solo per lui.
Ricordava perfettamente il terrore,l’angoscia e l’acuto dolore che provò quando il signore del male le incise il suo marchio di fuoco. E l’istinto di morte che la invase subito dopo.
Ma rimase impassibile,una maschera di cera, non una smorfia di dolore nel suo volto deciso e fiero.
C’era Draco, anche lui immobile e impassibile a stringerle la mano e a darle tutta la sicurezza possibile con il suo sguardo intenso posato fermamente nei suoi occhi, intrappolandoli in un legame infinito.
Pansy l’aveva fatto per Draco. Aveva maturato in lei la decisione già  da molto tempo a insaputa di lui,ignaro di tutto e che aveva cercato in tutti i modi di proteggerla e tenerla lontana dalle torbide vicende dei death eaters.
Ma Pansy aveva intuito tutto:del terribile compito assegnato a Draco,dei death eaters e del signore oscuro.
Vedeva che il suo adorato angelo si stava consumando nell’angoscia e nella sofferenza.il bel volto era scavato,i penetranti occhi color del cielo erano opachi e spenti,non vi era più traccia del loro orgoglio altezzoso.
Draco era scostante e schivo ,fuggiva gli sguardi indagatori della ragazza e si chiudeva sempre più in se stesso,inghiottito da una voragine di solitudine.
Si sforzava enormemente di nascondere le proprie debolezze in una maschera di freddezza impassibile.
Non voleva che Pansy questa volta riuscisse a decifrare il suo cuore,che lo comprendesse e condividesse con lui i più intimi segreti dell’ animo, come aveva sempre fatto.
La ragazza rispettava la sua assenza e il suo silenzio. Ma aveva compreso ogni cosa.
Non vi potevano essere segreti tra due anime così simili,saldamente legate l’una all’altra da un amore senza tempo, da un’intesa così profonda e reale da essere a stento comprensibile.
Pansy era costantemente vicina a Draco con la sua presenza discreta e delicata. Gli dimostrava il suo sostegno con piccoli gesti quotidiani che lui tanto apprezzava, anche se restio a mostrarlo apertamente. Bastava anche uno sguardo, un solo semplice sguardo di quegli occhi così grandi dolci e sinceri, ma soprattutto così ostinati e decisi a voler condividere il fardello di quelli invece stanchi e rassegnati,solcati dalla rabbia e dal dolore, scolpiti in un viso d’angelo nero. Draco alla fine aveva ceduto alle ferme e dolci pretese di quegli occhi, trovando in lei una fedele compagna che non l’aveva e non l’avrebbe mai abbandonato…mai. nemmeno quando erano stati costretti a uccidere quel povero mezzosangue,marito e padre,quella sfortunata ragazza babbana e il suo babino innocente…tutti orribili delitti che ora le consumavano la coscienza e non le permettevano di vivere. Ma il signore Oscuro avrebbe ucciso tutta la sua famiglia e quella di Draco. Come poteva dimenticare la sagoma impaurita e tremante di sua madre che implorava pietà davanti alla crudele bacchetta di Voldemort…la maledizione senza perdono balenò spietata in un lampo. Perché Pansy si era rifiutata di uccidere un povero vecchio babbano. Le lacrime iniziarono di nuovo a scorrere senza pietà, ma la ragazza cercò di ricacciarle ancora una volta indietro. si alzò silenziosamente dal letto per non svegliare Draco e uscì dalla stanza. Il vento gelido le sferzò il volto delicato e la pioggia ricominciò imperterrita a scendere. Pansy si strinse nel suo maglione respirando a pieni polmoni l’aria fredda della notte, cercava disperatamete di respingere i singhiozzi e i tremiti di rabbia, dolore e sconforto che l’attanagliavano,costringendosi ad un incredibile autocontrollo. Non poteva cedere ora, non poteva …si sfiorò amorevolmente il ventre…non era finita, doveva esserci almeno una speranza… per suo figlio…per il figlio di Draco.
 
Vedrai piccolo mio, vedrai…
 
Pansy sentì una stretta alle spalle:era Draco che la copriva con la sua giacca per paura che prendesse freddo e la cinse in un caldo e forte abbraccio.
Rimasero così, la principessa della notte e il principe delle tenebre,insieme,come due nobili statue di marmo che né il vento né la pioggia avrebbero mai potuto scalfire.








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