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Autore: lord Martiya    15/03/2006    3 recensioni
Il seguito de I GUAI DI UN POVERO DEMONE. Non leggete se siete deboli di cuore, perché stavolta è ambientata ad Hogwarts e ci sarà un pazzo peggiori di Fred & George messi insieme. Comunque resteranno anche i cari personaggi di Slayers: dopotutto, Garm è o non è il fratello dell'Hellmaster?
Genere: Parodia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Oggi risponderò alle domande di voi lettori.
KillKenny: Mi hai chiesto se Cho Chang è l'incarnazione di Lina dando come accertato che Blaise Zabini sia il discepolo di Garm, giusto? Non posso rispondere alla tua domanda, rivelerei troppo (e ti ricordo che l'ultima volta che mi hai chiesto qualcosa sugli allievi ti ho tirato uno scherzo orrendo, quindi non farmi tornare la tentazione). In compenso ti dirò che Blaise avrà una parte importante nella storia, ma potrebbe non essere l'allievo.
Isina17: Non ho mai letto Angel Sanctuary. Il fatto che i miei demoni abbiano nomi che li ricordino dipende dal fatto che probabilmente Kaori Yuki li ha ripresi dalla tradizione biblica, così come ho fatto io con alcuni dei miei. Spero di essere stato esauriente.
by lord Martiya
P.S.I: Nicolas Flamel è un alchimista realmente esistito e molto ricco. Secondo alcuni la sua fortuna derivava dall'essere un usuraio (e l'alchimia serviva da copertura: il prestare denaro con interessi era un mestiere proibiti ai cristiani), secondo altri aveva invece creato la Pietra Filosofale e ricavato oro e argento dal mercurio, simulando nel 1417 la propria morte ed in seguito quella della moglie continuando a vivere ancora oggi con l'Elisir di Lunga Vita ricavato dalla Pietra. La storia è stata ripresa da J.K. Rowling, ma, per esigenze di copione, ho raddoppiato il numero delle Pietre prodotte (in pratica sono diventate due), benché una sia andata prima dispersa e poi distrutta da parecchio tempo.
P.S.II: Nei film l'incantesimo Incendio, che crea del fuoco nel punto indicato dalla bacchetta, è stato tramutato nel Lacarnum Inflamari. Ho preso il nome del film per un incantesimo lanciafiamme molto potente che Hermione adora (ma, almeno per ora, fatica a controllare).
P.S.III: Hog's Head Pub=Pub Alla Testa di Porco. il centauro Firenze=il centauro Fiorenzo; Devil's Snare=Tranello del Diavolo



CAPITOLO 04: TRAPPOLE E INGANNI



_ E' incredibile! Proprio non mi va giù! _ borbottò Garm Ben Iblis.
_ Eddai, capo, chiunque può avere dei momenti d'indisciplina... _ rispose Blaise Zabini, nelle oscurità della Camera delle Necessità di Hogwarts assieme a Garm.
_ Se fossi ancora il Direttore di Ravenclaw, due studenti della mia Casa che vanno in giro di notte con un cucciolo di drago verrebbero quasi certamente espulsi, specie se si tratta dello studente più popolare della scuola e del genio della classe! Ma non è questo che non mi va giù!
_ Ah, no?
_ No! Quello che non mi va giù è che Hermione abbia tentato di darmi a bere che lei e Harry volevano tirare uno scherzo a Malfoy! Lo sa che non può ingannarmi, eppure è stata così scema da provarci!
_ -_-'
_ Così adesso lei, Potter e Weasley non possono permettersi di andare in giro e tenere d'occhio Snape.
_ Sempre diffidente?
_ Fino a che non l'avrò interrogato come dico io, certamente. Ma la cosa divertente è che è venuto a dirmi che qualcuno vuole ammazzare Harry Potter, che sospetta di Quirrell e che mi consiglia di tenerlo d'occhio. Quirrell! Il fifone balbuziente!
_ Aaah, l'insospettabile! Quirrell è davvero insospettabile. Motivo in più...
_ Per tenerlo d'occhio. Non c'è nemmeno bisogno di dirtelo.
_ Tranquillo, capo, te lo tengo d'occhio alla perfezione. Sarò laggiù quando esce dalla stanza al mattino presto e quando ci rientra, sarò lì quando si beve un succo di zucca in Sala Grande, e quando beve un caffè... A proposito, devo ricordarmi di insegnare agli Elfi Domestici a fare un caffè come si deve, alla turca o all'italiana... sarò lì quando va in bagno, sarò lì quando balbetta una lezione, insomma, lo pedinerò come se mi dovesse dei soldi. OK, capo?
_ Sì, ma smettila di chiamarmi capo.
_ Sì, capo.
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Cos'era successo? Era successo che, prima di Natale, nel bel mezzo della partita di Quidditch fra Gryffindor e Slytherin qualcuno aveva gettato il malocchio sulla scopa di Harry Potter cercando di farlo cadere e smettendo solo quando Hermione ebbe incendiato il mantello di Snape (e tutto il palco degli insegnanti: era un incantesimo molto potente). Nonostante questo, Potter aveva acchiappato il Boccino e fatto vincere la sua squadra. Dopo Natale Snape, che secondo Hermione aveva lanciato il malocchio, aveva arbitrato la partita fra Gryffindor e Hufflepuff, vinta da Gryffindor in meno di cinque minuti: Potter aveva stabilito un record scolastico di presa del Boccino. Dulcis in fundo, Hermione si era ricordata che Nicolas Flamel era il tizio che ha fabbricato un paio di pietre filosofali. Poi c'era stato un problema: al pub Hog's Head Hagrid aveva incontrato uno sconosciuto al quale aveva vinto a poker un uovo di drago, un Dorsorugoro Norvegese, per la precisione. E Hagrid aveva cercato di allevarlo, prima che Harry, Hermione e Ron riuscissero a convincerlo a rimandarlo dai suoi simili (e prima che il drago spedisse Ron in infermeria con un bel morsicone avvelenato). Harry e Hermione erano riusciti a darlo a degli amici di Charlie Weasley (uno dei fratelli maggiori di Ron, studiava i draghi in Romania), ma, complice Malfoy (che era riuscito a scoprirli ma non a provarlo), erano stati beccati dalla professoressa McGonagall. Fortunatamente questa non seppe mai del drago (o meglio, Malfoy non riuscì mai a provarlo), ma persero cinquanta punti a testa. Quindi Slytherin ci smenò 50 punti, mentre Gryffindor, anche a causa di Neville Longbottom che cercò di avvisare Harry e Hermione e fu beccato dal custode Argus Finch, ne smenò 150. E tutti e quattro si beccarono un pattugliamento notturno della Foresta Proibita nel parco come punizione, in un momento in cui girava qualcuno che ammazzava gli unicorni e ne beveva il sangue. Risultato: Harry, cui era toccato andare in coppia con Malfoy, per poco non fu ammazzato dal tizio che beveva il sangue degli unicorni (un potente rigenerante, salva chi sta per morire anche se a volerlo morto è Phibrizio, ma a prezzo di una vita di sofferenze tremende), venendo poi salvato dal centauro Firenze, che, nonostante l'accento, riuscì a spiegare a Harry la fregatura: Voldemort stava dietro ai tentativi di furto. Un bel giorno, poco dopo gli esami, Harry, Ron e Hermione scoprirono che Hagrid aveva involontariamente svelato al tizio del drago che bastava un po' di musica per placare Fluffi, e che Dumbledore sarebbe stato assente fino al giorno dopo. Chiaramente Snape voleva aspettare quella sera per rubare la Pietra, e la McGonagall non credeva che un eventuale ladro potesse farcela, e, soprattutto, che Snape fosse il ladro. Così a Harry Potter, Ronand Weasley e Hermione Granger non restava altro che fare da soli, anche perché non avrebbero potuto contare sull'eventuale aiuto di Garm, requisito da Medea (cosa che impediva a Zabini di muooversi: per una volta in vita sua, aveva deciso di attendere il parere di qualcuno più furbo di lui, e quindi, pur sapendo la situazione, non voleva muoversi).
_ Si può sapere che ci faccio qui? _ chiese Garm.
_ Oh, nulla... Semplicemente volevo mostrarti uno spettacolo divertente, e senza neanche farti pagare il biglietto. _ rispose la maga pazza indicando due specchi magici, in cui iniziarono a formarsi delle immagini.
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Immagine nello specchio #1: 'cuccia' di Fluffi.
Il ladro entrò nella cuccia, suonando un'arpa per addormentare il cane.
_ Oh, f*ck you! _ imprecò Quirrel quando vide che Hagrid, per ogni evenienza, aveva messo al cane dei paraorecchi, incantati dalla McGonagall in modo che non lasciassero passare la musica e potessero essere tolti solo a mani nude. Quirrel dovette faticare parecchio, ma, incredibilmente, riuscì a stendere il cane con uno Schiantesimo in ogni bocca del cane.
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Immagine nello specchio #2: Sala Comune della Casa di Gryffindor.
Harry, Ron e Hermione avevano cercato di uscire dalla torre in cui risiedeva la loro Casa, ma avevano incontrato un ostacolo imprevisto: Neville Longbottom, il 'codardo' ufficiale del primo anno.
_ Non vi permetterò di farlo! _ dichiarò Neville. _ Sono disposto anche a fare a pugni!
_ Neville! Togliti di lì e non fare il cretino... _ disse Ron.
_ Non darmi del cretino! Sei stato proprio tu ad insegnarmi a tenere testa agli altri!
_ Sì, ma...
_ Neville, scusami, scusami tanto... PETRIFICUS TOTALUS.
Hermione si era stufata di aspettare, e con un piccolo incantesimo aveva lasciato Neville come legato.
Risolto il problema, Harry e gli altri avevano raggiunto la 'cuccia' di Fluffi, e approfittarono del suo sonnellino forzato per scendere nella botola che custodiva... Giusto dritti nel Devil's Snare, la pianta assassina lasciata lì dalla Sprout.
_ Da un insegnante mi aspettavo qualcosa di più... _ commentò distrattamente Hermione, mentre la pianta cercava di strozzarla. _ Ma in effetti l'incantesimo migliore per passare quest'insalata non è molto diffuso... LACARNUM INFLAMARI.
_ Hermione, non potevi andarci un po' più piano? _ chiese Harry mentre cercava di spegnere i pantaloni di Ron, incendiati dal Lacarnum Inflamari mentre la pianta veniva incenerita.
_ Scusatemi, ma devo fare un po' di pratica...
Risolta anche questa pratica, ci fu l'ostacolo di Flithwick: una porta che poteva essere aperta soltanto con una chiave, nascosta assieme a un centinaio d'altre, tutte volanti e tutte, tranne quella giusta che scappava, incantate in modo da cercare di ammazzare chi saliva sulla vecchia scopa messa a disposizione per prendere quella giusta. Non che con un giocatore di Quidditch abile come Harry servisse a molto... Così, passata la porta, entrarono in una stanza che non era altro che la scacchiera gigante della McGonagall, da superare in una partita contro un'intelligenza magica abile negli scacchi come la suddetta (che non aveva perso che quattro partite in cinquant'anni di gioco, tutte contro l'Hellmaster), altrimenti tutti i 32 pezzi avrebbero cercato di fare la pelle all'intruso, come avevano appena cercato di fare con Quirrell (che si era salvato per miracolo chiudendosi dietro la porta successiva).
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Immagine nello specchio #1: sala dopo la Scacchiera Gigante.
_ SONO PAZZI! I MIEI COLLEGHI SONO DEI PAZZI FURIOSI! _ gridò Quirrell, ferito in più punti e senza una gamba (finita nello stomaco di Fluffi), mentre i pedoni tornavano al loro posto per sfidare i nuovi arrivati (e smettendo di cercare di sfondare ciò che restava della porta).
Il gigantesco troll che lo stesso Quirrell aveva piazzato in quella sala cercò di spaccargli la testa, ma Quirrell gli fregò la clava e lo riempì d'incantesimi.
_ Non che io abbia avuto la mano leggera... _ commentò Quirrell mentre passava alla sala successiva, per la quale avevano collaborato Garm e Snape. _ Qui ci dev'essere lo zampino di Snape, se in quelle bottiglie ci sono i suoi veleni... Ma com'è che Ben Sibli pensa di farmeli assumere?
La porta d'entrata e quella che conduceva alla Pietra furono ostruite dalle fiamme, viola per la prima e nere per la seconda.
_ Interessante, lì ci devono essere anche le pozioni per passarle... Tipico, ma ha fatto un errore, quel vecchio scemo! Non doveva mettere in bella vista il promemoria per le indicazioni! _ esultò Quirrell mentre prendeva il foglio di pergamena vicino alle bottiglie. Poi lo lesse, e commentò: _ $&"£$%^?=8BV$%&"$ &F/£$&M VC!!! F*UCK YOU, BEN SIBLI! Padrone, aiuto!
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_ Che ci hai scritto, lì sopra? _ chiese Medea.
_ Un indovinello. _ rispose Garm. _ Ci sono talmente tanti maghi geniali capaci di arrivare fin lì che non hanno uno straccio di logica...
_ Sai, forse non sei così scemo...
_ O forse mi sto soltanto divertendo a far fare la figura dell'idiota ai maghi abbastanza abili da arrivare fin lì.
_ Tieni. _ disse Medea porgendo una mazza chiodata al fratello.
_ Che me ne faccio? _ chiese Garm, afferrandola e sparendo nel nulla.
_ Ci vai a Hogwarts: è una passaporta.
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Scacchiera Gigante.
Dopo una lunga ed estenuante partita, e più o meno mentre Quirrell riusciva finalmente a risolvere l'indovinello, Ron Weasley era giunto ad un punto particolare: poteva vincere, ma...
_ Devo lasciarmi mangiare. _ dichiarò Ron, che aveva preso posto su uno dei Cavalli neri (Harry era diventato un Alfiere e Hermione una Torre).
_ NO! _ esclamarono Harry e Hermione.
_ A scacchi è così: bisogna pur sacrificare qualcosa. Ora mi muoverò, e la Regina mi mangerà... e tu, Harry, potrai dare Scacco Matto.
_ Ma...
_ Volete fermare Snape o no?
_ Ron, probabilmente è finito bruciato nella trappola di Garm... _ iniziò Hermione.
_ E se non lo fosse?! Contro voi due assieme gli converrà suicidarsi, se è uscito vivo da quella trappola! Non perdete tempo a ciondolare, dopo che avrò vinto.
E Ron si mosse, nella vaga speranza che la Regina non lo mangiasse, ma questa si mosse su di lui, mangiandolo (e facendogli un male cane: negli scacchi magici le pedine si muovono da sole e menano di brutto) e permettendo a Harry di dare Scacco Matto. Poi, dopo che Hermione ebbe castato un Recovery (insegnatole tempo prima da Blaise Zabini) su Ron per aiutarlo a riprendersi, i due superstiti passarono la camera del troll (che era finito legato come un salame e appeso a testa in giù alla parete, oltre che con tante botte da essere diventato bellissimo (gli erano stati cambiati i connotati)) ed entrarono in quella delle pozioni, dove le fiamme si erano spente, riaccendendosi al loro arrivo.
_ Geniale! Una sciarada! _ esclamò Hermione. _ Dunque, Harry, la pozione per avanzare è quella nella bottiglia più piccola, m...
_ Come fai a saperlo? _ chiese Harry.
_ Era un indovinello facile. Dunque, per avanzare si deve bere dalla bottiglia più piccola, ma ce n'è abbastanza solo per te, mentre per tornare indietro...
Hermione prese la bottiglia giusta, e disse: _ Torno indietro con Ron, e cerco di avvisare Garm e il Preside via gufo. Tu intanto... Pensi di farcela?
_ Bè, sì, ma...
Hermione bevve e tornò nella sala del troll, mentre Harry, rimasto solo, dovette passare nell'ultima sala, dove Quirrell si stava scervellando davanti ad uno specchio magico che mostra i desideri di chi vi si specchia.
_ Lei?! _ esclamò Harry.
_ E adesso che succede?! _ gridò Quirrell, sull'orlo di una crisi isterica. _ Ah, sei tu, Potter, temevo che Ben Sibli avesse piazzato qui qualche demone assassino... Ora non disturbarmi, sto cercando di capire che cosa si è inventato il Preside...
_ Ma non era Snape il ladro?!
_ Ah, sì, Severus... Con lui in giro a svolazzare come un pipistrello, chi avrebbe mai sospettato del po-povero ba-balbuziente p-professor Quirrell?
_ Ma lui ha tentato di uccidermi!
_ No, sono stato io, e ci sarei riuscito se non avesse capito cosa succedeva e non mi avesse rallentato finché la tua amica non ha dato fuoco al palco per fermarmi...
_ Snape voleva salvarmi?!
_ Perché credi che abbia voluto arbitrare la partita dopo?! Tutti gli altri hanno creduto che volesse farvi perdere, ma comunque non avrei osato nulla, non con Ben Sibli in assetto di guerra e Dumbledore presenti alla partita... Ora, te lo chiederò gentilmente un'ultima volta... VUOI STARE ZITTO E LASCIARMI LAVORARE O TI DEVO RIDURRE COME QUEL TROLL?! CHE NON E' GIORNATA! QUEL BN(%/$/%()N&$&D£ CANE MI HA STACCATO UNA GAMBA E LA PIANTA DI ME*DA MI HA QUASI STROZZATO E QUELLE CHIAVI MI HANNO PROCURATO UN MAL DI TESTA TREMENDOE GLI SCACCHI MI HANNO QUASI AMMAZZATO E QUELL'INDOVINELLO DI £$&$&X&/& MI HA FATTO PEGGIORARE IL MAL DI TESTA E L'OSCURO SIGNORE SI STA SPAZIENTENDO!
_ ... Prego... E comunque Hermione l'ha risolto in cinque secondi, l'indovinello.
_ EEEEEEH?!
_ Ha detto che era facile...
_ Ma... ma c... come... Sigh! Sniff!
Quirrell, dopo aver smesso di piangere (cioè cinque minuti dopo), si rimise a studiare lo specchio, mentre Harry, che aveva già avuto a che fare con quello specchio e conosceva il trucco (e quindi aveva capito l'idea di Dumbledore), stava decidendo se tentare di replicare l'incantesimo di Hermione o tornare nella sala delle pozioni, riaccendendo quindi le fiamme nere e bloccando lì Quirrell, quando...
_ Usa il ragazzo! _ ordinò una strana voce.
_ Vieni qui, Potter! _ ordinò Quirrell.
Harry reagì con un gestaccio e fece per andarsene via, ma, con un incantesimo di appello, Quirrell lo prese e lo mise davanti allo specchio.
_ E adesso renditi utile! _ sbottò Quirrell.
Harry, che in quel momento desiderava trovare la Pietra sopra ogni altra cosa, si ritrovò con in tasca l'oggetto, e, dopo aver detto a Quirrell che nello specchio l'aveva visto torturato dai demoni del clan Babel, cercò di svicolare mentre Quirrell tremava (aveva avuto a che dire con KillKenny, e nessuno vuole litigare con KillKenny dopo la prima volta. Nessuno che voglia restare intero, si intende), ma si sentì: _ Quirinus Quirrell, stai facendo la figura del deficiente. Fammi parlare con lui.
_ Come? _ chiese Quirrell. _ Ma padrone, non ne avete la forza...
_ Sbrigati.
Quirrell voltò le spalle a Harry, che si era fermato per guardare, e si tolse il suo eterno turbante, rivelando un particolare: aveva lo spirito di lord Voldemort che gli spuntava dalla nuca.
_ Ammazza, se sei brutto... _ commentò Harry.
_ Tu le vuoi prendere, Potter... _ ribattè Voldemort. _ Ma chiuderò un occhio, se mi darai la Pietra Filosofale che hai in tasca.
_ Ti ho già steso una volta. Cosa pensi che mi costi fare il bis?
_ Ti conviene collaborare: anche i tuoi genitori sono morti implorando la mia clemenza.
_ Bugiardo!
_ Lo ammetto, ho mentito... Ma non mento, affermando che se non mi dai immediatamente quella Pietra ti farò molto male prima di ucciderti, mentre se me la darai la utilizzeremo per riportare in vita i tuoi genitori, dopo che avrò riottenuto il mio corpo e i miei poteri.
_ Va all'inferno.
_ OK. Quirrell, prendi la Pietra.
Quirrell afferrò Harry per una mano... E la tirò indietro ustionata, mentre Harry ebbe una fitta di mal di testa. Poi Quirrell cercò di strozzarlo, ma si ustionò entrambe le mani. Su suggerimento di Voldemort, Quirrell estrasse la bacchetta per tirare un incantesimo assassino, ma Harry, capito il meccanismo (se si toccavano Quirrell ne veniva ustionato e Harry si beccava un mal di testa tremendo), gli afferrò la faccia, lasciandolo più morto che vivo nonostante l'intervento di Voldemort avesse mezzo KO Harry. Questo nell'esatto istante in cui, imprecando contro la sorella che con la passaporta l'aveva cacciato sotto il Platano Picchiatore (l'albero che mena di brutto) di Hogwarts, entrava nella stanza tirando un Ra-Tilt potenziato (era stato lanciato tramite lo scettro) contro Quirrell, che ci lasciò la pelle (alla buon'ora!), mentre Voldemort lo mollava, salvandosi.
_ Ci si rivede, Tom. _ disse Garm.
_ Già. Come mai non vuoi unirti a me? Assieme saremmo invincibili, e potremmo persino riportare in vita tua moglie e le tue figlie. _ propose Voldemort.
_ Fammici pensare... Ti faccio una controproposta: tu resti lì fermo, e ti faccio l'onore di spazzarti via con un incantesimo potentissimo. Dicendo questo (e senza pronunciarne la formula), Garm lanciò la sua arma segreta antispiriti, il Soul Spia (incantesimo di sciamanesimo spirituale che necessita di un bastone magico ed è potente il doppio del Ra-Tilt), ma Voldemort riuscì a scansarlo e a filarsela nel muro, mentre Garm prendeva in mano la Pietra Filosofale.
_ Se Flamel vuole continuare a vivere, può sempre fabbricarne un'altra. _ disse Garm, mentre la distruggeva con il Lacarnum Inflamari.
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_ 'Quello che è accaduto giù nei sotterranei tra te ed il professor Quirrell è segretissimo, quindi naturalmente tutta la scuola ne è al corrente...' Però, che cinismo! _ disse Garm mentre, il giorno dopo, Dumbledore usciva dall'infermeria in cui si trovava Harry Potter.
_ Forse dovrei smettere di frequentarti. _ ribattè Dumbledore. _ Tanto per curiosità, perché hai voluto distruggere la Pietra Filosofale? Ci avresti potuto liberare Chaotic Blue...
_ Avevo promesso di impedire a chiunque di prenderla, e io mantengo sempre le promesse, a costo di rimetterci. Piuttosto, lascia che ti dica una cosa: hai voluto assumertene la responsabilità, quindi ti lascerò fare, ma se attendi troppo a dire a Harry della profezia rischiamo troppo.
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30 giugno 1999, Hogwarts, Sala Grande.
Era in corso il banchetto conclusivo, e Dumbledore stava proclamando i risultati della Coppa delle Case. O meglio, li aveva appena proclamati, rendendo noto il seguente punteggio: Gryffindor quarto con 312 punti, terzo Hufflepuff con 352, secondo Ravenclaw con 426 e primo Slytherin con 472.
_ Chissà qual'è la fregatura. _ si chiese Zabini mentre gli altri Slytherin esultavano.
_ Che vuoi dire? Abbiamo vinto il torneo di Quidditch, e con quei punti anche la Coppa! _ ribattè Pansy Parkinson, studentessa della fazione 'purista' e fidanzata di Draco Malfoy (a causa dei rispettivi genitori) ma, nonostante questo, abbastanza amica di Zabini.
_ Pansy, Pansy, pensaci su: ormai sappiamo tutti che Potter, Weasley jr e la Granger hanno impedito a Quirrell di rubare la Pietra Filosofale, eppure non hanno ancora ricevuto punti in premio.
Malfoy, che aveva sentito, lasciò cadere il bicchiere, mentre Pansy deglutiva. E infatti Dumbledore disse: _ Sì, sì, molto bene, Slytherin, ma ci sono alcuni recenti avvenimenti che vanno presi in considerazione.
Quasi tutti gli studenti di Slytherin, istintivamente, guardarono Zabini (pazzo scatenato ufficiale della Casa e nuovo compagno di crimini dei gemelli Weasley, benché fosse troppo furbo per farsi beccare), Malfoy (che aveva una certa propensione a cacciarsi nei guai) ed i due scemi ufficiali della Casa, Crabbe e Goyle.
_ Noi non centriamo, stavolta. _ disse Zabini, col suo eterno sorrisetto.
_ Primo, al signor Ronald Weasley, per la migliore partita a scacchi che si sia vista a Hogwarts da molti anni a questa parte, attribuisco a Gryffindor cinquanta punti. _ annunciò Dumbledore. Poi aggiunse: _ Secondo, alla signorina Hermione Granger, per avere usato freddamente la sua logica di fronte al fuoco e ad una trappola di Garm Ben Sibli, attribuisco a Gryffindor cinquanta punti. Terzo, al signor Harry Potter, per il suo sangue freddo l'eccezionale coraggio, attribuisco a Gryffindor altri sessanta punti.
_ Solo? _ si chiese Zabini, mentre nella sala, da tre tavoli su quattro, partivano ovazioni su ovazioni e dal quarto (quello di Slytherin) imprecazioni.
_ Come solo?! Hanno fatto su centosessanta punti in un lampo! _ esclamò Malfoy.
_ Appunto: siamo esattamente pari. Chissà cos'ha in mente il Preside.
_ Esistono molti tipi di coraggio. _ riprese Dumbledore dopo aver riottenuto il silenzio. _ Affrontare i nemici richiede notevole ardimento, ma altrettanto ne occorre per affrontare gli amici. E pertanto attribuisco dieci punti al signor Neville Longbottom.
Silenzio. Erano tutti troppo stupiti per parlare, tranne Zabini, che esclamò: _ Ehi, Longbottom, non potevi aspettare ancora un po' a ricordarti di essere un Gryffindor? Ci hai appena fatto perdere la Coppa delle Case.
_ Quinto, al signor Blaise Zabini, per l'incredibile sportività e la capacità di accettare una sconfitta, attribuisco a Slytherin cinque punti. _ finì Dumbledore.
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01 luglio, King Cross Station.
Harry Potter era appena uscito dal Binario 9 e 3/4, dirigendosi verso i suoi parenti, quando Zabini lo fermò.
_ Davvero quelli sono i babbani con cui vivi, Potter? _ chiese.
_ Sì, perché?
_ Uhm... E' una mia impressione, o stanno tremando perché rifiutano totalmente la magia ed in passato hanno fatto di tutto per privartene?
_ No, purtroppo.
_ Guarda il lato positivo: adesso basterà minacciarli di fargli un incantesimo e se ne staranno buoni buoni.
_ Piantala, Zabini: lo sai che a casa non abbiamo il permesso di utilizzare la magia. _ intervenne Hermione.
_ Certo, Hermy-chan, io lo so, tu lo sai, Harry lo sa... Ma loro no, e non saprebbero riconoscere la magia nemmeno se si materializzasse nuda e si mettesse a ballare sotto i loro nasi. Ah, chissà che razza di mondo avreste, senza me e quelli come me...
_ Uno molto più tranquillo.
_ Può darsi, ma sarebbe decisamente più noioso, e quelli come te non avrebbero la spinta per perfezionarsi, Hermy-chan.
_ In effetti...
_ Oppure sareste nei guai fino al collo: io faccio difficoltà, ma c'è chi fa stragi, e Voldemort e quelli come lui sono nemici con cui ho maggiori possibilità di voi perché penso in modo simile.
_ Oh...
_ Adieù, mon cheriè Hermy-chan.
Hermione non conosceva l'uso dei suffissi giapponesi, ma sapeva bene che mon cheriè, in francese, vuol dire mia cara, e se era lui a rivolgersi a lei così... Bè, dire che era preoccupata è usare un eufemismo.
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Garm Ben Sibli era a casa, intento a leggere un testo semplice e divertente (The Strategies and the Battles of the Demoniac Advent War (una guerra in cui il principale stratega era stato uno psicopatico contorto)) di poche pagine (800 a volume, ed erano 3 volumi) prima di andare a letto (erano le 23), quando ricevette una telefonata.
_ Pronto? Chi cavolo è che rompe a quest'ora? _ chiese Garm al chiamante.
_ Sono io, capo: c'è un'emergenza.
_ Di che tipo?
Il chiamante gliela spiegò.
_ E' uno scherzo, spero...
_ No, purtroppo.
_ OK, trova il modo di farlo sapere a Harry Potter: con l'aiuto di Hermione e di Ron Weasley se l'è già cavata una volta, sfidando Voldemort, e potrà farcela ancora. Ma non devi lasciare tracce che possano condurre a te.
_ Sì capo.
_ E smettila di chiamarmi capo.
_ Sì, capo.
_ Vai al diavolo.
_ OK, capo, vengo lì.
_ ... Molto spiritoso. Ora lasciami dormire.

continua...
  
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