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Autore: EffieSamadhi    05/07/2011    2 recensioni
Terza classificata al contest "Marry Me!" indetto da Bea__ sul forum di EFP. Vincitrice del Premio per la Miglior Caratterizzazione.
Bill non aveva mai studiato il francese, e sinceramente non si era mai preoccupato di quella mancanza, convinto che non avrebbe mai e poi mai incontrato dei francesi, nella propria vita. Tuttavia, pur senza capire un’acca di quella lingua, l’istinto gli aveva suggerito che la ragazza bionda appena entrata nell’ufficio stesse cercando il direttore. Scoppiò a ridere. “No, no, no. Non sono il direttore.”
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Fleur Delacour | Coppie: Bill/Fleur
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Bubbly

Autore

EffieSamadhi (EFP), Pocahontas@Effie (forum)

Titolo

“Just an ordinary day started out the same old way”

1.      Gringott, luglio 1995 [1634 parole, titolo e note compresi]

2.      Tiri Vispi Weasley, dicembre 1996 [1074 parole, titolo compreso]

3.      La Tana, agosto 1997 [260 parole, titolo e note compresi]

Contesto

II Guerra magica / Libri 5-7

Tipo di ff

Raccolta mista [2 one-shot + 1 flash-fic]

Pairing

Bill Weasley / Fleur Delacour

Prompt

\

Genere

Commedia, Introspettivo, Romantico

Rating

Verde

Avvertimenti

Het, Flashfic, Missing Moments, One-shot, Raccolta

Note dell’autore

Avevo promesso di non iscrivermi più a nessun contest, almeno fino a fine mese. Poi ho visto il titolo di questo, e non mi sono saputa trattenere. E quando ho visto il pairing Bill/Fleur in lista, non ci ho visto più: non avevo mai scritto su di loro, e prima o poi dovevo cominciare…

Il titolo della raccolta è tratto dal primo verso della canzone “The Day I Fall In Love”, interpretata da James Ingram e Dolly Parton: non molti la conoscono, ma è una canzone semplicemente meravigliosa. La traduzione può essere pressappoco questa: “Era un giorno qualunque, iniziato come al solito”.

 

 

Just An Ordinary Day

Started Out The Same Old Way

 

 

 

2.   Tiri Vispi Weasley, dicembre 1996

 

 

 

 

 

 

            Di solito, il turno di Bill alla Gringott finiva quindici minuti prima di quello di Fleur, e spesso lui la aspettava fuori, per invitarla a bere qualcosa, o a fare un giro per Diagon Alley. Mancava una settimana a Natale, e nonostante il ritorno di Voldemort il quartiere era pieno di maghi e streghe che si affaccendavano per portare a termine le compere di Natale. Sia lui che lei, comunque, avevano terminato le spese in anticipo, proprio per evitare la ressa degli ultimi giorni.

            Fleur uscì dalla banca a passo lento, stremata come non mai: il suo lavoro all’Ufficio Relazioni con l’Estero si stava facendo sempre più pesante, da quando la vecchia strega che lavorava con lei era stata ricoverata al San Mungo dopo essere stata morsa da una Piuma Mannara di cui i maghi dell’Ufficio Smistamento Posta avevano sottovalutato la pericolosità. La ragazza si calcò in testa un basco azzurro e lanciò un’occhiata storta al ragazzo. “Bill, oggi sono stanca. Ti prego, lasciami andare a casa” lo supplicò, incurvando gli angoli della bocca verso il basso, sperando di suscitare in lui una minima compassione.

            In risposta, Bill la prese sottobraccio. “Andiamo, devo fare soltanto un ultimo acquisto.”

            “Pensavo avessimo finito con le compere di Natale.”

            “E’ una cosa dell’ultimo minuto” rispose lui, trascinandola verso la vetrina dell’emporio degli scherzi di Fred e George.

            Fleur gettò un’occhiata alla vetrina, e poi guardò di nuovo il ragazzo. “Non devi avere molto a cuore questa persona, se vuoi regalarle una di queste cianfrattaglie.”

            “A parte il fatto che si direbbe cianfrusaglie, ma io trovo che Fred e George siano assolutamente geniali” sorrise Bill, rivolgendole uno dei suoi soliti sorrisi contagiosi e approfittando della sua distrazione per baciarla. “Vieni, entriamo.”

            I Tiri Vispi Weasley erano probabilmente l’unica bottega di Diagon Alley sempre gremita di clienti: non solo studenti di Hogwarts o ragazzini in cerca dello scherzo perfetto, ma anche adulti convinti dell’assoluta genialità delle invenzioni dei gemelli. Bill strinse la mano di Fleur e la guidò attraversò una folla di ragazzini desiderosi di acquistare una scorta di Merendine Marinare e Torrone Sanguinolento, per fermarsi davanti ad una vetrinetta che esponeva almeno cinquanta tipi di piume diverse. Bill osservò con attenzione i vari ripiani, scegliendone poi una di colore azzurro, quasi della stessa tonalità del basco di Fleur. “Ehi, George!” esclamò, rivolto al fratello, poco distante. “E’ questa la penna di cui mi parlavi, vero?” gli domandò, mostrandogli la piuma.

            “Esatto, Bill. Oh, buonasera, mademoiselle” aggiunse, accennando un inchino verso Fleur. “Questa è una delle nostre ultime invenzioni, la straordinaria Penna RivelaPensieri! Ci è bastata qualche minima nozione di Legilimanzia per crearla.”

            “Come funziona?” domandò la ragazza, incuriosita dall’oggetto.

            “Beh, in pratica basta appoggiarla su un foglio e concentrarsi su qualcosa, e lei fa tutto il lavoro. Traduce in parole ciò che stai pensando. Aspetta, te lo dimostro” spiegò, prendendo la penna dalle mani di Bill e appoggiandola su un pezzo di pergamena. Si portò le mani alle tempie, concentrandosi a fondo, e la penna iniziò a muoversi sul foglio. “Ecco, vedi?” disse, indicandole il foglio. “’Il cappello di Fleur assomiglia alla borsetta preferita di zia Muriel.’ Con tutto il rispetto per il tuo cappello, naturalmente” aggiunse, sorridendo.

            Fleur non poté fare a meno di sorridere a sua volta: la famiglia di Bill le piaceva, e anche se a volte le sembrava di non essere completamente accettata, ormai il suo cuore apparteneva totalmente ai Weasley. “E tu hai intenzione di comprarla?” si meravigliò, vedendo Bill porgere una manciata di zellini al fratello.

            “Oh, no, fratello, non pensarci nemmeno!” intervenne Fred. “Sappiamo cosa vuoi farci, con quella penna, e per questo te la regaliamo” concluse, con un sorriso.

            “Come sarebbe a dire che sapete a cosa mi serve?” domandò, fissando in tralice prima l’uno, poi l’altro gemello.

            “Beh, sai, quelle nozioni di Legilimanzia ci hanno messo su un po’ di curiosità. Ma non abbiamo visto molto, tranquillo” cercò di rassicurarlo George.

            “Diciamo che comunque abbiamo apprezzato l’idea, e poterci rendere utili ci rende fieri” continuò Fred.

            “E speriamo naturalmente che ti ricorderai di noi, se l’operazione andrà a buon fine” concluse George.

            “Bill, di che cosa diavolo stanno parlando? Che cosa dovresti fare con questa penna?” gli domandò Fleur. Si staccò da lui e puntò entrambe le mani sui fianchi, in un’imitazione tanto perfetta quanto involontaria della signora Weasley. “William Arthur Weasley, che cosa stai architettando?”

            Bill sbuffò. “Va bene, tesoro. Volevo farlo in un altro modo, ma vorrà dire che mi adatterò.” Prese la striscia di pergamena dalle mani di George, si concentrò su un pensiero e lasciò che la penna facesse il proprio dovere. Osservò la nuova scritta con aria soddisfatta, poi, inginocchiandosi di fronte a Fleur, le porse il foglietto.

            Fleur si costrinse a leggere la stessa frase per ben tre volte, per riuscire a convincersi di quale fosse il suo vero significato. “Bill pensa che il cappello di Fleur sia molto bello, e che sarebbe fantastico poterla finalmente chiamare ‘signora Weasley’” lesse a bassa voce, spostando poi lo sguardo sul ragazzo, incredula. “Bill, che cosa…”

            “Vuol dire che ti sposo, Fleur” la interruppe lui, con la consueta calma.

            Fleur si sentì arrossire fino alla punta dei capelli. Si era abituata al clima umido, si era abituata alla carne troppo cotta, si era abituata persino al traffico delle metropolitane inglesi… ma l’estrema sicurezza di Bill era qualcosa che avrebbe continuato a spiazzarla, fino alla fine dei loro giorni insieme. “Oui, Bill” riuscì a sussurrare, prima di cedere il passo alle lacrime. Il ragazzo le fece scivolare un sottile anello intorno al dito e si rialzò, prendendola tra le braccia, mentre i gemelli alzavano la voce per richiamare l’attenzione dei clienti.

            “Gentili signore e distinti signori” iniziò George, schiarendosi la voce, “questa è la conferma che il marchio Weasley è garanzia di qualità e successo.”

            “Acquistate un prodotto Weasley” continuò Fred, agitando un Cappello Decapitante al di sopra della folla, “e la fortuna inizierà a girare dalla vostra parte!”

            “Guardate questo ragazzo: ha comprato una Penna RivelaPensieri, e dopo meno di cinque minuti si è fidanzato con la ragazza più bella del mondo!”

            “Pensateci, gente: i prodotti Weasley possono cambiarvi la vita!” conclusero all’unisono i due gemelli, accennando un breve inchino verso i clienti.

            Fleur sorrise all’indirizzo dei gemelli, poi tornò a guardare il fidanzato, che ancora la stringeva tra le braccia. “Je vous aime, Bill” sussurrò. “Toi et ta famille.”

   
 
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