Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Nala_95    05/07/2011    1 recensioni
Un caldo tepore invade il mio corpo.
Aspetta. Caldo? Ma come? L'ultima cosa che ricordo era freddo, tanto freddo. E un bosco. Già, un bosco, in cui io stavo disperatamente scappando da qualcosa, da loro.
Lo guardo.
Il mio corpo si paralizza,
il cuore perde un battito,
il respiro si ferma.
Sasuke Uchiha
Genere: Romantico, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Il mio nome è Kaname Uchiha e sono la figlia di Itachi Uchiha.-

in quel momento la stanza piombò nel silenzio più assoluto, che una sbalordita Sakura spezzò, con mio sommo piacere e dispiacere perché ovviamente adesso iniziavano le domande.

-Tu...Tu....Tu sei la figlia di Itachi Uchiha? Quell'Itachi Uchiha? Quello che ha sterminato tutto il suo clan? Quello che Sasuke ha …- in quel momento si accorse di aver detto qualcosa che non doveva, ma ormai il dado era tratto, per cui finì io la frase che lei aveva lasciato sospesa.

-Si, quell'Itachi che Sasuke ha ucciso quando io ero solo una bambina.-

Gli sguardi degli spettatori erano tutti per me, per mia somma gioia!

Fui sorpresa quando scoprì che Sasuke non aveva cambiato espressione del viso, ne posa, era sempre restato nell'angolo dell'ufficio con le mani conserte e con lo sguardo serio. Non si era fatto scappare neanche un accenno di sorpresa, niente!

Non fui l'unica ad accorgersi di questo dettaglio, anche Sakura a Tsunade lo guardavano in modo strano.

Vorrei tanto sapere cosa pensa. Mi ritiene una traditrice? Lui, che inizialmente volevo uccidere per avermi portato via mio padre, era diventato qualcosa di più che un nome, di una vendetta, era diventato...non so neanche io cosa, con me è sempre così freddo, ma in lui vedo mio padre. Forse è per quello che ogni volta che lo guardo mi mette soggezione. Assomiglia così molto a papà...e a me.

Infondo era suo fratello.

Infondo è mio zio.

Fu Naruto a spezzare il filo dei miei pensieri.

-Aspetta fammi capire. All'inizio ti sei presentata come Kaname Kamizuro, del villaggio della pioggia. Hai detto che eri scappata di casa e che casualmente hai incontrato uno appartenente all'akatsuki. Hai mentito non è vero?-

Mi sento colpevole di aver mentito, di aver mentito a tutti. Avevo altra scelta?

-Tu già conoscevi quelli dell'Akatsuki non è vero?-

Restai in silenzio.

-Tu fai parte dell'akatsuki non è vero? Sei una spia?-

a quelle parole mi si gelò il sangue. -NO!-

-No? Allora cosa sei? Da quando sei arrivata qua non hai fatto altro che raccontare bugie, poi, come niente fosse, porti uno dell'akatsuki nell'ufficio dell'hokage! Cosa dovremo pensare noi?-

Quelle parole, così fredde, così taglienti, ma così vere, mi fecero tremare. Cosa mi aspettavo? Che mi compatissero? Che mi avrebbero sorriso e detto che andava tutto bene? Come sei stupida Kaname! Lo sei sempre stata...

-Sono stato io a decidere di venire qua. Lei non centra niente.-

La voce di Nakamaru mi fa sobbalzare.

-Perché?- continuò Naruto.

-Perché ho delle cose da dirvi. Madara, dopo che Sasuke ha lasciato l'Akatsuki per tornare a Konoha ha deciso di vendicarsi. Ha aspettato il momento migliore. Sono passati anni, è vero, ma non si dice forse che la vendetta è un piatto che va servito freddo? Quando ha saputo che anche Kaname era a Konoha, la sua ira è aumentata. Vuole radere al suolo Konoha. E lo farà entro questo mese.-

-Entro questo mese?- chiese il tizio con un ananas al posto dei capelli.

-Si, vuole distruggere Konoha prima che Kaname compia 18 anni.-

-E Perché mai?- chiese Sakura, ma Naruto, non badando alle parole dell'amica continuò il suo interrogatorio.

-E sentiamo come farà a radere al suolo Konoha? Le mura delle città sono resistenti e ben difese.-

-Dall'interno.- disse lapidario Nakamaru. Era serio, nei suoi occhi si leggeva la crudeltà, la freddezza, la ferocia degli appartenenti all'Akatsuki. Com'è strano, gli stessi occhi riescono a confortarmi e a farmi sorridere.

-Cosa?- questa volta fu l'hokage a parlare.

-Tra qualche giorno c'è la festa dei ninja, dove molti verranno da altri paesi. Credete davvero di scovarli una volta che si saranno camuffati?- chiese quasi divertito il mio migliore amico.

-Incredibile...- sibilò Naruto incredulo. Sarebbe stata la rovina di Konoha.

-Attaccheranno da dentro e contemporaneamente anche da fuori. Konoha cadrà se non è preparata a difendersi.- continuò Nakamaru.

-Ci si può fidare delle tue parole?-

Vidi il mio migliore amico fare un cenno col capo deciso.

-Ma perché dovresti proteggere Konoha? Fai parte dell'akatsuki anche tu no?-chiese L'uomo-ananas.

-Sono nato a Konoha. Certo, ero piccolo quando la mia famiglia si è trasferita nel villaggio della pioggia ma mi sono affezionato a questo posto. Sono molto affezionato anche a Kaname. Lei vorrebbe vivere in questa città. È sempre stato il suo sogno.-

Fu il turno dell'Hokage: - D'accordo. Vi pregherei di uscire, andata nella stanza degli ospiti. Dobbiamo discutere di ciò che ci hai detto. Ryoma! Koyo! Andate con loro. Potete andare.-

-D'accordo.-

 

 

L'aria in quella stanza era troppo pesante. Era graziosa, come stanza, i muri erano colorati di giallo, c'erano tante finestre, le tende avevano un bel ricamo. Al centro c'erano 2 divanetti, uno di fronte all'altro, con un tavolo a separarli. Noi eravamo su quei divanetti. Io e Nakamaru in uno, Ryoma e Koyo nell'altro.

Non si sentiva volare una mosca, ma l'aria era troppo tesa.

Koyo ci stava studiando, dalla sua faccia non si riusciva a capire a cosa pensasse, se era triste, dispiaciuto, niente di niente. Era completamente diverso al Koyo che ho conosciuto e che ho visto il giorno del suo compleanno.

Ryoma era impassibile, continuava a fissare negli occhi Nakamaru con astio. Era arrabbiato, questo era sicuro, ma riusciva a mantenere uno straordinario sangue freddo. D'altro canto non è che Nakamaru fosse molto diverso. Tra di loro c'era in corso una silenziosa sfida. Si odiavano. Perchè?

Continuavo a far scorrere il mio sguardo da uno all'altro, sicura che sarebbe successo qualcosa, uno dei due sarebbe scoppiato. Era un ora e mezza che andavano avanti così!

TOC! TOC!

Ero così presa a guardare quei due che quando sentì bussare mi venne un infarto. Sperai che nessuno mi avesse vista mentre sbiancavo e mi rizzavo nel divano con una faccia spaventata a morte: i due rivali erano troppo impegnati tra di loro per notarmi, l'unico era...Koyo mi guardava con sguardo sorpreso. No, lui mi aveva visto. Divenni bordeaux. Che figuraccia! Che imbarazzo! Erano da anni che non mi vergognavo di qualcosa.

Il suo viso, primo così serio, si fece scappare un sorriso. Da canto mio, misi il broncio. Si stava prendendo gioco di me!

TOC! TOC!

Koyo, con ancora il suo sorrisetto, si alzò e andò ad aprire. Maledetto! Fatti sparire quel sorris-

-Kaname!- Sakura, spuntata dalla porta mi guardava. -andiamo!-

-Dove?- chiesi allarmata.

-A casa.- rispose. Era una risposta veloce,ma vidi che non voleva essere sgarbata, credo fosse solo scioccata dagli avvenimenti. Chi non lo sarebbe?

-e Nakamaru?- chiesi volgendo lo sguardo al migliore amico.

-Dormirà qua.-

Dal suo canto Nakamaru mi fece cenno con la testo di andare con Sakura, era incredibile, riusciva a confortarmi in ogni occasione anche solo con uno sguardo. Di fianco a lui Ryoma si oscurò in volto. Era ancora arrabbiato. Dovevo chiarire le cose con lui, ma lo avrei fatto domani. Ormai era sera, una bella dormita mi avrebbe rinvigorita e domani avrei affrontato anche lui. Domani. Oggi ne avevo abbastanza.

 

Segui Sakura, in silenzio, per tutta la strada del ritorno. Non avevo il coraggio di dire una parola, d'altro canto non mi sembrava che lei volesse parlare.

Quasi gli andai a dosso. Non mi ero accorta che si era fermata.

-Dimmi una cosa Kaname...-iniziò titubante, continuando a darmi le spalle -...no niente, lascia perdere.-

Mi feci coraggio.

-Dimmi pure Sakura.-

-No niente, lascia stare. Come non avessi detto niente.-

Ricominciò a camminare.

-Sakura- la chiamai. Si fermò.

-Sai, dopo che Sasuke uccise mio padre, mia madre ed io decidemmo di trasferirci in un altro villaggio, infondo lei era una Kamizuro, nessuno ci avrebbe fatto problemi. All'epoca non sapevo tante cose, come il fatto che mio padre fosse morto o che facesse parte di un'organizzazione criminale, e continuavo a domandarmi perché papà non veniva più a trovarmi come faceva prima. Dopo qualche mese nacque mio fratello. Abitavamo tutti e tre in una graziosa casetta nella periferia del villaggio, vicino al bosco. Mia madre faceva l'erborista e spesso andavamo dentro il bosco a cercare delle piante che le servivano o semplicemente a raccogliere fiori. Poi ne facevamo delle ghirlande. Un giorno, tornando dal bosco, scoprì che delle persone erano entrate a casa mia uccidendo sia mia madre che mio fratello. All'epoca avevo solo 9 anni, ma mi ricordo la scena come fosse stato ieri: la cucina piena di sangue, i corpi di mia madre e mi fratello distesi a terra ricoperti di sangue. Non voglio annoiarti con questa storia. Voglio solo dirti che da quando sono qua, tu sei la persona che più si avvicina all'essere mia madre. Da quando sono qua, tutti questi brutti ricordi quasi non mi appartengono. Mi sono affezionata a te, come a Shizuka e Seiran. Volevo solo che lo sapessi. Probabilmente ti senti ferita e tradita da me, e posso capirlo e accettarlo, ma voglio solo che tu sappia una cosa. Ti voglio bene. Vi voglio bene. Veramente. Se vuoi chiedermi qualcosa, fallo.-

Mi ero liberata. Tutto quello che pensavo, i miei sentimenti, detti. Mi sentivo più leggera.

Sentì dei singhiozzi, poi, quasi senza accorgermene, Sakura si voltò e mi abbracciò, piangendo.

-Scusami. Davvero. Non sono arrabbiata con te, non mi sento neanche tradita, forse un po' scoccata, ma niente altro. Non sapevo come comportarmi. Tu hai perso tuo padre quando eri piccola e sei vissuta in tragici eventi e io mi stavo domandando cosa poterti dire, non sapevo come comportarmi e non avevo pensato a come ti sentissi tu. Scusami, sono una scocca.-

A quelle parole iniziai a piangere anch'io. Un pianto liberatorio.

Stavamo ancora piangendo quanto attraversammo la porta di casa, per fortuna i bambini erano già andati a letto.

Sakura preparò due belle tazze di camomilla e ci sedemmo nel tavolo in cucina.

Appena un sorso di quella bevanda e mi sentii rinascere. Mia mamma me le faceva spesso.

-Sono stati quelli dell'Akatsuki a uccidere tua madre e tuo fratello?- chiese d'un tratto Sakura.

Feci cenno di si con la testa.

-Che hai fatto dopo? Hai detto che avevi nove anni...-

-Entrai all'akatsuki.-

Vidi Sakura sbiancare e strabuzzare gli occhi. -Cosa?-

-Madara era come un zio per me. Ovviamente non sapevo che erano stati loro a far quel omicidio. La mia casa era infestata dalla polizia, ninja ecc. Ero spaventata a morte, non c'era nessuno che mi fosse venuto vicino per confortarmi, o per offrirmi un posto dove stare. Mia madre non era sposata ed aveva avuto due figli, sai non è che se hai una relazione con uno dell'akatsuki puoi andarti a sposare così tranquillamente- dissi con un malinconico sorrisetto- ma per gli abitanti di quel villaggio era motivo di disprezzo. Fu in quel momento che sentii il bisogno di andarmene via da lì, via da tutti. Così corsi dentro il bosco. Corsi un bel po', fino a cadere sfinita a terra. Una mano sulla spalla mi fece voltare. Madara era lì. Lo zia Madara. A mia mamma non piaceva e all'epoca non capivo perché, era così buono con me. In quel momento gli saltai in braccio e iniziai a piangere a dirotto. Aspettò che mi calmassi e mi portò al covo. Restai lì per altri otto anni, fin quando scoprì, per sbaglio, che fu lui ad ordinare l'uccisione di mia madre e mio fratello. Scappai. Come è naturale, inviò tra i più bravi dei suoi scagnozzi al mio inseguimento, ma per mia fortuna ho trovato Sasuke.-

Sakura era restata silenziosa e pensierosa durante tutta la storia, con lo sguardo assorto.

-Perché ha ordinato l'uccisione di tua madre e di tuo fratello? -

-Perché voleva me e mio fratello. Mia madre era l'unico piccolo ostacolo. Quel giorno doveva venire anche mio fratello con me dentro il bosco, però aveva mal di testa e preferì starsene a casa. Probabilmente si mise in mezzo per difendere nostra madre e venne ucciso anche lui.-

-Vi voleva per lo sharingan...-

-Voleva mio fratello per lo sharingan, io ero destinata a fare la sua prole.-

-Che bastardo!- sussurrò tra i denti Sakura disgustata.

-È per quello che mi vuole prima che compi diciotto anni. Stava solo aspettando la mia maggiore età, per farmi credere che mi amava. Mi ha sempre detto solo e solamente menzogne! Ora probabilmente è furente perché gli sono sfuggita da sotto il naso.-

Sento gli occhi pizzicare, delle lacrime che vogliono uscire.

Le braccia di Sakura mi avvolgono da dietro. Scoppio nuovamente a piangere. Sono lacrime di gioia. Finalmente ho trovato una casa e delle persone che mi vogliono bene veramente.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Nala_95