A caccia di nuovi amici.
Tornò a casa. La sera del giorno dopo si preparò per andare a caccia dei suoi futuri amici “fighi”.
Scese svelta le scale del portone di casa sua, in realtà non sapeva con precisione dove andare. Prese delle stradine dove di solito i ragazzi considerati “teppisti” si divertivano a fumare e talvolta anche a drogarsi. Girò l’angolo e si trovò davanti un gruppo di ragazzi che scherzavano e ridevano. Si fermò ad osservarli.
Poi uno di loro si accorse di lei. Era un ragazzo veramente strano. Il resto della comitiva cessò di parlare e ora tutti fissavano Kate, che non provava un briciolo di imbarazzo.
“Ciao.” Disse la ragazzina.
“E tu saresti?” rispose il ragazzo che si accorse per primo di lei.
Kate lo osservò attentamente. Converse basse, jeans, maglietta degli Avenged Sevenfold, alcuni tatuaggi sulle braccia e aveva una carnagione estremamente pallida. I capelli nero corvino e gli occhi neri come la pece. Il dilatatore all’orecchio e un piercing septum.
“Mi chiamo Kate.” Dopo averlo osservato con attenzione rispose.
“E cosa vuoi?” rispose acido il ragazzo.
“Fare amicizia con voi.”
“Hahahaha ma sei scema?” Sui volti di alcuni si disegnò un sorriso.
“Come ti chiami?” Kate non prestò attenzione alle risate.
“Noi non vogliamo fare amicizia con te.” Rispose nuovamente acido il ragazzo.
“Hahaha Luke parla per te! Questa ragazza mi sembra veramente divertente!” Disse un ragazzo dietro di lui. “Lui si chiama Luke e io sono Steve. Piacere di conoscerti!”
“Il piacere è tutto mio.” Disse senza emozione la ragazzina.
Erano perfetti. Steve aveva i capelli verdi tinti e aveva l’aspetto di uno pseudo metallaro-alternativo.
“E voi come vi chiamate?” disse Kate riferendosi al resto del gruppo.
“Oh-oh! Io sono Camilla!” Risposa una ragazza bionda dalla voce timida e chiara, magra, con una scollatura vistosa e gli occhi azzurri, tacchi molto alti e vestitino fucsia con una borsetta bianca.
“Piacere Kate.”
“Piacere Marta.”Si presentò una ragazza con i capelli lunghissimi color cioccolato, gli occhi verdi come due smeraldi, i vestiti semplici e sobri e con delle lentiggini sulle guancie.
“Io invece sono Rò.”Disse un ragazzino dai capelli rossi tinti e due occhi grandissimi marroni che guardavano Kate intensamente, come quasi volerne capire pregi e difetti, punti di forza e debolezze, carattere e personalità.
“OH!” esclamò da un angoletto un ragazzo completamente ubriaco.
“E questa chi è?” seguì una bestemmia.
Kate avanzò verso il ragazzo, mentre Camilla la fermò :
“Attenzione, è un po’ pericoloso quando è ubriaco, non avvicinarti troppo!”
Kate non prestò attenzione. Il ragazzo l’aveva colpita parecchio.
“Sono Kate.” La ragazzina tese la mano verso l’ubriaco, sul cui volto comparse un sorriso. “Voglio fare amicizia con te.” Disse la ragazza con tono fermo.
Il ragazzo scoppiò in una risata.
“Come ti chiami?” chiese Kate.
“Spikes.” Lui le strinse la mano.
Spikes era un ragazzo con un’alta cresta bionda, gli occhi azzurri come l’oceano, pieno di tatuaggi e piercing, maglietta strappata e jeans anche. La sigaretta in bocca e un sorriso che ispirava fiducia. Tre bracciali con le borchie al braccio sinistro, un bracciale era identico a un altro che aveva Kate. Un tatuaggio sul braccio del ragazzo diceva “Punk is not dead” e questo convinse Kate che Spikes era il ragazzo perfetto.
Kate senza accorgersene sorrise. Aveva trovato i suoi amici fighi, quando l’amicizia con loro si sarebbe fortificata, sarebbe andata in giro con i suoi nuovi amichetti mostrando a quelle sceme della sua classe che lei era figa, e aveva degli amici fighissimi.
“Beh, Kate, il tuo è proprio un nome schifoso da nonnetta.” Aggiunse Luke, il primo ragazzo, sedendosi ad un muretto con tono arrogante.
“Invece Luke è proprio perfetto per rappresentare la tua pateticità.”
Il ragazzo si zittì.
“Guarda che se continui su questo passo rifiuteremo la tua amicizia.” Aggiunse lui.
“Non me ne frega niente, io sono così : acida e un po’ stronza, se mi accettate è bene altrimenti ci sono un sacco di ragazzi in questa città con cui posso provare a stringere amicizia. Non ho scelto voi perché avete qualcosa in più degli altri.”
“Ma chi ti credi di essere? Ribattè lui.
“Hai iniziato tu ad attaccarmi e a rispondermi in modo acido fin da quando mi sono presentata. Se ti rispondo male è solo per le tue provocazioni , impara ad essere un po’ più educato, soprattutto con le ragazze.”
“Hahahah, avevo ragione, questa ragazza è davvero divertente!” commentò in tono allegro Steve.