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Autore: saundersery    06/07/2011    6 recensioni
Anche quella sera Harry le avrebbe prese… era inutile, per quanto si sforzasse di fare il bravo proprio non riusciva ad evitare di essere punito da zio Vernon...
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton, Sirius Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Quando le lezioni ripresero regolarmente la normalità sembrava di nuovo padrona del castello, Harry, Hermione e Ron non facevano che parlare di Sirius Black e di Crosta alias Peter Minus, Ron soprattutto sembrava sconvolto dal fatto che nessuno si fosse mai accorto di nulla

"ti immagini cosa avrebbe potuto farmi se si fosse ritrasformato di notte?" Piagnucolò rabbrividendo, Harry gli diede una pacca di comprensione sulla spalla mentre Hermione alzò gli occhi al cielo

"beh comunque dobbiamo trovare Crosta" Hermione si pentì immediatamente della sua esternazione fatta poco prudentemente in sala grande durante la colazione e, sfortunatamente intercettata da Piton che passava in quel momento il cui sguardò andò a posarsi malevolo sulla strega che impallidì

"Granger nel mio ufficio oggi pomeriggio alla fine delle lezioni" Concluse adirato prima di allontanarsi.

"Cavolo sei nei guai adesso Herm" Sussurrò Ron spaventato.

Hermione camminava spedita verso i sotterranei mentre cercava disperatamente di ricacciare i libri di artmanzia nella sua borsa, non voleva fare tardi, non aveva paura di Piton ma sapeva che con lui non si scherzava, si era spesso mostrata ostica col suo insegnante, si era spinta oltre innumerevoli volte, non aveva mai urlato improperi contro un docente ma ogni volta, con il pozionista, l'affetto per Harry aveva guidato quelle crociate ardite.

Bussò ed entrò sentendo la voce scura del professore accordargli il permesso di accedere nella stanza che era come sempre scarsamente illuminata e fredda.

"Si sieda questa non è una punizione" Esordì alzandosi e avvicinandosi alla strega che guardava dritto davanti a sè cercando di non tradire nervosismo, Piton la osservò bene, lo sguardo fiero, la postura impeccabile e quel cipiglio saccente che spesso lo irritava.

"Oggi in sala grande ho sentito che cercava di coinvolgere i suoi compari in una nuova sconsiderata missione e se non sbaglio si riferiva ad un pericoloso assassino, io le proibisco di mettere in atto qualsiasi azione o piano per andare a cacciarvi nei guai, questo non è un gioco, Black è un ricercato" Tacque un'istante ed Hermione ne approfittò,

aveva due possibilità, cercare di convincere ancora Piton che forse Black era innocente, oppure fingere spudoratamente e fare la vittima, capì dallo sguardo arcigno del mago che non avrebbe cavato il ragno dal buco così raccolse tutto il suo coraggio e optò per la seconda ipotesi:

"professor Piton" Urlò quasi scandalizzata "mi spiace ma lei ha capito male" Il mago si bloccò di colpo cercando di capire cosa stesse cercando di inventarsi quella stupefacente ragazzina cocciuta, la lasciò continuare

"quando oggi ha sentito che dicevo di trovare Crosta, il topo di Ron, ecco io intendevo... un altro Crosta, si ecco insomma uno che sostituisse il suo animaletto domestico scomparso, sà Ron soffre molto per la sua mancanza così ho consigliato di prendere un altro topo e di chiamarlo col medesimo nome per far stare meglio Ron" La faccia di Piton tradiva sorpresa mista ad indignazione, quella peste sapeva davvero rigirarsi tutte le frittate?

"Signorina Granger io non sono Silente e a me non può darla a bere, benedetto Merlino vuole capire che siamo tutti in pericolo? Non spetta a dei maghi di tredici anni indagare su Black, Minus e magia oscura intesi?" Hermione si giocò tutto e rese la sua migliore interpretazione di sempre, si voltò guardando il suo professore più acuto con innocenza quasi svenevole

"ma professore... davvero lei ha frainteso l'intero senso della mia conversazione con Harry e Ron, le ho spiegato come è andata e non so davvero perchè pensi sempre così male di me, so che non sono sempre stata giusta con lei però questo è ... accanimento... io non le ho fatto niente, studio la sua materia che adoro e sono sempre attenta ad ogni suo insegnamento perchè pensa questo di me?" Concluse fingendosi addolorata e coprendosi il viso con le mani cercando di piangere,

Piton la guardò un momento, forse stava esagerando, forse aveva davvero preso un granchio enorme, non poteva essere così brava da fingere proprio con lui, in fondo era il professore più temuto di sempre e nessuno aveva mai neanche solo provato ad inbrogliarlo così apertamente, inoltre non sapeva dire perchè ma non sopportava di vederla piangere, forse la somiglianza con la sua Lily gli giocava brutti scherzi, si sedette di nuovo di fronte alla strega

"va bene Granger, voglio crederle, spero davvero che stia dicendo la verità, lo spero per lei ovviamente perchè se dovessi anche solo sospettare che mi stà prendendo in giro non la passerà liscia, si asciughi gli occhi" Concluse meno duro di prima porgendo ad Hermione un fazzoletto di stoffa verde.

Hermione si asciugò gli occhi "grazie prefessore ora torno alla torre a studiare per il compito di pozioni di domani" Disse cercando di dimostrare gratitudine.

Un bruciante senso di colpa però la invase non appena chiuse la porta dello studio, odiava ingannare Piton soprattutto quando riusciva a vedere oltre la sua corazza tutta quella tenerezza di cui Harry parlava, strinse il fazzoletto e si diresse alla torre cercando di giustificare quella farsa ripetendosi che era necessaria.

Quella notte non riuscì a dormire, non faceva che pensare alla sua menzogna, aveva capito di avere una sorta di ascendente sul professore, Piton non era certo il tipo che si faceva imbambolare da due lacrime, questo la faceva a pezzi, si girò più volte nel letto cercando di scacciare via quel senso di sporco che sentiva.

Il mattino cercò di evitare Ron e Harry, li vide in aula, lì non potevano parlare o chiederle niente, sorrise ad Harry e le sue labbra tornarono a contrarsi mentre il professor Piton faceva il suo ingresso in aula, strinse il fazzoletto verde che teneva in tasca e ignorò la contrazione del suo stomaco.

"Sedetevi e iniziate, avete due ore da adesso" Comunicò il mago sedendosi alla cattedra, tutti tacquero e iniziarono ad aprire libri e astucci contenenti coltellini, mestoli e sacchetti.

Hermione non riusciva a concentrarsi, era inutile, sapeva che non sarebbe riuscita a concludere granchè, guardava verso la cattedra di continuo mentre cercava di tagliare le radici di elleboro.

Un'esplosione violenta fece voltare tutti e il coltello d'argento di Hermione andò a conficcarsi nel palmo della sua mano profondamente, ci fù un incredibile parapiglia, Piton raggiunse Neville che aveva la faccia nera di fumo

"Pacioook ma che diamine combini... va a lavarti immediatamente" Urlò furente prima di girarsi e vedere Harry che correva verso Hermione

"Herm stai bene? Fammi vedere professore presto" La strega si teneva la mano cercando di fermare un copioso fiotto di sangue che aveva già inzuppato la manica della divisa

"Granger che hai fatto?" Disse avvicinandosi e prendendo la mano di Hermione che spaventata lo guardava esaminare il taglio

"Io mi sono distratta con lo scoppio di prima e ..."
"presto venga con me in infermeria... Potter tieni la classe " E uscì trascinando Hermione per l'altro braccio.

"Le gira la testa?" Chiese scrutando la sua allieva che camminava accanto a lui, poi di colpo non sentì più i suoi passi, si voltò temendo che il sangue perso potesse averla fatta svenire, ma Hermione era immobile, si era fermata qualche passo più indietro

"Granger allora vuoi muoverti prima di dissanguarti nel corridoio?"

"Io professore, io ... devo dirle una cosa..."


"e non puoi dirmela dopo? Merlino aiutami tu, cosa c'è hai tentato il suicidio forse e questo non è stato un'incidente?" Quello era il momento, ora o mai più, doveva liberarsi di quel peso

"professore io le ho mentito!"

 

Un rumore improvviso esplose nel corridoio, sembrava che qualcuno stesse urlando o litigando, Piton si voltò di scatto intercettando Silente e Lupin che camminavano spediti nella loro direzione e in mezzo a loro una terza figura emaciata si avvicinava, a Severus si ghiacciò il sangue nelle vene, era Sirius Black, istintivamente si parò davanti ad Hermione che restò di stucco e tirò fuori la bacchetta

"Suvvia Severus mettila via, sono venuto a cercare miss Granger in classe ma mi hanno informato che c'è stato un piccolo incidente" La faccia del pozionista era una maschera di odio

"il signor Black è sotto la mia custodia ed è qui senza bacchetta per essere interrogato, miss Granger mi farà l'onore di assistere per confermare ciò che dice del suo rapimento ora calmati" Ma Severus non era intenzionato ad ascoltare le bugie di Black

"ma come vi salta in mente di dar retta a questo reietto?" Esclamò furioso

"e dai mocciusus quando è troppo è troppo so che non sei proprio sveglio però tu che dai a me del reietto mi fà davvero ridere" Lo provocò Sirius

"beh smetterai di ridere presto... Granger non devi andare se non vuoi" Lo disse in tono così protettivo che Hermione si sentì in difficoltà, era ovvio che sarebbe andata, erano giorni che provava a dire la verità sul rapimento, Black scoppiò in una fragorosa risata

"non sapevo fossi così... ecco si... premuroso con le tue studentesse... e per giunta così giovani"


"Sirius basta così" Lo ammonì Lupin

"la signorina Granger ora andrà in infermeria e poi deciderà se partecipare al vostro teatro o no" Disse asciutto il pozionista mettendo una mano sulla spalla di Hermione e guidandola verso l'infermeria senza più proferire parola.

 

L'apparizione di Sirius Black aveva destato non poco scompiglio, Hermione non tentò ancora di confessare la sua menzogna al professore di pozioni, le sembrava davvero una cosa ridicola adesso che c'erano cose ben più importanti da risolvere anche se ne era felice, finalmente forse si sarebbe chiarita ogni cosa e Harry avrebbe avuto il suo padrino con sè.

 

La sera stessa quando Hermine trovò Harry da solo nella torre di astronomia dopo averlo cercato ovunque si sedette accanto a lui

"come stà la tua mano?"


"bene madama Chips l'ha sistemata, e tu? Tu come stai? Perchè ti sei rifugiato quassù?" Lo chiese sussurrando come se non volesse far sentire peggio Harry che era visibilmente triste

"beh non lo so... tutta questa storia mi sembra assurda, quell'uomo nella mia testa ha tradito i miei genitori e ora forse.... sono così confuso Herm, non sarebbe venuto al castello consegnandosi a Silente se non fosse vero non credi?"

Hermione cercò di non sembrare a disagio "Harry è normale ti serve tempo per abituarti all'idea però, non pensare che tutti i tuoi parenti debbano essere cattivi, Sirius ti vuole bene, non vi conoscete ma se è innocente devi dargli una chance"

Lui sembrò pensarci sù e un pò della sua tristezza sparì, scesero insieme per separarsi poco dopo, Harry aveva bisogno del suo rifiugio ancora una volta, scese nei sotterranei e bussò alla solita porta scura.

 

COME PROMESSO ECCO IL CAP. 20 UN GRAZIE PARTICOLARE AD AURON_SAN , PHOEBHE76, SONIACRISTINA1989, ED ERIKA97 PER IL VOSTRO IMMENSO SUPPORTO. ASPETTO I VOSTRI GIUDIZI. BACI.

  
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