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Autore: Asterion    06/07/2011    3 recensioni
L'alba ormai sorta cominciava ad ammantare con i suoi raggi di perla il paese della Luna , tratteggiando con delicate sfumature gli edifici e le case color ghiaccio del piccolo villaggio. Lo stabilimento del grande kage  brillava  in tutto il suo splendore mentre il paese cominciava lentamente a svegliarsi nella fredda foschia mattutina.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Meditazione.

 

Si, è questa la parola chiave.

 

Svuotare la mente è la parte più difficile, anche se ci sei sempre riuscita piuttosto bene; un attimo e ti trovi sospesa nel niente, la mente libera da pensieri insignificanti, fluttuante in un vuoto più concreto della realtà. Così. Concentrati su un punto...

 

...Un punto.

 

...UN PUNTO.

 

Due occhi da felino si socchiusero in quell'istante, dirigendo il loro sguardo verso il cielo terso. Si era appena alzato un leggero venticello fresco che ora faceva volteggiare dolcemente le chiome degli alberi.

 

Taiyo ,hai perso la concentrazione.

 

Un enorme leopardo bianco, rimasto seduto fino a quel momento sotto una pianta dai fiori rossi, si alzò sulle possenti zampe e si avvicinò lentamente alla cascata, che, a causa delle frequenti folate di vento, risultava ancor più rumorosa ed impetuosa del solito.

Il felino inclinò leggermente la testa , osservando con occhi verdi la giovane che, seduta a gambe incrociate su un grosso masso al di sotto dell'acqua della cascata fragorosa, era impegnata in esercizi di meditazione.

 

Merda, hai ragione Aki.

 

Uno sbuffo di impazienza e la giovane si alzò in un attimo in piedi sul sasso grigiastro, scrutando il leopardo davanti a sé.

Gli occhi di Taiyo erano diventati del tutto uguali a quelli del felino che le stava davanti e un alone blu li incorniciava conferendole un aspetto a dir poco strano.

 

In un attimo le pupille della giovane tornarono normali, ricomparirono le iridi color del ghiaccio e l'alone sparì.

 

Oggi non riesco a concentrarmi. Ho troppi pensieri per la testa.

 

Taiyo rivolse uno sguardo dispiaciuto all'animale, poi si avvicinò a lui e gli carezzò dolcemente la schiena muscolosa.

 

Non ti preoccupare. Sei riuscita ad impastare il chakra eremitico nonostante non avessi ottenuto piena concentrazione. Continueremo ad esercitarci nei prossimi giorni.

 

Il felino le morse affettuosamente la mano per poi dileguarsi negli oscuri meandri della selva.

 

Taiyo rimase a fissare per lungo tempo il punto dove era scomparsa Aki, pensierosa. Poi si sedette per terra, sull'erba fresca, ancora stillante rugiada.

 

Era passato solo un giorno da quell'incontro nella foresta di ghiaccio e non aveva mai smesso di pensare alla missione.

 

Quale tecnica doveva reperire?

 

 

Perché?

 

 

Lui le avrebbe dato in cambio ciò che voleva?

 

 

 

 

Si poteva fidare?

 

 

Sbuffò. Inutile farsi tanti problemi, lei aveva un obiettivo e doveva portarlo a termine, costi quel che costi.

 

Taiyo si sdraiò sul prato verde smeraldo , osservò il profondo cielo blu che la sovrastava e piano piano le sue palpebre si abbassarono sempre più fino a che la sua mente si smarrì nell'oblio del sonno.

 

*****

 

Plic. Plic. Plic. Plic.

 

L'unico rumore appena udibile in quella stanza era un sordo gocciolare d'acqua che rompeva in modo intermittente il silenzio immobile. Il suono proveniva da alcune vecchie tubature arrugginite che correvano sul soffitto cadente. Perforate in numerosi punti , lasciavano cadere gocce fredde in diversi angoli della stanza.

 

L'oscurità ammantava tutta la sala, che non era illuminata se non da un debole spiraglio di luce che si proiettava da chissà dove sullo squallido pavimento.

 

Le pareti, di un ocra stinto, erano coperte da schizzi di sangue vermiglio che rendevano l'atmosfera ancor più agghiacciante.

 

Al centro della stanza, di spalle rispetto all'unica porta presente, era collocata una poltrona verde sporco, coperta di toppe e scucita in alcuni punti ,che accoglieva una figura immersa nelle tenebre.

 

La porta della stanza si aprì scricchiolando sui cardini. Una voce, il cui suono era attutito da una maschera, ruppe il silenzio mentre flebili raggi solari riuscivano a penetrare illuminando la stanza.

 

Mio signore, sono di ritorno dall'incontro. Ha accettato.”

 

La testa di un enorme serpente fece capolino dallo schienale della poltrona verde; Il rettile, la lingua sibilante che saettava dalle fauci, osservò con i suoi grandi occhi gialli il nuovo arrivato, per poi avvolgere placidamente le sue spire intorno al collo dell'uomo seduto.

 

L'identità di quest'ultimo era nascosta dall'oscurità della sala, se non per i capelli lunghi e corvini che gli ricadevano sulla schiena e per una tunica bianca che rivestiva il suo corpo emaciato. Mentre valutava in silenzio le parole del ninja mascherato egli allungò la mano destra dalle dita adunche per accarezzare la schiena viscida del serpente. Rivolse lo sguardo verso la porta, permettendo in questo modo che la luce proveniente dalla stanza attigua lo illuminasse un poco in volto.

La sua carnagione era molto pallida, color latte, e i suoi occhi erano del tutto simili a quelli del rettile che circondava il suo corpo, gialli e terribilmente freddi.

 

Bene Kabuto, ottimo lavoro”. Un sorriso compiaciuto comparì sulle sue labbra per lasciare spazio subito dopo ad una smorfia di fastidio.

 

Portami subito la medicina, le mie braccia fanno male... bruciano tizzoni ardenti” Le sue unghie andarono a conficcarsi con rabbia nel tessuto verde dei braccioli della poltrona, già martoriato da varie perforazioni.

 

Kabuto, che era rimasto immobile sulla porta, si precipitò in un angolo della stanza dove era presente un tavolo mezzo mangiato dalle tarme su cui erano posate diverse borse nere aperte; iniziò a rovistare freneticamente nella prima e ne trasse fuori quasi subito una boccetta viola. La porse in fretta a Orochimaru attendendo che egli ne bevesse una porzione, quanto bastava per lenire il dolore.

 

Orochimaru bevve avidamente e poi si asciugò con la manica bianca la bocca oscenamente macchiata dal liquido violaceo che ora stava colando sul collo, tenendo nella mano destra il contenitore vuoto.

 

Tra poco L'Uchiha sarà mio e niente potrà fermarmi. Riesci a capire cosa significa, Kabuto? Tra una settimana riavrò finalmente il potere nelle mie mani Ah Ah Ah Ah!”

 

Kabuto osservò il padrone con espressione compiaciuta per poi sistemarsi gli occhiali lucenti sul naso e commentare con un mezzo sorriso sulle labbra:

 

Ho visto proprio Sasuke poco fa, si stava allenando nella sua stanza . Pare stia diventando molto forte”

 

Orochimaru gettò uno sguardo di fuoco sul suo fedele servitore : i suoi occhi luccicavano sinistramente. Manda si contorse intorno alla poltrona, alzando la testa e mostrando le sue zanne acuminate al ninja che aveva osato offendere il suo padrone.

 

Attento a come parli, Kabuto! Stai forse mettendo in dubbio le mie capacità? Vuoi forse che ti dimostri di cosa sono capace? In tal caso potrei accontentarti con la morte!”

 

Il ninja, accortosi dell'errore madornale, si inchinò in fretta di fronte all'uomo seduto, proferendo queste parole:

Non intendevo dire questo, mio signore. Perdona la mia stupidità”. La sue espressione si era fatta seria e supplichevole.

 

Ritorniamo ai nostri affari. Come ti è sembrata quella ragazza? Sospettosa?”. Orochimaru alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi freddi su Kabuto, che rispose così:

 

L'incontro è andato piuttosto bene, mi è sembrata bendisposta. Il suo atteggiamento, era dubbio; Mi ha chiesto se poteva incontrarla una seconda volta. Non ha voluto dirmi per quale motivo”.

Il ninja si sistemò di nuovo gli occhiali sul naso e spostò la sua attenzione dal padrone a Manda che ora si aggirava per la stanza strisciando silenzioso come la notte e mostrando di tanto in tanto la sua temibile lingua biforcuta.

 

Dubita forse della mia promessa...? Eppure, in fondo, sono un uomo leale!” Orochimaru ruppe il silenzio con una risata sadica mentre il suo amato rettile si avventava su un povero topo che non era riuscito a sfuggire alle sue grinfie.

 

Kabuto iniziò a camminare pensieroso per la sala per poi fermarsi vicino all'unica finestra presente, sbarrata con delle assi di legno, e rivolgersi così al ninja supremo:

 

Mio signore, forse converrebbe selezionare qualcuno di più adatto. Non capisco come mai ha scelto proprio quella ragazza.”

 

Taiyo è un ninja forte, ma anche molto manipolabile. La sua anima nasconde un lato oscuro... La renderò una mia pedina. Sarà facile sfruttarla per reperire la tecnica.. Un altro punto che gioca a suo favore è il fatto che essendo una straniera nessuno sarà in grado di associarla a noi.”

 

Kabuto fissò a lungo Orochimaru come se stesse cercando di decifrare i pensieri reconditi della sua mente perversa e poi,dopo aver soffermato lo sguardo su Manda, che ormai aveva terminato il suo lauto pasto e stava tornando lentamente verso di loro, chiese:

 

Quando Taiyo arriverà domani al villaggio dovrò informarla sulla sua missione... Mio signore, credo sia ora che mi parli di questa tecnica.”

 

E' una tecnica segreta appartenente al casato Uchiha. Ad oggi solo io, Tsunade e Jiraya ne siamo a conoscenza. Il maestro Sarutobi ce ne aveva parlato quando eravamo ancora una squadra. Puah! Giorni noiosi! Comunque,ritornando a noi, questa tecnica, anche nota con il nome di “Occhio di Madara”, in onore del leader scomparso del clan, è connessa con lo sharingan ipnotico e permette di invocare sul campo di battaglia uno dei cercoteri esistenti e sfruttare il suo immenso potere. Non è chiaro quando, come e chi l'abbia ideata ma questo non importa: voglio sapere se esiste veramente. Una volta che Sasuke sarà diventato il mio nuovo corpo e avrà ottenuto lo sharingan ipnotico , non dovrò più temere nessuno, nemmeno quei pagliacci di Alba. Muhauhauahuahauh!”

 

Orochimaru scoppiò in una risata oscena per poi allungare la mano gracile per accarezzare dolcemente la testa del serpente che nel frattempo era tornato tra le braccia del padrone.

Kabuto che ora esibiva un sorrisetto divertito sulla sua faccia, parzialmente illuminata dallo spiraglio di luce proveniente dalla finestra alla sua destra, rivolse una nuova domanda al capo

 

Ma...Dove dovrebbe trovarsi il rotolo che descrive questa tecnica interessante?” I suoi occhi brillavano di avidità e di interesse.

 

Si dice che sia nascosto da qualche parte nel tempio di Tengu, sotto quello di Nakano. Quel posto , a quanto ne so, custodisce i segreti del clan Uchiha e di sicuro, se questa fantomatica tecnica esiste, è celata da qualche parte in quel posto.

Bene Kabuto, adesso vattene, voglio stare da solo. Raggiungi al più presto Taiyo ,informala sul suo lavoretto e ammoniscila a dovere: Non deve farsi scoprire, in nessun modo, altrimenti...”

 

Il ninja non finì il discorso e si limitò a mandare in frantumi con la mano destra la boccetta vuota che poco prima conteneva la medicina per le braccia ; Kabuto, ricevuto il messaggio allusivo, si inchinò in forma di saluto e scomparì lasciando Orochimaru nel buio della stanza in compagnia di Manda.

 

 

Angolo Autrice: Salve a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Ho faticato molto per scriverlo perché ho trovato molto difficile tratteggiare un personaggio così complesso come Orochimaru. Non so se sono riuscita nell'intento (credo di no ) , comunque fatemi sapere cosa ne pensate ! A presto! Kiss

  
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