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Autore: MaryElizabethVictoria    07/07/2011    1 recensioni
Harry Potter è tornato, Hermione Granger ha paura, Ron Weasley è impazzito, Draco Malfoy non è sconfitto, qualcuno che abita il castello di Hogwarts ha un piano e strani eventi cominciano ad accadere intorno a vecchi e nuovi protagonisti.
Può essere letta come seguito di 'Photograph' oppure come storia a sè...buona lettura!!!
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Le lezioni ad Hogwarts erano riprese in un'atmosfera surreale: gli alunni entravano e uscivano dalle aule, chiacchieravano nei corridoi e passeggiavano nei pressi del lago. Poteva sembrare ad un primo sguardo che la guerra non ci fosse mai stata. Invece  alcuni segni indelebili erano rimasti: c'erano stati dei morti per quegli stessi corridoi che adesso venivano percorsi indiscriminatamente da figli, amici e compagni delle vittime come degli assassini. L'astio tra Grifondoro e Serpeverde era se possibile aumentato e non passava giorno che Hermione in qualità di Caposcuola non fosse costretta a sedare litigi tra gli appartenenti alle due case.

Gli insegnanti facevano del loro meglio per tenere la situazione sotto controllo, disgraziatamente alcuni facevano anche troppo. Katerine Van Allen per esempio , che nel ruolo di insegnante di Babbanologia avrebbe dovuto avere il delicato compito di promuovere la cooperazione tra maghi e babbani, decise di farlo  a modo suo istituendo quello che lei chiamava il Cerchio dell'Amicizia.

In pratica le sue lezioni avevano la stessa scaletta di un gruppo di alcolisti anonimi: ci si metteva tutti in cerchio e ognuno doveva raccontare i suoi problemi agli altri, che avrebbero dovuto ascoltare con 'comprensione e rispetto ' , alla fine la professoressa scoppiava  quasi sempre in lacrime e abbracciava forte chi si era confidato. Andò a finire che le ragazze le raccontavano i soliti insulsi drammi d'amore, su cui ricevevano i consigli da una che a suo stesso dire ' ne aveva fatti passare di uomini' , mentre i ragazzi continuavano ad inventarsi problemi esistenziali assurdi ed improbabili solo per ricevere un caloroso abbraccio dalla prosperosa insegnante.  La docente sembrava piacere a tutti perchè non si arrabbiava mai, non dava mai compiti e girava per il castello svestita come una coniglietta di Play Boy.

Hermione trascorreva quelle ore isolata dal resto della classe, fredda e indifferente alla spazzatura che spacciavano per Babbanologia. Ascoltare quei discorsi idioti sulle creme autoabbronzanti o su come bisogna vestirsi per piacere a un ragazzo le facevano una gran rabbia pensando ai veri problemi che gravavano su di loro, ai morti, alla guerra e a come ciò aveva cambiato la sua vita. Finchè un giorno decise che non ne poteva davvero più.

-Professoressa Van Allen...- disse alzandosi in piedi.

-Quante volte ti devo dire di chiamarmi Kate, sciocchina!- la riprese quella- Io sono tua amica, devi sentirti libera di parlare di qualsiasi cosa con me senza formalità.

-Professoressa- insistette Hermione - posso andarmene?

-Oh, tesoro...perchè vorresti andartene? - la donna sbatté le lunghe ciglia, che Hermione sospettava essere finte, senza dar segno di capire- Se hai un problema perchè non ne parli nel Cerchio dell'Amicizia?! Noi siamo qui per te!

-Perchè ritengo questa lezione inutile e sinceramente conosco modi migliori per sprecare il mio tempo- disse tutto d'un fiato.

Un brusio concitato percorse l'intera classe nel sentire proprio lei parlare a quel modo, inutile dire che la Van Allen sembrava l'unica a non afferrare il punto.

-Ragazzi, calmatevi per favore- mormorò la professoressa con la sua solita voce zuccherosa- la vostra compagna  ha appena espresso una sua opinione e sapete benissimo che dobbiamo sempre rispettare le opinioni di tutti. Grazie Hermione per la tua sincerità, ricorda che ti vogliamo bene!!Facciamo tutti un applauso per Hermione!

La Grifondoro uscì senza degnarla di un altro sguardo.

-Ehi, Greengrass dove corri?- aveva urlato un Grifondoro del settimo anno a una Serpeverde del sesto.

Lungo il corridoio molti studenti si erano fermati a guardare pregustandosi la scena, nessuno di loro aveva la minima intenzione però di aiutare la malcapitata.

Astoria aveva affrettato il passo , ma la strada le era stata bloccata da altri due studenti dall'aria minacciosa.

-Dove scappa una piccola schifosa Serpeverde così di fretta?- chiese ad alta voce quello di prima, afferrandole un braccio e facendole cadere i libri che portava.

-Non toccarmi- rispose lei cercando di mantenersi calma.

-Oh, non possiamo toccarla solo perchè è una preziosa Purosangue.

-Avrà paura che la contaminiamo.

-Lasciatemi in pace, io non vi ho fatto niente- si difese la ragazzina.

-Altrimenti ci lanci una maledizione Greengrass? Hai fretta di finire ad Azkaban insieme ai tuoi genitori Mangiamorte?

-Anche lei è una Mangiamorte, prendetela!- urlò qualcuno.

La povera ragazza assistette impotente mentre gli altri si stringevano intorno a lei in un cerchio sempre più piccolo.

-Lasciatela stare - si era messa a strillare Hermione mettendosi davanti ad Astoria, mentre le stringeva sempre di più  senza permetterle di avanzare- Sono una Caposcuola, lasciateci passare! Smettetela subito!

-Tu stanne fuori Granger, non ce l'abbiamo con te.

-Già, i genitori di quella hanno ferito mio fratello!

-Levati di mezzo stupida Sangue Sporco-  le intimò una ragazza Corvonero piuttosto esaltata- sono questioni tra maghi!

Era il delirio, pensò Hermione.

Forse con un incantesimo avrebbe potuto farsi strada tra i suoi compagni impazziti,estrasse quindi  la sua bacchetta ma si bloccò immediatamente. Quel frastuono era come quello che aveva sentito quella notte rimbombare negli stessi corridoi. Immagini terribili le invadevano la mente impedendole di raggiungere la concentrazione necessaria a produrre qualsiasi incantesimo abbastanza potente da proteggere entrambe, ormai circondate. Astoria , tremante dietro di lei, le afferrò la mano per farsi coraggio. Hermione , non meno impaurita, la strinse forte e chiuse gli occhi.

Quando li riaprì realizzò che qualcosa di luminoso e incandescente aveva costretto gli aggressori ad indietreggiare, adesso tutti loro stavano fissando qualcosa nella direzione opposta. Riuscì a vederlo anche lei solo quando la folla si aprì in due ali per lasciar passare Adrian Hardgraves , furente come non lo avevano mai visto. Il professore teneva ancora sollevata la sua bacchetta per formare una cupola dorata attorno ad Astoria ed Hermione.

Contrariamente a quanto aveva pensato inizialmente il professor Hardgraves era di gran lunga il miglior insegnante  tra quelli che erano capitati loro quell'anno. Oltre ad evitare di rinfacciarle in qualsiasi modo la sua pessima figura, si era dimostrato molto competente nella sua materia. Era disponibile con tutti i suoi studenti senza essere troppo permissivo e nonostante fosse quasi loro coetaneo era riuscito in breve tempo a farsi rispettare in quanto docente, evitando tuttavia di arrivare a imporsi.

Ma a parte le sue lezioni Hermione apprezzava il fatto che fosse l'unico a cercare di fare qualcosa per fronteggiare le frequenti crisi tra studenti.

- Voi tutti sappiate che non ho intenzione di tollerare un simile atteggiamento da parte vostra- esordì  in un tono basso e minaccioso che nessuno gli aveva mai sentito usare- Sapete, dopo quello che è appena successo qui  mi aspettavo più giudizio da voi... guardatevi: degli stupidi bambini che ripetono parole e atteggiamenti degli adulti senza nemmeno conoscerne il significato. Vi comportate come delle bestie, non come dei maghi.

-Professore...non crede di esagerare? In fondo le abbiamo detto solo una parola- tentò di dire in parte imbarazzato uno spavaldo Grifondoro, come se linciare una persona nei corridoi fosse in fin dei conti un simpatico scherzo.

Bastò uno sguardo particolarmente tagliente dell'insegnante per metterlo a tacere.

-Solo una parola?- ripetè Adrian Hardgraves -  Ma è esattamente così che è cominciato tutto. E' cominciato quando qualcuno ha pensato di arrogarsi il diritto di decidere chi era degno o meno di avere dei poteri e qualche pazzoide si è inventato le parole Mezzo-sangue, Purosangue, Nati  Babbani :  parole che  hanno  avuto il potere di far scoppiare guerre e di uccidere le persone.

Nessuno aveva osato più ridere a quelle parole, anzi nell'intero corridoio non si sentiva volare una mosca.

-I vostri compagni che sono morti qui lo hanno fatto per difendere il diritto di tutti a vivere in pace, ricordatelo sempre ... - concluse il professore riguadagnando la calma come se quella tempesta nei suoi occhi non ci fosse mai stata-  ...se non per voi stessi almeno fatelo per rispetto verso di loro.

Il corridoio si svuotò in meno di un minuto, lasciando solo Hermione e Astoria immobili sul posto.

-Tutto bene?- ad un cenno affermativo delle ragazze il professore aggiunse-  Hermione, posso chiederti di accompagnare la signorina Greengrass nel suo dormitorio? Poi vieni nel mio ufficio, devo parlarti.

La ragazza annuì, ancora piuttosto scossa.

Vide Adrian passarsi stancamente una mano sul viso. Sembrava spossato, l'incantesimo che aveva appena utilizzato sembrava molto potente e doveva essergli costato parecchie energie.

-Perchè ti sei messa in mezzo?- le chiese Astoria dopo che si fu ripresa dallo spavento- E' vero che entrambi i miei genitori sono Mangiamorte. Perchè volevi aiutarmi lo stesso?

-Perchè come ha detto il professor Hardgraves poco prima non abbiamo combattuto una guerra per riprendere a scannarci tra di noi- le disse Hermione asciutta- cerca di riguardarti.

Fluttuò tra i corridoi verso l'ufficio del professore più stanca e depressa che mai. Visto il penoso spettacolo di poco prima sentiva che tutti i suoi sacrifici, tutte le lotte e la disperazione che aveva affrontato non erano serviti a niente. Adesso Ron se n'era andato, Harry era occupato a costruirsi un futuro e lei era rimasta sola. In più ancora una volta non era stata capace usare la bacchetta a causa di un attacco di panico, sarebbe mai tornata ad essere quella che era?

Si fermò davanti alla porta dell'ufficio, da cui sentì provenire la voce ferrea della professoressa Marchebanks.

Adela Marchebanks era indubbiamente molto competente nel campo della Trasfigurazione , ma al contrario della Van Allen era solita adottare il pugno di ferro coi suoi studenti, tanto che la McGranitt sembrava un agnellino a confronto. Alla nuova professoressa non piaceva interrompere le sue spiegazioni per richiamare gli studenti disattenti, alla fine di una lezione in cui riteneva si fosse parlato troppo assegnava compiti extra a tutta la classe, anche se a chiacchierare erano stati solo pochi ragazzi e per pochi minuti. Non toglieva punti alle case, assegnava direttamente punizioni che andavano da una durata minima di una settimana a diversi mesi per la minima effrazione.

-E che bel discorso hai fatto prima ai  ragazzi- stava dicendo la professoressa in tono sarcastico- non ci potevamo aspettare di meno te... dimmi, non ho mai capito se ti piace difendere i Mezzosangue perchè ci credi veramente o solo perchè sei uno di loro?

-Carissima Adela, quello che credo è che una donna del tuo lignaggio non dovrebbe sprecare il suo tempo a farsi gli affari altrui... posso fare qualcosa per te?- le domandò il professor Hardgraves, mantenendosi altrettanto freddo e distaccato.

-Ci sono tante cose che potresti fare... rinunciare a questa cattedra per esempio. Sappiamo entrambi che sono la più qualificata per insegnare Difesa contro le Arti Oscure.

-Non oserei mai mettere in dubbio la tua conoscenza delle Arti  Oscure- le sorrise lui cordiale- Diversamente certo è che tu voglia combatterle.

 Le labbra della donna si contrassero in una smorfia minacciosa.

-Quello che dovevo dirti te l'ho detto, ragazzino. Ora sta a te...- non aggiunse altro, accorgendosi della presenza di Hermione.

-Sempre a tua disposizione,Adela - intervenne il professor Hardgraves - Adesso se vuoi scusarmi devo occuparmi di faccende che riguardano la mia cattedra.

La Marchebanks fece per uscire, passando proprio davanti  ad Hermione, che immediatamente ricevette dal suo cervello l'impulso di scappare lontano da quella donna. Adela sogghignò in maniera inquietante.

-Capisco- le prese il mento tra le sue mani fredde come per esaminarla meglio, col solo risultato di farla rabbrividire- la 'tua cattedra' ha degli splendidi occhi- osservò prima di andarsene con immenso sollievo della ragazza.

Hermione si accorse solo allora che stava tremando, non sapeva ancora se per lo shock di prima o per quel terribile gelo che emanavano le mani della professoressa di Trasfigurazione. La testa le girava vorticosamente e sicuramente sarebbe caduta se Adrian non l'avesse immediatamente raggiunta per sostenerla.

La fece sedere sulla sua poltrona per qualche minuto, finchè Hermione non sollevò stancamente  il capo.

-Come ti senti?- le chiese il professore.

-Io...non so che cosa mi sia preso. Mi dispiace- mormorò lei , prendendosi tra le mani il viso rigato di lacrime.

In quel momento si vergognava tremendamente di sè stessa per essersi fatta vedere così debole per l'ennesima volta.
 

-No, non è colpa tua. La professoressa Marchebanks è una MorthSeek ,lo sapevi?- le disse lui quasi le avesse letto nel pensiero- Poche streghe nascono così, con poteri molto particolari in parte simili a quelli dei Dissennatori. Poco fa lei  li stava usando su di te ...è più che normale che ti faccia questo effetto.

-A lei no però non hanno  fatto effetto- protestò Hermione, ben lontana dal sentirsi sollevata.

-Io però ho studiato Occlumanzia -le  rivelò Adrian - A differenza di ciò che avviene con un Dissennatore schermare la mente contro una MorthSeek  le impedisce di accedere alle tue paure e quindi di usarle. Era questo che stavo facendo mentre parlavo con lei, così temo che il suo potere sia stato dirottato su di te. Mi dispiace...

-Era una sensazione terribile...- ricordò Hermione - ...come può avercela tanto con lei?

Adrian non rispose subito e per un istante Hermione temette di avergli chiesto qualcosa di troppo personale.

- Lei ...non tollera che un figlio illegittimo la cui madre era  babbana occupi una cattedra così importante a Hogwarts, ma non è l'unica a pensarla così.. in effetti mi viene rinfacciato da una vita- disse infine, per un istante nei suoi occhi passò qualcosa di molto profondo  - Ma lasciamo stare i miei problemi...siamo qui per pensare ai tuoi.

-I miei problemi?!- ripetè la ragazza.

-Ho sentito che hai lasciato le lezioni di Babbanologia, posso sapere perchè?- proseguì lui calmo.

-Crede davvero che se avessi dei problemi potrei risolverli nel Cerchio dell'Amicizia?!- Hermione temette di essere stata troppo brusca, ma le sembrava impossibile che una persona intelligente come Adrian Hardgraves le stesse seriamente suggerendo che quella sottospecie di terapia di gruppo potesse aiutarla.

In più adesso la stava fissando coi suoi magnetici occhi verdi, facendola agitare più del solito. Quando era  in classe si trovava circondata da decine di compagni e poteva anche sopportarlo,  adesso invece era consapevole che quegli occhi erano puntati solo su di lei.

-Hermione, so benissimo che stai attraversando un periodo difficile e lo capisco...- le disse lui in tono molto fermo-  ma non devi dimenticare che per i tuoi compagni è lo stesso. Da quando la guerra è finita tu sei diventata un simbolo per loro, che ti piaccia o no. Se ti vedono mollare proprio adesso cosa credi che li farà andare avanti?Hai visto cosa è successo prima, non si può andare avanti così...

Hermione sbatté le palpebre allibita.

-Quindi è colpa mia?- gemette - Cosa dovrei fare? Andarmene in giro come se non fosse successo niente?!

-Per prima cosa vorrei che tornassi a frequentare le lezioni della professoressa Van Allen, credimi quello che fa anche se ti sembra assurdo lo fa in buonafede cercando di aiutarvi.

-Lo farò, non deve preoccuparsi- rispose Hermione asciutta.

Fu allora che lui ricorse a quello che secondo lei era un colpo molto basso  sorridendole apertamente.
Scommetto che lo sa di avere un bel sorriso, pensava Hermione, che ormai si era lasciata rabbonire.

-Sono il tuo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure: è mio compito preoccuparmi- le disse Adrian senza smettere di sorridere  -  Come lo è fare in modo che tu sia in grado di difenderti ed evidentemente in questo momento non lo sei a causa dei comprensibili traumi che hai subito. Se sei d'accordo vorrei che ti fermassi dopo le mie lezioni, così potrò aiutarti a riprendere confidenza con la magia pratica

-Non so se è il caso...lei sarà molto impegnato- mormorò la ragazza, che involontariamente stava arrossendo.

-Non avrei accettato questo incarico se mi ritenessi troppo impegnato per seguire i miei studenti!- esclamò lui- E tu Hermione Granger sei una studentessa decisamente speciale.

La ragazza era ormai diventata del colore dei capelli di Ginny, ma almeno ora sentiva un po' meno freddo . Dentro di sè in effetti aveva preso ad ardere una fiamma che nemmeno i poteri delle professoressa Marchebanks avrebbero potuto raffreddare.

 

 

 

 

  
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