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Autore: nemy1990    08/07/2011    8 recensioni
Durante le vacanze estive, i signori Delacour invitano i Weasley e i Potter in Francia, con le loro rispettive famiglie.
Gli ex-Grifondoro incontrano nella stessa spiaggia la famiglia Malfoy: è davvero un caso?
One-shot partecipante al concorso "One-shot dell'estate!"
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Rose/Scorpius a se stanti U.U'
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Solo una cotta estiva!


Ron, Harry e Hermione solevano trascorrere ogni estate insieme dall'anno in cui terminò la guerra contro Voldemort.
Continuarono questa tradizione anche quando i loro nuclei familiari si espansero e i pargoli, da loro generati, raggiunsero l'adolescenza.
Ogni anno era abitudine cambiar luogo, nell'intento di accontentare i desideri di tutti.
L'estate in cui, però, la piccola Rose, ormai non più tanto bambina, compiva 16 anni, Fleur e Bill, insieme ai loro figli minori, Dominique e Louis, invitarono i suddetti cognati a trascorrere le vacanze dai genitori della francese.
Victoire Weasley e Teddy Lupin erano convolati a nozze l'anno prima, preferendo passare da soli la loro prima estate da coniugi.
Hermione era contenta di poter visitare nuovamente la Francia, senza contare che uno dei suoi più grandi desideri era  sempre stato quello di scoprire il luogo in cui si ergeva Beauxbatons.
In tutti quegli anni Fleur si era sempre rifiutata di rivelarglielo, così come la sorella Gabrielle.
-Francesine altezzose- si ripeteva Hermione nella sua testa.
Dal momento dell'invito, bastò solo un giorno per preparare tutto l'occorrente e , grazie a una passaporta, raggiunsero la loro meta estiva in meno di cinque minuti.
I saluti con il signore e la signora Delacour sembravano non finissero più e quest'ultimi invitarono gli ospiti a rimanere in Francia fino al termine delle vacanze estive.
"Ma è magnifico!!!" esclamò Albus, che non vedeva l'ora di tuffarsi nell'acqua limpida del Mediterraneo.
"Facciamo a chi arriva prima alla spiaggia?" chiese James con un sorriso a trentadue denti.
"Solo perchè hai passato l'esame di materializzazione non è che devi smaterializzarti ogni cinque secondi!" replicò l'altro, sbuffando.
"Questa frase l'ho già sentita..." disse Ginny, sorridendo in direzione di suo fratello Ron.
Il trio rise di gusto.
"Fred e George facevano la stessa cosa, un'invidia..." confessò Ron "ma non ti preoccupare Albus... quando anche tu passerai l'esame ti renderai conto che è una sciocchezza!"
"Certo, dopo essere bocciato per mezzo sopracciglio!" disse Harry simulando dei colpi di tosse.
"Ehi!! Sai che è stato totalmente ingiusto!!"
Mentre Ginny e Hermione ridevano delle scuse di Ron, James si materializzò e, nel contempo, Albus e Rose, seguiti da Lily e Hugo inforcarono un manico di scopa e arrivarono volando alla spiaggia.
"Potevano almeno aspettarci!" disse Bill guardando i figli che, solitamente, non andavano di loro iniziativa da nessuna parte se non fosse stato loro concesso dai genitori.
"Sono ragazzi... lasciali andare!" replicò la signora Delacour ragionevolmente.
"Se volete potete andare anche voi..." concesse Fleur, facendo un sorriso ai suoi figli.
I due sorrisero riconoscenti alla madre e corsero verso la spiaggia senza prendere le scope, di cui avevano il terrore. Solo Victoire, infatti, aveva ereditato la passione per il Quidditch come suo padre.

Quando James arrivò sulla spiaggia stabilita la trovò affollata, ma se non altro era sicuro che in quel posto ci fossero solo maghi.
Era uno dei tanti luoghi protetti dal Ministero della Magia, attraverso incentesimi respingi babbani.
In pochi istanti, James si ritrovò in costume e si tuffò in acqua.

Rose, Albus, Lily e Hugo arrivarono poco dopo alla meta e videro James intento a immergersi in quell'acqua limpida e trasparente.
I ragazzi lo raggiunsero subito, mentre le due ragazze posizionarono i propri asciugamani sotto un ombrellone che James si era premurato nel far apparire ( solo lui infatti, avendo compiuto 17 anni poteva praticare la magia al di fuori di Hogwarts).
Quando si levarono i vestiti, rimanendo in costume e posizionandosi sopra i propri asciugamani, iniziarono a spettagolare.
"Certo Louis sta diventando proprio carino!" commentò Lily, ormai quattordicenne, intavolando una conversazione.
Rose sorrise.
"Non iniziare anche tu a fare queste osservazioni! Abbiamo già in famiglia chi si è innamorato di un proprio cugino..."
Lily sorrise maliziosa.
"Secondo te il mio caro fratellone si è accorto della cosa?"
"Non saprei... James è abbastanza sveglio su questi argomenti, ma quando si tratta di qualcosa che lo riguarda personalmente è ben lungi dall'esserlo!" rispose Rose con un sospiro.
"Povera Dominique, è da un anno che gli sta dietro!"
"Ho cercato di dirle che sono cugini, ergo, la cosa non è fattibile, ma niente! Forse per i francesi è diverso!" ipotizzò Rose.
"E' nata e cresciuta in Inghilterra! Comunque lei difende il suo sentimento dicendo che anche i nonni Arthur e Molly sono cugini!"
"Si, ma loro non sono cugini di primo grado!!" precisò Rose, caratteristica che aveva preso decisamente dalla madre, Hermione.
Improvvisamente, un'ombra coprì il sole a cui le due ragazze si erano esposte.
Le due cugine interruppero la conversazione all'istante e un ghigno, che nessuna delle sue si aspettava di sentire, arrivò inconfondibile alle loro orecchie.
"Bene bene bene... Potter e Weasley... che piacere incontrarvi!"
Rose alzò lo sguardo all'istante e, quando si rese conto che davanti a lei c'era davvero Scorpius Malfoy in costume da bagno, quasi le prese un infarto.
"Ciao Malfoy... che ci fai qui?" chiese lei con voce flebile.
"Beh... è la stessa cosa che stavo per chiedere a voi... noi veniamo in vacanza qui tutti gli anni!"
Scorpius non era mai stato scortese con nessuno della famiglia Weasley e Potter.
Nonostante questo, adorava fare a gara con Rose su chi avesse i voti migliori.
Inutile dire che entrambi bravissimi, si compensavano: se Malfoy era più bravo di lei in Pozioni, Rose era più brava di lui in Erbologia. La stessa cosa valeva per le materie più futili: Rose era una schiappa a giocare a Quidditch (anche se sapeva benissimo inforcare un manico di scopa), ma era senz'altro riuscita a ingraziarsi la professoressa Cooman e quindi prendere voti alti dove Scorpius era manchevole (solo perchè Divinazione era una materia molto... astratta).
Tra l'altro Rose teneva nascosto alla madre quanto adorasse la professoressa Cooman per paura di essere diseredata o disconociuta.
"Noi siamo qui in vacanza con i nostri cugini..." rispose Lily con noncuranza.
"Ah si... i cugini francesi... come scordarseli!" disse Scorpius con un sorriso ironico.
"Cosa vorresti dire?"
La domanda in questione non fu posta da nessuna delle due ragazze che Malfoy aveva di fronte, bensì da James Sirius Potter che era appena uscito dall'acqua.
Lo seguivano tutti i coetanei Weasley più suo fratello Albus, compresi Louis e Dominique che non si erano fermati sotto l'ombrellone, troppo ansiosi di godere delle onde e della compagnia dei cugini.
Scorpius, dapprima sorpreso, sorrise sereno.
"Intendevo dire che non si scordano facilmente perchè, se non vado errato, sono gli unici della famiglia Weasley a non essere capitati a Grifondoro, bensì a Corvonero!"
James, a quelle parole, si rilassò.
"Allora Malfoy? Come stanno andando gli allenamenti di Quidditch estivi?" chiese Albus con tranquillità.
"Bene Potter, grazie di avermelo chiesto... comunque stasera, se volete, siete tutti invitati alla mia casa estiva... ci sarà da divertirsi!"
"Emh... non per essere scortese Malfoy,  ma non credo che nostro padre" disse Hugo indicando lui e Rose "sarebbe molto d'accordo se noi frequentassimo... ecco... come dire..."
"Diciamo che zio Ron ha un po' di pregiudizi!" gli venne in soccorso Lily.
Scorpius si avvicinò a Rose e Lily e abbassando la voce disse loro: "Lo potete trovare un modo di venire se vi informo del fatto che ho sentito buona parte della vostra precedente conversazione?"
Le due sbiancarono, immaginando la scena di Malfoy che rivelava a James la cotta che Dominique aveva nei confronti di quest'ultimo.
"In fondo nostro padre non è poi così... caparbio, no? Potremmo convincerlo!" disse Rose con un sorriso falsissimo ai suoi cugini.
Hugo la guardò scettico.
"Do a te l'onore di chiedergli il permesso allora, sorellina!".
"Ti darò una mano io..." disse Lily stringendole il braccio per rassicurarla.
"Anch'io ti aiuto a convincere lo zio!" disse Albus con un sorriso.
"Mi unisco a voi, allora!" disse Dominique, solitamente così timida.
Lily guardò stupita la cugina, ma Rose no: in fondo sapeva che voleva loro bene.

"Certo che è proprio una bella giornata, oggi!" sentenziò Hermione tranquilla.
"Non vedo l'ora di prendere un po' di sole!" disse Ginny sbuffando, indicando la propria pelle lattea.
"Sei bella così come sei, amore!" disse Harry, meritandosi un bacio da parte della moglie.
"Oddio ma voi ancora con queste smancerie?" chiese Ron scorbutico.
"Più che altro mi stupisco che, dopo tutti questi anni, tu non ti ci sia ancora abituato!" rispose Ginny inacidita dalle parole del fratello.
"Miseriaccia Ginny, sei mia sorella!" disse Ron, nel mentre raggiunsero la spiaggia.
"E tu sei mio fratello! Non mi sembra che ti abbia mai detto niente! Neanche quando stavi con quell'oca della Brown!"
"Già... quell'asina giuliva" commentò Hermione, dicendo mentalmente addio alla bella giornata.
"Ci rendiamo conto che stiamo parlando di una cosa accaduta più di vent'anni fa? Che vuoi che ce ne importi della Brown?"
"Effettivamente Potter, proprio niente!"
Ginny e il trio si girarono di scattò verso la figura pallida e conosciuta.
"Guarda guarda chi si rivede... il nostro caro furetto bianco!" disse Ron , alludendo alla trasfigurazione che il finto Malocchio Moody aveva esercitato su Malfoy al quarto anno.
"Sei ripetitivo Weasley... non credevo  che l'avrei mai detto ma... Potter ha ragione: sono cose passate... accadute decenni fa!"
Le orecchie di Ron si tinsero di uno sgradevole rosso porpora.
"Non ci presenti tua moglie, Malfoy?" chiese Ginny cercando di cambiare discorso.
La donna chiamata in causa sorrise alla rossa, che ricambiò prontamente.
"Piacere... io sono Astoria Greengrass..."
Le due si strinsero la mano e così fecero tutti quanti, persino Ron che dovette ammettere a se stesso che, perlomeno, Malfoy non aveva cattivi gusti in fatto di donne.
"Perchè stasera non venite a casa nostra? Sarebbe bello poter conoscerci meglio!" propose Astoria affabile.
Draco sghignazzò ironico.
"Non credo che Weasley sia molto felice all'idea di trascorrere una serata con dei Serpeverde, o sbaglio?"
Ron stava per rispondere che aveva perfettamente ragione quando Harry gli pestò un piede.
"No, dai, in fondo ha ragione Harry... è passato tanto tempo..."
Malfoy inarcò le sopracciglia sorpreso, ma al contempo lieto.
"D'accordo allora, venite da noi stasera alle dieci... casa nostra è proprio dietro l'angolo!"

Dopo aver racimolato tutto il coraggio Grifondoro che aveva in corpo, Rose chiese a Ron il permesso di andare da Scorpius, sostenendo che il ragazzo aveva invitato anche tutti gli altri suoi cugini e che, sicuramente, Harry e Ginny avrebbero mandato i loro figli.
"Ti prego... solo per questa volta!"
Rose non si aspettava certo che lo stesso Ron sarebbe andato quella sera dai Malfoy, cosa che il padre aveva tenuto volutamente nascosto.
"Certo... ma non fate tardi!"
In fondo lui sarebbe stato lì a controllarli a suo piacimento, senza che loro lo sapessero.

I ragazzi avevano appuntamento alle nove: Scorpius si fece trovare fuori casa sua e lì accompagnò all'interno, un lusso sfrenato che lasciò sorpresi la maggior parte dei ragazzi.
"Sai già come trascorrere la serata?" chiese James.
Scorpius si voltò verso di lui sorridendo.
"Certo"
"In che stanza...?" Rose non sapeva come continuare la domanda.
"In camera mia... mamma e papà stasera hanno ospiti, non voglio disturbarli."
Nessuno parlò mentre raggiungevano la stanza del Serpeverde.
Quando Scorpius aprì la porta della camera, i ragazzi rimasero a bocca aperta: la stanza era grandissima, senza contare un bagno personale e una specie di ripostiglio.
Il letto era a due piazze e Scorpius fece cenno agli latri di mettersi a sedere sopra di esso.
"Allora... cosa avevi in mente?" chiese Albus curioso.
"Conoscete "il gioco della bottiglia"? E' essenzialmente babbano."
Quasi tutti fecero di "no" con la testa, tranne Rose e Hugo.
Scorpius spiegò le regole, aggiungendo delle varianti.
"Voi potete scegliere tra "baciare", "parlare" e astenervi. Potrete usufruire della terza scelta solo una volta, mentre se sceglierete le prime due dovrete andare dentro quello sgabuzzino. Tutto chiaro?"
"Come "baciare"?! Siamo tutti cugini!" commentò James, facendo arrossire Dominique.
Scorpius ghignò.
"Non per forza "baciare" in quel senso! Anche un innocente bacio sulla guancia."
Tutti furono rincuorati da quelle parole.
Scorpius posizionò la bacchetta, che fungeva da bottiglia, e iniziò a farla girare con la bacchetta di James.
Il primo che capitò fu Albus.
"Parlare" disse tranquillo.
"Vai nello sgabuzzino..."
La bacchettà girò di nuovo e Lily si ritrovò a seguire suo fratello.
In cinque minuti, Lily fu costretta a rivelare qualcosa che Albus non sapeva.
"A Dominique piace James!"
Lily si tappò la bocca, rendendosi conto di cosa avesse detto.
Non sapevano, infatti, che Malfoy aveva stregato lo sgabuzzino e all'interno di esso si poteva dire solo la verità.
"Cosaaa? Ma sono cugini!"
Lily lo pregò di non dire niente a James e lui, suo malgrado, giurò di non farlo.
"Cosa hai fatto a quello sgabuzzino, Malfoy? Sei proprio una Serpe!!" inveì Lily acida.
"Perchè c'è qualcosa che non va, Potter?"
Lily si morse la lingua per non rispondere, mentre Rose iniziò ad avere uno strano presentimento.
La bacchetta girò di nuovo e questa volta toccò  Louis, che si astenne. 
"Dai, non sai proprio divertirti!" lo schermì James.
Scorpius sorrise e stavolta toccò a Dominique.
"Parlare" disse lei con voce tremante.
Si avviò verso il ripostiglio e, quando James la seguì al suo interno, pensò di morire.
Albus, Lily e Rose si guardarono a metà tra il terrorizzato e l'impaziente.
Dominique guardò il bel cugino arrossendo.
"C'è qualcosa di cui vorresti parlarmi Domy? Sinceramente non vedo il senso di questo gioco, comunque..."
"Sono innamorata di te, James!"
Dominique si portò le mani alla bocca come aveva fatto la cugina poco prima.
James rimase sconcerato, pensando che lei lo stesse prendendo in giro.
"Stai scherzando, vero?" disse lui sull'ironico, con occhi giocosi, cosa che fece ancora più impazzire la mezza francese.
"Sei così bello quando fai così..."
"Lo so, lo so..." rispose l'altro, facendosi passare una mano tra i capelli, sfoggiando uno sguardo seducente per scherzo.
Dominique, intanto, voleva uscire di lì il più presto possibile e, al contempo, rimanere in quella posizione in eterno.
Gli occhi color nocciola di James erano incollati nei suoi.
"Tu... stai facendo sul serio?" disse dopo un po' il ragazzo, vedendo che lei non rideva.
"Si" disse Dominique nuovamente, incapace di mentire.
James abbracciò la cugina, non sapendo come comportarsi.
"Ti voglio bene, tanto, ma sai che non può esserci niente tra di noi..."
La ragazza annuì: si aspettava quelle parole, anche se avrebbe preferito non sentirle.
Era molto più facile illudersi che accettare la realtà.
Quando uscirono da quello sgabuzzino, si accorsero dello sguardo preoccupato di tre dei presenti.

Ron e Hermione assieme a Harry e Ginny arrivarono puntuali a casa Malfoy.
Astoria aprì loro la porta con uno dei sorrisi più accoglienti che potesse elargire.
"Accomodatevi pure!"
"Grazie" dissero Hermione e Harry contemporaneamente.
Li accompagnò in salotto e questi si sedettero su una delle poltrone sfarzose presenti nella stanza.
Draco Malfoy li raggiunse poco dopo e, per la prima volta da quando si conoscevano, regalò loro un sorriso sincero.
"Dato che i nostri figli sono amici... credo che dovremmo provarci anche noi, o no?"
Malfoy era sulla difensiva, ma, al contempo, avendo lui stesso proposto la cosa, fece trasparire la voglia di lasciarsi buona parte del passato alle spalle.

Al turno di Hugo questo si astenne e, nell'occasione di ciò, James non fece nessun commento. 
Ora che tutti tranne Louis, Hugo e Rose erano consci di cosa succedesse all'interno di quel piccolo spazio, nessuno era così desideroso di entrarci di nuovo.
La bacchettà girò un'altra volta e uscì Scorpius.
"Baciare" disse lui sicuro di sè.
Quando entrò nello sgabuzzino sapeva chi gli avrebbe fatto compagnia.
Aveva truccato il gioco per tutto il tempo e, quindi, non si sorprese di vedere entrare una Rose Weasley rossa fino alla radice dei capelli.
"Quale gioia averti qui, Weasley!" disse Scorpius, suo malgrado costretto alla sincerità.
"Grazie..." rispose lei senza pensarci.
"Allora... dove vuoi che ti baci?"
Rose si sentì strana, come se non avesse il controllo delle proprie parole.
"Sulle labbra!"
Scorpius sorrise quasi ghignando.
Si stava divertendo troppo.
"Quindi ti piaccio?" chiese ancora lui, ben sapendo che la Grifondoro avrebbe risposto contro la sua volontà.
"Si... " disse Rose "tu ricambi?"
"Ovvio!" rispose, prima di catturarle le labbra in un bacio mozzafiato.
Rose si aggrappò alla schiena di Scorpius, mentre lui le infilava le dita tra i capelli.

"Quindi lavori al San Mungo, Astoria? Un lavoro impegnativo, ma anche gratificante!" constatò Hermione affabile.
"Si, decisamente!" rispose lei sorridendo.
"Non per interrompervi, ma non è che potremmo vedere cosa stanno combinando i nostri figli?" chiese Ron in ansia.
"Cos'hai paura che succeda? Sono tutti in camera di Scorpius!" rispose Draco.
"Non lo so.. però insomma credo che sia meglio controllare...ahi!! Hermione, perchè mi pesti il piede??"
Astoria rise: "E' normale essere preoccupati in veste di genitori! Vi accompagno nella camera di Scorpius!"

"Da quanto ti piaccio?" chiese Scorpius mentre continuava a baciarla sul collo.
"Da due anni...mmh!"
Scorpius le accarezzava la schiena mentre, infervorato, alternava baci sulle labbra a baci più intensi.
"Che strano però... insomma... ci siamo trovati nello stesso luogo di villeggiatura! Che fortuna!" disse lui tranquillo.
Lei, invece, arrossì di botto.
"Non è proprio "fortuna"..." ammise Rose.
Scorpius si staccò da lei per guardarla in faccia.
"Cos'è stata, allora?"
"Sono stata io" ammise Rose.
"In che senso?" chiese lui strabuzzando gli occhi.
"Dominique viene qui tutti gli anni e sa che tu fai lo stesso. Le avevo detto che mi piacevi e allora ha convinto sua nonna e sua madre a farci venire tutti qui quest'anno!"
"Vuoi dire che se siete qui è grazie al fatto che ti piaccio?"
"Beh, direi di si!"
Lui la guardò con dolcezza.
"Anche tu mi piaci da parecchio!" disse infine, per poi riniziarla baciare.
La mano del ragazzo scese sul fianco di Rose e stava per spostarsi verso i glutei quando...
"COSA STATE FACENDO???"
Ron aveva visto con i suoi occhi sua figlia e Scorpius Malfoy baciarsi, per poi appropinquarsi a fare altre cose!
Rose, ancora dentro lo sgabuzzino rispose la verità.
"Ci stiamo baciando!"
A quella inutile conferma, Ron si premette una mano contro il cuore pensando di subire un infarto da un momento all'altro.
"Vuoi dire che anche loro...?"
Ron si girò con aria spaesata verso suo figlio e i nipoti.
"Beh, a Dominique piace James, quindi non so se si sono baciati!"
A quelle parole non solo Dominique pregò Merlino che il pavimento la inghiottisse seduta stante, ma anche James arrossì senza alcun motivo apparente.
Ron si girò lentamente verso i due con sguardo sconvolto.
"Ma... ma... ma voi siete CUGINI! E' INCESTO!!!"

Quando si fu calmato, James raccontò allo zio la vera versione dei fatti.
"E' stata solo una cotta estiva per Dominique... le passerà!"
Ron volle credere a quelle parole e la notizia che si era sparsa per tutta la famiglia Weasley, su una possibile realzione tra i due cugini, fu subito messa a tacere.
Hermione cercò di calmare Ron sulla questione "Rose e Scorpius": indovinate con quale frase?
"E' solo una cotta estiva!"

In realtà era ben lungi dall'essere semplicemente una "cotta estiva" e questo si riscontrò con il passare degli anni.
Rose e Scorpius si misero insieme e si sposarono, due anni dopo aver finito Hogwarts.
Ogni volta che ripensavano a come era iniziato tutto, non potevano fare a meno di riderne.
Senza l'estate,QUELL'ESTATE, forse non avrebbero mai trovato il coraggio di dichiararsi.
 
   
 
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