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Autore: MaryElizabethVictoria    08/07/2011    1 recensioni
Harry Potter è tornato, Hermione Granger ha paura, Ron Weasley è impazzito, Draco Malfoy non è sconfitto, qualcuno che abita il castello di Hogwarts ha un piano e strani eventi cominciano ad accadere intorno a vecchi e nuovi protagonisti.
Può essere letta come seguito di 'Photograph' oppure come storia a sè...buona lettura!!!
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nei giorni seguenti Harry e Draco si trovarono diverse volte ai pasti e tra gli allenamenti a fare supposizioni sul misterioso gioiello e su chi fosse il mittente di quel pericoloso regalo. Ad un osservatore esterno che non li conoscesse poteva perfino sembrare che fossero diventati amici mentre in realtà erano solo entrambi curiosi di venire a capo del mistero.

Harry aveva preferito non fare parola dell'accaduto nè a Ginny, che non voleva far preoccupare inutilmente, nè a maggior ragione ad Hermione, che ormai si spaventava per qualsiasi cosa. Ne avrebbe volentieri parlato con Ron, se ci fosse stato. Invece il miglior confidente che aveva a disposizione al momento era Malfoy, che aveva elaborato un paio di brillanti teorie per conto suo.

-Sai, credo che stiamo dando per scontato che chi ti ha lasciato l'amuleto volesse farti del male- gli disse una sera, finito l'allenamento- forse si aspettava che l'avresti saputo utilizzare.

-A che scopo?Quel coso ha tentato di strangolarmi.

-Solo perchè tu volevi distruggerlo... in pratica si è difeso- osservò Draco - E' un oggetto molto antico e potente, imparare ad usarlo ti fornirebbe di sicuro dei poteri al di là della tua immaginazione...

-...e mi priverebbe del senno. No, non voglio più indossare quella cosa- Harry rabbrividì al solo pensiero.

- Dev'essere qualcuno che ce l'ha con te allora... e chi potrebbe avercela col grande Harry Potter , Colui che ci ha salvati tutti?!- Draco fece un smorfia significativa.

-Ad esempio  i parenti di qualcuno che non sono riuscito a salvare- disse Harry mestamente.

Dopo qualche minuto il volto di Draco si rasserenò.

- Morgan Shakebolt ha perso due zii e quasi tutti i suoi cugini nel corso dell'ultimo anno... e per quanto ho visto non è un membro del tuo fan club- sussurrò soddisfatto, come se ritenesse di aver già risolto il caso.

Entrambi si sporsero dal letto  a castello dove si trovavano per sbirciare quello di Morgan, il ragazzo restituì loro un'occhiata ostile e si voltò dall'altra parte per terminare il libro che stava leggendo. Da quando Harry si era messo di mezzo non aveva più tentato di infastidire Draco o Arya, ma aveva trovato comunque il modo di far loro capire che non era un loro amico. Harry aveva il più che fondato sospetto che covasse del risentimento verso di lui non solo a causa delle sue nuove frequentazioni, ma soprattutto per il fatto che gli altri ragazzi lo seguissero ormai come un leader...Certo, di lì a cercare di ucciderlo ce ne voleva.

-Ma il suo nome non comincia per A- obbiettò il Prescelto .

-Vero- convenne Draco pensieroso- Però una delle sue cugine morte si chiamava Anne, mi pare.

-Forse A non è un nome, forse vuol dire qualcosa di diverso come 'attenzione'- propose Harry stancamente

Ormai avevano vagliato ogni possibilità un milione di volte.

-Non credo che un assassino serio ti lascerebbe un avvertimento prima di tentare di ucciderti. Io non lo farei- ammise l'ex Serpeverde con onestà.

-Chi è che vuole uccidere Harry?- si intromise Arya, facendo capolino dalla branda di sotto.

Aveva appena finito di farsi la doccia ed era  avvolta in un accappatoio bianco, i capelli ancora leggermente umidi spostati da un lato .

Il diretto interessato mantenne un ostinato silenzio fissando il materasso anziché i suoi occhi grigio-azzurri che, pur non privi di malizia, lo scrutavano ora con una preminente curiosità. Aveva passato l'ultima settimana ad evitare Arya dopo averla minacciata, ma a quanto pare non poteva più rimandare.

-Oh, andiamo... gli allenamenti sono troppo facili, mi annoio! Indagare su un tentato omicidio sarà interessante- insistette lei, accomodandosi tra di loro- Draco mi ha raccontato quello che è successo, ci sono novità?

Il vecchio letto cigolò per sostenere il peso dei tre ragazzi.

-Nessuna- Harry scosse la testa- senti volevo scusarmi con te per come mi sono comportato quella volta, non ero in me, quella collana mi aveva dato completamente alla testa...

-Posso vederla?-lo interruppe la ragazza, a cui a quanto pareva vedere il lato oscuro di Harry non aveva fatto nè caldo nè freddo.

Il ragazzo esitò, qualcosa gli diceva che non era una buona idea sventolare preziosi indizi sotto il naso della prima venuta.

-Eddai Potter, non farti pregare...-lo esortò Draco.

Harry si guardò intorno per accertarsi che nessun altro dei loro compagni fosse in ascolto: dormivano già quasi tutti, tranne Morgan Shakebolt ancora alle prese col suo libro di incantesimi. Scese con cautela a terra dove ai piedi del letto a castello aveva sistemato il suo baule accanto a quello di Malfoy, aprì lo scomparto sul fondo dove aveva riposto la collana ma lo trovò vuoto.

E il prezioso amuleto di Salazar non era l'unica cosa che mancava.

-L'avevo messa qui!- esclamò Harry indignato-  E c'era anche il mantello dell'invisibilità...

-Wow!Hai un mantello dell'invisibilità?- si stupì Arya - Ho sentito dire che sono molto rari.

-Bè , aveva un mantello dell'invisibilità a quanto pare...- commentò Draco sarcastico.

-E una mappa della scuola...- continuò Harry frugando freneticamente  nel suo baule fino ad arrivare al fondo, senza purtroppo trovare alcuna traccia dei tre oggetti mancanti-  Erano qui...ma sono spariti insieme all'amuleto di Salazar!

Arya sembrava delusa, ma alla fine se ne fece una ragione perchè  si sistemò meglio contro la spalla di Draco per sdraiarsi più comodamente sul letto di Harry.

-Forse li hai messi da qualche altra parte- suggerì speranzosa.

-Erano qui- ripetè Harry - qualcuno del dormitorio deve averli presi.

-Veramente il nostro dormitorio non ha una parola d'ordine e non è nemmeno chiuso  a chiave, qui ci potrebbe entrare chiunque- fece osservare Draco - inoltre siamo quasi sempre  fuori per gli allenamenti e nessun elfo domestico viene in questa parte del castello, la stanza con i nostri effetti personali rimane vuota per la maggior parte del tempo .

Ammetterlo fu doloroso ma necessario: non avevano idea di chi avesse rubato dal suo baule. Forse era stato A., ma in tal caso come mai preoccuparsi di fargli pervenire qualcosa per poi riprendersela insieme a due degli oggetti più preziosi che possedeva?!

-Credete che chi li ha presi intenda restituirli?- domandò Harry più a sè stesso che agli altri.

Infatti non ricevette risposta. Arya aveva già chiuso gli occhi, qualunque cosa ne dicesse l'allenamento di quel giorno era stato piuttosto duro.

-Ehi...

-Shh - lo riprese Draco - non vedi che sta dormendo?

Si, sul mio letto, pensò Harry, ma rinunciò a protestare vedendo poco dopo anche Draco stiracchiarsi e scivolare nel sonno accanto a lei. Anche lui era stanco e arrabbiato per il furto subito, non tanto per lo stupido amuleto di cui avrebbe fatto volentieri a meno ma per il mantello di suo padre  e la mappa del Malandrino. La pergamena col messaggio di A. c'era ancora però, davvero una magra soddisfazione.

Cercando inutilmente di non pensarci si gettò sul letto vuoto che aveva lasciato Draco e si concesse quelle poche ore di sonno che lo separavano da un nuovo estenuante allenamento.


...


-Alquanto deludenti...- commentò in tono lieve la professoressa Marchebanks, mentre restituiva svogliatamente  i compiti di Trasfigurazione agli alunni del settimo anno.

I risultati non erano mai stati tanto disastrosi. Se la materia già di per sè era complicata i test della nuova professoressa erano di un livello ben oltre i MAGO, che la professoressa McGranitt non si sarebbe sognata di proporre a una classe nemmeno nei suoi sogni più sfrenati.

- Ai miei tempi non si sarebbe mai verificato nulla di simile...- ecco la frase che ripeteva ad ogni occasione e che tutti ormai si aspettavano come un cupo rituale- D'altro canto cosa potevo aspettarmi da alunni tanto scriteriati. Trovo che la disciplina in questa scuola  sia stata trascurata in maniera deplorevole... sembra che voi ragazzini viziati non abbiate mai ricevuto una punizione adeguata in vita vostra.

-Veramente fino all'anno scorso ci torturavano- disse Ginny ad alta voce e piuttosto spazientita, facendo sollevare molte teste.

La professoressa Marchebanks contrasse appena le labbra rigide.

-Evidentemente non abbastanza visto che lei si permette ancora di parlare senza permesso nella mia classe, signorina Weasley - i suoi occhi grigi e freddi , che di solito scrutavano i corridoi costringendo gli studenti ad affrettare il passo per non trovarsela davanti, erano puntati su Ginny, la quale dimostrò un notevole coraggio a non distogliere lo sguardo.

Quel memorabile momento di ribellione  costò alla fidanzata di Harry Potter una settimana a pulire le stoviglie insieme agli elfi domestici di Hogwarts, che la Grifondoro avrebbe scontato eroicamente, consolata da un solo pensiero: con quell'unico gesto che aveva passato il limite la Marchebanks a sua insaputa  era riuscita a mettersi contro tutto l'ES, che aspettava solo l'occasione opportuna  di fargliela pagare.

Hermione osservò il suo compito su cui era stato scarabocchiato in verde un 'Oltre Ogni previsione' staccato di malavoglia, un punto in meno di quanto fosse abituata ma era comunque l'unico risultato sufficiente della classe. Contando che da quando aveva involontariamente scoperto la sua vera natura aveva sviluppato un rapporto molto conflittuale con l'insegnate di Trasfigurazione non se ne poteva lamentare.

Concentrarsi durante le lezioni era difficile quando avvertiva quell'ondata di gelo calare su di sè e i suoi peggiori ricordi riaffiorare minacciosi a causa dei poteri della MorthSeek, ma Hermione aveva giurato a sè stessa che avrebbe smesso di tormentarsi e cominciato a reagire. Il professor Hardgraves, che nella sua testa  si permetteva di chiamare solo Adrian, aveva fiducia in lei e la ragazza era intenzionata più che mai a meritare questa fiducia.

I progressi che aveva fatto durante le sue lezioni private erano stupefacenti.

-E' inutile negare di avere paura davanti a un ostacolo, continuando a ripeterti che va tutto bene sprechi solo energie e menti a tè stessa- le aveva detto- Devi riuscire a sfruttare la tua paura , usala a tuo vantaggio permettendole di spingerti oltre i tuoi stessi limiti.

E così aveva fatto. Adesso non solo aveva a poco a poco riacquistato la capacità di produrre incantesimi di difesa , grazie all'aiuto del suo insegnante era stata capace di sperimentare anche nuovi incantesimi di livello avanzato.

-Molto bene Hermione!- le disse non appena la vide creare una barriera di fiamme dorate del tutto identica a quella che lui aveva utilizzato poche settimane prima- Credo che con questo abbiamo raggiunto il nostro scopo.

-Che cosa vuole dire?- le fiamme intorno alla ragazza si spensero istantaneamente  mentre un brutto presentimento si faceva strada in lei.

-Ormai hai riacquistato la capacità di eseguire incantesimi quindi le nostre lezioni sono terminate- le spiegò lui, che tuttavia sembrava incerto nel proseguire.

-Così presto?- esclamò Hermione, correggendosi  subito dopo- Voglio dire, sono sicura che ci sono tante altre cose che devo imparare.

-Bè, si...- ammise lui stranamente evasivo-  ma  te le insegnerò  in classe...  insieme ai tuoi compagni.

Logico, pensò lei, che stupida a non averci pensato.
Però era starno pensare di dover rinunciare così all'unica cosa bella che le era capitata da quando era tornata ad Hogwarts. Adesso a chi avrebbe potuto raccontare del suo periodo da fuggiasca per l'Inghilterra e dei sogni terribili che ancora faceva la notte ? Certo c'era sempre Harry con cui confidarsi, ma negli ultimi tempi le sembrava strano come le stesse nascondendo qualcosa. In più aveva notato il fatto che aveva preso a frequentare assiduamente Malfoy e quella Black , con cui lo vedeva sempre scherzare e chiacchierare animatamente ai pasti. Per non parlare di come avrebbe reagito Ginny non appena anche lei avesse notato quanto tempo passava Harry con loro.

Adrian le dava le spalle guardando fuori dalla finestra distrattamente. Il professore che di solito amava trafiggerla con le sue occhiate perspicaci aveva evitato il suo sguardo per tutto il giorno. Era solo una sua impressione o l'eventualità di smettere di darle lezioni private non rendeva felice nemmeno lui?
Si prese qualche momento prima di concentrare di nuovo la sua attenzione su di lei.

-Ti vedo pensierosa... c'è qualche problema? Lo sai che puoi parlarne con me...

Chissà perchè quelle frasi che erano sempre in bocca alla professoressa Van Allen facevano un effetto molto diverso se pronunciate da Adrian Hardgraves.

-La professoressa Marchebanks - disse Hermione ancor prima di rendersene conto- sta diventando un incubo seguire le sue lezioni, sentire quel suo sguardo freddo su di me...mi fa venire i brividi tutte le volte.

-E ti fa rivivere  tutti i tuoi momenti peggiori- concluse Adrian - Avere a che fare con una MorthSeek non è certo piacevole e questa sembra avercela con te. Potrei provare a parlarle, ma dubito che servirebbe a qualcosa...hai visto anche tu che considerazione ha di me. E per andare dalla preside McGranitt...

-...ci vorrebbero delle prove che sta usando i suoi poteri contro di me- concluse Hermione mestamente-  allora non c'è niente che posso fare.

Il volto del professore si illuminò improvvisamente di un sorrisetto furbo.

-Qualcosa ci sarebbe... potrei sempre insegnarti Occlumanzia. Così le impediresti di poter rivoltare le tue paure contro di te- fece una piccola pausa prima di azzardare- Certo questo comporterebbe altre lezioni. Te la senti?

Il largo sorriso di Hermione fu una risposta sufficiente.

-Bene allora! Ma prima un piccolo esame finale ... vieni con me!- a sorpresa la prese per mano  e la condusse fuori, dirigendosi verso la foresta.

-Professore, dove andiamo?- ridacchiò lei lasciandosi piacevolmente trasportare.

-Non lo immagini? A cercare il Molliccio che ti ha tanto spaventata quando ci siamo conosciuti... Così potrai farmi vedere i tuoi progressi...- le rivelò.

La sua improvvisa allegria era contagiosa.

In breve si furono addentrati nel sentiero principale della Foresta Proibita, ma Hermione non aveva nemmeno un po' di paura. Non finchè era con lui.

-E ti prego... almeno fuori dalle mura del castello chiamami Adrian! - aggiunse fingendosi esasperato- Da quando ho accettato questo incarico mi sento più vecchio di un secolo. A volte mi chiedo chi me lo fa fare di passare le mie serate a correggere compiti invece di uscire a divertirmi come tutti i miei coetanei ... magari a quest'ora mi sarei potuto trovare una ragazza carina come te!

Per un istante non le sembrò possibile che l'avesse detto veramente. Ma Adrian in quel momento si era fermato e sempre con la sua mano nella sua stava cercando il suo sguardo.

-E' una bella domanda...- Hermione si scostò imbarazzata- ... come mai hai deciso di insegnare ad Hogwarts?

Quello che si era venuta a creare tra di loro era un'atmosfera strana. Hermione si era sempre confidata con lui senza riserve, ma non aveva mai ricevuto in cambio nessuna confidenza particolare da quella volta che il professore aveva accennato di avere una madre babbana. Aveva la vaga impressione che non gli piacesse parlare del suo passato e per quanto lei fosse curiosa si era sempre trattenuta dal porre una domanda diretta.

Eppure adesso la situazione era mutata e forse avrebbe ottenuto delle risposte, lo preannunciava qualcosa di nostalgico che vide passare negli occhi verdi e misteriosi dell'altro.

-A parte il fatto che la materia mi ha sempre affascinato...- confessò infine Adrian - ... non ho un altro posto dove andare . Come puoi immaginare i miei parenti dal lato paterno non sono entusiasmati dalla prospettiva di accogliermi a causa del mio sangue e di mia madre non so praticamente  nulla. I miei  genitori sono morti quando ero piccolo, poi sono stato adottato dal mio fratellastro che mi ha portato a vivere in Francia lontano dagli Hardgraves che ritenevano fosse più saggio affogarmi che preoccuparsi di crescere un mezzosangue...sono rimasto lì finchè anche loro non sono...hai capito. Bè, almeno posso dirmi fortunato perchè mi hanno insegnato la magia!- per sdrammatizzare concluse con una risata che suonò falsa come non mai.

- Adrian, mi dispiace tanto...- Hermione si avvicinò a lui come per confortarlo, quello che non si aspettava era che allo stesso tempo anche lui si stesse avvicinando a lei , con intenzioni  inequivocabili.

Dal primo momento che sentì le sue labbra sulle sue seppe che quello che stavano facendo era sbagliato.
Il volto di Ron si riaffacciò prepotentemente nei suoi pensieri e la ragazza si ritrasse intimorita.

-No... scusami, non posso...- mormorò confusa- ...c'è un'altra persona, noi...

Non ci fu bisogno di finire la frase. Adrian si era già ricomposto ed era arretrato di qualche passo.
Doveva essere un Occlumante eccezionale, si disse Hermione, perchè in quel momento il suo volto era così impenetrabile che non avrebbe proprio saputo dire  cosa stava pensando.

-Hai ragione, non è stato comunque opportuno... perdonami , non ricapiterà più- mormorò poco dopo,dandole le spalle.

Una parte di Hermione si sorprese triste a quella notizia. Stava per dire qualcos'altro, qualsiasi cosa pur di abbattere  quella cortina di silenzio che era calata tra di loro, quando un fruscio del fogliame catturò la sua attenzione. Una figura nera si muoveva tra gli alberi e veniva verso di loro, ma questa volta sentiva che non era un Molliccio...

La figura nera pareva fluttuare in aria, era coperta da un mantello col cappuccio e puntava su di loro una bacchetta... Hermione la riconobbe immediatamente: era la bacchetta di Sambuco. La bacchetta di Silente.

Adrian reagì immediatamente, frapponendosi tempestivamente tra Hermione e il pericolo.

-Scappa- le disse estraendo a sua volta la sua bacchetta con notevole sangue freddo- corri al castello più veloce che puoi e chiama gli altri insegnanti.

-Ma tu...- doveva avvertirlo, probabilmente lui non sapeva niente dei doni della morte e di quanto letale fosse quella bacchetta.

-Non c'è tempo Hermione, scappa!- le ripetè bloccando un primo attacco rivolto verso di loro- Ti prego, vai adesso!

Hermione ebbe solo un istante per guardarlo negli occhi un'ultima volta prima di decidere di fare come le aveva chiesto. Alle sue spalle sentiva il fragore degli incantesimi che si infrangevano l'uno contro l'altro.
Sperò con tutte le sue forze di fare in tempo.

 

 

 

 


 

  
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