Cia a tutti!!!
Ma bene, vedo che vi sta piacendo la
storia!!
Grazie mille per le recensioni
bellissime!!! Davvero, avevo un sorriso pari a quello di Sirius
quando guarda la propria moto…e ho detto tutto.
Allora, come avevo già detto lo scorso
capitolo, erano possibili degli sbalzi temporali notevoli…ecco, in questo caso
giocheranno a Monopoli in cielo.
Per ragioni che tutti immaginerete Peter
non lo posso inserire, quindi metterò Lily Evans al suo posto! Lo so, è solo
per questo gioco.
E’ difficile per voi abbandonare Peter,
vero?
Dedico questo capitolo alla mia migliore
amica, che mi ha aiutato tantissimo nell’idea del Monopoli!
Baci!
( dimenticavo…il Monopoli è per metà
magico per metà Babbano…vedrete :D)
# Monopoli
- Io non ci
voglio giocare – borbottò Sirius guardando con astio la scatola che aveva in
mano Lily. Lei la agitò leggermente, e si sentì una piccola frana di oggettini
che sbattevano tra loro.
- Su Felpato, ci
divertiremo! – esclamò la donna, con un sorriso. Alzò la veste bianca fino alle
ginocchia e si sedette a gambe incrociate.
Remus si limitò a
sorridere, aggiustandosi l’aureola.
Da quando Sirius
l’aveva addentata credendola una ciambella (in forma di cane, ovvio.) si
inclinava spesso.
James si passò
una mano sulla testa, priva del cerchietto dorato ( gliel’avevano tolta quando
aveva cominciato a giocarci a frisbee con Sirius), e sorrise, malizioso.
- Non è che hai
paura di perdere? – chiese con fare ingenuo. Sirius alzò la testa di scatto,
fulminando con lo sguardo. Lo sapevano tutti che era orgoglioso fino alla punta
dei capelli lucidi.
Da quando aveva
avuto il…piacere di incontrare Mocciosus e quello spazzolone al posto dei
capelli, infatti, curava i suoi in maniera quasi maniacale.
- Ritira subito
cosa hai detto, Mr Non – spararmi – sono – una – specie – in –
via –d’estinzione. – minacciò, puntandogli un dito contro.
James
arrossì – E’…E’ stato un episodio
isolato. E comunque quel cacciatore voleva uccidermi! – Sirius inarcò un
sopracciglio.
- Era un moccioso
di otto anni! –
- Aveva un
fucile! –
- A pallini!! –
- Vuoi la guerra,
Felpato? –
Remus si coprì
gli occhi con una mano, e Lily gli mise una mano sulla spalla, con fare
rassegnato. Ci aveva messo tanto a cercare un gioco tranquillo, pacifico,
educativo…e Monopoli si basava sugli affari, e quindi sulla diplomazia.
No?
- Io voglio il
funghetto! – urlò Remus afferrando la pedina rossa e bianca.
James e Lily lo
guardarono malissimo.
- Lo volevo io!
L’ho visto prima io! – si lagnò James. Remus, con tutto lo charme che aveva, si
limitò a voltare la testa dall’altra parte e a posizionare la propria pedina,
con amore e dedizione.
Lily lo stava
guardando con aria tradita.
- Remus John
Lupin! Io volevo il funghetto! E tu lo sapevi! Sei crudele! –
- Hey, ho passato
metà della mia vita con loro! – si
difese lui, alzando le braccia.
- Lunastorta, non
puoi passare la colpa a noi! – lo sgridò Sirius. Lui in tutta calma aveva preso
la candela e l’aveva posizionata sulla pedina iniziale. E con la bacchetta ci
aveva anche inciso il proprio nome, per sicurezza.
E per senso
estetico, si intende.
- Ma…ma…tu hai la
bottiglia, Lily…e poi c’è quel cosino arancione – giallognolo…- balbettò Remus,
prendendo il funghetto e stringendoselo al petto.
- MI STAI DANDO DELL’ALCOLIZZATA?? –
- Ti daranno per
pazza, se non la smetti di urlare – commentò Sirius ridendo.
James soffocò le
risate e trattenne Lily per le braccia, facendola sedere accanto a sé. - Ok, la prendo io la bottiglia – la tranquillizzò.
Lei sbuffò
- Ma io non
voglio un marito alcolizzato. –
- Merlino, Lily,
è un gioco! – Lei fulminò James con lo sguardo.
- O-Ok..-
balbettò lui – Ok, non è un gioco. –
- Io prendo il
Cosino dal colore indefinito.- sibilò
lei prendendo l’affarino.
- Che cos’è? –
chiese Sirius curioso.
- Non ne ho idea.
–
- Sembra una
botte…-
- Gialla, James?
–
- Si chiama
Cosino. – disse Remus – E’ sempre stato così. Non sconvolgiamo la gente dicendo
che è…un non – so – cosa. –
- Ma…è una pera!
– esclamò James.
- COSA???-
- Visto? –
sospirò Lunastorta – Non bisogna dire certe cose, che poi la debole psiche di
Sirius ne risente! –
- Ti azzanno,
Remus. –
- E anche Diagon
Alley è mia! – rise James, prendendo il contratto di carta e posandolo accanto
a sé, quasi con tenerezza.
Ramoso era riuscito
ad accumulare Nocturn e Diagon Alley, la Gringott più le filiali, alcune
casupole, non era mai stato ad Azkaban e rimaneva ricchissimo.
- Tsk. Fortuna
sfacciata – borbottò Sirius. Lui stava sul lastrico.
Aveva sì e no ancora cinquanta galeoni, spendendo
il tutto per pagare…oh, non riusciva
neanche a pensarlo…per pagare James che (guada caso) si faceva pagare il
pedaggio. Era ovvio che dava la colpa ai galeoni, e alle carte che gli facevano
sempre sganciare soldi
“ Se non ci fossero queste carte” diceva “ io sarei schifosamente ricco”.
Purtroppo non era
una valida giustificazione per Remus, figurarsi per James.
Scosse la testa,
sbuffando leggermente. prendendo una carta
verde.
Gli altri lessero
da dietro le sue spalle.
“ Hai dimenticato di saldare il conto che
avevi da Madama McClan. Due mesi in Prigione.” James ridacchiò.
- Hey, guarda
Sirius, devi riandare ad Azkaban! –
- Fottiti,
Potter. –
Lily e Remus
erano giocatori di cortesia, fondamentalmente.
Il Re assoluto
del gioco in quel momento era Potter, e loro giocavano per pagare il pedaggio e
per far ampliare le loro casupole, e nel caso di Remus, di far allargare il
Ghirigoro, unico negozio che era riuscito ad accaparrarsi prima che gli occhi
assatanati di James guardassero con brama il negozietto.
Lily invece
cercava più di non far degenerare la situazione, visto che Sirius e James si
stavano trattenendo sa lanciarsi manciate di nuvole contro.
- Ed ora
costruirò una panetteria! – disse tronfio James. Lily e Remus si girarono molto
lentamente verso di lui, mentre Sirius incrociava le braccia, sbuffando.
- Ecco, pure
l’idea della panetteria mi ruba, ora. Che bell’amico che ho. –
- James, tesoro…-
disse Lily con voce molto paziente e ragionevole – Tu non puoi costruire una…-
Il marito però la interruppe, guardandola con arroganza.
- Nel regolamento
c’è forse scritto che non posso costruire una panetteria? –
Remus si schiarì
la voce - Beh…no, ma…-
- C’è una multa
se costruisco nell’angolo fra la Gringott e Olivander una panetteria? - continuò James
- No, beh…sarebbe
strano, ma…-
- E allora zitti!
Diventerò il Supremo Maestro del Pane, costruirò centinaia di filiali sparse
dappertutto, e poi…poi conquisterò il mondo – esclamò Ramoso, gli occhi umidi
dalla commozione.
Trascorse un
minuto di silenzio imbarazzato.
La voce di Sirius
interruppe i flash mentali di Ramoso.
- James, facciamo
a cambio con la pedina? –
- Volentieri!
Ma…- James prese la candela e la studiò attentamente.
- Sirius, qui c’è
scritto “Sirius” -
- Benvenuto in
famiglia, Sirius! – esclamò lui sorridente.
Si sporse per
stringergli la mano, e James rispose alla stretta, già calato nella parte.
Lily si passò una
mano sulla faccia, sospirando. Remus si preparò ad urlare.
- SIRIUS! –
- Si? – chiesero
James e Sirius.
- il Sirius di
sinistra- specificò Remus - Ti pare? Riprenditi quella candela! –
- Ma…Ma…Sirius..-
balbettò Felpato, con gli occhioni lucidi
- E smettila di
fare gli occhioni da beagle. –
- REMUS! -
Io in pratica non l’ho neanche fatta
finire questa storia.
Per le persone che amano i finali, vi dirò
che alla fine Sirius (quello di sinistra) alla fine per non ammettere che James
li ha ampiamente stracciati, rovescia la scatola, confondendo tutti i galeoni.
Il prossimo capitolo sarà sul Gioco
dell’Oca :D
Se avete dei consigli o delle proposte su
altri giochi basta che mi mandiate un commento con la lista di giochi che
volete! Baci!
Dramy96123