STRANI SENTIMENTI E STRANE REAZIONI...
POV
MELLO
L
ha chiamato Light e dopo un po’ se ne è andato
senza dirmi più nulla.
Osservo
impotente il piccolino disteso nel letto: non si muove, non si sveglia,
non da
cenni di vita.
Stringo
la manina pallida di Near, stando attento a non far staccare nessuno
dei fili
che ricoprono il
suo corpicino
martoriato.
Sento
le lacrime pizzicarmi gli occhi, osservandolo impotente. Che schifo di
situazione!
I
dottori hanno parlato con L, a me non vogliono dire nulla.
Sento
solo il costante bip del suo cuore, lento e calmo, come lui.
Spero
che stia bene.
Davvero.
Distratto
dai miei pensieri non mi accorgo che la porta si è aperta.
-Mel…-
Una
voce familiare raggiunge le mie orecchie.
Non
mi ero neppure reso conto che fossi entrato.
La
cosa che mi viene più naturale da far in questo momento
è alzarmi e rifugiarmi
tra le braccia di Matt, alla ricerca di conforto e
di…qualche certezza.
-Dimmi
che sta bene…- sibilo.
POV
MATT
Dovrebbe
dirlo lui a me.
Ricambio
a fatica il suo abbraccio, rendendomi conto di quanto sia difficile una
cosa
del genere.
Cavolo
dico io, come posso essere l’amico? Come posso restare dietro
le quinte,
osservandolo mentre si strugge d’amore per qualcuno che non
sono io?
La
tentazione di baciarlo adesso è forte, ma so che non posso,
che non devo fare nulla
di simile.
Lo
abbraccio forte, lasciando che il mio sguardo cada su Near: ecco,
adesso si che
sto uno straccio.
Come
posso pensare cose del genere? Come posso pensare di prendermi Mello e
sottrarlo ad una persona come Near? In fondo io voglio bene anche a
lui…e poi
proprio adesso è una cosa che non merita!
-Va
tutto bene, biondo-.
Mi
scosto da lui con freddezza.
-Sono
venuto solo per dirti che devi tornare a scuola- aggiungo.
-Chi
te lo ha detto? Io da qui non me ne vado, Matt…-
-Mi
dispiace, sono le regole. O almeno credo. Comunque lo ha detto Light-.
Infilo
una mano tra i capelli, cercando di far scemare l’imbarazzo
che mi ha colto
senza alcuna ragione. Da quando sono timido di fronte a Mello?
Abbasso
lo sguardo inconsapevolmente, mentre lui, tutto abbattuto, se ne torna
dall’albino, per potergli fare le ultime coccole.
Sento
una morsa stringermi il cuore e mi accorgo che a poco a poco inizia a
mancarmi
il fiato.
Mello
bacia piano l’albino, attento a non spostare nulla di quel
che ha addosso,
sfiorando appena la sua pelle morbida…
-Torno
presto, non ti preoccupare, amore mio-.
Sento
il cuore uscirmi dal petto e per poco non piango.
Mi
appoggio con la schiena alla parete della stanza, cercando di darmi un
contegno
ed intanto distolgo lo sguardo.
Sarò
anche buonista, ma masochista non ancora!
-V-vado
fuori-.
Biascico,
richiudendo la porta alle mie spalle.
Mi
siedo sulla panchina, aspettando esca ed intanto cerco fare chiarezza
dentro di
me.
Mi
sento uno schifo…non dovrei provare certe cose per qualcuno
che è già
impegnato…sono entrambi miei amici…
POV
LIGHT
Sono
rimasto fuori al cancello dell’ospedale, in macchina,
nell’attesa del ritorno
di qualcuno, quantomeno di mio fratello o del mio ragazzo.
Mi
rigiro i pollici fissando la scritta che c’è di
fronte a me. Non mi sono mai
piaciuti gli ospedali. Se posso essere sincero, li odio. È
un posto dove va la
gente quando sta male, quando sta per morire… mi piace di
più pensare alle
persone che hanno da divere, che si godono il tempo che resta loro.
Ricordo
che qualche giorno fa la collega di filosofia mi parlava del
“vivere per la
morte”, inevitabilmente mi ero ritrovato a zittirla con un
“vivere per la
vita”, mentre L mi era sembrato particolarmente affascinato
da questa teoria,
dal come sapere di dover morire ti possa dare forza. A me mette solo
una grande
tristezza. Mi fa pensare a tutte le persone che dovrebbero esserci e
non ci
sono.
Mi
sento un po’ egoista a non rivolgere il mio pensiero a Near.
Questo ad essere
sincero non riguarda il mio astio personale nei suoi confronti o la
stupida
gelosia che ho provato vedendo L che lo soccorreva. Molto
più semplicemente,
non mi piace pensare che le persone che conosco possano non stare bene.
-stanno
arrivando- annuncia la voce rilassante di L fuori dal finestrino, poi
finalmente il mio ragazzo torna dentro l’auto.
Istintivamente
provo ad avvicinare le mie labbra alle sue, ma mi trovo a fissare da
vicino il
suo zigomo, mentre il suo viso è rivolto
dall’altra parte.
-Elle…-
-Light,
in qualità di vicepreside, come minimo avresti dovuto
interessarti- mi
riprende.
E
come dargli torto? Ma di certo non posso mettermi a spiegare tutta la
situazione…
-sapevo
che c’eri tu con loro, ne ho approfittato per…
per…-
Il
suo sguardo mi fa capire che ho sbagliato e, proprio come i miei alunni
quando
sono impreparati, abbasso lo sguardo, fissando la punta delle dita ed
incapace
di ribattere.
Restiamo
così silenziosi fino all’arrivo di Matt e Mello.
-Abbracciami
L…- gli sussurro un attimo prima che aprano la porta, ma non
si smuove.
POV
MELLO
Sono
rimasto per almeno altri venti minuti dentro con Near, pronto ad
andarmene, ma
fermo sulla porta, sperando di vederlo da un momento
all’altro aprire gli occhi
e sorridermi.
Ma
nulla.
Nulla.
Alla
fine, mi sono reso conto di quanto fossero inutili le mie aspettative.
Torniamo
silenziosamente a scuola e, appena varchiamo la soglia
dell’ingresso le nostre
strade si dividono.
Corro
in presidenza per cercare di ottenere qualcosa: se proprio non posso
far nulla,
almeno mi vendico!
Light
naturalmente non ha voluto ascoltarmi e per quanto lo abbia pregato, si è rifiutato di
mandar via a calci Misa.
Inoltre,
siccome Near non può confermarlo, non ci sono testimoni che
siano stati Ray e
Ide e combinarlo a quel modo, quindi loro restano qui.
E
la colpa come sempre è mia, che ho fatto a pezzettini il
bigliettino che gli
avevano lasciato, in un attimo di follia. Mordo il labbro inferiore
ammettendo
che come sempre il mio poco autocontrollo crea dei problemi, poi mi
decido a
sfruttare la cosa.
Esasperato,
vado alla ricerca delle persone verso le quali serbo il mio odio
più profondo,
ormai pronto a farmi giustizia da solo.
Ide
è steso nel prato, a leggere.
Certo!
Perché la sua più grande preoccupazione
è andare bene all’interrogazione.
Soltanto
adesso mi accorgo di quanto io sia stato ipocrita a dare importanza a
queste
cose, quando invece la vita è ben altro.
Come
ho fatto ad essere cieco per così tanto tempo?
-Ciao-
sentenzio lugubre.
-Piacere
di vederti. Sai, ho saputo di Near, mi dispiace davvero…-
Sussurra
con voce melliflua, provando ad avvicinarsi a me con occhi da gatto.
Ma
con me non attacca.
-Ma
che, mi prendi per il culo?-
Urlo,
afferrandolo per il bavero della maglietta ed attirandolo a me.
-Tu
sei morto! Non ti rendi conto di quello che hai combinato…io
ti ammazzo…-
Ansimo
pesantemente, cercando di controllarmi.
-Andiamo,
noi non potevamo sapere che era tanto checca…- neppure ci
prova a negare. Sa
che è tutto inutile.
-Come?
Non ho sentito?-
Ironizzo,
mentre un pugno lo colpisce diritto sul naso.
-Intendo
che ce lo ricordavamo un po’ più forte!
L’amore lo avrà indebolito…- leggo la
paura nei suoi occhi, ma in ogni caso, non rinuncia a fare battute di
pessimo
gusto.
Brutto
porco…
Mi
preparo a colpire ancora, quando una mano decisa mi afferra il polso,
costringendomi
a lasciar morire a mezz’aria il colpo che avevo preparato.
-Mello,
torna in camera e per adesso stendiamo un velo sulla faccenda-
È
L.
Grugnisco in direzione di Ide, raggiungendo l’edificio di corsa, salendo i gradini a tre a tre, nella speranza di raggiungere al più presto Matt e potermi sfogare con lui.
Eccoci!!!!
Miei
dolcissimi e tenerissimi lettori, davvero, mi avete fatta commuovere
con le
recensioni allo scorso capitolo! ç_ç
Spero
che questo capitolo capitolo vi sia piaciuto, ma soprattutto che vi
abbia
incuriosito! Sappiate che TUTTO ha un suo significato...
E
ora apriamo il SONDAGGIO
premesso
che sperimenterò tutte le coppie possibili, quale
è la vostra preferita? Quale
volete vedere compiuta alla fine???
Fosse
anche Near x Ryuk... ditemelo!!!
Un
bacio
alla prossima,
ChibyLilla