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Autore: MaryElizabethVictoria    09/07/2011    1 recensioni
Harry Potter è tornato, Hermione Granger ha paura, Ron Weasley è impazzito, Draco Malfoy non è sconfitto, qualcuno che abita il castello di Hogwarts ha un piano e strani eventi cominciano ad accadere intorno a vecchi e nuovi protagonisti.
Può essere letta come seguito di 'Photograph' oppure come storia a sè...buona lettura!!!
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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In seguito Harry, Draco e Arya discussero molto della faccenda del furto esaminando la cosa da ogni angolazione e senza tuttavia pervenire ad alcun indizio utile. Comunque per precauzione ora sigillavano sempre le loro cose con incantesimi e facevano particolare attenzione a non farsi sentire da altri quando erano impegnati nei loro discorsi sul caso.

Ma più in generale tra i ragazzi l'argomento di conversazione era uno solo: quella sera si sarebbe tenuta una grande festa in sala grande per commemorare la vittoria nella battaglia di Hogwarts e onorare i suoi caduti. Tutti erano stati invitati, studenti e professori, auror e personalità di spicco del mondo magico, tutti tranne le venti reclute che soggiornavano al castello tra le quali serpeggiava un evidente scontento.

-Che cosa vuol dire che noi non possiamo venire?- aveva quasi urlato Arya, particolarmente inviperita.

-Sono dolente, ma siete arrivati a un punto cruciale del vostro addestramento, tra non molto avrete una prima valutazione formale...Da qui in poi non possiamo permettere che vi distraiate con festeggiamenti e nottate folli- spiegò con la solita calma l'istruttore Capo  Allock.

 - Ma lui è Harry Potter, come fate a fare una festa di commemorazione della vittoria senza Harry Potter?!- aggiunse la ragazza, spintonando davanti Harry quasi si trattasse di un trofeo da esibire.

Il loro istruttore fu ugualmente inflessibile.

-Quanto al signor Potter, nessuno lo ha obbligato ad iscriversi all'accademia... se desidera partecipare ad eventi mondani può ritirarsi in qualsiasi momento. Mi spiace ragazzi, ma è la mia ultima parola: chiunque si farà vedere alla festa di stasera può dire addio al suo sogno di diventare auror. Domani mattina vi aspetto puntuali alle sei come sempre.

Ben Allock lasciò le camerate seguito da veementi cori di protesta, ma ormai la decisione era stata presa.

-Io comunque non ci tenevo ad andarci- puntualizzò Draco dopo un po' - insomma, ci saranno solo un sacco di paroloni altisonanti e champagne scadente.

-Per una volta Malfoy ha detto qualcosa di sensato- intervenne Morgan Shakebolt - voglio dire, cosa sarà mai una stupida festa rispetto alla prospettiva di diventare un auror? Date retta a me: tutti a letto presto stasera , avete sentito Allock...l'esame si avvicina.

-Chissà in che cosa consiste?- domandò pensierosa Susan Bones.

-Sarà una prova di forza- ipotizzò qualcuno.

-No, no, di coraggio!- fece eco un altro.

-Ovviamente si tratterà di una prova di intelligenza- decretò un ex Corvonero.

-Insomma a chi importa davvero? Io voglio andare alla festa- si impuntò Arya incrociando le braccia con la stessa ostinazione di una bambina piccola.

- Ginny aveva insistito così tanto perchè la accompagnassi... peccato- sospirò Harry, il quale tuttavia era ben contento una volta tanto di potersi sottrarre ad un evento in cui sarebbe stato certamente il centro dell'attenzione.

-Tranquillo Potter,una come lei di cavalieri per accompagnarla ne trova quanti ne vuole...- sogghignò l'ex Serpeverde godendosi l'istantanea perdita di colore della faccia di Harry.

-Grazie Draco, così mi aiuti proprio- commentò Harry, sempre più depresso.

Draco stava per ribattere qualcosa di scherzoso quando d'un tratto si bloccò, il volto divenuto all'improvviso  molto pallido e congestionato.
Reggendosi con forza un braccio si precipitò nel piccolo bagno in comune dove fu seguito a ruota sia da Harry che da Arya, la quale si curò di chiudere la porta dietro di loro con un incantesimo.

- Draco, cosa succede? Stai male?

-Il...braccio...- riuscì a sussurrare il ragazzo.

Harry lo aiutò in fretta a slacciarsi il polsino della camicia per tirar su la manica: come una macchia nera pulsante il marchio nero impresso sulla pelle nuda stava fremendo.

-Che cosa significa?- chiese Arya preoccupata- Credevo fosse una semplice cicatrice.

-Quello è il suo marchio...- le spiegò Harry come impietrito - ... se fa così può significare solo una cosa...

-...che Lui sta tornando -  Draco tremava nell'ammettere quella spaventosa eventualità- ahi, sta bruciando tantissimo...

-Ma ...ma avevate detto che era morto! Tu l'hai ucciso!- protestò Arya.

I due ragazzi , increduli quanto lei, non le seppero dare una risposta.
Quando qualcuno bussò alla porta il terzetto rabbrividì.

-Va tutto bene lì dentro?- giunse una voce da fuori.

-Si, arriviamo subito!- urlò di rimando Harry - Non devono vederlo così... Arya, tu vai fuori per prima e cerca di distrarre gli altri il più a lungo possibile... io intanto resto ad aiutarlo qui.

La ragazza annuì e fece come le aveva detto. Harry invece con l'aiuto della sua bacchetta riuscì a tramutare un po' d'acqua in ghiaccio per metterlo a stemperare il bruciore al braccio di Malfoy.  Ci volle circa un'ora prima che il dolore cominciasse a scemare.  Draco che era esausto si era mezzo accasciato su Harry , aveva  la fronte imperlata di sudore e il respiro irregolare.

Quando finalmente la crisi fu passata Harry lo accompagnò a stendersi sul letto del dormitorio, che nel frattempo si era svuotato, probabilmente grazie ad Arya che doveva aver accampato qualche scusa per far sloggiare tutti gli altri. Harry sperava solamente che non fosse dovuta ricorrere a dar fuoco a qualcuno per riuscirci, perchè conoscendola ne sarebbe stata capacissima.

Con suo enorme sollievo affacciandosi alla finestra vide tutti i suoi compagni nel giardino sottostante a far pratica di incantesimi, Arya non era con loro però, la ragazza rientrò poco dopo non accompagnata. Aveva un contegno molto strano , diverso dalla solita noncuranza con cui di solito andava e veniva a suo piacere.

-Li ho convinti ad allenarsi per l'esame- spiegò in un tono mesto che non le apparteneva- e non ho ferito nessuno di loro, scommetto che temevi l'avessi fatto...Draco come sta?

-Sta riposando. Arya, va tutto ... bene?- domandò incerto.

La ragazza annuì con poca convinzione, si sedette su una brandina a caso continuando a fissare il vuoto.

-Che cosa è successo?- ripetè Harry avvicinandosi a  lei più di quanto si sarebbe normalmente concesso.

Arya Black già di per sè non permetteva a nessuno di avvicinarla. Soltanto con Draco sembrava aver sviluppato un bel rapporto, i due si coprivano sempre le spalle quasi come fratello e sorella. Harry non era ancora entrato a far parte di quella complicità, onestamente la vicinanza di Arya un po' lo inquietava. Era talmente superba e pronta a cambiare umore in qualsiasi momento che non sapeva mai come trattarla...ma al momento non poteva tirarsi indietro perchè  c'era solo lui  a poterla consolare.

-Uscendo con loro ho incrociato la professoressa McGranitt, stava venendo a cercarmi- confessò lei dopo un po' di tempo trascorso a torcersi le mani- mio cugino Adrian è appena  stato aggredito nella foresta...da quanto ho capito  la ragazza che era con lui dice che è stato un tizio incappucciato ad aggredirli.

-Che cosa?! E lui è ...?- Harry non terminò la frase, ma con suo enorme sollievo vide la ragazza scuotere la testa.

 - Fuori pericolo, direi quasi per miracolo- sospirò Arya -  ma ha riportato delle ferite molto gravi. Per ora nessuno ha idea di cosa sia successo esattamente e vogliono evitare che la notizia trapeli ... probabilmente perchè rovinerebbe la loro preziosa celebrazione.

Sputò le ultime parole con sommo disprezzo, come se non fosse stata lei poco tempo prima a stravedere per quella festa leggendaria.  Harry era abituato ai suoi frequenti sbalzi d'umore, ma non si aspettava che di lì a poco la ragazza gli buttasse le braccia al collo  cominciando  a singhiozzare.

-Lui è tutta la mia famiglia...siamo cresciuti insieme... è un  fratello per me, non posso permettermi di perderlo- singhiozzò contro la sua spalla.

-Andrà tutto bene...- mormorò senza sapere esattamente cosa dirle- ...vedrai che andrà tutto bene.

Rimasero così fino a sera confinati nel dormitorio, Harry aveva finito coll'abituarsi a quella vicinanza così stana tanto che non appena non avvertì più il calore del corpo di lei contro il suo si svegliò di soprassalto dal torpore in cui era scivolato.

- Dov'è Arya?- domandò istintivamente, mentre si raddrizzava gli occhiali sul viso.

-E' appena uscita per andare alla festa- gli rispose Draco, che nel frattempo sembrava aver riguadagnato un po' di colore in volto- E prima che tu me lo chieda... si, ovviamente ho cercato di fermarla. Però sai com'è fatta lei se si mette in testa qualcosa.

-Ma è assurdo!Così si farà cacciare...

- Gliel'ho detto... ma lei ha risposto che non le importava. Sembrava piuttosto scossa- osservò Draco quasi con circospezione, per poi aggiungere in tono indagatore - Potter, dimmi la verità... che cosa le hai fatto? Pensavo che ormai stessi con quella piattola della Weasley, cos'è, una sola ragazza non basta al Prescelto?

Harry in quel momento si pentì amaramente di averlo aiutato invece di lasciarlo crepare in quel bagno.

-E smettila... io non le ho fatto proprio niente! E' a causa di suo cugino...- e gli raccontò brevemente l'accaduto.

-Bè, potevi dirlo subito- lo liquidò con noncuranza Malfoy - e adesso cosa facciamo?

-Ce la andiamo a riprendere prima che si cacci nei guai- rispose Harry convinto.

-Complimenti genio, fin lì ci ero arrivato anch'io...intendevo cosa facciamo per riportarla qui senza essere visti? E ti ricordo che non possiamo più contare sul tuo straccetto dell'invisibilità...

In effetti era quella la parte del piano che rimaneva ancora da elaborare e non avevano molto tempo.

-Non possiamo farcela- disse Harry - almeno non da soli. Su, aiutami a svegliare gli altri!

Presto fatto tutti i loro compagni furono buttati poco cerimoniosamente giù dal letto.

-Potter! - tuonò Morgan Shakebolt - Hai idea di che ore sono?! E domani potrebbe esserci l'esame! Qualsiasi cosa devi dirci farà meglio ad essere dannatamente importante...

-Ascoltatemi tutti, ci serve il vostro aiuto...- annunciò Harry ad alta voce- ... il fatto è che Arya è scesa alla festa e non possiamo assolutamente permettere che Allock la peschi fuori dal dormitorio, o sarà espulsa e non potrà mai realizzare il suo sogno di diventare auror.

Dopo un primo istante di smarrimento tra i ragazzi cominciarono a girare sguardi carichi di intesa .

-E perchè lo vieni a dire a noi?- chiese un ragazzo perplesso- In fondo quella se l'è cercata...

-Già, perchè dovremmo correre il rischio di venire a nostra volta cacciati?- commentò un'altro rituffandosi sotto le coperte.

-Lei non lo farebbe per noi- sottolineò sdegnosamente una ragazza.

-Fate silenzio idioti!- tutti si voltarono meravigliati a guardare Morgan, compresi Draco ed Harry che erano i più sorpresi di tutti- Potter ha ragione! Mio padre mi ha raccontato che gli auror hanno una regola : 'nessuno viene lasciato indietro' . Quando si affronta una missione non si possono scegliere i propri compagni esattamente come non si possono scegliere i propri parenti... Ora, nemmeno a  me piace Arya Black, ma lei ha vissuto e si è allenata con noi per diverso tempo ...  ormai fa parte della mia famiglia e non ho intenzione di abbandonarla.

-Esatto!- convenne Harry - Credete che sarei riuscito a sconfiggere Voldemort se fossi stato da solo? Da soli non possiamo combinare molto , ma se siamo uniti... io vi garantisco che non c'è niente che non possiamo fare!

A questo punto sul volto dei presenti si poteva leggere puro entusiasmo.

-Bene, bellissime parole... ma che ne dite di passare ai fatti?- intervenne Draco.

-Ok- si impose Morgan col suo ferreo tono baritonale- Pikes, Wembley e Bones ,  voi restate di guardia alle scale ...Malfoy e Potter, voi scendete a cercare Arya nel salone principale , Drew, FitzPatrik e  Conrad vi copriranno le spalle. Tutti gli altri con me, tenteremo un'azione diversiva nel cortile grande. Al mio tre pronti a Disilluderci!

I ragazzi furono tutti pronti ad ubbidire, come delle perfette reclute. Tutto quell'addestramento se non altro cominciava a dare i suoi frutti. Dovevano fare il più in fretta possibile se volevano evitare di correre ulteriori rischi.

Una volta arrivato di sotto con circospezione non fu difficile per Harry individuare Arya.

La ragazza  al contrario era troppo brilla per accorgersi si lui. Era vestita con un cortissimo abito rosso e  aveva raccolto i capelli in una coda alta in modo da mettere in risalto il trucco, un po' troppo calcato sugli occhi. Al momento si trovava appiccicata a un tipo che probabilmente aveva appena conosciuto e che stava già allungando un po' troppo le mani...

-Sparisci- gli intimò Harry  in tono minaccioso prendendogli una spalla.

Nonostante il ragazzo fosse più alto di lui tremò nel trovarsi davanti il famigerato Harry Potter e non pose alcuna obbiezione. Arya invece si rivelò molto più difficile da convincere.

-Harry!- esclamò- Sei venuto anche tu alla fine ad unirti alla festa!Ti devo presentare un tipo che ho conosciuto, si chiama... in effetti non mi ricordo come si chiama. Ah, non importa, tanto è appena andato via... che peccato.

-Arya, devi venire con me adesso- le disse Harry con calma conducendola lontano dalla folla pregando di non essere visiti- Questo lo mettiamo giù, direi che ne hai bevuti a sufficienza...- aggiunse sbarazzandosi anche del bicchiere mezzo pieno della ragazza.

-Haaaaarry... come sei serio. Non vuoi ballare con me?

Arya già avanzava barcollando sui tacchi alti e dubitava seriamente che sarebbe stata in grado di ballare anche volendo. Harry fu costretto a sostenerla per evitare che cadesse, notò Ben Allock qualche tavolo più in là e al suo cuore mancò un battito. Per loro fortuna l'istruttore sembrava  troppo occupato a flirtare spudoratamente con l'insegnante di Babbanologia per accorgersi di loro, che sgattaiolarono dalla parte opposta.

-Haaaaarry...lo sai che ti devo dire una cosa?

-Non è il momento, Arya, andiamo... attenta, appoggiati  a me...- avevano quasi guadagnato l'uscita del salone quando successe l'imprevedibile.

-Daiiiiiii... è importante!

Arya si sollevò sulle punte e senza il minimo preavviso baciò Harry sulla bocca.

Non fu il bacio in sè a sconvolgerlo, anzi per quanto strano e sbagliato non poteva dire che non fosse piacevole. Ma quando riuscì a staccarla da sè si accorse con un brivido di orrore che a due passi da loro c'era Ginny , elegantissima nel suo abito da sera blu, che li fissava furente.

-Tu! - strillò con una voce tremendamente simile a quella di Molly quando era fuori di sè- Me la meni tanto dicendo che non puoi assolutamente venire e poi ti trovo appiccicato a quella ... scusa tanto se sono così stupida, non avevo capito che non ci volevi venire con me!

- No, no, Gin aspetta... non è come sembra ...posso spiegare!- ma si rese conto che le sue spiegazioni non sarebbero risultate poi così efficaci con Arya che non si reggeva in piedi da sola ancora appesa al suo collo.

-Risparmiati le scuse Harry Potter, tanto ho chiuso con te!- sbraitò la rossa Weasley -  E ringrazia che non ho a portata di mano la mia bacchetta altrimenti...

- Ginny devi credermi: è tutto un equivoco!- la supplicò di nuovo  Harry,che doveva tuttavia tenere la voce bassa per non attirare ancor più attenzione su di loro.

Disgraziatamente le urla isteriche di Ginny avevano già richiamato gli sguardi di parecchi curiosi, anche Ben Allock si stava avvicinando per individuare la causa di quel trambusto, stava per incrociare lo sguardo di Harry quando...

-Ehi, guardate, ci sono i fuochi d'artificio!- esclamò qualcuno  e ben presto il mormorio si diffuse in sala dirottando l'attenzione generale sullo spettacolo pirotecnico.

Non erano semplici fuochi d'artificio, Harry lo sapeva, erano l'azione diversiva promessa dai loro compagni.
Approfittando della situazione fece cenno a Draco di raggiungerlo e insieme riuscirono a sollevare Arya, la quale ormai non si accorgeva di nulla, e a riportarla di peso nella loro stanza.

Poco dopo i ragazzi del dormitorio si ritrovarono attorno al suo capezzale a festeggiare la loro personale  vittoria. Durante l'incursione al piano terra i più caparbi avevano anche rimediato delle cibarie con cui prolungare i festeggiamenti.

-Missione compiuta- Morgan annuì orgogliosamente.

-Questa è una pozione contro i postumi dell'alcol... fategliela bere, sembra averne bisogno- disse una ragazza consegnando ad Harry una boccetta.

Arya si riprese poco dopo: non ricordava nulla della festa e tanto meno di aver baciato Harry.

-Ancora in piedi ragazzi?- una voce calma e  controllata che ben conoscevano li fece rabbrividire tutti ponendo immediatamente  fine alla festa clandestina- Spero vi siate divertiti stasera- aggiunse Ben Allock,che in piedi sulla soglia dei dormitori stava fissando ad uno ad uno i suoi allievi .

 


 

 

  
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