Fumetti/Cartoni europei > I Puffi
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Autore: Nordlys    09/07/2011    1 recensioni
Alla notizia dell'arrivo in città di una nuova specie di radice di mandragora, il Grande Puffo e Quattrocchi si dirigono al villaggio degli umani per vederla con i loro occhi. Ma oltre alla radice, i due puffi scoprono che lord Balthazar ha aperto la stagione della caccia, determinato a collezionare animali vivi per i suoi esperimenti.
Tornato al villaggio, il Grande Puffo consulta il suo libro di incantesimi e giunge alla soluzione che l'unico modo per fermare i cacciatori è fare un incantesimo con la nuova radice, e l'unico modo per ottenere la radice è comprarla. Così il Grande Puffo propone ai puffi di raccogliere diamanti. La cosa disgusta parte del villaggio che si divide in tre fazioni: una seguirà il Grande Puffo nella raccolta di diamanti, una seguirà Selvaggio nella foresta, la terza fazione è Cattivus in solitario determinato a guadagnarci.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gli spari nella foresta

Ritorno al villaggio

 

Il liquido color menta emanò luce. Divenne dorato e bollì. Il Grande Puffo aprì il libro e diede un'ultima, veloce lettura.
'Ora, Gargamella!' gridò 'Prendi le carriole ai piedi dello sgabello, e vuota i sassi nel pentolone!'
Gargamella, eseguendo l'ordine, strinse i denti: 'Non darmi ordini nanerottolo blu!'.

Le pietre, sembrarono cadere su una superficie solida. Galleggiarono per alcuni secondi prima di inabissarsi nel liquido opaco. Gargamella mise il coperchio sul pentolone. Lo sollevò fissandolo ad un gancio appeso ad una catena, per far diminuire l'ebollizione. La pozione doveva bollire per due ore.

Ci furono secondi di silenzio.

Poi, con movimento fulmineo, Gargamella afferrò il Grande Puffo: 'Ecco fatto! Ora posso anche liberarmi di voi!'.
I puffi attaccarono Gargamella. Non essendo armati, presero a calci e pugni le sue caviglie. L'alchimista cercò di evitarli, in preda ad un attacco d'ilarità: 'Mi fate il solletico!'.
Nonostante la confusione, il Grande Puffo non perse la calma, e ribadì: 'Ricordi che avevo detto che questa pozione avrebbe dato problemi agli umani? Senza di noi non riusciresti a fare nulla!'.
Gargamella, emettendo un ultimo risolino, appoggiò il Grande Puffo sul tavolo. La sua espressione tornò torva. Grattandosi le caviglie, ringhiò contro i piccoli puffi, facendoli allontanare: 'E va bene, ma quando tutto sarà finito vi cucinerò!'.

Il Grande Puffo scese dal tavolo e raggiunse i suoi piccoli puffi.
'Perché dobbiamo puffare qui?' chiese Golosone, leccandosi le dita.
'Perché l'incantesimo che ho puffato, provoca allucinazioni agli umani, e Gargamella non può puffarne uso!' rispose sottovoce l'anziano.
Pigrone sbadigliò: 'Quindi, significa che dobbiamo ancora lavorare?'
'Si!' disse il Grande Puffo. Si levarono molti sbuffi e sospiri. 'Suvvia' disse il Grande Puffo sorridendo 'Quando tutto sarà puffato, non vi farò lavorare per tre giorni!'
'Evviva!!!' urlarono i puffi, meno Brontolone 'Io odio 'evviva'!'.

* * *

Nascosti dietro il letto di Gargamella, assonnati, i puffi sussultarono udendo la voce dell'alchimista che affermava: 'Sembra pronto!'
Il Grande Puffo strinse un pugno trionfante: 'Ottimo!'
Guardò verso il nemico. Anche Gargamella, dopo aver tolto il coperchio, osservò, soddisfatto, il contenuto di un pentolone che sembrava vuoto. Poi squadrò il Grande Puffo.
Sul volto dell'alchimista apparve una smorfia di terrore.
Il Grande Puffo sorrise.

> VATTENE VIA MOSTROOO!!! <

I puffi, dietro alla branda dell'alchimista non videro cosa stava succedendo. Le grida terrorizzate di Gargamella li allarmarono e uscirono allo scoperto: 'Resisti, Grande Puffo!!!'
Ma quel che videro li lasciò senza parole.
Gargamella puntò il dito tremante verso l'anziano puffo. 'Sparisci!'. Corse verso la credenza ed afferrò una vecchia pentola incrostata.
Il Grande Puffo scese dallo sgabello e si avvicinò ai piccoli puffi. 'Attenti, Gargamella!' urlò Quattrocchi indicando l'alchimista avvicinarsi con la pentola salda tra le mani. Ma Gargamella non li attaccò. Attraverso le pupille allucinate non vedeva i puffi, bensì trolls pelosi, con tentacoli al posto delle gambe, naso suino, pupille orizzontali come quelle delle rane, bava acida alla bocca, zanne e lingua biforcuta.

> AIUTOOO!!! <

Gargamella tentò la fuga. Si schiantò contro il portone e cadde.
'Puffate dritti in faccia Gargamella' ordinò il Grande Puffo indicando il nemico. Pur perplessi, i puffi obbedirono.
Gargamella si rialzò massaggiandosi la testa. E rivide i… mostruosi trolls: 'Mammina!'
Afferrò la maniglia del portone, lo spalancò e ne uscì carponi.

> AIUTOOO!!! <

I puffi guardarono l'uscita ridendo, anche se nessuno aveva ben capito cos'era successo. Videro Gargamella correre, svelto come un cervo verso la foresta.
'Funziona!' commentò il Grande Puffo. Poi salì di nuovo sullo sgabello: 'Puffate per bene quelle carriole!'
I puffi raddrizzarono le carriole che Gargamella aveva appoggiato vicino al camino.

Sebbene il fuoco era spento da un pezzo, il pentolone scottava. I sassi brillavano di una luce simile a quella della luna piena.
Il Grande Puffo li tirò fuori aiutandosi con un mestolo. Non ne sprecò neanche uno.
I sassi furono sistemati sulle carriole. Il Grande Puffo dettò le ultime direttive: 'Separiamoci in diversi gruppi, pufferemo questi sassi nei vari angoli della foresta!'
'Yaaawn, e poi è finita?'
'Certo!' rispose con un sorriso l'anziano puffo 'Quando avrete puffato il vostro lavoro, tornate al villaggio!'.

* * *

Il Grande Puffo vide con piacere i suoi piccoli puffi lavorare col sorriso sulle labbra.
I sassi furono seminati, a gran distanza l'uno dall'altro, in differenti zone della foresta, per favorire maggior protezione. Durante l'operazione, che proseguì senza intoppi, i puffi poterono vedere gli effetti dell'incantesimo sui cacciatori che incontravano per strada, che, come Gargamella, reagivano come se si fossero trovati in una foresta stregata. Il lavoro durò molte ore. Alla fine i puffi fecero ritorno al villaggio, rifugiandosi nelle loro abitazioni per godersi l'agognato riposo.
Il Grande Puffo, gioioso per la riunione del villaggio e per la pace ritrovata, ignorò che un puffo mancava all'appello.

* * *

Il puffo Cattivus era rimasto nei pressi della casa di Gargamella. Il portone della catapecchia era ancora spalancato. Entrò, e notò un frammento di specchio incastrato tra i libri sparsi disordinatamente per terra. Corse a riflettersi. Corrucciò la fronte fissando il naso che, a causa del pugno di Forzuto, era gonfio ed aveva assunto una tonalità scura: 'M'ha depuffato! Un signorotto come me non deve puffare questo terribile aspetto!'.
Tramite lo specchio, notò Gargamella entrare prudentemente e senza farsi sentire.

L'alchimista si guardò intorno, con i muscoli contratti, pronto a scappare: 'I puffi devono esser stati mangiati da quei mostri bavosi!' disse con voce tremante.
Vide il libro del Grande Puffo sullo sgabello e lo prese in mano, cercando di decifrare i geroglifici che costituivano la lingua puffa. Una voce lo richiamò dal basso: 'Gargamella!'
Guardò ai suoi piedi. Vide un Cattivus pieno di lividi e con un atteggiamento fuori guardia.
'Il puffaccio malefico!' Gargamella svelto s'inchinò allungando la mano, ma Cattivus si allontanò con un balzo e corse verso la porta, ancora spalancata.
'Non mi sfuggirai!' urlò Gargamella, rincorrendolo. Il puffino non si voltò indietro. Pensò solo a scappare. Ma da dietro il portone sbucò la gatta selvatica.
Cattivus rallentò la corsa, si guardò in giro.
E Gargamella lo acchiappò.
In malo modo, mise Cattivus in un'ampolla di vetro sul tavolo e coprì l'apertura con una pietra. Poi guardò la gatta selvatica: 'Brava gattina! Meriti un premio!'
Cattivus picchiò i pugni contro l'ampolla di vetro per richiamare l'attenzione di Gargamella, che sembrava ignorarlo: 'Mi devi ascoltareee!'
L'achimista, mentre versava del latte in una ciotola, lo guardò storto 'A furia di ascoltarvi vi lascio sempre scappare! Quindi, NO!'
'Ma Gargamella, è importante!' gridò ancora Cattivus 'Il Grande Puffo e tutti gli altri…'
Grazie a due tappini di sughero, Gargamella non udì il resto.

> Il Grande Puffo ti ha puffato!!! <
L'alchimista rimise i libri negli scaffali.
> Dobbiamo vendicarci del Grande Puffo!!! <
Dispose le ampolle sulle mensole, dalla più grande alla più piccola.
> Liberami! ti pufferò al villaggio! <
Gargamella afferrò il libro di incantesimi del Grande Puffo, lo stracciò e ne buttò i resti tra la cenere del camino.
> E poi dobbiamo vendicarci di Balthazar! <
Quando la casa fu in ordine, diede un ultimo sguardo a Cattivus.
Il puffino aveva gridato inutilmente. Gargamella lo tirò fuori dall'ampolla e lo rinchiuse in una gabbia sospesa. Poi si mise la chiave in tasca e tolse i tappi di sughero dalle orecchie.
''Ed ora che intenzioni hai?' la voce di Cattivus era diventata roca.
'Ovvio, vado a dare una lezione a Balthazar!' rispose l'alchimista 'Da solo!'
'Vengo con te! devo fargliela pagare per l'inganno subito!'
'No!' dissentì Gargamella 'Per poi scappare? Non se ne parla!'.

Gargamella voltò le spalle al perfido puffo e dopo aver varcato il portone lo chiuse in malo modo.
Cattivus, sbuffando, si lasciò scivolare lungo le sbarre.

* * *

Le strade del villaggio dei puffi iniziarono ad animarsi un poco.

Nella sua abitazione funghiforme, il Grande Puffo spostò il tappeto davanti alla scrivania, svelando una botola.
Qualcuno bussò.
'Sono Forzuto!' disse la voce dall'altra parte 'Sono qui per puffarti scusa!'
Il Grande Puffo aprì la botola.
Da fuori l'abitazione, Forzuto restò in attesa.

'Forse non mi pufferà!' disse tra se sospirando. Ma la voce del Grande Puffo interruppe i suoi pensieri: 'Puoi entrare Forzuto!'.
Quando il puffino aprì la porta, constatando che non era stata chiusa a chiave, vide il Grande Puffo scendere nella botola.
'Ti devo puffare una mano?'
'Certo! Se ne hai voglia!'

La stanza segreta della casa del Grande Puffo era molto ordinata. Negli scaffali i libri di magia nera erano disposti in ordine alfabetico. I recipienti di vetro contenenti incantesimi già completati erano posizionati in fila, per categorie di dannosità, con i più pericolosi nei piani più in basso. E poi c'era una teca di vetro contenente un flauto a misura di puffo, con solo sei buchi.
L'anziano puffo si diresse alla teca e la aprì. Il flauto profumava ancora di legno fresco. Il Grande Puffo lo prese con cura e lo avvolse in un panno di cotone: 'Con questo pufferò i piani di Balthazar!'.
'Pufferò con te!' rispose Forzuto.
'No, non preoccuparti!' lo rassicurò il Grande Puffo, con una pacca sulla spalla 'Vi avevo puffato tre giorni di vacanza per il duro lavoro di questi giorni!'.
'Ma Grande…'
Il Grande Puffo pose un'estremità del flauto a Forzuto: 'Bene allora! Se vuoi darmi una puffa, aiutami a puffare questo flauto di sopra!'
Forzuto rimase senza parole, mentre aiutava l'anziano a portare il flauto al piano terra.

Il Grande Puffo e Forzuto uscirono dalla casa.
'Pufferò stanotte!' assicurò l'anziano 'Al massimo domani mattina!'.
Poi con un fischio chiamò la cicogna. Il volatile giunse dinnanzi ai due puffi. L'anziano e barbuto Puffo salì sul dorso bianco dell'uccello, che si sollevò subito da terra. Forzuto vide il Grande Puffo e la cicogna sparire tra le chiome degli alberi.

Continua…

 

Ebbene si. Il prossimo capitolo sarà l'ultimo. Ho provato a correggere i punti deboli ma mi pare che ne siano nati altri. E' anche vero che sto modificando la parte finale. Nel progetto originale gli eventi si dovevano svolgere in modo diverso (e secondo me meno credibile, per questo la sto cambiando).
Chi conosce bene bene il fandom dei puffi avrà già capito cosa succederà. I l flauto con sei buchi non solo è un elemento canon della serie dei puffi, ma è l'oggetto con cui i puffi sono apparsi per la prima volta al grande pubblico. Chi invece non conosce bene il fandom, lo scoprirà leggendo. Non ho spoilerato nulla comunque.
Otto(åtte) mesi e vado a Tromsø! Anche se solo per cinque giorni!!! Non vedo l'ora!!!

Ser deg senere!

  
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