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Autore: Back To Vegas Skies    09/07/2011    3 recensioni
Si addormentò quasi subito, tra le sue braccia, pensando a come si sarebbe dovuto comportare la mattina dopo, trovandoselo a letto.
Ma questo problema non ci fu, perchè, quando Ryan si svegliò il mattino seguente, al suo fianco trovò solo le lenzuola spiegazzate e un profumo che non era il suo. Brendon era andato via.
[Ryden]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brendon Urie , Quasi tutti, Ryan Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3:
Where the shock sets in, and the stomach acid finds a new way to make you get sick.
 
Non sapeva per quanto tempo era stato lì a piangere, sperando che fosse stato tutto un orrendo incubo.
Quando si alzò, si diresse senza pensarci troppo, verso il piccolo frigorifero della camera e, senza nemmeno leggere che cosa ci fosse dentro, prese le tre bottiglie di liquido trasparente che Jon aveva portato qualche sera prima ma che non avevano bevuto.
Si sedette sulla moquette e ne stappò una. La guardò e si sentì stupido. Pensò a suo padre, al fatto che non voleva diventare come lui, ma un goccio non poteva fargli troppo male, dopotutto...
Si attaccò alla bottiglia e sentì la gola poi lo stomaco bruciargli in modo insopportabile, ma strizzò gli occhi e continuò a bere.
Gli serviva qualcosa per dimenticare il casino che aveva combinato, la stronzata che aveva fatto. Non poteva tapparsela quella dannata boccaccia?
Fece un altro sorso.
Aveva rovinato tutto.
Ancora un altro.
Aveva fatto la figura del coglione.
Ancora.
Se Brendon era fuggito così voleva dire che non solo non lo amava, ma che non voleva neanche provarci.
Un altro sorso.
Ora aveva perso ogni possibilità.
Fece un sorso più lungo degli altri.
Se mai ce n'erano state.
 
- Ry?
La voce di Spence suonava lontana e ovattata.
Ryan si sentiva come se una lama gli avesse perforato il cranio, non riusciva ad aprire gli occhi e si sentiva pesantissimo, come se qualcosa lo stesse schiacciando contro il pavimento.
Sentì le braccia di Spence afferrarlo e trascinarlo sul letto, e la sua voce allarmata che lo chiamava.
- Ryan?? Cosa cazzo hai combinato? Ryan?
- Mhhh - fu l'unica risposta che fu capace di dare, agitando una mano, come per scacciare un insetto fastidioso.
- Perchè hai bevuto tutta quella vodka da solo?!
Ryan fece spallucce.
Avvertì la mano di Spencer carezzargli dolcemente la fronte e spostargli i capelli appiccicaticci, sussurrando un "Sei un idiota".
- Lo so - bofonchiò Ryan, prima di correre in bagno a vomitare.
 
Evitò accuratamente di guardare Brendon per tutto il viaggio di ritorno, cercò di non rivolgergli la parola e di fare finta che non esistesse.
In aereo finse di dormire, in macchina mise le cuffie e, appena arrivati nell'appartamento che condividevano poco lontano dalla sala di registrazione, si mise a letto, fingendosi stanco. Sapeva che non avrebbe potuto evitarlo per sempre, ma meglio evitarlo che affrontarlo, no?
Dopo qualche ora, era ormai notte fonda, sentì un lieve bussare alla porta della sua camera. Sperò con tutto il suo cuore che fosse Brendon. Non rispose, ma la porta si aprì ugualmente, lasciando entrare Spence con un vassoio.
- Non hai cenato - disse, sedendosi sul letto e appoggiando il piccolo vassoio sul comodino.
- Non ho fame - rispose Ryan brusco, un po' per i residui della sbornia, un po' perchè in fondo era abbastanza deluso dal fatto che non era Brendon che aveva deciso di fargli visita.  
- Mi spieghi cosa cavolo ti è successo? - chiese poi il batterista, impaziente.
Il tuo cantante mi ha fatto una sega, l'ho baciato fino a farmi indolenzire le labbra, poi gli ho detto "ti amo" e lui è scappato.
- Niente.
- Ne sei sicuro? - gli occhi di ghiaccio dell'altro lo studiavano con attenzione.
Ryan annuì.
- Sono solo un po' stressato - aggiunse, cercando di inscenare il sorriso migliore che aveva.
Spencer sospirò e gli accarezzò la guancia.
- Okay, come dici tu - disse e se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle.
 
Erano le 3 passate quando Ryan uscì dalla sua camera. La casa era immersa nel silenzio tipico della notte, interrotto solo dal rumore della tv lasciata accesa a volume basso nel soggiorno. Si avvicinò al divano per spegnerla, ma trovò Spence, rannicchiato con un cuscino tra le braccia, che guardava fisso lo schermo.
- Hey - sussurrò, sedendosi accanto a lui.
- Hey - rispose l'altro facendogli spazio.
Stavano dando un film con Julia Roberts e Spencer sembrava abbastanza preso.
- È una cretina, mi sta sulle palle! - disse poi, senza distogliere gli occhi dal televisore - le va sempre tutto bene! Come se l'amore fosse qualcosa di semplice!
- L'amore è un casino - sussurrò Ryan, raggomitolandosi.
- Già, un vero casino - gli fece eco Spence, guardandolo per un attimo, ma distogliendo lo sguardo quasi immediatamente.
 
Ryan si svegliò un'ora dopo, con la testa poggiata sulla spalla di Spencer e la tv ancora accesa.
- Vieni Spence, andiamo a letto - gli bisbigliò, tirandolo per un braccio.
Lo trascinò nella sua camera e lo fece mettere sul suo letto, abbastanza largo per entrambi. Aveva troppo sonno per portarlo dall'altro capo dell'appartamento.
Si mise accanto a lui, pensando a quanto gli voleva bene.
Era il suo migliore amico di sempre, il suo confidente, la persona che lo faceva sentire al sicuro e protetto in qualunque occasione, quello che lo ascoltava piangere e che lo consolava o che semplicemente lo abbracciava e gli sussurrava un "va tutto bene" senza chiedere spiegazioni.
- Ti voglio bene, Spence - gli disse sottovoce, sorridendo.
L'altro non gli rispose, ma sorrise a sua volta, senza aprire gli occhi, poi gli cinse i fianchi con un braccio.
 
- Giorno - disse, strofinandosi gli occhi.
Spence gli sorrise assonnato, dall'altro capo del letto.
Si alzò e cercò una maglietta qualunque in giro per la stanza.
- Che c'è? Perchè mi fissi? - rise, accorgendosi che l'altro lo guardava.
- Oh...io... Scusa, nulla - balbettò Spence, abbassando gli occhi e diventando rosso scarlatto.
- Sei sicuro?
L'altro annuì e Ryan uscì dalla camera, dopo avergli dato un bacio sulla guancia, troppo preso dall'ansia di quello che avrebbe potuto o dovuto dire a Brendon, per accorgersi che il cuore di qualcun altro, in quella casa, batteva solo ed esclusivamente per lui.    









Note:
Grazie a chi ha recensito <3
Detto questo, povero Spence. I know, sono una merda ç_ç

Vabbè, a presto çVç
Ros

P.S. Anche io amo la versione di Ryro fragile e depresso çVç

   
 
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