Titolo:
With
my
heart at your feet
Autrice: Acardia17
Beta: nessuna, tutti gli erroracci sono miei. Ne
sono estremamente gelosa, ma ci rinuncerò volentieri, se
qualcuno vorrà farmeli notare ;)
Pairing: Draco/Hermione
Rating: arancione
Genere: Introspettivo, sentimentale, angst
Contoparole: quasi
800
Noticine informative: scritta per “I ♥
Shipping”,
teoricamente per la meravigliosissima “Woodstock – la maratona
dell’amore
libero” (gente, chiunque voglia partecipare ha
tempo fino a martedì alle 20.00! Solo per questa volta non
è neppure necessaria l'iscrizione: cogliete l'occasione e
assaporate un po' di sana scrittura creativa in libertà e
soprattutto in compagnia!), ma non è che mi sia uscita
granchè romantica :D
Buona
lettura ;)
WITH
MY
HEART AT YOUR FEET
L’odore
gli penetrò le narici come un ago, tessendo
ricami sanguinanti fino alla sua fronte. Fu l’odore,
quell’insopportabile
fetore tanto intenso da avere perfino un
colore – un giallognolo opalescente e lattiginoso
– nell’aria rarefatta
dell’infermeria, a mozzargli il fiato in gola e a fargli
montare le lacrime
agli occhi, un conato di vomito attorcigliato attorno alle corde vocali
come un
viticcio. Fu l’odore, ancora prima del contatto con la carne
ancora calda, a
fargli desiderare di perdere conoscenza in quello stesso istante, prima
di
avere bisogno di prendere fiato e dovere socchiudere le labbra, o
inspirare dal
naso.
Draco
esalò un unico gemito terrorizzato mentre le
dita della Granger gli stringevano più forte i capelli e gli
premevano il viso
verso il basso.
-
Lo vedi, ora? – la sentì urlare tra un singhiozzo
e l’altro.
– Lo vedi?!
No,
Draco non lo vedeva. Aveva chiuso gli occhi nel
momento stesso in cui lei gli aveva conficcato la punta della bacchetta
nell’addome
e aveva proteso minacciosamente il braccio verso il suo viso.
Li
aveva tenuti chiusi, quando aveva avvertito il suo
pugno stringersi alla base della propria nuca, e aveva strizzato le
palpebre
come se ne andasse della propria vita quando la presa sui suoi capelli
si era
trasformata in una morsa rabbiosa, che l’aveva trascinato
verso il corpo inerte
steso sul lettino di fianco a loro.
Nel
preciso momento in cui il suo volto era stato
schiacciato sulla ferita provocata da una Maledizione da Taglio, la
medesima ferita
che aveva appena condotto un uomo alla morte, aveva percepito
distintamente il
cuore scoppiare, imbrattare la gabbia toracica di brandelli e
discendere,
gocciolando tra un osso all’altro, in direzione dei propri
piedi.
Pregò
che la Granger lo Schiantasse, che lo pugnalasse
con la bacchetta, che serrasse le dita sulla sua nuca abbastanza forte
da
tramortirlo, invece lei mantenne salda la propria presa nonostante i
singhiozzi, lasciandolo annaspare nella tremenda consapevolezza di
stare
respirando sul ventre squarciato di un morto e di stare inalando il
tanfo di
una ferita letale.
Gli
occhi gli si colmarono di lacrime, ma continuò a
tenerli chiusi, mentre le ciglia gli si tingevano di rosso e uno sciame
di
suppliche gli brusiva zigzagando attraverso le maledizioni tra un
orecchio e l’altro,
stordendolo.
-
Siamo in guerra, Malfoy, - strillò di nuovo la
Granger, puntando con più forza la bacchetta sul suo addome.
Draco
avrebbe voluto gridare “Lo so! Lo
so, cazzo!”, ma non si grida senza aria nei
polmoni.
La
odiò, la odiò dal profondo del proprio cuore
spanto
in una pozza indistinta sulle piante dei propri piedi.
Per
favore, lo so.
La
libertà giunse inaspettata. Qualche attimo dopo, la
Granger esalò un singulto più tremulo degli altri
e il suo corpo perse forza
alla stessa velocità con la quale quel flebile suono si
perse nell’aria, dissolvendosi.
Le sue mani si schiusero come fiori, e la sua bacchetta cadde a terra
con un ticchettio
quasi impercettibile.
L’istante
successivo Draco si trovava a tre lunghe
falcate di distanza dalla branda, il petto scosso da profondi respiri
affannati,
le ginocchia molli e la testa leggera, con la sensazione che di
lì a poco
sarebbe svenuto anche senza l’ausilio della Granger.
-
Mi dispiace, - pigolò lei, le nocche premute contro
le labbra. – Mi dispiace.
Raccolse
un asciugamano pulito dalla pila disposta
accanto al lettino con dita tremanti quanto le onde frenetiche dei suoi
capelli
e glielo porse, cerea in viso.
Draco
esitò prima di afferrarlo, poi crollò in
ginocchio, incapace di reggersi oltre in piedi. Gli parve di aver perso
definitivamente l’uso delle gambe.
La
Granger continuò a pigolare scuse a lungo mentre gli
sottraeva la salvietta dalle mani e cominciava a tamponargli il volto
sporco di
sangue, per poi sussurrare un incantesimo di pulizia.
Draco
la osservò tra le ciglia, lo sguardo vacuo e
perso, la saliva raggrumata attorno a un minuscolo frammento vermiglio
giunto
fin all’interno delle proprie labbra e non ancora leccato
via.
Non
era questo che si era aspettato quando aveva accettato
di fuggire dal Malfoy Manor e di collaborare con l’Ordine: la
morte era
terribilmente più scioccante quando vissuta dal lato di chi
ha subito la
perdita.
Quando
gli era stato proposto di rendersi utile nell’infermeria
da campo, quale Pozionista e tuttofare, non era questo che si era
aspettato di
affrontare.
Non
si era aspettato di affrontare neppure le lacrime
della Granger, che gli strofinava il viso e ripeteva – Scusa,
scusa, scusa, -
senza sosta, come rivoli di sangue che continuano a sgorgare da una
ferita.
Nonostante
tutto, gli sembrarono una cosa bellissima.
Gli
parvero la cosa più simile all’amore che avesse
mai
visto.
E la odiò, la odiò dal profondo del proprio cuore spanto in una pozza indistinta sulle piante dei propri piedi, ma stavolta non desiderò affatto perdere conoscenza.
Crack,
fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping
è un'idea del «
Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest,
« since 01.06.08 »