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Autore: pinzy81    11/07/2011    3 recensioni
Cosa c’è dopo Breaking Dawn?
La vita di Renesmee è difficile, ma per fortuna, sono in molti a darle una mano.
Solo uno però per lei è veramente importante: Jacob.
Nuovi sviluppi per la Saga di Twilight in una fan fiction piena di colpi di scena, speranze, cuori infranti e, ovviamente, un nuovo cattivo.
Leggetela.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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La mamma si voltò verso di noi e subito Jacob mi lasciò la mano; nel mio stupore capii che sembrava vergognarsi di fronte a Bella di quel gesto tenero e innocente.
Lei sembrò non farci caso e disse << Ragazzi vi dobbiamo parlare… >>
<< Hei Bells, che aria seria. Cosa è successo? >> sorrise ancora imbarazzato.
<< Niente di cui preoccuparsi. >> ci tenne a precisare mio padre.
<< Ma dobbiamo parlare con voi due e vogliamo farlo senza il resto della famiglia. >>
<< Ok, sputa il rospo Edward. >> rispose serio Jacob.
Mamma si schiarì la voce e continuò al posto suo.
<< Sappiamo che questa condizione di vita sta stretta a tutti e due, e che è difficile non poter vivere come un tempo a Forks, ma avremmo deciso di dare un taglio netto al cordone ombelicale e di trasferirci a Denali. >>
<< Lo sapevo! >> tuonai.
<< Come potete farmi questo? Mi porterete in mezzo al nulla del parco nazionale di Denali? Dove in inverno neanche un gatto delle nevi riesce ad andare oltre le prime tre miglia di strada? Cos’è… Volete che diventi un eremita? Insieme ai grizzly, alle alci e ai caribù? >>
Edward scosse la testa facendomi sentire di nuovo una bambinetta sciocca.
<< Oh… E tu smettila di scuotere la testa in quel modo! Non pensare di essere spiritoso! >> continuai.
<< Linguaggio signorina! >> disse mio padre fermando di colpo l’auto e girandosi sul sedile per potermi guardare negli occhi.
<< Non credere che perché mi DEVI chiamare Edward per confonderci in mezzo alla gente, tu possa anche mancarmi di rispetto! Sono tuo padre e non ti permetto di parlarmi in quel modo! >>
Detto questo si voltò lasciandoci tutti basiti e riprese il tragitto verso casa nel più religioso silenzio.
Avevo la bocca che mi penzolava giù aperta senza neanche essermene accorta e Jacob, appena si riebbe, me la chiuse.
Arrivati a casa mio padre scese dall’auto e si dileguò tanto velocemente che neanche mia madre ebbe coraggio di seguirlo.
Noi tre restammo impietriti in macchina.
Poi Bella fece per uscire e io mi ripresi.
<< Mamma mi dispiace. >> sussurrai.
<< Lo so, ma lo hai colpito duramente. Stavamo per darvi una buona notizia, ma non credo che ora sia il momento di continuare. >>
<< Bella notizia? >>
Ero incredula… Ma allora erano impazziti entrambi.
<< Come potrebbe essere una buona notizia doverci trasferire di nuovo? E poi dove? A Denali? Più spersi di così si muore! >>
<< Beh, credo che finchè non avrai chiesto scusa a tuo padre non sarai nella posizione di sapere se era veramente una buona notizia o no. >>
Era dura nella sua fermezza.
In parte avevo ferito anche lei rispondendo in quel modo a papà.
Ci lasciò da soli senza aggiungere altro.
Restammo lì, fermi come due vegetali ammuffiti.
<< L’hai fatta proprio grossa Ness! >> e gli scappò una risata.
<< Che fai? Te la ridi? >>
Era contagioso.
<< Sai che la pagherò cara? Se mi perdonerà, non mi permetterà più di uscire di casa magari o chissà cos’altro. >>
Silenzio.
<< Magari… Potresti portarmi via con te… >>
<< Ma scherzi o dici sul serio? >> disse asciugandosi una lacrima.
<< Edward ti adora e non c’è niente che ti rifiuterebbe. Figurati se non gli passa subito… Anzi, scommetto che se appena torna gli chiedi scusa, la buona notizia sarà di nuovo a tua disposizione e scopriremo perché erano tutti eccitati parlandoci del trasferimento. >>
Non considerò neanche la mia proposta.
<< Credi fossero eccitati? >> chiesi.
Non me ne ero accorta, ma forse perché la notizia di un nostro trasloco mi aveva colpito come un pugno in piena faccia.
<< Conosco tua madre e conosco tuo padre da molti anni ormai e le uniche volte che li ho visti così entusiasti sono state quando escogitavano il modo di renderti felice. >>
Mi tranquillizzarono le sue parole.
Mi appoggiai sulla sua spalla tenendolo sotto braccio e lui mi posò la testa sui capelli.
<< Ti amano da morire, anzi da vivere! Credimi piccola, quella che ti daranno sarà veramente una buona notizia. >>
<< Perché non sei sempre qui a confortarmi come in questo momento Jacob? >>
Non mi spostai dall’abbraccio.
<< Perché non posso stare così tranquilla come ora? Mi infondi una quiete, una tale serenità… Sai l’ultimo periodo non è stato semplice qui. È anche per questo che mio padre mi ha detto quelle cose. >>
Lui si distanziò leggermente per fissarmi negli occhi e io timida e sciocca lo guardai.
<< Negli ultimi due/tre mesi la vita mi è sembrata un inferno… Ero triste e arrabbiata con il mondo intero. Rispondevo male ed ero di cattivo umore, ma stasera mi sono proprio superata! >>
Si accigliò, ma non gli lasciai dire niente.
<< Lo so, lo so! Ma le parole mi escono da sole e con il fatto che ormai sono una maestra nel celargli i miei pensieri, lui non si aspetta mai che io gli risponda male. >>
<< Forse il fatto che lo fa impazzire è non sapere cosa ti turba.>> disse calmo, non mi stava rimproverando.
<< Forse… L’ho proprio fatta grossa eh?! >>
E cominciammo a ridere di gusto, chiusi in quel nostro piccolo mondo.
Al rientro dopo una veloce passeggiata cercai mio padre in casa mentre Bella preparava la cena per me e per il “mio Jacob”.
<< E’ nello studio del nonno. >> mi disse zia Alice passandomi vicino fulminea sulle scale.
<< Grazie zia. >>
Ma lei se ne era già andata.
Avrei giurato di aver visto un sorriso sulle sue labbra… Forse non si era fermata perché temeva le avrei chiesto se Edward mi avrebbe perdonata; non avrebbe comunque potuto dirmelo.
Bussai alla porta dello studio, un gesto inutile visto che sapeva che ero lì.
<< Entra pure Renesmee >>
Ahi, era un brutto segno quando usava il mio nome per intero.
Chiunque volesse sgridarmi in generale usava il mio nome per intero.
<< Ti disturbo papà? >> chiesi melliflua.
<< Tu non mi disturbi mai. >>
Non era dolce la sua voce, ma almeno non mi aveva mandata via.
Mi avvicinai alla sua poltrona, accoccolandomi a gambe incrociate a terra.
<< Ti volevo chiedere scusa per il tono che ho usato stasera in macchina, ma anche per il mio brutto temperamento degli ultimi mesi. >>
Le scuse forse stavano arrivando al destinatario perché rilassò un po’ i muscoli tesi.
<< Bimba mia tu… >>
Ma non lo lasciai finire.
<< Aspetta papà, lascia che ti dica tutto: ultimamente la mia testa gira vorticosamente e quello che la fa girare è la mancanza di libertà. Sai, vorrei tanto poter andare a scuola, avere degli amici normali e vivere un po’ da adolescente. >>
Gesticolavo come una pazza
<< Non che creda che a scuola potrei imparare più di quello che tu e nonno mi avete insegnato, o che la compagnia di tutta la nostra famiglia mi annoi, ma questa realtà ormai mi sta stretta! >>
<< Ti capisco anima mia. >> disse sfiorandomi la guancia accaldata dal discorso detto di getto.
<< Vedi, io e la mamma avevamo preso una decisione al riguardo e volevamo dirtela proprio in macchina, prima. Ma non ci hai lasciati finire. >>
<< Dimmelo ora papà. Ti prego. >>
E lo frastornai con gli occhi imploranti che lo fregavano sempre!
<< Avevamo pensato di trasferirci a Denali e questo lo hai capito bene mi sembra. >>
<< Si, vai avanti >> supplicai dubbiosa.
<< Quello che non sai è che in Alaska volevamo farti iniziare il liceo: così avresti potuto avere dei compagni di corso e magari degli amici. >> disse ridendo a fior di labbra, mentre anche sul mio volto si allargava un sorriso.
<< Poi, dopo un anno, se tutto fosse andato bene, volevamo spostarti al liceo di Forks. >>
<< Aspetta hai detto Forks? >> chiesi incredula.
<< Ho detto Forks bimba mia >> confermò.
<< Ma hai anche detto spostarMI. >>
<< Per noi è ancora troppo presto per tornare… Dovranno passare decenni prima di poterci fermare stabilmente di nuovo lì. Per ora la gente si ricorda di noi. Ma tu sei cresciuta e crescerai ancora nel prossimo anno. Vedrai che non ti riconoscerà nessuno e poi sono poche le persone che ti hanno vista da piccola. >>
Il piano era ben congeniato.
<< E dove starò? A La Push? >> chiesi, senza neanche pensare alle parole che dicevo.
<< No! >> parlò con veemenza, ma riprese subito la calma.
<< Pensavamo che potevi stabilirti da nonno Charlie, almeno fino alla fine del liceo. >>
<< Beh mi sembra… Fantastico! >>
Mi tirai subito in piedi e lo abbracciai baciandogli la guancia.
<< Vedrai papino che sarò brava e mi comporterò bene e tu sarai fiero di me! Grazie, grazie e ancora grazie per questo splendido regalo! >>
Mi sorrise ricambiando l’abbraccio.
La serata fu meravigliosa, ma forse ero un po’ scossa dalla notizia per ragionare lucidamente.
Parlammo tutti per ore, in salotto, predisponendo i preparativi per la partenza, tanto che alla fine, ascoltandoli parlare, mi addormentai sul divano.
Mi risvegliai che era ancora notte.
L’unica luce accesa proveniva dalla cucina poco distante.
Dovevano essere tutti fuori casa perché sentivo solo mia madre e Jacob che parlavano.
<< Senti Jake non posso più vederti così e pensavo che… >> disse titubante Bella.
<< E ora che pensavi nella tua testolina matta? >> la derise masticando.
<< … Beh pensavo che, visto che il prossimo mese è il tuo compleanno, potresti accettare un regalino da tutti noi Cullen. >>
Era tentennante la sua voce… Mia madre insicura?
<< Che tipo di regalino? >> chiese interessato lui.
<< Niente di impegnativo… >>
Ahi invece lo era, la conoscevo bene mia mamma.
<< Bella…?! >>
<< Ok, ok. Un blocchetto di dodici biglietti da utilizzare una volta al mese per un anno per venirci a trovare. >> disse lei di getto senza fermarsi.
<< Ma sei impazzita? >>
Sembrò strozzarsi.
<< Non posso accettare. >>
Non sembrava del tutto certo di quello che stava dicendo.
<< Ma è da parte di tutti noi! E anche Charlie vuole partecipare… E poi Renesmee ne sarebbe così felice… Lo sai quanto ci tiene a te. >>
“Ehi mammina non mi mettere in mezzo ai tuoi espedienti” pensai.
<< Certo che l’hai pensata proprio bene eh? >>
<< Mi ci sono impegnata, lo ammetto! >>
Era fatta: l’aveva convinto.
<< Ok accetto, ma solo per il bene della mia piccolina e perché il regalo me lo fate in dieci! >> disse con il sorriso nella voce.
<< Veramente in undici… Tuo padre è stato l’ideatore. >> ridacchiò mia madre.
<< Vecchio bast… >>
Non terminò lo sproloquio.
<< Ehi, ehi vacci piano! Ti vuole bene ed ha capito quanto questa lontananza ti ferisca. >>
<< Grazie Bella. >>
La ringraziai mentalmente anche io.
<< Grazie a te di aver accettato, Jake. >>
Caddi di nuovo nelle braccia di Morfeo felice.
I giorni passarono lenti e fu di nuovo il momento dell’addio.
Edward e Bella avevano lasciato che accompagnassi da sola Jacob all’imbarco.
Ci tenevamo per mano e camminavamo entrambi con la testa china, tristi.
<< Mi mancherai piccolina >> disse, appena fummo al punto in cui io non potevo andare avanti.
<< Tu di più. >>
Quella era la nostra formula di addio preferita.
<< Vedrai che le cose si sistemeranno e vedrai quanto ti piacerà frequentare il liceo. >> mi disse enfatizzando le parole.
<< Ma… Non so… In fin dei conti penso che me la farò sotto. >> gli confidai.
<< Scherzi? Renesmee Cullen non ha paura di niente. >>
Sembrava un discorso di incitamento da spogliatoio.
<< Lei signorina non teme niente e nessuno. Fronteggerà questa situazione al meglio delle sue possibilità e ne uscirà vincitrice. >>
Lo accarezzai sul braccio guardando imbarazzata la mia mano, ma poi mi tuffai ad abbracciarlo.
Le lacrime sgorgarono dai miei occhi inconsapevolmente.
<< E poi… >> mi disse a bassissima voce.
<< Tra un anno sarai a Forks da me e non dovrai mai più sentirti sola. >>
Lo strinsi più forte, ma lui si irrigidì e mi scansò dandomi un colpetto sulla schiena.
<< Forza e coraggio! >> mi disse e si allontanò lasciandomi come una pera cotta.
Si ero cotta, proprio cotta di lui!


Ciao a tutti. Sono lieta di vedere che SAT (Sunrise After Twilight) ha riscosso la vostra attenzione e vi ringrazio immensamente per i commenti che mi avete lasciato. Ringrazio altrettanto chi ha messo SAT tra le storie preferite, seguite, ricordate e così via. Spero che continuerete a seguire le avventure della piccola Renesmee insieme a me. Ogni lunedì un nuovo capitolo, lo prometto!
Baci a tutti

Pinzy

   
 
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